Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
Ricorda la storia  |      
Autore: Wren    15/10/2007    9 recensioni
[Horitsuba/TRC]
Kurogane-sensei ha uno strano sogno che lo fa riflettere sulla sua vita e su quanto potrebbe essere diversa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa fic l'ho originariamente pensata in inglese, da qualche parte potrebbe ancora esserci quella versione.. se vi sembra che la sintassi delle frasi risulti vagamente più sconnessa del solito pensate che:
a)l'ho scritta in inglese e non sono sicura di sapere l'inglese
b)l'ho tradotta in italiano e non sono sicura di saper tradurre
c)non sono sicura di sapere manco l'italiano! XD

Detto ciò... Scritta per una challenge sulla mia "community di dubbia morale", come qualcuno è solito chiamarla, sul tema *String*.






Fu un sogno strano.
Sognò di un altro sè stesso.
Non era un professore nel sogno, era un guerriero, con una spada ben più affilata e letale di quella che usava durante le lezioni. E non era solo nel sogno, c'erano tre dei suoi studenti con lui.
Kinomoto, il ragazzino che lo faceva sempre stupire del fatto che qualcuno con dei voti così alti fosse anche un ottimo atleta.
Reed, quella ragazzina così sorridente e gentile con tutti tanto da fargli pensare che fosse un po' stupida all'inizio, anche se ora riconosceva la forza del suo spirito.
Una dei gemelli Modoki, quella bianca, che mai mancava di farlo arrabbiare per un motivo o per l'altro.
Se la presenza dei primi due poteva essere facilmente spiegata dal fatto che loro erano i suoi studenti preferiti (qualcosa che un professore non dovrebbe mai avere, ma era umano anche lui dopotutto), non gli riusciva di afferrare il significato nascosto dietro la presenza della polpettina bianca. Probabilmente si trattava soltanto di un effetto collaterale del continuo tormento che la piccina perpetrava quotidianamente.
Anche loro non erano sè stessi nel suo sogno. La ragazzina era una principessa di un regno lontano (un lontano mondo per essere precisi, ma lui non è che avesse afferrato appieno il senso di quella nozione) e il ragazzo era il suo valoroso guardiano o qualcosa del genere. La Modoki bianca era invece una qualche sorta di teletrasportatore dimensionale o traduttore universale, e questa a dirla tutta era la cosa più strana di tutte.
Inoltre... c'era anche lui. L'idiota professore di Chimica che infestava la sua esistenza da quando aveva cominciato a lavorare all'Istituto Horitsuba. Era un mago, lui, un fastidioso e stupido mago la cui missione consisteva nel rendergli la vita impossibile. Era un sollievo che qualcosa in quello strano sogno fosse uguale alla realtà.
Loro cinque viaggiavano insieme da un mondo all'altro, per un motivo che non riusciva a ricordare, ma che sembrava riguardare la ragazzina, e più il loro viaggio proseguiva più il legame che li univa si rafforzava, si affezionavalo l'uno all'altro chi in maniera più evidente chi meno, si prendevano cura l'uno dell'altro. Erano diventati una famiglia.
Una famiglia era qualcosa che non aveva mai avuto, aveva perso i suoi genitori quando era solo un bambino, così la sensazioni che aveva provato in sogno erano nuova per lui. Piacevoli e piene di calore. Avere qualcuno da proteggere suonava così giusto, come se fosse esattamente quello a cui era destinato da sempre. Lo rendeva felice.
Finchè qualcosa non si era spezzato.
Aveva sentito il sè stesso del sogno crollare in pezzi, le persone che amava scivolavano via lontano da lui e la sua anima faceva soffriva tremendamente a quel distacco.
L'ultima cosa che ricordava di aver visto prima di svegliarsi era un singolo occhio blu, tagliente come il ghiaccio e segnato di disperazione, che lo guardava con rabbia e odio.
Kurogane rimase disteso nel suo letto per lungo tempo dopo che la sua coscenza ebbe abbandonato il sogno. In tutta la sua vita non ne aveva mai avuti di così vividi, il suo cuore martellava ancora forsennatamente sotto il peso di quelle emozioni.

*

Arrivò a scuola molto presto quel giorno, non si vedeva in giro nemmeno un inserviente nell'edificio o là attorno. Si era svegliatto alle 4.30 di mattina e non era più riuscito a dormire, grazie al suo cervello ed agli strani sogni che gli procurarva. Stupido cervello.
Si lasciò cadere pesantemente sulla sedia e lasciò che la testa si scontrasse sulla sua scrivania. Sarebbe stata una giornata pessima, già lo sapeva.
"Hyuuu! Sapevo che Kurorin-sensei fosse un tipo mattiniero, ma ora mi sorprende!"
L'insegnante di Educazione Fisica girò la testa per poter vedere il suo ossessivo collega troneggiante sopra di lui ed era già pronto a rispondere qualcosa simile a "se sei qui, sei ancora più mattiniero di me quindi fammi il piacere di chiudere la bocca e sparire dalla mia vista per le prossime ore!", ma un frammento del suo sogno gli balenò davanti agli occhi e, per un istante, vide una persona differente davanti a sè, anche se il suo aspetto era lo stesso. Un mago biondo, in abiti neri, una benda a coprire il suo occhio sinistro e quello rimasto mortalmente serio e pieno di odio.
"Credi agli universi alternativi?"
"Prego?"
Fay sembrava confuso, stava aspettando una qualche reazione per il suo quotidiano tormento del buon giorno e la domanda era giunta del tutto inattesa.
"Altri mondi... Posti dove un altro te stesso vive una vita diversa..."
"...e questa storia da dove viene fuori? Non prenderla male, Kurotan-sensei, ma la filosofia non ti si addice un gran che..."
Kurogane lo fissò male, ma l'imagine dell'altro biondo aleggiava ancora dietro l'insegnante di Chimica, perciò decise di mettere da parte la sua rabbia per quella volta.
"Ho fatto un sogno strano... C'eri tu e c'ero io ed anche qualcuno degli studenti... ma vivevamo delle vite diverse..."
"E io ero affascinante come sempre? Dimostravo tutto il mio illimitato amore a Kuropuu-sensei come faccio sempre?"
Fay cercò di abbracciare entusiasticamente l'altro professore, ma un lampo di dolore attraverso gli occhi di Kurogane lo fermò.
"Non avrei dovuto parlarne ad un idiota come te..." Quell'idiota, sempre a scherzare su tutto...
Si voltò dandogli le spalle e cercò di sistemare il lavoro sparso sul ripiano. Gli sembrava di avere qualche scartoffia burocratica da sistemare da qualche parte.
"Ehi..."
Il professore di Chimica era ancora dietro di lui, ma il suo sorriso non aveva più quella fastidiosa inclinazione folle.
"Vieni con me!"
Fay afferrò il suo braccio e lo trascinò attraverso corridoi e atri, oltrepassando zone della scuola che Kurogane a stento riconosceva, finchè non raggiunsero una porta secondaria che dava sull'esterno. Uscirono in un'area erbosa del cortile scolastico, ma non una zone frequentate dagli studenti. C'erano delle corde di spago tese tra pali di legno in modo che fossero tutte allineate ordinatamente al sole e bianche lenzuola che profumavano ancora di sapone erano distesi su di essi. Probabilmente era probabilmente il posto dove la lavanderia dell'istituto metteva ad asciugare la biancheria dei dormitori.
"Conosci la Teoria delle Stringhe?" domandò Fay rompendo il silenzio.
Kurogane scosse la testa e lasciò che il professore di Chimica continuasse. Lui gli prese la mano e lo condusse nel mezzo delle corde tese e delle ondeggianti lenzuola mentre ricominciava a parlare.
"Tutte queste corde che vedi una volta facevano parte di un'unica corda più grande e più lunga, che è stata scomposta per creare quelle che abbiamo qui. Tutte quante sono simili e ospitano lenzuola simili, giusto? Ma ciascuna è differente da ogni altra. Esiste una teoria, contrastante con la Teoria del Big Bang, la quale ipotizza che in principio esistesse questa corda, una Stringa Originale formata da Spazio e Tempo. In seguito essa si è divisa in infinite altre stringhe più piccole ed anche se erano differenti l'una dall'altra, ognuna conservava tracce di quella originale che le aveva fatte nascere, così in qualche modo erano tutte simili. Quelle che ti ho descritto come Stringhe, sono in realtà mondi... universi paralleli. La gente di questi mondi si somiglia, poichè è stata generata da un'unica fonte, ma le vite che vivono si sviluppano diversamente, perchè i mondi sono ormai divisi. Qualcosa come... Stessa anima, ma diverse esperienze!"
Kurogane si era ritrovato a fissare Fay mentre lui spiegava, catturato dalle sue parole, dalla sua voce. Dall'incredibile visione di lui, con un vago sorriso sulle labbra mentre guardava il cielo, nel mezzo delle lenzuola mosse dal vento e rese luminose dal sole.
"Quindi potrebbero esserci davvero altri me e te da qualche parte là fuori, che stanno vivendo vite diverse dalle nostre..."
"Sì... Immagino di sì... Mi piace molto questa Teoria..." confessò Fay ridendo, quasi imbarazzato per essere rimasto serio così a lungo.
Kurogane vide ancora flash del suo sogno davanti agli occhi e all'improvviso si sentì fortunato. Da qualche parte poteva esserci un guerriero che aveva perso coloro che amava, un uomo che combatteva una dolorosa battaglia per rimettere insieme i pezzi della sua vita.
Un altro sè stesso che aveva a che fare con un idiota che continuava a comportarsi come se lo odiasse, e che nonostante tutto... amava.
Era chiaro nel sogno così com'era stato nella sua mente negli ultimi mesi.
Non sapeva come, era stata dura ammetterlo già solo con sè stesso, ma si era innamorato di Fay.
Conosceva quel sentimento fin troppo bene ormai, ma era sempre stato troppo testardo, troppo orgoglioso per esternarlo. Quello era il genere di cose che lui definiva da sempre con dispresso come "stupido e da ragazzini". Era stato uno sciocco a non rendersi conto di avere la fortuna di una possibilità, quando c'era chi l'aveva ormai persa.
Raggiunse la guancia di Fay con una mano senza dire una parola, l'insegnante di Chimica sembrò sorpreso da quel gesto inusuale, ma non fece nulla per evitarlo o scoraggiarlo. Così guidò gentilmente il suo volto verso il proprio, mentre si chinava verso di lui.
Il bacio fu lieve e delicato, quasi insicuro. Non durò più di qualche secondo, ciascuno dei quali però sembrò una piccola eternità.
Poi Fay gettò le braccia attorno al collo di Kurogane e lo trascinò in una versione più intima e decisamente più passionale del loro primo tentativo, immersi tra le bianche onde gonfiate dal vento che li riparavano con gentilezza.



Owari


[NOTA: Ho messo a Shaoran e non a Sakura il cognome Kinomoto in quanto, in TRC, è il ragazzo ad essere figlio di Fujitaka, mentre Sakura è figlia di Clow. So che i cognomi messi così suonano strani, ma mi è parsa la soluzione migliore.]



Vieni a trovarmi su The Fangirl Within!
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC / Vai alla pagina dell'autore: Wren