Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xjileytwerk    26/03/2013    1 recensioni
Salve miseri babbani(?) sono Jessie, una ragazza un po' strana. I miei capelli sono lunghi e boccolosi e cambiano colore ogni due settimane, i miei occhi sono verdi. Ho il piercing al naso, alle orecchie e all'ombelico e ho le braccia tatuate alla Zayn Malik(?) ...ok, non così tanto, forse alla Cher Lloyd dai.. bho chissenefrega..fatto sta che ho un problemino....mi sono innamorata di un ragazzo che viene in classe con me, si chiama Justin ed è..il mio migliore amico.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.

 

Ero tranquilla sul mio letto, mentre leggevo un libro ascoltando un po' di musica, quando il mio cellulare vibrò.

 

Da Justin:

«Esci. Adesso..;)»

 

Alzai gli occhi al cielo e mi diressi verso la finestra di camera mia; mi affacciai e vidi tre ragazzi

apoggiati al mio pick-up scrauso: erano Ryan, Justin e mio fratello gemello Chaz, che mi salutavano

e mi facevano segno di scendere. Dieti una pettinata veloce ai miei capelli rosa confetto, mi vestii (..) e mi infilai le scarpe per poi scavalcare la finestra e atterrare sulla sporgenza sotto di essa; poi mi aggrappai al ramo del ciliegio lì affianco ed entrai nella casetta sull'albero che avevamo costruito

io e Chaz quando eravamo piccoli con nostro padre. Da lì scesi i piccoli scalini incastonati nel tronco e raggiunsi i ragazzi.

«Uscire dalla porta no, eh?» chiese Justin abracciandomi

«Non se si è in punizione..!» risposi io ricambiando l'abbraccio

«Che trasgry che sei» commentò poi lui accennando un sorriso

 

cazzo se era bello

 

È triste dire così del proprio migliore amico, ma era vero.

 

«Daidai, tutti su!» esclamò Ryan mettendosi al posto di guida dopo avermi fragato le chiavi del MIO pick-up. Chaz si sedette vicino a lui mentre io e Justin saltammo nel cassone e ci distendemmo lì. Subito dopo Ryan mise in moto per portarci chissàdove.

«Juss, dove stiamo andando?» chiesi io. Lui mi guardò con un sorrisetto furbo in volto

«Vedrai» tagliò corto lui facendomi l'occhiolino

Io sospirai esasperata scuotendo la testa...quei tre erano i soliti tre deficenti lol:')

 

Dopo svariati minti il veicolo parcheggiò lungo un viale stretto, delimitato da tanti cipressi. Quando tutti furono scesi, Ryan tirò fuori da una borsa quattro torcie e ne diede una a ciascuno di noi. Poi fece luce lungo il vialetto, dove alla fine era situata una specie di scuola mal ridotta; le porte d'entrata erano inesistenti, le finestre tutte spezzate e sbarrate da assi di legno, i muri erano ricoperti di edera e muffa e le piante sulle finestre erano morte e appasite.

«Manicomio..» lessi ad alta voce il cartellino di bronzo per terra, ai piedi delle "porte" «..voi avete osato interrompere la mia lettura per portarmi in un manicomio abbandonato?!?» dissi infuriata puntando la luce della torcia in faccia ai ragazzi.

«E cosa stavi leggendo di così importante da non voler uscire di casa?» chiese mio fratello, con un tono esasperato

«Harry Potter e il princip...»

«Ancora?!?» mi interruppe Ryan alzndo gli occhi al cielo «Lo avrai letto centinaia di volte! Hai rotto le palle, sai?»

«Non rivolgerle mai più la parola in quella maniera, sono stato chiaro??» mi difese Justin «Lei è libera di leggere quel cavolo che le pare, ok?»

«Okok, ma calmati fratello» e si avviò all'interno del manicomio con Chaz appresso

«Grazie..»

«Di niente» rispose lui cominciando a spettinarmi i capelli, finchè non gli tirai una gomitata sullo stomaco facendolo smettere subito mentre fece una ristaina

 

ripeto... cazzo se era bello!

Nemmeno fummo entrati nella “casa” io volevo già uscire. Era pieno zeppo di cose strane, inquietanti e raccapriccianti: sedie con cinghie sui manici per poter immobilizzare meglio la “preda”, camice di forza a brandelli sparse in giro per i corridoi, stanze tutte bianche che avrebbero fatto impazzire pure un sano di mente.

«Dai basta, usciamo» sbottai io

«Oh e rilassati» disse Justin dandomi un lieve colpetto sulla spalla in modo rassicurante, anche se non mi rassicurò per niente

«Come faccio a rilassarmi? Mi avete trascinata in un manicomio marcio e puzzolente per niente..!»

«Non siamo qui per niente» precisò Ryan

«Ah si? Sentiamo allora..perchè siamo qui?» chiesi seccata incrociando le braccia in petto

«Bhe..farci un giro?»

«Non è un valido motivo»

«Ok, pensavamo fosse forte» ammise Chaz facendo spallucce

«Uh si, fortissimo» ironizzai io «Possiamo uscire?»mi lamentai io

«No c: » Rispose Ryan sorridendo mentre puntava la sua torcia su una specie di box ricoperto di catene

Io scossi la testa alzando gli occhi al cielo, in segno di arresa. Ad un certo punto a Justin venne la brillante idea di farmi venire un inafarto, sbucandomi alle spalle facendo versi da mucca in calore(?)

Lui scoppiò a ridere, io lo avrei castrato.

«Me ne vado» dissi infine alzando le braccia. Già ero mezza isterica, se poi Justin cominciava a fare scherzi innocenti per bambini deficenti...

Appena uscita dall'edificio dovetti aspettare pochi secondi per poi vedere i ragazzi uscire.

«Scusa, dai» mi disse Justin facendomi la faccina(?) da cucciolo allargando le braccia facendomi segno di abbracciarlo.

«Se solo osi riprovarci, giuro che ti prendo a sprangate nelle gengive..!» dissi ridendo sprofondando il viso nella su felpa viola della converse.

Lui annuì sorridendo e cominciando ad accarezzarmi i capelli

«Non toccarmi i capelli» lo rimproverai io

«Ma che hai? Il ciclo?»

«Pff, ti avrei già picchiato ;)»

«Okok, nanetta»

Stavo per esercitare la Body Slam* su di lui..

«Ma vai a quel paese! Non sono nana» protestai facendo il broncio

«Ma se è già tanto se mi arrivi alle spalle!»

«Dettagli» sibilai io tenendo il broncio mentre a lui scappò una risatina

«Ma cazzo ti ridi?»

«Sei adorabile quando fai così» disse lui prendendomi le guancie come fanno le nonne(?)

«E piantala!» dissi io ridendo staccandomi dalla sua presa, per poi riabbracciarlo

«Invece di amoreggiare, che ne dite se torniamo a casa?» chiese Chaz passandoci vicino

«Deficente» gli gridò dietro Justin

«Dai, andiamo» conclusi io trainandolo sul pick-up

Arrivata a casa mi buttai di peso sul letto e subito dopo arrivò Peeta, il mio volpino, che si accoccolò ai miei piedi e si addormentò.

Io mi addormentai poco dopo, dopo aver finito di piangere come un'isterica dopo la morte di Silente.

   
 
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