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Autore: voiceOFsoul    28/03/2013    3 recensioni
Ramona Centini, ormai cresciuta e donna in carriera, ha uno strano incontro durante una serata di lavoro...
[ One shot derivante da "Volevo fossi tu", anticipo di una storia che ho intenzione di scrivere in futuro ]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una delle più giovani nel suo settore, eppure era talmente brava da destare le malelingue. Si era sparsa la voce che lei e il giovane direttore dell'azienda, che aveva da poco assundo il comando succedendo al padre, fossero amanti e solo per questo lei fosse arrivata a gestire le risorse umane e le pubbliche relazioni. Ma a Ram non importava. Ne aveva subite tante di critiche di quel tipo mentre frequentava l'università che ormai le orecchie non recepivano più questa sorta di malignità. Era sempre troppo bella per i voti che otteneva in una facoltà maaschilista come quella. Doveva per forza esserci qualcosa sotto, no? Inizialmente quelle voci la facevano soffrire tanto da portarla addirittura a boicottare da sola i propri esami. Quell'ambiente così competitivo non l'avrebbe spaventata se avesse avuto accanto Alex o Vale. Ma entrambe non erano con lei. Vale era partita per laurearsi al nord, mentre Alex aveva preferito non continuare gli studi e tuffarsi nella ricerca di un lavoro che le permettesse di sostenere la famiglia. E lei era da sola, straniera in quel mondo fatto di soli ragazzi e di competizione allo stato più puro. Infine aveva reagito. Incoraggiata anche dai consigli di Alex, aveva alzato la testa ed era andata avanti come un treno. Poco importava se i suoi successi venissero attribuiti al suo bel fisico, l'importante era raggiungerli e sapere in coscienza di averlo fatto solo con le proprie forze. E poi era arrivata la laurea ed infine il lavoro, poi le rapide promozioni. Aveva sudato, faticato, sanguinato ed infine era riuscita a strappare al destino un po' di sorriso. 
Nonostante l'aria da donna in carriera che aveva dovuto assumere a soli venticinque anni, dentro si sentiva ancora la diciassettenne di una volta. La voglia di vivere era sempre quella, come anche gli affetti. Aveva conosciuto molte persone nel suo lavoro e stretto rapporti professionali o poco più con donne e uomini più o meno giovani. Eppure il vecchio gruppetto delle superiori aveva sempre la priorità su tutto. Durante l'ultimo anno i loro cuori si erano intrecciati ancora di più. Dopo il diploma avevano continuato a vedersi. Tutti tranne Vale, che dopo essere partita era stata sempre meno presente e aveva deciso di rimanere al nord anche dopo la laurea. Ma Alex e Diego erano sempre lì per lei, così come lei c'era sempre per loro.

Era un sabato sera e Ram doveva incontrare delle persone in un lounge bar per discutere di come risolvere alcuni conflitti tra le aziende durante un'aperitivo. Era una cosa che si ritrovava a dover fare spesso. Sapeva che oltre al responsabile con cui avrebbe dovuto parlare ci sarebbero state altre persone, così aveva deciso di convincere Alex e Diego a farle compagnia. Essere messi in lista per quel locale e non dover neanche pagare l'ingresso li allettò e non se lo fecero ripetere due volte. 
- Ram, santo cielo! Sei fantastica. - Disse Alex vedendola scendere dall'auto di Diego sotto casa sua. 
Per Ram era normale uscire in quel modo quando si trattava di affari. Una gonna a tubino che la fasciava fino a qualche centimetro sopra il ginocchio e una camicetta bianca lasciata aperta sul decoltè impreziosito di un piccolo punto luce. 
Diego la guardò sorridendo mentre lei scostava il sedile facendo salire Alex al sedile posteriore. Infilò la mano nella giacca nera facendo finta di controllare il telefono, ma accarezzò in realtà il piccolo cofanetto di velluto. Dentro c'erano tutti i risparmi che era riuscito a mettere da parte in due anni. L'aveva fatto per poterle comprare quella piccola pietrolina incasstonata su un cerchietto di oro bianco per rivelarle finalmente da quanto tempo l'amava di nascosto. 
Aspettò che Ram risalisse e chiudesse la portiera. Le guardò le belle gambe per un attimo e ripartì. 

Erano seduti sui divanetti di tessuto nero discutendo del più e del meno. Ram picchiettava nervosamente sulle ginocchia. Era visibilmente nervosa.
- Come mai questa tensione? - Le domandò Diego avvicinandosi a lei. 
- La questione è parecchio importante stavolta. - Disse lei storcendo le labbra.
- Sarai bravissima. - Le si avvicinò ancora e le posò le labbra sulla tempia, tra i capelli.
Lo guardò sorridente. Diego era diventato un bell'uomo. I capelli neri e i grandi occhi scuri spiccavano sulla sua carnagione chiara, appena adombrata da un velo di barba accuratamente accorciata. Aveva messo su un po' di muscoli, il giusto per non sembrare più l'adolescente mingherlino che lei aveva conosciuto. Era rimasto un ottimo ascoltatore e non era ancora uno di quei ragazzi capaci di esternare al mondo le proprie emozioni, perciò quando si sbilanciava ad abbraccairla o a darle un bacio, cosa che da qualche persona potrebbe sembrare addirittura insignificante, lo sentiva come un'enorme espressione di bene.
- Ci hai già avuto a che fare? - Chiese Alex afferrando un salatino dalla ciotola.
- Con il Signor Ragonesi? Sì, ci siamo incontrati altre volte e abbiamo partecipato a qualche convention insieme quando ancora non ero responsabile. Diciamo che è il nostro primo incontro ufficiale. -
- Che tipo è? -
- Un tipo alla mano. Non mi preoccuperebbe più di tanto. Ma stasera verrà con altra gente, persone che lo consigliano spesso in questo periodo. Giovani e determinati a dominare sulla concorrenza. E questo mi preoccupa. Noi siamo la concorrenza e non credo che saranno molto disposti a fare accordi con noi. -
- Se sono giovani ti basterà aprire un altro bottone. - Alex gettò la testa indietro in una risata, mentre Diego la fissò con un velo di rabbia.
- Oh, eccoli! - Ram posò il bicchiere che aveva in mano sul tavolino e si alzò vedendo arrivare il signor Ragonesi. Un uomo non molto alto e abbastanza corpulanto, dai capelli argentati e gli occhiali neri. 
- Salve signorina Centini. La trovo in splendida forma! - L'uomo le allargò le braccia e la attirò a sè strofinandole le guance con la pelle ruvida.
Ram si costrinse a sorridere anche se tali comportamenti non le erano molto graditi. Non gradiva neppure il fatto che la spogliasse con gli occhi, cosa che le faceva capire che non avrebbe pensato molta attenzione a ciò che gli avrebbe detto.
- Buonasera signor Ragonesi. Come sta? - Si accomodò di nuovo e Diego si spostò al divanetto opposto, accanto ad Alex, per lasciar sedere il signorotto.
- Oh, bene, bene. E sperò che starò bene anche a fine serata. Non vorrei che lei con tutta la sua bellezza mi distraesse e mi convincesse a buttare all'aria il mio lavoro di anni. -
- Non è certo questo il mio obiettivo. - Disse lei ancora sorridendo.
- E anche se lo fosse non ci riuscirebbe. - Rise sguaiatamente. - Ho portato la scorta. - Indicò i due ragazzi che stavano arrivando alle sue spalle. - Sono più giovani di me e più abituati a trattare con le belle donne. -
Quell'allusione la fece ribollire di rabbia, ma si limitò a un sorrisetto obliquo. Aveva dovuto imparare a controllarsi. Guardò i ragazzi che si stavano avvicinando. Non sembravano proprio due cime d'intelligenza. Anzi, sembravano due gorilla della sicurezza. Non erano estremamente muscolosi, ma si vedeva che erano particolarmente attenti al loro aspetto. Specialmente uno dei due le diede quest'impressione. Era molto alto, biondo e non aveva tolto gli occhiali dalle lenti scure. 
- Piacere, Ramona Centini. - Si alzò per stringere loro la mano quando arrivarono al divano, ma nessuno dei due le rispose col proprio nome. 

Erano riusciti a trovare un accordo abbastanza soddisfacente. Certo, aveva dovuto sudare parecchio. Ogni volta che Ragonesi era sul punto d'accettare, uno dei due ragazzi interveniva e lo persuadeva a richiedere altro. In effetti era stato solo uno dei due a parlare. Il biondino era stato per tutto il tempo seduto sul divano con un sorrisetto stamapto sulle labbra, senza togliersi gli occhiali. La cosa aveva molto irritato Ram, ma cercava di non farsi distrarre. Quando furono andati via si lasciò andare a un brindisi di festeggiamento coi suoi amici.
Alex si allontanò per andare in bagno e Ram avrebbe voluto seguirla, ma Diego le aveva bloccato il polso, facendola risedere sul divano.
- Che c'è Diego? Devi dirmi qualcosa? - Lo guardava sorridendo.
Diego, in silenzio, la guardava sempre più innamorato cercando di raccogliere il coraggio per dire ciò che doveva. - In effetti sì. Devo dirti una cosa da un po' di tempo. - Un po' di tempo! Erano ormai quattro anni che aveva capito di amarla. 
Lei lo guardò incoraggiandolo con gli occhi. Diego sorrise ancora di più ed infilò a mano nella giacca tastando per cercare il cofanetto. Quando lo afferrò, però, lo lasciò andare.
Il biondino che era stato lì con Ragonesi era tornato e si era appostato davanti al divano con le mani dentro i jeans e gli occhiali scuri ancora sul naso. Il suo sorriso si cancellò e fece un cenno a Ram indicandole di voltarsi. 
Ram si girò a guardare il biondino con aria interrogativa. Si alzò dal divano e gli andò incontro. - Salve. Il signor Ragonesi ha bisogno di altro? Non avrà mica cambiato idea! - Disse sorridendo. 
- No, lui no. - Levò finalmente gli occhiali scuri rivelando dei grandissimi occhi azzurri. - Ho bisogno io di qualcosa. -
Ram sentì il velo di malizia nella sua voce e la cosa la infastidì. Non poteva più sopportare altro per la serata. Ormai il lavoro non centrava più perciò non nascose il suo nervosismo. Incrociò le braccia e roteò gli occhi. 
- Che vuoi? - Disse stizzita.
Il biondino rise. - Parlarti un po'. Come vecchi amici. - 
Un grande punto interrogativo si disegnò sul volto di Ram e il biondino rise ancora. 
- Dalla faccia che hai fatto credo che non mi abbia riconosciuto! Certo, ormai non puoi proprio più chiamarmi nanetto. Con tanto di tacchi sei ancora più bassa di me. -
Ram non capiva. Eppure c'era davvero qualcosa in quegli occhi che le sembrava di aver visto. - Noi... ci conosciamo? -
- Direi di sì. -
Con un gesto rapido le afferrò la vita e la tirò a sè. Diego saltò in piedi ma vedendo Ram non fare resistenza persa nei suoi occhi, non fece altro. 
- Volevi fossi io, ricordi. - Le sussurrò all'orecchio.
E quelle parole le fecero tornare tutto in mente. Le immagini le scorsero davanti agli occhi come in un film. - Dario. - Sussurrò.
Si allontanò per guardarlo meglio. Ora che aveva capito, si chiese come aveva fatto a non riconoscerlo prima. Il suo sorriso era sempre lo stesso. Sempre perfetto. E in quel momento stava sorridendo di nuovo.
   
 
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