Crossover
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Autore: XYZ     17/10/2007    1 recensioni
*CITY HUNTER – FULL METAL PANIC* Ciao a tutti!!!! Questa è la prima fanfiction che scriviamo ed è per questo motivo che abbiamo pensato di incentrarla su due delle serie che hanno saputo maggiormente appassionarci. Non abbiamo grandi pretese…L’unica cosa che desideriamo è quella di poter allietare e divertire coloro che decideranno di seguire questa nostra storia…speriamo di riuscirci! Buona Lettura! Karategirl e Rinrei aka XYZ
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11



Sousuke stava beatamente dormendo quando, venne disturbato da un suono particolarmente acuto.
Aprì a fatica gli occhi e cercò di mettersi seduto, anche se questo gli provocò una forte fitta alla testa.
Il fastidioso rumore si ripresentò ancora più lungo ed acuto di prima, questa volta però, il ragazzo, fu in grado di individuarne la provenienza.
“Qualcuno sta suonando alla porta...è meglio che vada a vedere chi è”.
Dopo qualche minuto riuscì ad arrivare davanti all'uscio e chiese con voce ancora un po' assonnata “Chi è? Fatevi riconoscere!”.
La risposta arrivò immediata e letale come un fulmine a ciel sereno.
“Sono il Colonnello Mardukas. Aprimi Sergente Sagara!”.
La nebbia che offuscava i pensieri del giovane Sergente si dileguò in un attimo.
Il ragazzo trovò immediatamente la chiave e si affrettò ad aprire la serratura. Una volta che la porta fu aperta si trovò davanti ad una scena alquanto strana.
Il Colonnello Mardukas, il suo superiore, il suo capo era fermo davanti a lui con in braccio una bambina.
La bimba indossava un vestitino rosa decorato con dei simpatici coniglietti, delle calzine di un bianco immacolato, un paio di scarpine in tinta con il vestito e, legati attorno ai codini, aveva dei nastrini colorati. Teneva un braccino sulla spalla del suo papà mentre con l'altro stringeva un orsacchiotto marrone chiaro.
Il Colonnello, dal canto suo, teneva con un braccio la propria figlioletta mentre con l'altro sollevava una pesante valigia.
“Non restare lì impalato Sergente! Prendi questa roba che pesa una tonnellata e mettila dentro!”.
“Sissignore!” rispose immediatamente Sousuke e si affrettò a mettere la valigia in casa.
“Chi è quello papà?” chiese la piccola indicando Sousuke “E' un tuo amico?”.
L'uomo si girò verso la figlia e, abbassandole dolcemente il braccio, rispose:
“E' un mio sottoposto cara...Ma non indicarlo, non sta bene.”.
La bimba rimase un attimo interdetta e poi tentò di ripetere quella parola tanto difficile.
“Soto...Soppo...tosto...Che cos'è un soppotosto papà?”.
Il Colonnello cercò in tutti i modi di trattenere una risata, non voleva farsi vedere a ridere da Sousuke, così, cercò di mascherare il tutto con vari colpi di tosse.
Si girò nuovamente verso la bimba e le accarezzò teneramente la testa.
“Si dice sottoposto piccola, significa che questo ragazzo lavora per me. In questi giorni, infatti, sarà lui ad occuparsi di te mentre io sarò in missione.”.
Nel sentire quella frase Sousuke sbiancò di colpo “M-ma C-Colonnello...dice sul serio?”.
“Certo che dico sul serio Sagara! Mi hai mai visto scherzare forse?” rispose in tono irritato Mardukas fissando intensamente il ragazzo, ormai bianco come un lenzuolo.
Nel frattempo, alle spalle di Sousuke, stava succedendo il finimondo.
Erano tutti talmente rimbambiti dalla notte appena passata a fare baldoria, che non si accorsero della presenza del Colonnello.
Il primo a fare la sua apparizione fu Ryo. Indossava solo un paio di boxer e si aggirava per la casa ciondolando come un sonnambulo e sbadigliando ogni due passi.
Ad un certo punto si mise addirittura a grattarsi il sedere, per fortuna il Colonnello era talmente intento a terrorizzare Sousuke che non si accorse di nulla.
“Ascoltami bene Sagara - iniziò a dire il comandante - come avrai capito questa è mia figlia. Si chiama Allison ed ha tre anni. Ieri sera mia moglie, ha avuto un impegno improvviso e mi ha chiesto di prendermene cura. Sfortunatamente, in questi giorni, è prevista un'esercitazione molto complessa con il De Danaan per cui, non posso certo tenere una bimba così piccola a bordo. Alla luce di tutto ciò, e dopo non poche riflessioni, ho deciso di affidarla a te Sagara. Hai capito bene Sergente?”.
“M-ma Comandante io...”
“Niente ma Sagara! Hai capito o non hai capito?”
“Ricevuto Signore...mi prenderò cura personalmente della signorina!” rispose il ragazzo mettendosi sull'attenti.
Intanto, completamente ignaro di ciò che stava accadendo, Kurz stava cercando di introdursi furtivamente nel bagno all'interno del quale si trovava Melissa.
Infilò una forcina nel buco della serratura e, stando attento a non fare il minimo rumore, cercò di forzarla.
Con un po' di fatica ci riuscì ed iniziò ad aprire la porta molto lentamente.
Quando quest'ultima fu del tutto spalancata il giovane Sergente si trovò davanti Mao in assetto da combattimento.
In una mano stringeva un asciugamano bagnato ed arrotolato e nell'altra brandiva lo spruzzino della doccia. Indosso aveva solo la biancheria intima.
“Che visione celestiale...” disse il ragazzo con sguardo trasognante.
Per tutta risposta la sua compagna aprì al massimo l'acqua colpendolo in pieno viso.
“Vattene idiota!” gridò alzando minacciosamente l'asciugamano.
Il ragazzo, accecato dall'acqua si girò di scatto e tentò di fuggire.
Sfortunatamente scivolò sulla pozza d'acqua che si era formata sul pavimento e cadde a faccia in giù. Schivò per miracolo un colpo rotolando di lato e cercò di rimettersi in piedi senza scivolare.
La parte finale dell'asciugamano si schiantò a pochi centimetri dal suo corpo.
“Ti prego perdonami! Non lo farò più!!!” urlò mentre correva cercando di mettersi al sicuro.
“Quante volte dovrò ancora sentire questa frase?! Questa volta ti concio per le feste...vieni qui! Non hai scampo!”.
Il Colonnello ignorò volutamente tutto quel trambusto e continuò il suo discorso con Sousuke.
“Ti ricordo Sergente che questa bambina è la cosa più cara che io e mia moglie abbiamo in questo mondo per cui stai bene attento che non le succeda niente!” esclamò con voce minacciosa avvicinandosi al viso di Sousuke.
“Se dovesse accaderle qualcosa io e la mia compagna sapremo a chi farla pagare e stai sicuro che non ti piacerebbe affatto. Si da il caso che la mia dolce metà sappia essere ancora più vendicativa di me!”.
L'espressione del viso del giovane Sergente tradiva tutto il terrore e l'agitazione che stava provando in quel momento. Il ragazzo stava sudando freddo. Non avrebbe mai pensato di doversi prendere cura della figlia del suo comandante. Lui era un esperto in qualsiasi campo militare, sapeva affrontare alla perfezione tutte le situazioni più difficili, era in grado di fronteggiare criminali di fama mondiale ma, non aveva la più pallida idea di come si trattasse una bambina di tre anni.
“Detto questo Sergente non mi resta che congedarmi...- esclamò porgendogli la bambina - Ciao tesoro, il papà tornerà presto non preoccuparti. Ti ricordi vero cosa devi fare se ci sono dei problemi piccola?”.
“Certo papi...schiaccio il bottoncino rosso sulla mia collanina e tu corri da me veloce come superman!”.
“Bravissima....” disse l'uomo con un sorriso e, dopo aver accarezzato la figlia sulla testa per l'ultima volta, si voltò e si accinse a scendere le scale.
“Arrivederci Sergente e ricordati quello che ti ho detto!”.
“Sissignore!” rispose Sousuke sorreggendo la bimba per la vita, dimostrando così una grande inesperienza.
“Ehi Sousuke! Che fai li impalato davanti alla porta?” chiese Kurz dal fondo del corridoio.
Non ricevendo alcuna risposta si avvicinò al suo amico e, mettendogli una mano sulla spalla, lo costrinse a girarsi.
“Sto parlando con te! Hai visto un fantasma per caso?”.
Così facendo il giovane Sergente biondo si ritrovò davanti Ally.
“Ciao! Io mi chiamo Ally!”.
“Ciao bambolina! - esclamò Kurz con un sorriso amichevole - Guarda come ti sta tenendo in braccio questo imbranato! Vieni a giocare con lo zio Kurz!” e così dicendo la prese tra le sue braccia.
“Ti va di volare?” chiese Kurz alla bimba alzandola in aria.
“Si, si fammi volare zio Kurz! Che bello!”.
Il ragazzo iniziò a girare su se stesso ed a correre mentre la bambina rideva a crepapelle.
Ad un certo punto cominciò a lanciarla in aria riprendendola al volo.
“Attento attento!” gridava intanto Sousuke correndo dietro al suo amico “Si farà male fermati!”, ma Kurz non dava minimamente l'impressione di volerlo ascoltare.
Sentendo tutto quel trambusto Melissa, Kaname e Kaori accorsero immediatamente.
“Cos'è tutto questo casino? Cosa stai combinando Kurz?!” chiese Mao piantandosi davanti al ragazzo biondo.
“Ciao...Io sono Ally!”.
Mao rimase per un attimo interdetta ma si riprese immediatamente.
“Da dove salta fuori adesso questa bimbetta? Dove l'hai trovata Kurz?”.
In quel preciso istante fece il suo ingresso Ryo che iniziò a contare i presenti.
“uno, due, tre, quattro, cinque, sei e sette....sette? Come SETTE?!”. Il suoi occhi fecero velocemente passare in rassegna tutti i volti dei presenti finché non individuarono Ally.
“Cosa ci fa una marmocchia in casa mia!!! Chi l'ha portata?! Da dove è entrata?! Come ha fatto ad arrivare?!....”.
“Finiscila Ryo! - gridò Kaori colpendolo sulla testa con il suo fedele martello - Stai facendo un casino allucinante! Ci sarà di sicuro un spiegazione!”.
Sentendo quelle parole si girarono tutti verso Kurz in attesa di una risposta.
“Perché fissate tutti me? Quando sono arrivato ho visto Sousuke impalato davanti alla porta mentre teneva Ally come un sacco di patate. Così ho deciso di farla giocare un po'....Chiedete a lui da dove arriva.”.
A questo punto lo sguardo incuriosito di tutti si posò su Sousuke.
“Questa bambina - iniziò a dire il ragazzo - E' la figlia del Colonnello Mardukas”.
“Cosa?! - esclamò stupefatta Mao - La cosa inizia a farsi troppo complessa per i miei gusti...forse è meglio che andiamo a sederci e che tu ci spieghi tutto bene dall'inizio”.
Tutti seguirono il consiglio di Mao e si accomodarono sui divani presenti in sala.
Kaori si sedette vicino a Ryo per evitare che facesse ancora confusione, Melissa invece, si sedette esattamente difronte a Sousuke per essere sicura di non perdersi una parola.
Kaname si sistemò vicino a Sousuke, mentre Kurz prese posto un po' in disparte tenendo la bambina sulle ginocchia.
“E così il tuo papà è Richard Mardukas piccola!”
“Sì, il mio papà si chiama proprio così!” rispose la bimba con un grande sorriso, poi, aggiunse con orgoglio “Lo sai che il mio papà lavora su una nave che va sotto il mare e da la caccia ai cattivi come superman?”
“Certo che lo so bambolina - rispose Kurz accarezzandole la testa - E tu lo sai che io conosco molto bene il tuo papà?”.
La bimba scosse la testa energicamente dicendo “No, no io non lo sapevo. Però il mio papà mi ha detto che lui è un suo soppotosto...Gli altri però non so chi sono”.
“Anche io sono un suo soppostosto...” rispose il sergente biondo scoppiando a ridere subito dopo. “Loro tre sono la zia Melissa, la zia Kaname e la zia Kaori. Mentre vedi quell'uomo seduto vicino alla zia Kaori?”.
“Sì, sì è quello che prima dava i numeri fino a sette!” disse candidamente la bambina.
“Bravissima proprio quello che dava i numeri. Lui è il nonno Ryo...”.
Intanto Sousuke stava riassumendo tutto quello che era successo non più di dieci minuti prima.
“Il Colonnello Mardukas mi ha affidato la custodia di sua figlia, la signorina Allison, finché non verrà a riprendersela...”.
“Zio Kurz...Lo sai come si chiama il mio orsacchiotto?” chiese la piccola Allison mettendo il suo caro peluches direttamente sulla faccia di Kurz.
Il ragazzo prese in mano l'orsacchiotto, lo guardò con fare pensieroso e notò che indossava la stessa divisa del suo superiore. Aveva addirittura i gradi da Colonnello cuciti sulla giacca.
“Se indovino come si chiama me lo dai un bacino?”
La bimba fece segno di sì muovendo dolcemente la testolina.
“Allora io ci provo! Secondo me si chiama....Richard. Ho indovinato?”
“Sì, sì hai indovinato!!!Sei stato bravissimo!” esclamò esterrefatta la bambina e diede al giovane Sergente un bacino sulla guancia.
“Grazie piccola!”.
Una volta tornata seduta chiese “Ma come hai fatto? Sei un mago?”.
“No, non sono un mago però c'è una magia che mi riesce benissimo. Vuoi sapere qual è?”
“Sì, sì! Fammela vedere!”.
“La magia che mi riesce meglio è.... - disse il ragazzo avvicinando lentamente le mani ai fianchi della piccola - quella di fare ridere le belle bambine come te con il solletico!!!!”.
La piccola Allison rise a crepapelle mentre si dimenava tra le mani del suo nuovo amico.
“Quindi non mi sembra che ci sia molta scelta...dovremo occuparci anche della piccola.” concluse Mao dopo aver ascoltato il resoconto dettagliato del suo compagno d'armi.
“Ci mancava solo la nanetta in casa mia!” esclamò esasperato Ryo.
“Non essere sgarbato! - lo ammonì Kaori - Come fa a darti fastidio una bambina così dolce? Rispecchia proprio il mio ideale di figlia”.
Ryo rimase un attimo in silenzio e poi disse con un sorrisetto maligno.
“Mi spiace Kaori ma non credo che un maschiaccio come te possa rispecchiare il suo ideale di mamma!”.
Kaori sentì la rabbia montarle in tutto il corpo finché non sbottò colpendo l'uomo in testa con il suo fedele martello da 100 tonnellate.
“Lo sai che sei proprio un cafone?!”.
Qualche secondo dopo Allison scese dalle gambe di Kurz e si posizionò davanti a Ryo.
Indicandolo con il ditino chiese “Zio Kurz, perché il nonno Ryo ha un martello in testa?”.
Nel sentire quella frase Ryo divenne bianco come un cadavere ed iniziò a sudare, poi si riprese di colpo.
“Tu sbarbatello che non sei altro!!!! - gridò lanciandosi verso Kurz - Glielo hai insegnato tu a chiamarmi nonno vero?! Questa non te la perdono sai?”.
“Ho le gambe che mi tremano per la paura! - ribatté spavaldamente il giovane Sergente - E comunque non è colpa mia se questa è la realtà!”.
“Ah sì?! Ti faccio passare io la voglia di fare lo sbruffone ragazzino!” ribatté adirato Ryo prendendo Kurz per il colletto della maglietta.
“Smettetela tutti e due! - tuonò Kaname - Non vedete che state spaventando Ally?!”.
Sia Ryo che Kurz si girarono immediatamente e videro la piccola Allison piangere stringendo il suo orsacchiotto.
Nel frattempo Sousuke stava sudando freddo temendo che la bambina schiacciasse il ciondolo.
Kurz si liberò dalla presa di Ryo e si precipitò a prendere in braccio la bimba.
“No, no non piangere. Stavamo solo giocando vero Ryo?”
“Ma sì certo...non stavamo litigando sul serio - confermò l'uomo - Dai su non piangere più...adesso ti faccio ridere io”.
Fu così che Ryo iniziò a fare ogni tipo di boccaccia finché Ally non scoppiò in una fragorosa risata.
 

  
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