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Autore: jawaadskebab    26/03/2013    47 recensioni
Harry mi tirò un pugno sulla spalla, e continuò a parlare: «Signora…»
«Signorina.»
«Porca puttana! Signorina Maga Gare, io e Viola, la ragazza di fianco a me, che poi sarebbe un ragazzo, ma sono dettagli, questa mattina ci siamo svegliati e ci siamo trovati l’uno nel corpo dell’altro. C’è stato uno…scambio di corpo.»
Aggrottò la fronte: «Uno scambio di corpo?»
«Esattamente.»
-
«Harry ho mal di pancia dio santo, non riesco a cagare!»
«Viola, adesso la merda è il problema minore.»
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( 1 )


THE BAD NEWS.

 
 
 
 
 
Aprii gli occhi, cullata da quel leggero vento primaverile che entrava dalla finestra semiaperta.
Mi stiracchiai e mi alzai sbadigliando, avvicinandomi alla finestra per affacciarmi e godermi quello splendido panorama che dava su quel bellissimo parco. C’era un bellissimo laghetto, il sottofondo del cinguettio degli uccelli, e…
«Dai, porca troia!»
Non è possibile. Ma dai cazzo, proprio questa volta che stavo riuscendo a scrivere un inizio decente, dovevo essere interrotta da qualche coglione che si metteva a bestemmiare alle nove del mattino. Ma fanculo. Dai! «Dai! Esci, esci, esci!» E seguirono dei versi di sforzo. Ma che cazzo…? Sembrava stesse cagando.
Ovviamente non mi ci volle molto per riconoscere quella voce.
Harry. Harry Edward Styles. Mio vicino di casa da ormai diciassette anni. Suo padre, George, e mio padre, Robby Ray, erano migliori amici da praticamente tutta la vita, e quei due rincoglioniti, per non separarsi ‘mai’, anni prima decisero di andare a vivere in due case vicine. Marò, sembravano due migliori amiche zitelle che all’asilo avevano già programmato la loro vita.
Ma George, a causa del suo lavoro, qualche anno prima fu costretto a trasferirsi all’estero. Harry invece era rimasto qui, dicendo che poteva cavarsela da solo. Peccato che oramai aveva vent’anni e che quindi era maggiorenne, altrimenti se ne sarebbe andato fuori dalla minchia, una volta per tutte.
Che ingiustizia. Mio padre invece aveva un lavoro a cui non servivano trasferimenti o cazzi vari. Ed era davvero un peccato, perché l’avrei sicuramente seguito. Tutto, pur di non aver intorno Harry.
George era un uomo magnifico, era come un secondo padre per me. Suo figlio invece era il contrario, l’esatto contrario. Provate a immaginare la più grande testa di cazzo del mondo. Bene, moltiplicatela per sette, sommatela a quindici, e otterrete Harry Styles.
Tornando a noi, mi affacciai all’altra finestra, quella che dava direttamente sulla finestra della camera di Harry: «Harry?»
«Che vuoi?» Sentii una voce in lontananza, seguita dagli stessi versi di prima.
«Potrei sapere che minchia stai facendo?»
«Sono cazzi miei.»
Ma tu guarda questo pezzo di merda.
«Porca troia, falso allarme.»
Si appoggiò al davanzale della finestra e notai che era tutto sudato. Prima che aprissi bocca per chiedere spiegazioni, mi interruppe: «Non usciva il toast.»
Non usciva il toast? Ma non usciva da dove? Cos’è, una specie di nuovo gioco erotico?
Aggrottai la fronte: «In che senso?»
Scosse la testa: «Secondo te? Non usciva il toast dal tostapane.»
Un tostapane? Ma dove cazzo era il tostapane?: «E per quale fottutissimo motivo tu tieni un tostapane in camera?»
«Oddio. Ma fatti i cazzi tuoi, no? Sei sempre lì a vedere ciò che faccio io.»
«Senti Harry, di te non me ne frega un cazzo amaro. So solo che io ero qui tranquilla a farmi beatamente i cazzi miei, quando qualcuno si è messo a gridare ‘Esci!’ e a fare dei versi strani. Come posso non pensare male? E inoltre, mi vieni a dire che ce l’avevi con il tostapane. Voglio dire, spiegami il senso. Che minchia hai in testa?»
«Non lo so Viola, fatti i cazzi tuoi.»
«Ma fanculo.»
«Ma vacci tu.»
«Cazzone.»
«Cogliona.»
«…Scorreggione.»
Scoppiò a ridere: «Scorreggione?»
Sbuffai e mi allontanai, sentendo in sottofondo la sua fastidiosa risata.
 
Scesi in salotto, dove trovai mio padre che sgranocchiava una fetta della sua torta preferita: «Buongiorno bocciolo.»
«Ehi papà.»
Mi sedetti accanto a lui, pronta ad allungare una mano per afferrare l’ultima fetta di torta rimasta, ma mi fermò: «No, è mia.»
Lo guardai male: «Stai scherzando?»
«La mia ti sembra la faccia di uno che scherza?»
«Papà, ti sei mangiato una torta intera.»
«No, non intera. Ho lasciato solo quel pezzo.»
Lo supplicai: «Papà.»
«Viola.»
Avendo ormai capito che non avrebbe più cambiato idea, avanzai verso il frigorifero per prendere i cornetti alla crema: «Viola, se stai cercando i cornetti non ci sono.»
Ma come? «Ma se ne abbiamo presi una manciata ieri?»
Mi guardava.
Lo guardavo.
Chiusi gli occhi: «Non dirmi che te li sei mangiati tutti.»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Papà!»
«Avevo fame!»
«Ma porca puttana. E io che minchia mangio?»
«Viola cazzo, le parole.»
«L’hai detta anche tu.»
«No, non è vero.»
«Si, invece.»
«No.»
«Hai detto cazzo, ammettilo e basta.»
«No, non ho detto cazzo.»
Gli puntai un dito contro: «Visto? L’hai detto ancora.»
Sbuffò: «Io posso, tu no.»
«Razzista.»
«Per favore. Ora siediti, che ti devo dire una cosa importante.»
Mi sedetti sbuffando: «Che c’è?»
«Ecco vedi…»
Minchia, io avevo fame. Questo pezzo di cacca si era mangiato tutto, lasciandomi senza un cazzo. Che palle, sempre la solita storia. Vorrei vedere cosa succederebbe se io facessi lo stesso con lui. Oppure vorrei vedere cosa succederebbe se finissi tutti i suoi shampoo agli oli profumati, visto che lui teneva più ai suoi capelli che a me. Che due coglioni, oh.
«Allora? Niente offese, niente minacce? Non mi picchi neanche?»
Ma che minchia stava dicendo? «Uhm?»
Assottigliò gli occhi: «Mi hai ascoltato?»
Cazzo. «Certo.»
Incrociò le braccia e alzò un sopracciglio: «Benissimo. Che ho detto?»
«Ehm…che hai finito anche la pizza di ieri sera?»
Sospirò:  «Come pensavo, non hai ascoltato una minchia. Comunque si, la pizza di ieri sera l’ho finita.»
Pure la pizza aveva finito, oh. «Allora, ti rispiego. Purtroppo, dovrei andare per lavoro in…»
Si interruppe, e lo incitai a continuare: «In…?»
«In…» Sussurrò, per poi darsi del leggeri colpetti in testa.
Sbottai scocciata: «Papà, dove minchia devi andare?»
«Eh aspetta, non mi viene il nome. In Mali… - mi guardò con aria interrogativa - Malabami, mi pare.»
Malabami? Ma che minchia era Malabami?
Alzai un sopracciglio: «Malabami?»
«Malabami.»
In quel momento mi venne in dubbio. «Papà…non vorrai dire Malibu?»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Eh. E io che ho detto?»
Scoppiai in una fragorosa risata. Maddai. Malabami al posto di Malibu? Che pirla.
Sbuffò: «La smetti di ridere? Mi sono sbagliato.»
«Va bene, la smetto. Ma per quanto tempo dovresti stare via?»
Contò usando le dita: «…Tre settimane.»
Sbarrai gli occhi: «Tre settimane?!»
Aggrottò la fronte: «Non sei felice di liberarti di me?»
«Questo è ovvio. Solo, come minchia faccio a stare da sola per tre settimane?»
«Semplice, non sarai da sola.»
Aggrottai la fronte: «…Scordatelo, non andrò da zio Earl.»
«No, non andrai da zio Earl.»
«E neanche da zia Pearl.»
«Neanche da zia Pearl.»
«E da chi minchia andrò?»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Andrai da Harry.»










EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH.
Ehilà lkjhg Eccomi qui con una nuova fanfiction. Ragazze, credetemi se vi dico che con questa ho superato il limite della demenzialità. Ovviamente mi sono fatta aiutare dalla mia compagna di banco, nonchè una delle mie migliori amiche, che è demente quanto me, se non di più. Quindi, crediti anche a Marika, skst.
Allora, volevo chiarire un po' di cose. Innanzitutto, parliamo del titolo. AHAHAHAHAHAH Indovinate chi me l'ha consigliato? Marika, ovviamente. Quella ragazza è troppo deficiente.
Poi, volevo parlarvi dei versi di Harry, lol. Gente non pensate male, per favore. Ovviamente non posso dirvi a che cosa sono dovuti, però più avanti lo scoprirete.
Inoltre, leggendo questo primo capitolo sembra una delle solite storie in cui lei va a casa di Harry, litigano, lui se la vuole portare a letto, lei non vuole, poi però riesce a trombarsela come un cammello in un'oasi in mezzo al deserto, e poi si innamorano, no. Giuro che, come penso abbiate capito dall'introduzione, è un po' diversa dalle altre, e infatti è anche un po' complicata da scrivere. Cioè, ovviamente è una stronzata come 'The pan' e 'The false treason', però mi sono impegnata un po' di più, dai.
Poi ho anche già in mente le trame per Niall, Louis e Liam ljh Solo che sono praticamente impossibili da sviluppare lol.
Vabbò, spero vi piacerà questa ff. Ci vediamo ragazze, ciao lkjhg

  
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