L'intera storia verrà raccontata in prima persona, come se l'autrice fosse la stessa Lana del Rey.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 

Avevo appena 14 anni, ero una ragazzina. Una ragazzina finita giià nel vortice senza fine dell'alcolismo. I miei decisero di mandarmi alla Kent School , un colleggio nel Connecticut. Fu l'estate piu' brutta della mia vita, passata su un'amaca a preoccuparmi per settembre. 
Arrivo quel faditico 13 settembre, mi caricarono su un taxy, quelli stronzi non mi vollero nemmeno accompagnare, mi guardavano con gli occhi lucidi.. patetici.

Scesi dal taxy che in meno di 30 secondi scappo' via, evidentemente non piaceva nemmeno a lui quel postaccio. Mi accolse una signora strana, Missis Zeroste sarà stata alta 1.50 a dir tanto, che mi disse pimpante: Benvenuta Lizzye !
(che poi ancora ad oggi non riesco a capire come faceva a sapere il mio soprannome)
Mi mostro' il dormitorio, numero 49, vicino al mio dormitorio c'era il numero 51 nel quale alloggiave una certa Judy. Appena mi vide , Judy mi lancio' uno sguardo che mi fece capire tutto: la regina qui era lei. I mesi successivi furono una vera merda, tutti mi guardavano male e l'alcool prendeva il sopravvento e il demone che abitava perennemente in me stava prendendo il controllo di tutte le mie giornate, solo l'orgoglio mi impediva di tagliarmi le vene con le forbicine. Il mio  sguardo era carico di nulla e tutti lo notavano. Avevo uno sguardo vuoto, pietrificato. Io e Judy ci scambiavamo occhiatacce e insulti, ma tutto cio' si aggravò, quando il 16 aprile ci picchiammo, mi fece un occhio nero e mi spacco' il labbro. 
Da quel giorno in poi iniziai a provare ogni genere di drink, fumo e droga possibile, ero una tossica, una schifosissima tossica. Il fumo era l'unica cosa che mi faceva stare bene, per il resto ero sola e odiata da tutti. Non stavo bene, non ero in pace con me stessa, le mie giornate le passavo a piangere sul cuscino o a recare danni al mio fisico per distruggere la cosa che avevo dentro. mi facevo semplicemente schifo, mi schifavo, ero inutile. Non mi parlava nessuno, quando passavo per i corridoi la gente mi guardava malissimo e diceva 'Ecco, quella lì è una tossica di merda, non ci devi parlare' e altre battutine simili. L'odio che provavo nei riguardi di Judy cresceva sempre di più, sempre tra le braccia di qualche nuovo ragazzo e circondata da una massa di falsi amici che stavano con lei solo per fama. In primo liceo giravo la notte per i locali da sola, a bere come una matta, e a fine serata mi ritrovavo con uno o piu' uomini di cui non avevo la piu' pallida idea della loro esistenza. Una nullità, ecco cosa ero. In secondo liceo andai in una taverna sperduta nel deserto con due uomini piu' grandi di me di 5 anni, appena entrai vidi Judy, la guardai sorpresa e lei ricambio quello sguardo con un altro pieno di rispetto. Non mi aveva mai guardato in quel modo. Ne rimasi sorpresa, così mi sedetti vicini a lei e ordinai 2 birre. Da quel momento in poi diventammo inseparabili. Avevo la migliore amica del mondo. Lei abbandono' tutto il suo gruppo schifoso e finiti gli studi ce ne andammo da quel postaccio. Ci iscrivemmo all'università, io cantavo e lei ballava, sfruttammo la cosa per guadagnare qualche soldo extra. Bevevamo, ma mai oltre il limite e ci divertivamo come pazze, sentivo che con lei ero diventata la donna che avevo sempre voluto essere. Ci fidanzammo con due ragazzi formidabili. Una sera, stavo aspettando Judy e il suo ragazzo che sarebbero venuti a prendermi per andare a un festival del rock, non arrivavano più , così salii su a casa a controllare il cellulare che avevo dimenticato e vidi 19 chiamate perse e 15 messaggi.