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Autore: pluviophilia    27/03/2013    16 recensioni
Tutto era finito, crollato, le poche certezze che aveva scivolate via come sabbia fra le dita.
Stava per costruire il suo castello, mancava poco, e l'onda della morte glielo aveva trascinato via.
Aveva preso una decisione, voleva aspettare che la guerra magica finisse, non era stata puntuale come al solito.
Quanto tempo aveva aspettato?
Mesi, anni?
Troppo.
Questa era l'unica risposta: troppo.
Non era stata abbastanza coraggiosa, abbastanza grifondoro, da aprire il suo cuore, da accettare i suoi sentimenti.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Hermione, Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Lui ha baciato le mie labbra,
 
io ho gustato la tua bocca
lui mi ha fermato,
io stavo discutendo con me stessa

...perchè quando sono con lui 
penso a te, penso a te 
che cosa faresti se fossi stato tu.


Soundtrack.










Tutto era finito, crollato, le poche certezze che aveva scivolate via come sabbia fra le dita.
Stava per costruire il suo castello, mancava poco, e l'onda della morte glielo aveva trascinato via.
Aveva preso una decisione, voleva aspettare che la guerra magica finisse, non era stata puntuale come al solito.
Quanto tempo aveva aspettato?
Mesi, anni?
Troppo.
Questa era l'unica risposta: troppo.
Non era stata abbastanza coraggiosa, abbastanza grifondoro, da aprire il suo cuore, da accettare i suoi sentimenti.
Aveva combattuto, rischiato la vita, ferito, colpito, obliviato, schiantato, corso a perdfiato e girato senza meta precisa per salvare la dimensione magica, quando, in realtà, quella che doveva esser salvata era lei, Hermione Jean Granger.
Aveva disperato bisogno di esser salvata da se stessa, dai suoi pensieri confusi, dalla sua frettolosità, dalla sua diligenza, dalla sua tranquillità.
Aveva disperato bisogno di esser salvata da lui, dalla sua allegria, dalla sua spensieratezza, dalla sua nascosta dolcezza, dalla sua voglia di vivere e assaporare ogni attimo.
Una voglia che si era esaurita poco fa quando, in quel corridoio, quel mangiamorte aveva pronunciato quell'incantesimo e quelle rocce erano cadute addosso a quel ragazzo, all'unico che l'aveva mai fatta ridere, il solo che avesse mai amato.
Nessuno poteva capire come si sentiva, il vortice di emozioni contrastanti che provava dentro di sé, nascoste da anni e anni di pratica.

Seduta sui gradini, quando la battaglia era ormai finita, non riusciva a pensare ad altro. 
Maledetta paura di non essere accettata.

Passò velocemente il dorso della mano sotto l'occhio destro e il sinistro, il destro e il sinistro, ancora una volta e un'altra ancora, ma le lacrime non sembravano cessare. Si arrese e riprese a singhiozzare, buttando la testa fra le gambe che strinse al petto.
Pochi superstiti passavano ancora per i corridoi; era quasi certa che Harry e Ronald la stessero cercando, ma non le importava affatto, tutto quello di cui si curava ora erano gli occhi umidi che, per una volta, lasciavano trapelare le sue emozioni.
 
Vide una chioma rossa fare capolino nella sua vista appannata.
Sarebbe stato un bene o un male confidarsi con lui? Era, anche lui, nella sua stessa situazione?
Ma cosa pensava, di sicuro George stava molto peggio.
Il Weasley le si accomodò accanto e la osservò, senza dire niente, poi passò una mano intorno alle spalle della ragazza e la attirò a sé, lasciandola piangere sulle sue ginocchia.
Sì, con lui poteva confidarsi, le lacrime che rigavano il suo volto erano le stesse.
"G-george - prese un profondo respiro - i-io..." non trovava le parole.
"Lo so, Hermione, lo so." le accarezzò i capelli.
Lo sapeva. Allora il suo piano aveva fallito, qualcuno se ne era accorto.
Il ragazzo le prese il viso tra le mani e con i pollici iniziò ad asciugarle le lacrime, mentre lei abbassava lo sguardo. Non voleva vederlo negli occhi, le avrebbe solamente ricordato lui.
"Hermione. Guardami. - aspettò che gli occhi scuri della ragazza si puntassero nei suoi - Non so come reagirai, ma mi sembra giusto dirtelo. Per lui era la stessa identica cosa."
Queste poche parole bastarono perché la riccia stringesse forte l'amico, singhiozzando.
Non ci poteva credere. Ricambiata. Per una volta nella sua vita.
Se solo fosse stata più coraggiosa, più decisa, il peso nel suo petto sarebbe stato più leggero, sarebbe stata in pace con se stessa.
"Anch’io sto male, Hermione, più di quanto tu possa mai immaginare, ma cerca di non pensarci. Un giorno saremo tutti lassù."
Facile da dire, ma come poteva anche solo provare a tollerare l’idea che doveva smettere di pensare a lui? Che non l’avrebbe mai più rivisto? Che non era riuscita a dirgli ‘Addio, Fred, ti amo.’? Come poteva finire di vederlo nei suoi pensieri? Di immaginare la sua voce?

Ed ecco che accadde. Non se lo sarebbe mai aspettata.
Le labbra rosee del ragazzo incontrarono le sue, fu un attimo, e le lacrime per quel secondo smisero di scorrere.
Le morse leggermente il labbro inferiore, poi appoggiò la fronte fredda a quella della ragazza.
"Devo andare." sussurrò alzandosi e girando l'angolo, da dove era venuto, in direzione dell'ingresso ormai ridotto in macerie.
Cosa voleva dire? Cos'era appena successo? E perché lei aveva ricambiato?

Facile. Le era sembrato giusto. Le era sembrato Fred. Aveva creduto che quello fosse Fred. Che sciocca.

Si alzò barcollante, era ora di raggiungere gli altri, la situazione si era solo complicata.
Si trascinò a forza verso l'altro capo del corridoio, appoggiandosi alle mura, distrutte, cadute a pezzi.
Prese un respiro profondo, fermando le lacrime e portandosi una ciocca di capelli dietro la fronte, e alzò lo sguardo.
E allora li vide. Vide la signora Weasley, suo marito, Ginny e George che venivano nella sua direzione.
George.
Che veniva nella sua direzione, con la signora Weasley.

Non ci pensò più di un attimo, si tirò su e corse più veloce che poteva, più veloce di quando era scappata dai ghermidori, più veloce di quando aveva cercato di evitare il professor Lupin nella sua forma da licantropo, più veloce di quanto avesse mai fatto.

Arrivò all'ingresso, arrivò nel cortile, raggiunse il ponte, ma era troppo tardi.
La figura opaca si era già dissolta nel vento.

































 




Provate ancora a chiedermi perchè shippo Fremione.

Spero vi sia piaciuta.


-Joanne



 

 
 
   
 
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