Videogiochi > Ib
Ricorda la storia  |      
Autore: tyurru_chan    28/03/2013    4 recensioni
Non avrei dovuto dimenticare.
Eppure l’ho fatto.
Quel mondo da incubo che ci ha unito e allo stesso tempo separato.
Perdonami.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib, Mary
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Sai… a me piace molto il blu!”
“…”
“Facciamo un gioco? Ti va, Garry?”
 
 
 
Un dolore incessante.
Straziante, che attraversava ogni cellula del suo corpo.
“La… rosa… dove…? Che mi sta succendendo?” ripetè a se stesso il giovane, mentre lentamente si accasciava a terra privo di forze.
Cercò di reagire, ma i sensi ormai lo stavano abbandonando.
Ma che stava combinando?
Non era certo il momento di addormentarsi.
No, non lo era affatto.
Era tutto così dannatamente incomprensibile.
 
 
 
 
“Ehi…”
Una voce lontana.
Chi era? Stava forse sognando?
Senza rendersene conto il dolore che lo teneva inchiodato al suolo stava lentamente svanendo.
Aprì lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco la minuta figura chinata verso di lui.
Una bambina. Con lunghi capelli castani e profondi occhi rossi, che lo fissavano in un misto di incertezza ma allo stesso tempo conforto.
Gli stava porgendo qualcosa… una rosa di un blu profondo… la sua rosa!
“Cos… ma cosa sta…?”
Si rialzò di scatto, meravigliato della sparizione improvvisa del male che l’aveva colto alla sprovvista.
“Io… ma che…? Che succede stavolta!? uh?”
“Questa è tua?” affermò con tono pacato la piccola porgendogli la rosa dai magnifici e delicati petali blu.
“S-si… grazie.” Disse lui in un sussurro appena udibile.
Faticava ancora a collegare i recenti avvenimenti che l’avevano travolto senza sosta.
“C’era una donna… uscita da un quadro e… mi ha rubato il fiore e… poi… poi…”
Era un tipo alquanto strano e farfugliava frasi sconnesse, ma Ib continuava comunque ad osservarlo serena.
Non era sola.
Una consapevolezza che l’aveva rincuorata all’istante nell’ombra di quel lugubre posto senza luce.
“Il mio nome è Garry” si presentò infine dopo aver ritrovato la calma, chinandosi verso di lei per stringerle la mano.
“Io mi chiamo Ib.” Rispose con un sorriso appena accennato la piccola.
“È davvero molto strano sai, Ib… ero in una galleria d’arte quando poi… sono spariti tutti e mi sono ritrovato qui… che cosa assurda… non riesco nemmeno a credere a quello che sto dicendo. “
La piccola annuì, socchiudendo gli occhi affranta.
Anche lei per qualche oscuro motivo si era ritrovata catapultata in quell’incubo senza fine.
Strinse forte tra le dita la rosa dagli splendidi petali scarlatti che le apparteneva.
Ogni volta che un petalo cadeva la sua vita si affievoliva.
Ne era diventata consapevole.
E a quanto pare anche per Garry era lo stesso.
“Questo posto è pericoloso per una bambina. Stai tranquilla, penserò io a proteggerti e vedrai che riusciremo ad uscire da qui!”
Ib annuì nuovamente, stavolta con un sorriso più radioso e convinto del precedente.
Tuttavia appena l’uomo mosse un passo in avanti, uno dei dipinti sputò una sostanza acida proprio ad un passo dal giovane che scattò indietreggiando all’istante, lasciandosi scappare un acuto urlo di terrore degno di una lady.
“Che… che… ehm…”
Si rialzò nuovamente, conscio della pessima figura che aveva appena fatto di fronte alla piccola che si lasciò scappare una breve risatina.
“B-bene! S-sono solo stato colto di sorpresa… non capiterà più… andiamo!”
La bambina annuì nuovamente decisa e strinse forte la mano di Garry, nel tentativo di cercare conforto, mentre insieme riprendevano il loro cammino in quei corridoi intricati senza fine.
Doveva farcela.
 
 
 
 
“La tua rosa, Garry. La tua per quella di Ib. Facile, no?”
“No… no! Garry… no…”
“Ho capito…”
E prima che Ib potesse controbattere il giovane affidò nelle mani di Mary la sua preziosa rosa blu.
“Davvero? Ahahahaha!”
La fanciulla dai lunghi capelli biondi corse via in preda alla foga lasciando i due da soli.
“Garry…” Ib strinse forte tra le mani la sua rosa rossa.
Era tutta colpa sua… se non avesse perso la sua rosa… ora Garry non…
“Va tutto bene. Non preoccuparti.” Affermò con un sorriso pacato poggiando con dolcezza la mano sulla testa della piccola per rincuorarla.
“Ugh…”
“Garry!?”
Di nuovo quel dolore.
Lacerenate, improvviso… e stavolta senza via di scampo.
 
 
 
Una voce infantile e candida si poteva udire in lontananza.
“Mi ama? Non mi ama? Ehehehe.”
 
 
“No… No!”
 
Petali blu… sparsi lungo il corridoio.
 
 
“Non mi ama? Mi ama? Non mi ama?”
 
 
Le forze lo stavano abbandonando nuovamente.
Lentamente si accasciò contro il muro, cercando di riprendere fiato e non lasciarsi sopraffare da quelle fitte laceranti.
“No… No, ti prego!”Garry!
“Tranquilla… mi riposo solo un po’… tu vai avanti…”
Ib, trattenne a stento le lacrime che le stavano rigando il viso.
Corse a più non posso verso quel corridoio senza fine, sperando di arrivare in tempo.
Doveva fermare Mary. Prima che… che…
 
 
“Mi ama? Non mi ama? Mi ama?”
 
“Mary!”
 
Altri petali blu sparsi lungo la via… segno che la vita di Garry si stava consumando.
 
Un voce giocosa, quella della bimba bionda, che trionfante saltellava nel buio della stanza.
 
“Siiiiiiii! Mi ama! Che gioia!” esclamò la fanciulla bionda tenendo stretto tra le mani l’ultimo petalo azzurro della rosa appena staccato.
 
“No… No!!!!”
Un urlo.
Ora le lacrime scendevamo copiose sul viso della piccola Ib.
“Garry…”
 
 
Ora potremmo finalmente stare insieme. Ib! Io e te! Solo io e te. Insieme. Nessuno ci separerà… ce lo siamo promesse, ricordi?
 
 
Ma Ib l’aveva ignorata completamente, dirigendosi indietro, nel lungo corridoio ove aveva lasciato Garry.
 
 
“Garry… Garry… rispondimi ti prego.”
Oramai vedeva tutto sfocato. Le lacrime le rigavano il volto fuoriuscendo incessantemente dai suoi occhi.
Lo abbracciò, singhiozzando forte il suo nome rifiutando con tutta se stessa di concepire che quello che era appena successo fosse vero.
Il corpo del giovane era freddo, immobile, quasi addormentato.
Non poteva essere vero.
 
 
 
“Ib? Cosa stai facendo?”
“…”
“Non dovresti essere qui… non avresti dovuto…!”
Il tono della bambina bionda era sempre più freddo e minaccioso.
“Via… via di qui… Vattene ora! VATTENE!!!”
Grida acute, mentre in un impulso di rabbia Mary scattò impugnado saldamente la spatolina quasi fosse un pugnale.
 
 
 
La luce di una fiamma che nel giro di poco si propagandò bruciado in un istante il dipinto su cui vi era la scritta “Mary”.
 
 
 
Non ti perdonerò… non posso.
E tutto finì.
Solo cenere.
 
 
 
“Ib?”
Una voce, che appariva distante la chiamò preoccupata.
La piccola, lentamente mise a fuoco l’ambiente circostante, ritrovandosi a contemplareil viso preoccupatp di sua madre che la chiamava insistentemente.
“Ah! Ecco dov’eri finita! Ti abbiamo cercato dappertutto.” La ammonì la donna con sguardo severo.
“S…si…” ancora confusa, si diresse verso la donna, nonostante non riuscisse a ricordare cosa stesse facendo fino a poco fa.
Una fitta persistente al petto però la attanagliava.
C’era qualcosa. Qualcosa che sentiva che non avrebbe dovuto dimenticare.
 
Ma cosa…?
 
 
Un quadro dimenticato. Senza nome.
Come se la osservasse.
“Forgotten portrait.”
 
 
Non avrei dovuto dimenticare.
Eppure l’ho fatto.
Quel mondo da incubo che ci ha unito e allo stesso tempo separato.
Perdonami.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ib / Vai alla pagina dell'autore: tyurru_chan