Everything
You Need
“Da
come parli sembra che tu ne sappia qualcosa, di amore non corrisposto,
intendo”.
“Amore
è una parola grossa: non lo conosco abbastanza per poter
parlare di amore,
purtroppo. Ma sì, qualunque cosa sia non è
corrisposta”.
Ti
guardo con attenzione e poi, titubante, ti chiedo: “Ti
ha… respinta?”
Tu
sorridi, tranquilla, ma non felice: “Non mi sono mai
dichiarata. Non avrebbe
senso sentirmi dire qualcosa che so già. E poi.. sta
attraversando un periodo
difficile: ha bisogno di un’amica, non di una spasimante. E
io voglio essere
ciò di cui lui ha bisogno. Senza contare il fatto che sono
sicura di cavarmela
bene come amica, mentre non so se saprei essere una buona
fidanzata”.
Rimaniamo
in silenzio per un po’ poi tu, senza guardarmi, mi chiedi:
“E tu? Che cosa sai
dell’amore?”
“Molto
poco. Solo quello che ho letto o sentito dire”.
“Non
ti è mai piaciuto nessuno?” Ti volti verso di me:
non sembri stupita, ma
nemmeno curiosa e io non capisco cos’è quello che
vedo nei tuoi occhi.
“Qualche
cotta sporadica me la sono presa, ma mai niente di tanto intenso. Non
ho mai
voluto essere ciò di cui qualcun altro aveva
bisogno”.
Tu
distogli nuovamente lo sguardo e fissi un punto lontano, assorta.
“ è come
avere una morsa alla bocca dello stomaco, che non fa male, ma non ti
lascia
nemmeno stare tranquillo. Stringe e allenta la presa a seconda del
momento, ma
comunque resta sempre lì. Ed è, allo stesso
tempo, accompagnata, spesso, da uno
strano senso di vuoto e da un fastidio al lato interno dei gomiti, come
a
rimarcare la necessità di un abbraccio o di un contatto che
riempia leggermente
il vuoto e calmi il fastidio. È strano e rende emotivamente
instabili, però non
è una brutta esperienza: mostra le cose in un modo diverso,
le rende più
intense. Ecco sì è questo l’aggettivo
adatto: ciò che si prova è qualcosa di
intenso, estremamente intenso”. Io annuisco, ma non capisco:
non posso capire
perché non ho mai provato ciò di cui stai
parlando.
Sono
passati mesi da quella strana conversazione sui sentimenti, a cui
continuo a
ripensare, e sono successe e cambiate tante cose. In realtà
ne è successa solo
una, che ha portato a tanti cambiamenti: tu sei entrata nella mia vita.
Ci
sei entrata a piccoli passi, titubante, poi ti sei fatta man mano
più sicura.
Senza mai essere invadente o fastidiosa. Non ti sei lasciata
scoraggiare dai
miei silenzi, dalle mie risposte mancate.
Ci
sei entrata, prima senza sapere bene che ruolo assumere, poi certa di
ciò di
cui avevo bisogno. Io non sapevo nemmeno di avere bisogno di una
presenza
discreta, ma costante e affidabile nella mia vita. Non pensavo di
volere
un’amica che mi stesse vicino in silenzio, che capisse senza
bisogno di domande
e mi desse la certezza di avere qualcuno a cui appoggiarmi.
Ci
sei entrata, lentamente come un ornamento, un contorno, poi ne sei
diventata un
pilastro.
Sei
stata l’esatto contrario di un uragano: pacata e tranquilla.
E hai avuto
l’effetto opposto: invece di distruggere, hai creato.
Mi
hai dato ciò di cui avevo bisogno.
Mi
serviva un’amica: l’hai capito e lo sei stata.
Volevo
capire cosa volesse dire avere a cuore il benessere di
un’altra persona tanto
da anteporlo al mio, volevo provare ciò mi avevi descritto:
non te ne sei resa
conto, ma me l’hai permesso.
Le
cose sono cambiate più di quanto immaginassi, lo realizzo
adesso.
Adesso
capisco ciò a cui ti riferivi, capisco cosa voleva dire
quello sguardo strano e
capisco anche di chi parlavi.
Adesso
sono io che voglio essere ciò di cui tu hai bisogno, che
è anche ciò di cui ho
bisogno io.
Ok,
questa cosa girava nel mio computer da qualcosa come un anno, mai
pubblicata perché
non mi convinceva. In realtà non mi convince nemmeno adesso,
ma qualcuno ieri
sera mi ha persuasa a postarla. Perciò è tutta
colpa di Nessie93, prendetevela
con lei. Scherzi a parte, grazie Nessie93, per tutto quanto.
Un
bacio
AiraD