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Autore: parveth    28/03/2013    3 recensioni
Dopo che Gold rapisce French il fioraio, Emma si chiede chi sia la "lei" di cui parlava l'uomo mentre colpiva la sua vittima con il bastone, e dopo una chiaccherata con Mary Margaret decide di fare qualcosa per convincerlo a non arrendersi
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The bill paid Dopo tre giorni  la notizia del rapimento del figlio del sindaco si era inevitabilmente sparsa per la citta': gli alunni di Mary-Margaret erano molto preoccupati riguardo la sorte di Henry e lei dal canto suo non sapeva cosa fare anche per non far nascere sospetti.

Anche Gold aveva ripreso il suo posto al negozio dietro consiglio di Emma che dal canto suo lavorava come una forsennata o almeno fingeva di essere occupatissima in ufficio dalla mattina alla sera ma appena poteva scappava a trascorrere un po' di tempo con Henry.

Il piccolo era rimasto a casa di Gold e tutto sommato non se la passava male: trascorreva il tempo leggendo, giocando ai videogame e guardando la tv, una sera addirittura Gold in persona si era unito a lui nel giocare alla Playstation e dalla pazienza che aveva verso di lui ad Henry venne da pensare che, nonostante tutti lo credessero un mostro senza cuore e che probabilmente fosse la Bestia della favola sarebbe potuto essere un ottimo padre.

Regina non dormiva da quando suo figlio era scomparso, passava le giornate a vagare tra il suo ufficio e la centrale di polizia dove Emma la rassicurava su quanto stesse lavorando a fondo per trovare il loro bambino e non sospettava minimamente che il suo rivale si fosse ormai aggiudicato l'appalto del centro ricreativo, era addirittura passata in farmacia a farsi dare da Michelle un calmante: la ragazza dovette reprimere a fatica l'impulso di consegnarle invece una scatola di lassativi e di catapultarsi a stappare dello champagne con Gold e le altre dopo averla vista pallida e tirata, non era crudele lei ma riteneva che questa fosse una di quelle volte in cui valesse il detto "occhio per occhio, dente per dente".

"Non riesco a smettere a quello che mi ha detto Henry"  disse ad Emma un pomeriggio che era passata a trovarla in farmacia  "ti riferisci a quella faccenda delle favole? E' solo un bambino, e' normale che non capendo del tutto la cattiveria degli esseri umani cerchi una spiegazione in qualche modo piu' semplice" le rispose sorseggiando un caffe'.

Erano nel retro della farmacia, dove Michelle solitamente faceva creme e preparazioni varie,  "Non lo so: mi sembra tutto talmente assurdo" disse misurando la stanza a larghi passi  "Ipotizzando che le cose stiano davvero come dice lui tutto avrebbe un senso non ti pare? Per esempio perche' Regina e Gold si odiano cosi tanto"   "Credimi, non servono spiegazioni sopprannaturali per questo: semplicemente lei e' una sociopatica e lui il suo rivale nonche' la sua vittima"  commento' Emma  "appena gli ha trovato un punto debole ecco che ne ha approfittato per colpirlo"   "Puo' darsi ma ci ho pensato, e' da quando sei arrivata tu che succedono le stranezze piu' disparate, ok una o due coincidenze, ma qui stiamo sfiorando il migliaio direi" riprese la farmacista,  "a dirla tutta non mi stupirebbe che Regina...no, niente non ha importanza".

Gold quel pomeriggio aveva intravisto due o tre volte il sindaco passare davanti al suo negozio come un'anima in pena ed ogni volta esultava dentro di se': ora finalmente avrebbe capito che significa quando ti tolgono la persona che piu' ami al mondo e tu non puoi farci niente.

Aveva deciso che per Henry fosse l'ora di tornare a casa.


"Domani pomeriggio ti portero' in campagna e da li' dovrai raggiungere la citta' a piedi mentre io passero' per una scorciatoia, te la senti?"  stava dicendo Emma a suo figlio mentre erano tutti riuniti a casa di Gold,  "ma certo" rispose il bambino.

Il giorno dopo Michelle, Mary-Margaret e Gold erano tornati ognuno alle proprie faccende mentre Emma lasciava Henry su una stradina di campagna e andava verso la citta' passando per una via secondaria. 

Erano quasi le 18 quando il bambino arrivo' alla centrale sporco e spettinato: erano presenti sia Emma che Regina le quali l'abbracciarono in lacrime con molto trasporto: racconto' di essere stato rinchiuso in una specie di cantina per tutti quei giorni e che i suoi rapitori erano tre uomini che gli dissero, l'avevano seguito per giorni per poi attendere il momento piu' opportuno per rapirlo una volta scoperto che era il figlio del sindaco.

"Dimmi amore, li hai visti in faccia?" chiese Regina accarezzandogli la testa.

"No purtroppo: avevano sempre il viso coperto" rispose Henry.

"Mi spiace: ma ho pochi elementi su cui lavorare, sara' dura trovarli"  disse Emma con falso rammarico.

"Non fa niente: lei ha fatto tanto per me sceriffo, l'importante e' che Henry sia qui ora. Vieni andiamo a casa"  disse il sindaco congedandosi.


Due mesi dopo gli eventi precipitarono: Regina sentendosi in pericolo cucino' un tortino di mele avvelenate per Emma affinche' lo mangiasse prima di andarsene da Storybrooke ma per sua sfortuna il piano non funziono': Henry, accortosi del pericolo diede un morso al dolce cadendo svenuto e dopo averlo portato in ospedale le confesso' che era tutto vero: la maledizione, il fatto che lei fosse la salvatrice, tutto.  Purtroppo le funzioni vitali del bambino calarono in fretta ed Emma bacio' piangente la fronte del figlio morto.

La maledizione si spezzo' e i ricordi travolsero tutti come un'ondata.

Nel frattempo Jefferson si era recato nei sotterranei che ospitavano l'istituto d'igiene mentale  e aveva liberato una ragazza tenuta rinchiusa dicendole di andare da Gold perche' l'avrebbe protetta.

Michelle stava chiudendo la farmacia quando accadde: fece appena in tempo a fare due passi che i ricordi affluirono in lei:

"Io sono Aurora: una principessa, e non una farmacista"

"Le mie zie sono in realta' le fate che mi hanno portata lontano per proteggermi"

Sconvolta da tanta felicita' comincio' a correre verso casa, ma rallento' non appena scorse una figura familiare: era Gold che camminava accanto ad una bella ragazza dall'aria spaurita.

"Allora avevo ragione! Era ancora viva e quella strega del sindaco deve averla tenuta nascosta da qualche parte! Guarda come sono belli insieme poverini, quanto devono aver sofferto..."  penso' mentre li guardava.

D'un tratto il suo sguardo e quello di Gold s'incrociarono e lui le fece segno d'avvicinarsi:

"Ciao Michelle" la saluto'  "Salve" rispose lei timidamente

"Belle, ti presento Michelle: e' una cara amica e mi ha aiutato molto"  disse con calore

"piacere, e grazie mille per l'aiuto che hai dato a Rumpelstiltskin" sorrise lei  

"E' bello conoscerti e non c'e' di che" si schermi' lei  "Io sono Aurora ma potete anche chiamarmi Michelle, non c'e' problema,  scusate ora devo andare e...auguri"  aggiunse allontanandosi.

Oh quanto odiava Regina Mills!!!

Tornando a casa la vide sull'altro lato della strada e il sangue le ando' alla testa senza che quasi se ne rendesse conto,  come in preda ad un raptus la raggiunse e la butto' a terra con uno spintone:  "Strega!!"  le sputo' in faccia con un odio mai provato prima  "Che cosa hai fatto a quei due poveretti??! Che cosa hai fatto a tutti noi???" urlava prendendola prima a calci e poi afferrandola per il colletto della camicia e sbattendola contro il muro di un palazzo mentre continuava a prenderla a schiaffi e pugni.  L'altra inorridita e stupefatta da tanta furia non riusciva nemmeno a ricorrere alla magia tanto era sorpresa da come quella ragazza all'apparenza dolce e remissiva fosse capace di una tale violenza.

Michelle ribolliva cosi tanto d'odio che non riusciva a fermarsi "Troia! Puttana!!! Ora t'insegno io cos'e' la vera sofferenza e spero che te ne ricorderai per un bel pezzo"  urlo' scaraventandola a terra coperta di lividi e col sangue che le usciva dal naso.

Finalmente si fermo': aveva avuto quel che si meritava,  la mollo' li' e corse verso casa.

Non vedeva l'ora di riabbracciare le zie.



angolo autrice: e finalmente e' finita!  chiedo ancora scusa per la lunga attesa e spero che il finale non sia troppo banale, ma a pensarci bene era l'unico possibile ^^
  
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