~
like a kiss
Una
lama di luce ferì gli occhi di Thad. A fatica li apri,
mentre la
bocca secca, la lingua della consistenza del cartone e una dolorosa
pulsazione alla testa denunciavano gli evidenti postumi di una
sbronza colossale.
Si
stropicciò le palpebre, provando a fare mente locale di
quello che
era successo la notte precedente, ma nulla. Blackout completo.
Fece
un colpo di tosse, mentre sentiva il cervello che gli navigava nel
cranio. Ok, poteva farcela.
Doveva
solo fare il punto della situazione: era mezzo spogliato, aveva
indosso una maglietta non sua e quello decisamente non era il suo
letto. Provò ad alzarsi, riuscendo solo a ricadere a faccia
avanti
sul cuscino dell'estraneo.
Però
quel cuscino aveva un odore familiare. Stranamente familiare. Cazzo,
era senza ombra di dubbio quello di Sebastian.
Vaffanculo.
Questo poteva essere un problema.
Doveva
assolutamente scoprire che diamine aveva fatto ieri notte.
Thad,
ancora intontito, si rivestì alla bell'e meglio e corse a
tutta la
velocità che gli permettevano le sue gambe barcollanti verso
la
camera di Nick e Jeff. Non si premurò di bussare, era un
urgenza
troppo urgente che richiedeva un consulto subito.
Spalancò
la porta e rimase a bocca aperta davanti allo spettacolo che gli si
era parato davanti: Nick e Jeff, coperti solo da un lenzuolo, stavano
pomiciando selvaggiamente.
'Ehm,
buongiorno ragazzi...' si schiarì la voce Thad, talmente in
imbarazzo da voler sprofondare in un pozzo e non uscirne mai
più.
'Io, ecco, volevo chiedervi solo una cosa, ma vedo che siete
impegnati, quindi penso che farò meglio ad andarmene'
Jeff
si coprì la faccia con le mani, mentre Nick di un intenso
color
rosso fragola supplicava Thad di rimanere.
Il
ragazzo a malincuore si sedette sul letto davanti a loro, mentre i
due si pseudo-vestivano con le cose più vicine.
Toccò a Thad
rompere quel silenzio un po' scioccato: 'non avete idea da quanto
tempo aspettavo che limonaste, credetemi. sono davvero felice per
voi, sul serio'
'Grazie
mille, Thad' mormorarono all'unisono i due Warblers.
'Però
magari la prossima volta dovrò ricordarmi di bussare.
Cioè, vi
voglio bene, ma certe cose forse è meglio che rimangano
private, non
credete anche voi?' rise il ragazzo.
'Decisamente'
concordarono entrambi, accantonato il disagio iniziale. Si sedettero
sulla sponda del letto anche loro, e Nick cominciò a
parlare:
'allora che dovevi chiederci?', quando subito Jeff lo interruppe con
fare malizioso 'sbaglio o quella maglietta non è tua?'.
Thad
sospirò, mordendosi il labbro inferiore dal nervosismo
'è di
Sebastian, infatti. Era proprio di questo che volevo parlare'
'Cosa
c'è da parlare? Dopo ieri sera mi sembra piuttosto evidente,
non
trovi?' disse Jeff, facendogli uno sguardo ammiccante.
Nick
gli diede una gomitata, alzando gli occhi al cielo, e aggiunse
ridendo 'Beh, diciamo che la notte scorsa ha portato più di
qualche
sconvolgimento qui alla Dalton, e non sempre in peggio'
'E
che sia chiaro, Thad, non volevo farti nulla, sono solo scattato e
devo ringraziarti per gli sviluppi della situazione' si
scusò
precipitosamente Jeff con un mezzo sorriso.
'Il
punto è proprio questo!' esclamò Thad, tirandosi
su e iniziando a
girare come un animale in gabbia 'io non ricordo nulla'
Nick
e Jeff sgranarono contemporaneamente gli occhi, guardandolo di
stucco, poi Jeff lo guardò sospettoso 'sei sicuro che non
ricordi
proprio nulla?'
'Al
cento per cento' annuì Thad con la testa, passandosi le mani
fra i
capelli. 'Speravo che voi poteste dirmi qualcosa, dato che mi sono
ritrovato mezzo spogliato nel letto di Sebastian con i suoi vestiti
addosso', sospirò sconfortato.
Jeff
si mise a ridacchiare e Nick sfoderò i suoi occhi da fangirl
pazza,
battendo le mani felice. 'Finalmente! Stavo quasi per smettere di
sperarci'
'Questa
è una cosa seria! Smettete di fare gli scemi e aiutatemi.
Sto
letteralmente impazzendo' piagnucolò il ragazzo, sull'orlo
di una
crisi di nervi.
'Vuoi
la versione con dettagli sconci o una misera cronaca?' disse Jeff,
continuando a ridere sotto i baffi. Fulminato dallo sguardo assassino
di Thad, brontolò e si accinse ad una piccola cronaca dei
fatti.
'Allora, c'è stato un party alcolico'
'Grazie
tante, Jeff, fin qui c'ero arrivato anche io' sbuffò
spazientito.
Continuò
a parlare Nick 'Sebastian ha tirato fuori non so quale vecchia
scommessa che implicava un tuo spogliarello poi, siccome non c'era un
palo, ha pensato bene di farlo fare a me. Quindi ci ha fatti bere
come spugne, abbiamo fatto uno spettacolino niente male, motivo per
cui Jeff ti ha mollato un cazzotto sul naso'
Thad
guardò sconvolto il suo migliore amico da cui era stato
picchiato, e
Jeff fece un'espressione angelica, mimando le ali e l'aureola sopra
il capo. 'Uhm, dunque noi ci abbiamo dato dentro davanti a tutti,
più
o meno?'
Nick
rise imbarazzato 'sì, esattamente, almeno finché
non ti sei
ritrovato a terra dopo il pugno di Jeff. In quel momento Jeff mi ha
baciato, quindi non posso dirti con precisione quello che è
successo, ma sono piuttosto sicuro che Sebastian ti abbia tirato su e
trascinato fuori dalla stanza. E questo è tutto'
Thad
si mangiucchiò le unghie, mentre continuava a mormorare
insulti
all'aria.
Jeff
gli diede una pacca sulla spalla, e gli chiese 'va tutto bene?'.
Il
ragazzo seppellì la faccia fra le mani e quando la
rialzò, aveva
quasi le lacrime agli occhi. 'No, Jeff, non va tutto bene. Tu, voi,
lo sapete quanto io sia disperatamente e pazzamente innamorato di
lui. Voi sapete che Sebastian, beh, come dire?, è Sebastian'
Nick
si sedette accanto a loro, abbracciando l'amico per dargli un po' di
conforto 'non è per forza detto che sia successo qualcosa.
calmati,
va tutto bene'
'Nick,
perché non capisci, cazzo? Avrò senza dubbio
detto qualcosa di
stupido e inopportuno, o, dio me ne scampi, romantico che mi
rinfaccerà a vita. E questa è l'opzione meno
drammatica,
credimi'
'Dai,
Thad, noi abbiamo visto solo quello, è possibile che poi ti
abbia
solo accompagnato in camera perché stavi male'
cercò di consolarlo
il biondo.
'Jeff,
su, siamo realisti. Non ci credi neanche tu che possa fare una cosa
del genere. Lui è Sebastian Smythe e, prima o poi, ha quello
che
desidera. Mi ha solo usato' concluse triste.
'Non
mi pare che di norma a te dispiacerebbe essere usato da lui' disse
Jeff sorridendo con espressione cospiratoria.
'Jeff,
un po' di tatto, cazzo' lo rimproverò Nick, aggiungendo con
fare
diplomatico queste parole per Thad 'quello che intendeva dire
è che
sei evidentemente attratto da lui -come è normale che sia-,
ma che
desideri essere per lui più di una semplice avventura come
tutti gli
altri'
'Non
fare il paciere con noi, Duvall. Farai meglio a stare attento,
Sterling , prima o poi avrò la mia vendetta e ti
renderò il
cazzotto, non importa quanto il tuo ragazzo mi possa scongiurare di
perdonarti' borbottò Thad, appena più calmo.
Nick
fece un mezzo sorriso 'Senti, Thad, smettila di farti queste
allucinanti pare mentali. Io penso che l'unica cosa da fare sia
andare da Sebastian e chiedergli cosa è successo'
'Non
essere stupido. Non potrei mai fare una cosa del genere!'
'Già...
Troppo semplice e diretta per uno che ama complicarsi la vita come
te?' chiese Nick alzando il sopracciglio.
'Non
usare del sarcasmo con me, Nick. Poi non so neanche dov'è
ora. Mi ha
mollato là nel suo letto senza neanche una spiegazione...'
'Che
per caso volevi un post it sul cuscino con scritto "ei thad,
abbiamo fatto cosacce stanotte mentre eri ubriaco e semi-incosciente.
se vuoi picchiarmi, sto in sala comune. XOXO, Seb"? Comunque sta
in caffetteria'
'E
tu come fai a saperlo?' Lo guardò di sottecchi Thad.
'Non
fare domande idiote, lo so e basta. Lo sanno tutti che il sabato
mattina sta fisso alla caffetteria'
'Tutti
tranne me' sospirò il ragazzo.
'Infatti.
Tu sei sempre troppo occupato ad assillarci che "Sebastian non
mi vorrà mai, cosa posso fare perché questa cosa
fa schifo"'
'No,
guarda, Nick non sei affatto simpatico. Beh, io vado, continuate pure
quello che stavate facendo prima che vi interrompessi'
'Era
ora' gli fece una linguaccia Jeff, mentre si avvicinava a Nick per
baciarlo sulle labbra.
Thad
alzò gli occhi al cielo, sorridendo allo stesso tempo. Se
finalmente
ce l'avevano fatta quei due, allora forse qualche vaga
possibilità
ce l'aveva anche lui.
Thad
si avvicinò al bancone della caffetteria, ben deciso a
prendere due
caffè. Per lui ordinò il solito caffè
lungo al ginseng, ma quando
si trattò di prendere quello per Sebastian ebbe un attimo di
esitazione perché non aveva la minima idea di cosa prendesse
il suo
compagno di stanza.
Diede
una rapida letta al menù delle bevande, e alla fine decise
di optare
per il caffè corretto al corvoisieur. Aveva un nome
piuttosto
francese e impronunciabile, e pareva una cosa molto snob alla
Sebastian. Doveva essere perfetto per lui.
Uscendo
dalla caffetteria, luogo troppo deprimente per passare un sabato
mattina anche per un asociale come Sebastian, c'era il parco della
Dalton. Era enorme e molto bene curato, una dei pochi vantaggi di
stare in una gabbia per figli di papà come la loro
accademia. Al
centro dello spazio verde c'era una statua di John Dalton, il
celeberrimo chimico-fisico-metereologo-insegnante inglese che aveva
scoperto il daltonismo e altre cose fondamentalmente inutili, con
alcune panchine. Avrebbe scommesso un assolo -perché un
altro
spogliarello era eccessivo- che Sebastian fosse lì, ma non
riusciva
a vederlo da nessuna parte. Ad ogni buon conto, si sedette sulla
panchina più asciutta, di spalle al vialetto di ingresso,
con tanto
di cipressi sul bordo della strada, per perdersi nei propri pensieri.
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe.
Sono
sicuro che quello è Thad. Al mille per cento. Lo
riconoscerei
ovunque, anche di spalle. Poi é così basso che a
malapena si vede
la testa sopra la linea della panchina.
Devo
assolutamente spaventarlo, è un'occasione più
unica che rara. Ci
vuole un piano segreto, ma penso che gli andrò dietro e
urlerò BUH.
Dovrebbe bastare, considerando il suo livello di virilità
(anche se
materialmente ho avuto più di qualche possibilità
di valutarlo tra
ieri sera e stanotte).
Mi
avvicino di soppiatto e addosso all'orecchio BUH! Thad si gira di
scatto, quasi versandosi uno dei due caffè addosso.
'Sebastian!
Mi hai spaventato!'
MERAVIGLIOSO
'Era il mio piano malefico'
Sbuffa
e si passa la mano dietro la nuca, assicurandosi che i caffè
siano
adeguatamente chiusi. Due caffè? Chi sta aspettando?
CHICHICHICHICHICHICHICHICHI
STA ASPETTANDO? 'Senti,
vorrei continuare tanto a darti fastidio, ma sembra che tu stia
aspettando qualcuno oppure che tu abbia disperato bisogno di
caffeina, e in nessuno dei casi vorrei averti vicino, quindi penso
che me ne andrò'
Piattola
ride 'Sì, sto aspettando qualcuno'
'Avevo
intuito' CHI
CHI CHI CHI?
'In ogni caso mi dispiace per lui'
'Ti
dispiacerai il doppio perché sto aspettando proprio te'
'E
il caffè?'. Sicuro non stava aspettando me, sono la sua
seconda
scelta. Ne sono assolutamente certo.
'Sempre
per te. Provavo ad essere gentile'
'Uhm'
prendo il caffè in mano. Scotta e ha un buon odore di
Parigi. È
caffè al courvoisier, cazzo, non ci credo. 'Conosci la mia
ordinazione di caffè?'
'In
realtà l'ho preso perché il nome suonava molto
aristocratico e
adatto a te' ride 'ma penso di aver azzeccato in
pieno'
'Decisamente'.
Non dovrei sorridere così tanto; mi vengono le rughe
d'espressione e
sembro troppo felice.
'Sebastian,
io volevo chiederti una cosa però'
Ecco
l'inghippo sotto. Certo che voleva qualcosa, come potevo pensare che
volesse solo essere gentile? 'Dimmi tutto, Harwood'
Sembra
imbarazzato, e neanche poco. 'Questa mattina mi sono svegliato un po'
sottosopra, per usare un eufemismo. Non ero propriamente dove mi
sveglio di solito e non ero neppure vestito. Quindi, ecco...' si
passa la mano sulle guance bordeaux 'non so se hai qualcosa a che
fare con questa mia amnesia totale, diciamo'
Ok,
Sebastian calmati. Cerca di non pensare a quanto sia adorabile
così
imbarazzato perché NON lo è, o almeno devo
convincermene. 'Nah, non
credo proprio'. Dal mio punto di vista è vero; non ho fatto
nulla
che lui stesso non volesse.
'Insisto,
Sebastian. Non voglio rigirare il coltello nella piaga, ma dopo la
mia fantastica performance da prostituta Nick e Jeff ti hanno visto
che mi trascinavi via. E poi, puff, mi ritrovo mezzo nudo nel tuo
letto. Perdonami, forse per te lo è, ma per me non
è una cosa
normale!'
Davvero
lui pensa che noi abbiamo fatto sesso? Magari, oh. No che non
l'abbiamo fatto. Mi sarei sentito in colpa ad usarlo mentre era
ubriaco. Dopotutto una coscienza ce l'ho anche io, forse.
'Poi
non ricordo assolutamente nulla! Sei certo di non aver corretto il
punch con qualcosa di più pesante?'
'Che
insinuazioni malefiche da parte tua, Thad! Tutto ma non la mia
integrità'. Fare lo splendido è facile quando so
tutta la
situazione.
'Sebastian,
porca puttana, sto impazzendo! Perché qui nessuno capisce?
Voglio
solo sapere cosa cazzo è successo ieri. Non chiedo tanto!'
'Non
è successo nulla, stai tranquillo'
'No,
e che palle, non ci sto tranquillo! Dimmi che ho fatto ieri,
ora'
'Noi
due' e ci indico, giusto per essere chiari, 'non abbiamo fatto sesso,
se è di questo che ti preoccupi'
'Per
fortuna' sospira.
'Comunque
non ti pare un po' presuntuoso da parte tua credere che io voglia
fare sesso con te? Magari non mi piaci…'
Gli
cade la mascella per terra. Questa non se l'aspettava. 'Intendi dire
che non ti piaccio in quel senso?'
'Assolutamente.
Non avresti una possibilità neanche se fossimo gli ultimi
uomini
dopo l'apocalisse maya'
Sembra
deluso, offeso e anche discretamente incazzato, ma la delusione posso
benissimo essermela immaginata. 'Beh, neanche io, neanche a me piaci
in QUEL SENSO. Anzi a me non piaci in nessun senso, ecco.
Perché sei
un coglione stronzo senza un minimo di senso del rispetto per gli
altri, anzi, è già tanto se continuo a parlarti.
Sai una cosa? Sei
un cretino, non c'è bisogno di essere così
cattivo con me, che ti
ho fatto?! Beh, non voglio perdere il mio tempo qui a parlare con te.
A dopo, forse'. Si gira e con uno scatto di reni degno di
Beyoncé mi
fa sentire uno schifo totale.
Seriamente,
dopo questa cosa mi sento una merda. Perché continuo a
comportarmi
così? Cosa ne ricavo? Sto solo facendo allontanare tutti.
Non posso
perdere anche lui. È l'unica cosa che mi fa andare avanti.
'Thad...'
lo prego.
'Cosa
vuoi da me, Sebastian?' volta solo la testa, guardandomi a malapena,
tanto ha lo sguardo basso.
'Io,
nulla, solo dirti questo'.
Davvero
lo sto facendo?
Sebastian
Smythe esitò e si passò la mano dietro la nuca,
mordendosi il
labbro inferiore. Poi si girò e alzò lo sguardo
per osservare Thad.
Avvicinò
il viso con decisione, senza lasciare all'altro né il tempo
né la
libertà di spostarsi, e infine lo baciò.
All'inizio
fu solo un lieve sfioramento di labbra, insufficiente per entrambi.
Sebastian
posò la mano sinistra sul collo di Thad, accarezzandogli la
mascella
con il pollice, mentre approfondiva il bacio, socchiudendo le labbra
e sorridendo leggermente per un breve secondo, per poi ricominciare a
baciarlo con ancora il sorriso impresso negli occhi.
Quando
le labbra di Sebastian incontrarono le sue per la prima volta (in
realtà la seconda), Thad spalancò gli occhi dalla
sorpresa, ma fu
subito travolto da un'ondata di sensazioni contrastanti: desiderio,
rabbia e frustrazione formavano dentro di lui un groviglio troppo
complesso da snodare. Ma tutto questo poteva aspettare; almeno
finché
riusciva a sentire il respiro di Sebastian sul proprio viso non aveva
bisogno di null'altro. Si staccò giusto per respirare e
subito tornò
a concentrarsi sulle labbra di Sebastian, mentre nel frattempo gli
posava il braccio intorno alle spalle, attirandolo ulteriormente
verso di sé.
Senza
fiato dopo un tempo infinito che comunque era parso loro sempre
troppo corto, Thad e Sebastian si staccarono. Il più basso
alzò a
fatica lo sguardo incollato al terreno, ancora stretto al francese
come ad un'ancora di salvezza. A disagio spostò il braccio,
posandolo sul grembo insieme all'altro. Finalmente riuscì a
guardare
negli occhi scintillanti di Sebastian, osando azzardare una timida
domanda: 'e questo cosa vuol dire?'
'che
ho ragione io, come al solito' sogghignò Sebastian
incrociando le
braccia e guardando da un'altra parte.
'In
che senso?' Lo guardò con fare interrogativo l'altro ragazzo.
'Nel
senso che sei gay fino al midollo E, in più, che ti piaccio'
rise il
francese un po' forzatamente.
'Ah'
Dalla
mente perversa e malvagia di Sebastian Smythe
9.
Senza
impegno è meglio
Forse, dopotutto, non potrebbe essere tanto male...
Angolo della sfaticata:
Soo,
here we come.
Ammetto che questo capitolo è stato abbastanza un
parto (?)
però accadono moooolte cosuccie, e, niente, volevo
sapere cosa ne pensate :)
http://25.media.tumblr.com/7ec6704c8fac241f66422efde0ca2b33/tumblr_mkc6fyxjVe1s9vhgxo1_250.gif
qualche
recensioncina? :3