Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: percysword    29/03/2013    2 recensioni
Nella mia scuola ci sono persone di tutti i tipi, ma di sfigate ci sono solo io. Ognuno appartiene ad un club diverso: matematica, fisica, scacchi, fotografia, artistico… C'è pure un club per le coppie, ma sono single quindi… Il fatto di essere sola non mi era mai pesato più di tanto, fino a quest'anno. Forse perché mi sono stancata di essere sola… Chi vuole esserlo n fondo?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Colfer, Cory Monteith, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

parallel universe

 

 

 

qualsiasi collegamento a fatti o a persone reali non è puramente casuale

 

Ed ecco Samantha Bolt McCollins pronta a partire. Perché “Bolt”, vi chiederete… Vedete, lei è la ragazza sportiva della scuola, si direbbe un maschiaccio ma lei è una di quelle con un fisico da paura, simpatica, energica… Perfetta insomma. Dove eravamo? Ah si, bolt. La chiamano così perché anche se è brava in tutti gli sport eccelle nella corsa, nei 100 metri piani se non sbaglio… Proprio adesso si sta acciuffando i capelli, lo fa sempre, dice che è per scaramanzia. Si prepara e parte… E chi la ferma più?

Mi alzo e scendo piano le gradinate dello stadio. Vedo lontani i giocatori di football, tra cui William Runner, il quaterback. Il fatto che avrà di sicuro una borsa di studio per il football non gli impedisce di avere voti massimi in tutti i corsi che frequenta. Dice che se non andrà bene con il football, avrà almeno un'altra possibilità. Quindi la regola secondo la quale tutti i giocatori di football sono idioti, e lo sono, con lui non vale. Ha un solo difetto, nessuno è perfetto dopotutto, neanche la McCollins. E no, non mi sto contraddendo. É perfetta esternamente, ma non internamente. Invece Will è più che altro quello che la Spears definirebbe womanizer. Ma non è solo colpa sua, è che la mia scuola è un po' piena di troiette, soprattutto quelle straniere… E lui ama le ragazze straniere.

Arrivo all'entrata della scuola e noto che un bellissimo volantino è appeso alla bacheca.

 

Club di Teatro

 partecipa anche tu ai provini!

 

Sotto questa scritta c'è lo spazio per aggiungere i nomi ed intorno vi è un bellissimo disegno. Noto perfettamente che è lo stile di Julia, la mia compagna del corso di storia. É una brava studentessa, ma soprattutto disegna in modo divino. Il mio libro di storia è pieno di scritte particolari, fiori, vestiti… Amo il modo in cui il mio libro sia diventato una vera e propria opera d'arte. Abbiamo deciso di usare quello perché gli addetti alle pulizie non sopportavano di dover strofinare bene il suo banchino… Poi sua madre non vuole che disegni, non mi ha mai detto il perché… Forse crede che non sia un futuro sicuro per la figlia, secondo me invece lo è.

Percorrendo il corridoio per arrivare all'armadietto mentre dalla parte opposta, cammina a passo svelto nella mia direzione Chloe Fancy, tutta in tiro. Manco dovesse andare ad una festa. Quella è la regina delle troie. Capelli neri, occhi chiari, fisico perfetto con qualche muscolo in più per dargli forma tonica, gambe slanciate e strette ancora di più in un paio di jeans chiari aderenti, una camicetta che fa intravedere il decoltè e tacchi vertiginosi. Sculetta allegramente andando verso Brody, il suo ragazzo, che io definisco, molto gentilmente, troio. Sono una bellissima coppia, no? Si tradiscono ogni tre per due ma non gliene frega una beata minchia… Contenti loro…

-Giorno Lea!- sobbalzo, notando che il mio amico Chris si trova proprio accanto a me.

Non guardo il modo in cui è vestito, bensì il blocco che porta in grembo con una piccola penna in mano.

-Giorno Chris… Quando ti deciderai a portare le tue storie da un editore?-

-Non ricominciare con questa storia… E tu? Quando ti deciderai a far vedere al mondo chi sei?-

-Io non sono brava in niente Chris e tu lo sai… Solo che non hai il coraggio per dirmelo apertamente.- mi guarda sconcertato, non sapendo cosa dire -Andiamo, non so cantare, non so disegnare, sono una frana negli sport, a scuola me la cavicchio e basta… Cosa posso fare nella vita?-

-Potresti ballare…-

Scoppio a ridere all'udire quelle parole. Ballare? Io? Ma dai. Vinco a Just Dance solo perché lui è più frana di me…

-Modella?- chiede con un tono di insicurezza.

Mi guardo nello specchio dell'armadietto e noto subito le imperfezioni del mio viso: grandi labbra, grande naso, grande fronte. Non sono brutta ma neanche bellissima. Il mio viso ha una perfetta armonia ma… Non è proprio da modella. Per non parlare del mio fisico un po' in carne. Sbuffo, prendo i libri che mi servono e chiudo l'armadietto.

-Vado, a dopo Chris.-

-Attrice?- grida in lontananza.

Come risposta alzo il dito medio e la sua risata si libera nel corridoio. Amo Chris, ma in questi lascio perdere ciò che mi dice… Nella mia scuola ci sono persone di tutti i tipi, ma di sfigate ci sono solo io. Ognuno appartiene ad un club diverso: matematica, fisica, scacchi, fotografia, artistico… C'è pure un club per le coppie, ma sono single quindi… Il fatto di essere sola non mi era mai pesato più di tanto, fino a quest'anno. Forse perché mi sono stancata di essere sola… Chi vuole esserlo n fondo? Naturalmente ho degli amici ma vorrei qualcosa in più, vorrei una possibilità, vorrei che qualcuno mi ami per quella che sono, ossia una sfigata che non è capace di fare niente, ma che da tutta se stessa in ogni cosa che fa. Saluto Johanna, la mia compagna del corso di matematica. É una ragazza molto particolare ed energica, mi ha aiutato molto in matematica e devo a lei la mia più che sufficienza, le voglio bene, è una grande amica. Lei mi dice sempre che non importa essere fidanzati, che quando dovrà accadere, accadrà. In quel momento ci credo, ma poi mi domando e se non accadesse? E se me lo dicesse solo per farmi stare zitta? Mi lamento sempre. Quando la finirò? Tanto lamentarsi non serve a niente, non mi aiuterà a scovare quello che dovrebbe essere il mio talento nascosto, ammesso che ci sia.

Mi avvio verso l'aula di letteratura inglese come ogni giovedì mattina. Percorro il corridoio fino all'armadietto di Sally, borsa di studio per le cheerleader, poi svolto a destra, dove troverò sicuramente il club di musica. Infatti è proprio così. Uno di loro è con me a francese, lo saluto con il cenno della testa e mi sorride, è un bravo ragazzo, ma è troppo rockettaro… Vedete? Non ne trovo mai uno che mi vada bene. Sarà meglio che mi sbrighi, non voglio arrivare tardi, devo solo svoltare a destra di nuovo e ci…

 

-Ommiodio, scusa. Scusa, davvero… Solo che ero sovrappensiero e…- un ragazzo alto, moro, con piccoli occhietti scuri mi è venuto addosso e continua a parlarmi. Non l'ho mai visto. Ha davvero una bellissima voce. Lo sto fissando imbambolata… Cazzo Lea, ripigliati.

-Non ti preoccupare non mi hai fatto male- vai così, fagli vedere chi sei. -Ehm… Non ti ho mai visto qua… Sei nuovo?-

-Si, sono appena arrivato dal Canada… Sto cercando la classe di letteratura, ma penso di essermi perso…-

-Io sto andando a letteratura, se vuoi ti accompagno…-

-Oh, si, certo, grazie- è un po' impacciato e buffo, ma è veramente carino.

-Piacere, Lea-

-Cory- mi dice porgendomi la mano. La stringo e sento come un brivido sulla mia schiena. Non ho mai provato niente di simile.

-Andiamo?-

Faccio cenno di sì cercando di riprendermi e continuo a percorrere il piccolo corridoio verso l'aula, come se fosse un normale giovedì. Ma non lo è.

Per tutta l'ora mi guarda curioso, mentre prendo appunti, sembra sempre sul punto di voler chiedermi qualcosa. Spero lo faccia senza che non debba togliergli le parole di bocca.

All'ora di pranzo lo invito a sedermi con me e Chris, non voglio che stia solo. I due sembrano piacersi e ne sono felice, forse sono brava nel creare coppie di amici… Non mi accorgo che, mentre sto fissando la mia insalata, il mio stupido amico se ne va e lascia me e il canadian-boy da soli. 

-Lea, posso dirti una cosa?-

Annuisco. Finalmente si è deciso a parlarmi. 

-Sei l'unica persona che si è degnata di aiutarmi quindi… Grazie-

-Prego!- sorrido, per poi tornare a fissare la mia insalata cercando di convincermi che diventerà più buona se lo faccio. Sembra di mangiare plastica.

-Senti, ehm, fai parte di qualche club? Vorrei unirmi a quello di musica ma… Non so come funziona…-

-Non faccio parte di nessun club, scusa. Comunque conosco un ragazzo che ne fa parte, posso chiedere a lui. Che strumento suoni?-

-La batteria… Perché non fai parte di nessun club?-

Scanso l'insalata, tanto più buona non diventa.

-Non sono buona a far niente. Non ho nessun piano per il futuro. Non ho un ragazzo. Basta?-

-Che c'entra il fatto che non hai un ragazzo?- mi guarda sconcertato come a dire cazzo dici?

-C'è un club per le coppiette…-

Mi fissa allibito, per poi riprendersi e continuare a parlare. Non so perché glielo lasci fare, non do confidenza a sconosciuti, ma sento che è una persona dal grande cuore, sento che mi posso fidare, sento che ho trovato un grande amico.

-Secondo me on è vero che non sai fare niente… Magari devi soltanto scoprirlo…-

-Ho già provato a scoprirlo, ci rinuncio…-

-É qui che sbagli… Tu hai provato! Il talento non si scopre provando, ma è casuale… Io ho scoperto di essere bravo a suonare perché mi divertivo a picchiare su pentole con mestoli da cucina. Mio fratello si è accorto che avevo un senso del ritmo, ma io non ci avevo proprio pensato a fare il batterista. Magari tu sei brava a fare qualcosa, ma lo scoprirai a tempo debito.-

-Con questo vuoi dire che troie si nasce, non si diventa?-

Scoppia a ridere, poi scuote la testa…

-Il fatto è che ognuno in questo mondo è speciale, ognuno ha qualcosa di speciale. Non devi pensare di non averlo. Non puoi buttarti giù perché credi di non essere brava in niente, perché magari potresti non credere più in te stessa. Ognuno ha un ruolo nel mondo, bisogna solo aspettare e vedere qual è.-

Queste parole mi rassicurano. Ha ragione. Non posso buttarmi giù per il fatto che faccia schifo. Magari sono proprio brava in questo: fare schifo. Bisogna esserne fieri, no? Mi alzo e a testa alta mi dirigo fuori dalla mensa, Cory mi segue e mi osserva.

-Dove vai?-

-A fare schifo!- 

Si mette a ridere.

-Potresti essere una comica nata…-

-Potrei, magari un giorno lo scoprirò…-

-Mi piacerebbe esserci quel giorno- dice sognante

-Perché?-

-Perché almeno potrei dire a tutti quella la conosco-

Scoppio a ridere. 

-Sei veramente un ragazzo speciale Cory… Di solito non lo dico alle persone che mi fanno la ramanzina sul fatto che non credo in me… Ma tu lo sei veramente…-

-Anche tu lo sei…-

Stavo per replicare con un no, non lo sono ma in quell'attimo mi lascia un bacio sulla guancia e poi se ne va.

Qualcosa dentro di me mi dice che tra un mese, o forse meno, entrerò a far parte del club delle coppiette. 

Penso che lascerò fare tutto al fato. In fondo se deve accadere, accadrà.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: percysword