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Autore: Tamar10    26/03/2013    1 recensioni
Piccola raccolta di One-short di momenti di famiglia, dai più seri ai più stupidi.
Ci saranno legami di tutti i tipi (fratelli, cugini, genitori, zii e chi più ne ha più ne metta) di vecchia, media e nuova generazione. Spero apprezzerete ^^
-Rose&James
-Albus&Lily
-Ted&Andromeda
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, James Sirius Potter, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Sirius&Walburga

 

Essere mamma non è un mestiere.

Non è nemmeno un dovere.

È solo un diritto tra tanti diritti.

Oriana Fallaci

 

Se ne stava andando, quasi non riusciva a crederci.

Era da quando aveva dieci anni che sognava quel giorno, il giorno della sua liberazione. Perché lui non si era mai sentito un Black: la sua vera famiglia erano i Malandrini, Hogwarts la sua vera casa.

-SIRIUS!- gridò sua madre raggiungendolo di corsa nell'ingresso, -Dove pensi di andare?!-

Era arrivato il momento di affrontare sua madre, Sirius lo aspettava già da tempo.

Dall'inizio dell'adolescenza provava e riprovava ogni mattina un discorso diverso davanti allo specchio.

Un discorso per rinfacciarle quanto fosse stata una pessima madre, che non lo avesse mai amato, per gridarle contro che in tutti quegli anni lei non aveva fatto altro che tarpargli le ali e mostrarle tutta la sofferenza che lui aveva sopportato perché non era come lei avrebbe voluto.

Non aveva mai ricevuto una carezza da lei, non una porola di supporto. Perchè lui non era Regolus, il suo figlio perfetto, il bambino che riceveva i regali più belli a Natale e che non veniva mai mandato a letto senza cena.

Era giunto il momento di sfogare tutto il suo odio verso la persona che avrebbe dovuto amare più di ogni altra, ma Sirius preferì tacere.

-Dove stai andando, piccolo ingrato?!- gridò ancora Walburga.

-Via.- rispose semplicemente Sirius.

Via, lontano da quella famiglia di pazzi, lontano da quella casa che gli aveva lasciato solo brutti ricordi.

-Tu non oserai...!- la donna si interruppe quando Sirius si incamminò verso la porta, -Torna qui! Sono pur sempre tua madre!-

Sirius si girò.

-Ma io non sono più tuo figlio.- disse fissandola dritto negli occhi.
Uscì sbattendo la porta, senza neanche salutare. 

Poco dopo, sul Nottetempo, continuava a sussurrare quella frase come un pazzo guardando il buio oltre il finestrino. Non sono più tuo figlio, se mai lo era stato. Pensava a quella donna che mai aveva potuto chiamare mamma e quelle parole assumevano uno strano sapore di libertà.



AUTRICE:
E mentre dovrei scrivere il capitolo di "VERA storia di Hogwarts" (ne approfitto per farmi auto-pubblicità), mi è venuta l'ispirazione per questa storia e non potevo non coglierla.
Volevo trattare la fuga di Sirius anche se non è molto originale, perchè in certi momenti anch'io vorrei fare le valigie e lasciare casa xD
So che quel "Piccolo ingrato" fa molto zio Vernon ma dopo tutto i cattivi genitori sono tutti uguali.
La citazione l'ho trovato su internet e mi ha colpito molto, anche se alla fine non penso centri molto con la flash.
Grazie come al solito a chi recensisce e mi segue <3
Alla prossima :)

  
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