L'epilogo
giusto è quello fluff
di
slice
Pein
ha spazzato via il centro e ha ammassato metri di detriti a ridosso
delle mura. Una volta finita la guerra gli shinobi sopravvissuti sono
tornati a casa, gli abitanti gli hanno fatto trovare una Konoha
pulita, priva di detriti ed edifici fatiscenti, e senza rendersene
conto hanno ricostruito da soli ciò che Yamato non aveva
potuto fare.
È stato facile girare per il villaggio senza
tristezza, nonostante il disastro lasciato da Pein, quando accanto a
lui c'era Naruto che strillava e Sakura con gli occhi verdi brillanti
di determinazione, ma ora che cammina da solo Sai si sente peggio di
quando era tutto distrutto. C'è qualcosa di preoccupante in
quella brutta sensazione, perciò ha fatto quelle strade più
volte nel tentativo di rimpiazzarla con una nuova e meno
destabilizzante. Tuttavia il suo pensiero corre sempre a Naruto in un
letto bianco della stanza bianca dell'ospedale bianco, con quella
stupida macchina bianca che fa bip invece di dirgli che si sveglierà
presto, poi si sposta su Sakura, con occhiaie profonde e capelli
arruffati, che volteggia di qua e di là prima di addormentarsi
sulla sedia bianca accanto a quel cazzo di bip.
Lui vorrebbe
entrare, ma in quella stanza c'è già abbastanza bianco.
Ha convinto Ino a confezionargli un mazzo di fiori multicolore, in
compenso.
Kakashi è stato in una stanza bianca per tipo
mezz'ora, poi s'è messo a urlare come non aveva mai fatto -
mostrando a tutti per altro quanto lui sia uno psicolabile versatile
- che non aveva motivo di stare in ospedale a consumare risorse e
attenzioni, rubate a quelli come Tenzo. Comunque nessuno sapeva chi
fosse 'sto Tenzo e, sebbene le persone nel corridoio si fossero
sentite relativamente al sicuro, l'infermiera presente nella stanza,
già intimidita quando Kakashi le aveva puntato bruscamente un
dito contro, era svenuta dopo che le aveva urlato di andare da
Yamato; ché Sharingan Kakashi poteva fare le scale da solo,
grazie mille, prego e arrivederci.
Poi per un breve periodo non lo
ha più incontrato. È riuscito a cogliere uno sprazzo di
grigio qua e là, a volte dietro una porta con gente che
bisbigliava e altre dietro un angolo con consiglieri che urlavano, ma
non gli ha più parlato. Volevano che fosse Hokage e lui li ha
minacciati giusto prima di accettare: le espressioni dei consiglieri
non erano quelle di due persone che hanno raggiunto il loro
obbiettivo. Sai è fiero di lui.
Il Capitano è ancora
in coma in un letto bianco, con accanto una macchina bianca che fa
bip, mentre Naruto si sveglia e, si sa, quando Naruto si sveglia lo
fa per bene. Il bip è stato spento perché era diventato
erratico, l'infermiera ha solo premuto un tastino rosso nell'angolo
in basso a sinistra e Sai se lo è appuntato, pensando alla
stanza di Yamato. Naruto si è alzato, ha mostrato le chiappe a
tutti attraverso la cappa, ha chiesto il permesso a Sakura ed è
uscito dall'ospedale. Sakura non voleva farlo uscire, ma avrebbe
fatto di tutto per convincerlo a rivestirsi, quindi, con una mano
davanti agli occhi, ha firmato.
Tutte le volte che Kakashi si
trova in ospedale cammina più veloce se deve passare nel
reparto in cui è tenuto Yamato. La stanza bianca con le
maschere bianche a sorvegliare e la tunica bianca dell'Hokage che ci
passa davanti, oh, andiamo, stiamo scherzando? Bip. Se non ci
fossero sempre un sacco di ANBU nelle vicinanze, Sai prenderebbe il
bip a pedate.
Kakashi rallenta solo quando vede le dita un po' più
magre di Sakura cercare di ricombinare la maldestra coda tanto
pratica. Allora si ferma, il suo occhio si assottigliava lentamente
fino a chiudersi, sospira riportando l'attenzione davanti a sé
e riprende a camminare. Ogni volta fa così, come se si
fermasse per qualcosa e assottigliasse l'occhio in contemplazione di
qualcos'altro che lo sconfigge e lo fa battere in ritirata. Sakura
vive in ospedale, lui nella torre dell'Hokage, quando la vede
vorrebbe salutarla, la stanchezza che legge nella kohai però
gli fa rabbia e poi arriva, con un sospiro, la realizzazione che
mandare a casa Sakura sarebbe come condannare la struttura
ospedaliera ad un lento declino sulle sole spalle dell'altrettanto
affannata Shizune. Kakashi corre tanto veloce che deve fermarsi a
guardarla per ricordarsi del perché non le abbia ancora dato
una consistente vacanza. Quindi se ne va prima di perdere la pazienza
e chiudere l'ospedale, condannare Konoha e far morire tutti. O almeno
così se l'è immaginata Sai, che ha passato decisamente
troppo tempo con Omoi.
Un giorno di sole e pioggia Sai s'è
stufato. Si annoia tantissimo e Kakashi Hokage è
sorprendentemente più lento e frustrante di Kakashi sensei.
Così ha preso due asciugamani dal carrello di un'infermiera e
si è messo a correre nel corridoio con la pretesa di doverli
consegnare urgentemente. Nel voltare l'angolo ha fatto la curva larga
e ha speronato il Rokudaime distratto da una porta bianca, facendolo
finire con una mano su quella maniglia. Si è beccato una patta
da un ANBU e un gesto vago della mano dal capo villaggio, che ha
subito accettato le sue scuse, ma almeno la porta della stanza si è
aperta e l'occhio visibile di Kakashi si è allargato spaziando
all'interno. Lui poi se ne è andato e il suo sorriso è
venuto su senza riuscire a impedirlo.
Nei giorni seguenti ha
flirtato con un'infermiera e prima di dire che non c'entra con la
storia va fatto presente che Sakura si è trovata tre pazienti
riassegnati e del lavoro cartaceo miracolosamente portato a termine,
ordinato per data termine e impilato sulla sua scrivania.
Kakashi
ha trovato Sakura seduta su una sedia della saletta del terzo piano.
L'ha guardata, ha assottigliato lo sguardo, ha sospirato e poi è
andato a sedersi accanto a lei. L'ANBU che parlava, aggiornandolo sul
perimetro mentre lui faceva il suo consueto giro nell'ospedale, si è
interrotto nel mezzo alla frase. Aquila ha guardato Pecora, Pecora ha
guardato Cane e Cane si è grattato una spalla prima di alzarle
entrambe. Kakashi e Sakura si son rivolti un sorriso e son rimasti in
silenzio, Sai si è seduto con loro e s'è beccato un
sorriso pure lui. Cane ha guardato Pecora, Pecora ha guardato Aquila
e Aquila s'è arruffato, irritato dal comportamento di Pecora.
Pecora l'ha mandato a fanculo.
Yamato
si è finalmente svegliato e il Rokudaime è passato
casualmente di lì, ha buttato un occhio nella stanza con la
porta socchiusa, ha sorpassato la porta, s'è voltato, è
tornato indietro, s'è fermato, ha fissato la porta e poi è
stato aggiornato da Aquila, Iruka gli ha fatto approvare dei lavori,
Shizune voleva un paio di firme, il Capitano della sezione della
Radice voleva discutere dei suoi uomini fermi da mesi e a lui
scappava da pisciare come non mai. Alla fine se n'è andato,
borbottando. Sai sospira tutt'ora, se ci pensa.
Il bip non c'è
più, ma la porta rimane chiusa e sembra che Kakashi non sappia
aprirla proprio come i suoi cani. Sai inclina la testa e si chiede se
può aprirgliela lui, così poi se la spinge con il
muso.
Sakura si siede nell'incrocio tra i due corridoi dov'è
seduto Sai, lui fissa davanti a sé e lei rimane in silenzio
fissando a sua volta qualcosa in fondo al corridoio. Il pavimento è
diviso da strisce colorate che guidano a seconda dell'emergenza e in
fondo c'è il muro bianco, un pezzo della porta della stanza
del Capitano fa capolino su un lato. Niente su cui fissarsi, niente
da dipingere. Sakura sta per voltarsi verso di lui e raccontargli
qualcosa a caso, giusto per renderlo partecipe, quando dei passi
tengono la sua attenzione sulla fine del corridoio.
Sakura sbatte
le palpebre e apre leggermente la bocca. Kakashi rallenta quasi fino
a fermarsi e volta la testa in direzione della stanza del Capitano
più volte, distratto tanto che l'ANBU smette di parlare per un
attimo.
Aquila ha imparato a fare una pausa quando passa di lì,
si volta sempre verso Pecora che non sa mai un cazzo e lo fa
imbestialire, arruffa le piume e sbuffa verso Cane. Lui alza le
spalle e gli fa un cenno quando pensa che l'Hokage sia nuovamente
disponibile.
Sai, bipolare come una batteria, si volta verso di
lei e sorride, appena il gruppetto è lontano. Sakura si alza
senza dire niente, per andare a cercare Naruto.
Naruto ovviamente
non sa cosa abbia Kakashi, lui conosce tutti i tipi di ramen, però.
C'è qualcos'altro da sapere? Poi
c'è un flash di occhi azzurri larghi e si volta verso Sai con
la brillante idea di guardare sui suoi libri. Per fortuna Sai non ha
tatto, così va direttamente alla fonte. Quando ha finito, lui
sorride e Yamato è tutto rosso; è pure tornato uno
strano bip, da qualche parte in quella stanza.
La
loro prima missione è dentro la nazione del Fuoco, ad un paio
d'ore da Konoha, ma nessuno di loro è preoccupato. Sono anche
un po' eccitati, perché torna tutto a posto, con il tempo,
devono solo aspettare e loro sono allievi di Kakashi Ritardo Hatake.
Ce la faranno.
Ce la farebbero meglio se il Rokudaime non li
chiamasse per spiegare i dettagli della missione e poi gli facesse
trovare l'ufficio deserto. Iruka allarga le braccia, sbuffa e scende
le scale. Lo cercano nella sala del consiglio, nell'archivio, nel
dipartimento di Interrogazione e Tortura, a casa sua, alla lapide dei
caduti, al campo sette, nell'ufficio di Sakura. Iruka sospira, dove
diavolo hanno messo il suo Rokudaime? Ebisu ha una sincope e Gai
piange, i Consiglieri riderebbero se non fossero stati esiliati e
Tsunade ride per loro perché lei sa. Shikamaru sbuffa perché
lui sa sempre, questa sarebbe stata un'infelice eccezione, e Sai si
dà una manata in faccia, giacché sapeva anche
lui.
Kakashi è nella stanza del Capitano. Sakura sembra uno
dei suoi cani, ringhia e non lascia passare nessuno e Iruka le ha
promesso di tutto, dalla vacanza all'aumento, ma lei non si muove. In
un attimo di silenzio odono la voce di Kakashi e l'espressione di
Sakura si addolcisce nel sentire la risata roca del
Capitano.
“Servirà una stanza insonorizzata,”
commenta Sai, a voce alta, attirando l'attenzione di tutti. Rimane un
attimo pensieroso e poi alza un dito. “Anche dei
preservativi!”
Naruto chiede spiegazioni, Iruka è
tutto rosso e Sakura perde sangue dal naso, ma gli ANBU si guardano,
sospettosi. Cane guarda Aquila, Aquila guarda Cane e tutti e due si
voltano verso Pecora, Pecora incrocia le braccia al petto senza
cagarli. Il gioco è bello quando dura poco.
Quando
sente bussare alla porta, Sai va ad aprire senza un filo di
preoccupazione, anche se a qualcuno che non riceve mai visite
dovrebbero sorgere un paio di domande. È l'ora di cena e lui
stava giusto pensando a cosa prepararsi, ora tutte le opzioni si
perdono nelle chiacchiere che sente oltre il legno.
“Non
c'entra niente, vuoi vedere che se faccio un mini rasengan fa più
danni dell'Oodama? Ciao Sai! Sei tu che sei sempre troppo preso dallo
sgretolare cose con il chidori!”
Naruto parla e cammina,
entra nel suo appartamento e lo saluta quand'è già al
centro del salotto. Kakashi gli sorride e poi risponde a Naruto che
lui può fare tutti i mini rasengan che vuole, ma se non ha il
tempo di mirare a un organo vitale non farà mai abbastanza
danno da fermare l'avanzata del nemico. Yamato si scusa, sorride e
gli chiede dove sia la cucina. Sakura gli accarezza una guancia e gli
chiede se gli piacciano di più gli yakitori o la tempura.
Sai
osserva Naruto e Kakashi, poi le bottiglie di sake che hanno in mano,
una ciascuno, quindi risponde yakitori al Capitano e “di là”
a Sakura, prima di chiudere la porta, confuso.
“Oh, ma
perché dovrei volere che si fermi sul posto?”
“Stavamo
parlando di questo, di un intervento dell'ultimo momento... Non
stavamo parlando di questo?”
Kakashi si è voltato a
chiedere a Yamato e lui alza la testa dai contenitori delle cibarie,
annuendo. Sakura passa i bicchieri a Naruto e Naruto li passa a
Kakashi beccandosi una patta dalla compagna di squadra.
“Suppongo
che sia lo stesso, allora, va bene anche un cazzotto...”
allarga le braccia, preso dall'argomento.
“Ma smettila, non
è vero niente! E prendi le bacchette,” dice Kakashi
sama, facendo contemporaneamente un cenno a Pecora, sull'albero di
fronte alla casa, di levarsi dalle palle.
“Un pugno non
basta almeno che tu non sia me!”
“Sakura ha ragione: è
sempre un bene essere preparati fisicamente, ma almeno che tu non
abbia consumato troppo chakra, è meglio usare una tecnica che
impedisca l'avanzamento del nemico. Nove volte su dieci salvi la vita
a qualcuno, così.” spiega Tenzo, finendo
d'apparecchiare.
“E cosa succede all'altro caso?”
“Muore
perché hai dovuto fare un carinissimo mini rasengan!”
ride Sakura, sedendosi.
Naruto sbuffa, poggia le ultime bacchette
sull'altro lato del tavolo e il fatto che sia vuoto gli ricorda del
padrone di casa.
Sai è rimasto in piedi a fissare il cibo,
sulla soglia della cucina. Sakura sta ridendo di Kakashi che non
riesce ad andare in bagno senza un ANBU attaccato a un arto, Yamato
risponde che lo seguono anche quando... Ma non lo sapranno mai perché
poi balbetta e inizia un discorso frammentario sulla stanza delle
missioni che non è più la stessa senza Iruka a sgridare
e correggere l'ortografia a uomini come Ibiki. E Sai rimane lì,
in piedi.
Naruto lo osserva fin quando il compagno non si accorge
di essere fissato, poi gli sorride, lentamente, lasciando che
l'espressione prenda la forma di quello che prova, e pian piano Sai
lo imita.
“Ahia!” smozzica Yamato, prendendo a
massaggiarsi la caviglia, sotto al tavolo.
“Oh, scusa!”
trilla l'Hokage, “pensavo fossi ancora in coma.”
Sakura
sbuffa, una risata mal trattenuta e mal camuffata, Naruto non ci
prova nemmeno e ride. Il Capitano lo guarda male, prima di tirargli
una polpetta di polpo che Kakashi prende al volo con le
bacchette.
Sai si siede e iniziano a mangiare, cercando di non
fissare Kakashi quando si tira giù la maschera come se lo
avesse sempre fatto.
Owari
Sono
poche parole. È veloce e spero scorra... Spero un sacco di
cose, tra cui che abbia senso e sia divertente, ma più di
tutte spero ti faccia piacere anche se siamo oramai a Pasqua. A
Pasqua! *striscia* Non era mia intenzione accumulare questo ritardo,
ma a giudicare dalle long sono capace di peggio quindi, mh, me ne
sto. Non tento nemmeno di giustificarmi perché se avessi avuto
in mente qualcosa di meglio probabilmente mi sarei convinta a postare
qualche mese fa, invece sono in ritardo e ho solo questo. *striscia
nel fango* Indi per cui... (non ti fa ridere “indi per cui”?
XD) Dicevo, u.ù indi per cui (XD) ti faccio tanti auguri di
compleanno e, a questo punto, anche di Pasqua! Che devo fare? Eh!
ù.ù
Tanti tanti auguri, Nali! Sicuramente più
delle parole su questa pagina!
(Consideriamo che questo famigerato
compleanno si è tenuto il ventisette di gennaio, eh. *striscia
sotto le cose striscianti nel fango*)
Veniamo ai lati positivi, perché ce ne sono: Kakashi è Hokage. Potrei fermarmi qui, volendo, e avrei già vinto, ma: Sasuke non sembra esistere, i Consiglieri sono stati esiliati, Naruto e Sakura vanno d'accordo e Kakashi e Tenzo scopano come ricci. Quindi, basically, c'è tutto! Ho finito Vostro Onore. ^^
I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.