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Autore: daisys    28/03/2013    6 recensioni
Eva è una ragazza normale, un pò scontrosa e con pochi amici ma normale.
Non crede molto nell'amore, quindi non accetta mai appuntamenti.
Ma qualcosa le farà cambiare drasticamente idea, quando un venerdì qualunque la sua scuola farà uno scambio con una gemellata, e quando due occhi neri incontreranno i suoi di ghiaccio, incatenandola in quel dolce inferno.
Ma il ragazzo dai penetranti occhi neri è molto più di quanto si aspetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Demon bride'
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EPILOGO


2 ANNI DOPO
 
<< Leaaaaaaaaaaaaaaa! >> urlo, incapace di trattenermi, mentre mi butto sotto mia figlia, cercando di prenderla al volo dalle scale.
Appena sono rientrata dai miei lavori al liceo mi si è presentata davanti un immagine orribile: mia figlia di appena un'anno e mezzo sul corrimano delle scale, pronto a gettarsi senza paura verso quello stupido di Adrian.
Per mia fortuna quell'idiota di mio marito riesce a prenderla, dopo avergli insegnato questo gioco parecchio pericoloso.
Sento il cuore pompare a mille, mentre il respiro e la rabbia si rilassano leggermente, vedendo Adrian con in braccio Lea.
La mia bambina è un miscuglio di me e del padre, con i capelli castani lunghi e mossi, e gli occhioni innocenti, azzurri.
Pur assomigliandoci, ha un visino tutto suo, paffuto e allegro.
Mi avvicino sconsolata, non con i nervi a mille, e quando mi vede si lancia contro di me, abbracciandomi le gambe, e urlando la parola mimma come un scatenate, le sorrido.
La prendo in braccio, baciandogli con dolcezza i capelli.
<< Si piccolo diavolo sono tornata, guai a te se rifai una cosa del genere >> dico alludendo al fatto che si è quasi spappolata a terra, lanciandosi dalle scale.
Lei mi guarda, arricciando il nasino.
<< E poi dove sono lo zio Fede e lo zio Alex? Io ti ho lasciata con loro, non con tuo padre >> dico guardandomi intorno, cercando il mio migliore amico.
La vedo concentrarsi, per quanto un adorabile bimba di un'anno e mezzo possa farlo, cercando le parole giuste.
<< Sono spaiti per sbaciucchiarsi, ha detto papi >> dice indicando il padre, che intanto si è avvicinato per baciarmi.
<< Per sbaciucchiarsi eh? >> dico ridacchiando, mentre Adrian annuisce, piuttosto divertito.
Io sospiro, non potendo pretendere troppo dai miei testoni, non ora, che da poco più di un'anno si sono messi insieme, risolvendo la spinosa questione demone-sposa.
Con tutta la buona volontà che io, Lily e Laura ci abbiamo messo per fare da cupidi è il minimo lasciargli un pò di privacy.
Faccio per uscire in giardino, cercando i miei unici amici, da quando Laura e l'armadio sono partiti per l'America, lasciandoci, ma mi fermo in tempo quando un telefo squilla.
Allora sospiro rumorosamente, mettendo una mano su un fianco e l'altra aperta, rivolta verso l'alto, attendendo.
Dopo pochi minuti dallo squillo del telefono una cameriera si fa avanti, poggiando diligentemente l'apparecchio sulla mia mano tesa, per poi andarsene educatamente.
<< Chi è? >> rispondo svogliata al telefono, non potendone fare a meno.
<< Eva, sono Laura, come va? >> dice una voce allegra al telefono, per niente arrabbiata dalle mie risposte.
<< Qui bene, da voi? >> dico ritrovando il sorriso.
<< Bene anche qui Ally ha messo il primo dente >> trilla allegra.
Ally. 
Alllison.
La prima figlia di Axel e Laura, di tre mesi, piccola, bionda e con una gran voglia di diventare l'aquila dello studio ovale.
<< Ne sono felice >> dico, sinceramente contenta per i loro primi momenti da genitore.
<< Eva, mi spiace, non posso rimanere troppo al telefono, ho la famiglia Pirson al completo dentro casa, e i più piccoli cugini di Axel sono pericolo... >> non finisce di parlare che un gran chiasso si sente per il telefoni, come qualcosa che cade, e dei vetri che si rompono.
Mi immagino Laura sbiancare e rimanere senza respiro, quindi non posso fare a meno di ridacchiare, mentre lei veloce mi saluta e attacca il telefono, probabilmente per precipitarsi a sistemare i guai che quell'enorme famiglia crea.
Mi giro verso mio marito e mia figlia, cercandoli con gli occhi, ma ora è il mio turno di sbiancare, non trovandoli.
Quando mia figlia sparisce con il padre c'è solo bisogno di preoccuparsi, perchè quando lui è con lei ritorna il bambino dispettoso e combinaguai che Joel mi ha racontato fosse.
Basti pensare il divertentissimo gioco " Facciamo morire la mamma di paura buttandoci dalle scale!".
Quando ho girato in lungo e in largo il piano terra e la crisi di nervi sta per raggiungere l'apice sento risate e urletti dal giardino.
Mi precipito fuori per poi fermarmi e incrociare le braccia al petto.
Sul mio viso albeggia un sorriso dolce per la scena che mi si sta presentando davanti.
Joel e Mark sono seduti su alcune sedie, mentre guardano davanti a loro, come me.
Adrian, Fede, Alex e Lea giocano insieme, rotolandosi nel giardino, mentre fanno la lotta.
Sorrido, sentendo la malinconia farsi avanti.
Ho dovuto lasciare tutti, la mia famiglia e i miei parenti, ma non me ne pento.
Ora ho la mia di famiglia.

L'ultima foto che metto su questa storia, vi presento Lea:

Angolo autrice
Ebbene, miei cari siamo arrivati alla fine di questa storia, la mia prima storia.
Questo è veramente l'ultimo capitolo, almeno della storia di Eva e Adrian, che hanno trovato il loro lieto fine, creandosi una famiglia.
Ma le avventure dei nostri demoni non sono finite qui:
Devo raccontare ancora due storie, quella di Fede e Alex e quella di Lea , la figlia di Eva.
Rimetto qui l'annuncio, cercavo qualcuno che mi potesse aiutare a scrivere la storia slash tra il nostro deficente e il demone.
Se vi interessa contattatemi o per la recensione o via messaggio personale.
Vorrei ringraziare le  39 persone che hanno messo la storia tra le preferite, le 12 che l'hanno messa tra le ricordate e le 95 delle seguite.
Vorrei anche ringraziare le persone che mi hanno sostenuto con le loro recensioni, sia negative che positive, mia hanno aiutato a crescere.
Grazie di cuore.
Un bacio e alla prossima storia
la vostra
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