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Autore: Shichan    17/10/2007    4 recensioni
Ho creduto di conoscerti, e mi è stato svelato nella maniera peggiore che mai illusione era stata più astratta ed effimera.
E tu? Sei l’unico che mi ha conosciuto davvero, Seishiro?
Il Subaru bambino, il Subaru insicuro.
La preda.
Lo sciamano.
Il Drago del Cielo.
Tante sfaccettature, molteplici cambiamenti, e apparentemente nemmeno una differenza.
No, Seishiro.
Non conosci Subaru Sumeragi…
E' la prima volta che tratto di questa coppia, quindi anche stavolta non posso che rimettermi al giudizio di chi leggerà ^___^
Genere: Triste, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà delle Clamp, che se ci facessero il favore di finire il manga, ci renderebbero tutti felici, contenti e depressi per un finale che di certo non fatichiamo ad immaginare tutt’altro che lieto.

La canzone è di Phill Collins, da cui la Songfic prende il nome.

Avvertenze: Il dialogo finale che comprende Subaru e alcune frasi sia di Subaru che di Seishiro sono tratte fedelmente dal manga.

Note: Le parti in corsivo (che non sono il testo, s’intende) sono state evidenziate perché non appartengono ai pensieri dei due protagonisti. Vi rimando alla fine della songfic alle Note per capire meglio. Ah, ovviamente come al solito il carattere di scrittura e gli spazi fanno i comodi loro, giusto perché l'autrice in teoria sarei io -.-

Dedica: Questa ff è stata un parto, ma ne è valsa la pena. Sono riuscita a non superare il "termine di consegna" che mi ero imposta. Non la tiro per le lunghe, semplicemente la dedica.

Per una persona che si è rivelata molto gentile e disponibile.

Per una persona che mi ha fatto riscoprire e amare profondamente questa coppia.

Non so se può farti piacere, ma… AUGURI SUBARU-SENPAI! ^____^

Against All Odds

Take a Look at Me Now

How can I just let you walk away, just let you leave without a trace
When I stand here taking every breath with you, ooh
You're the only one who really knew me at all

(Ma come posso farti andare via,
farti andare via senza lasciar traccia
quando sono qui a condividere ogni respiro con te, oh?
Tu sei l'unico che mi ha conosciuto davvero)

Siamo entrambi in piedi, in questo posto, l’uno di fronte all’altro.

Di nuovo.

E cos’è cambiato Seishiro? Niente.

Quel tuo sguardo è sempre lo stesso: quell’occhio che non può vedere, che è la mia colpa; quell’occhio che forse vede fin troppo bene, che è la mia dannazione.

Il modo in cui mi guardi, non è cambiato Seishiro, malgrado io lo abbia desiderato, malgrado io abbia anche pianto per questo a volte.

In me non vedi un uomo.

In me non vedi un amico, non vedi un amante.

Probabilmente, non vedi nemmeno più quel ragazzino a cui proponevi con un sorriso di sposarti.

No, non vedi questo Seishiro, lo so.

Davanti a te, c’è solo una preda, o peggio ancora, solo l’ennesima vittima di un Sakurazukamori; ma va bene.

Almeno significa che mi stai guardando…

E poi sorridi, dopo il mio attacco e la tua difesa.

E ti volti, certo che non ti colpirò alle spalle.

Odio le tue certezze…

Ma chi è il codardo? Tu che sfuggi anche da questo scontro o io che con il mio silenzio e rimanendo immobile, ti lascio fare?

Tu che sei fedele forse a tutto, forse a niente, o io che la fede non l’ho nemmeno in me stesso?

…oppure odio che mie insicurezze?

Provare a fermarti? No, non servirebbe…

Ma come posso farti andare via di nuovo, senza sapere dove andrai né se poi tornerai qui, per un nuovo scontro, una nuova soddisfazione nel vedermi tremare di fronte a quello sguardo?

Anche stavolta non lascerai traccia e sarò io che dovrò attendere, come sempre, come un insetto immobilizzato nella tela del ragno, che può solo aspettare immobile il predatore.

Come sempre.

"Seishiro… perché non sparisci per sempre?" vorrei chiederlo, vorrei averne la forza. E vedere la tua reazione.

Sorrideresti come in passato? O ti allontaneresti indifferente come ora?

E anche in quel caso io dovrei lasciarti nuovamente allontanare, oh certo, ma come faccio se quando mi sei di fronte sono felice anche solo perché condividiamo l’aria ed ogni respiro?

Cerco risposte che non mi hai mai dato, che probabilmente nemmeno mi darai mai. Eppure saresti l’unico a poterlo fare.

Perché sei il passato, Seishiro, come lo è Hokuto.

Gli unici per cui avrei dato tutto.

I soli per cui vivevo.

Ma Hokuto non può essere il presente, non può essere il futuro, per colpa tua. Tu che sei l’unico che mi abbia mai conosciuto davvero, sei colui che mi ha tolto una parte di anima con una delle mie ragioni di vita, e poi dell’altra metà ne ha fatto uso, imprigionandola.

…E possono esistere uomini senz’anima, Seishiro?

How can you just walk away from me,
when all I can do is watch you leave
Cos we've shared the laughter and the pain and even shared the tears
You're the only one who really knew me at all

(Ma come puoi andartene da me
quando tutto ciò che posso fare è guardarti che te ne vai?
Perchè noi abbiamo condiviso le risa e il dolore, persino le lacrime
Tu sei l'unico che mi ha conosciuto davvero)


C’è chi in questo mondo parla di forza e debolezza come concetti ovvi che non cambieranno mai. E sostengono che ogni essere umano è sempre diviso a metà fra questi.

E tu, Seishiro? Quella forza da cosa viene, dall’indifferenza?

Come fai ad allontanarti ogni volta come se tu non fossi toccato da nessun avvenimento, né alcun sentimento, quando invece io non posso fare altro che guardarti mentre ti allontani, in silenzio, ora proprio come in passato, come quel giorno?

Seishiro…ti ricordi?

Per farlo dovresti…

Ricordi, quando hai sorriso tante volte a me e ad Hokuto? Quando passavi il tempo con noi, quando ci rivolgevi parole gentili…

Ricordi quando scherzavi con mia sorella, mettendomi in imbarazzo, io che alle tue parole arrossivo, e mi dicevo che non erano vere mentre il mio cuore sperava il contrario?

Seishiro… ricordi i sorrisi e le risate nei pomeriggi passati insieme lontani dal lavoro, solo come un uomo e un ragazzo?

E le lacrime dopo un lavoro che non era un lavoro, dopo il dolore di altri che si aggiungeva al mio, appesantendo l’anima?

Quelle le ricordi?

No… vero Seishiro?

…dovresti avere un cuore.

Io non posso sperare di ricordartelo… non posso proprio.

So come sei.

So cosa sei.

E fa male, ma è giusto così.

Sei ricordi che non riesco a cancellare, un assassino che dovrei odiare, un uomo che vorrei poter amare. Tutto e niente, come l’aria che si respira, come sempre.

Sei parte dell’anima che mi hai sottratto.

Sei colui che l’ha conosciuta, poi ferita, ed ora?

Ora sei solo l’unico che può dire di averla vista per come è davvero, ciò che a nessuno è più permesso.

Come si può conoscere un’anima che ormai non esiste più, Seishiro?

So take a look at me now, oh there's just an empty space
And there's nothing left here to remind me,
just the memory of your face
Ooh take a look at me now, well there's just an empty space
And you coming back to me is against all odds and that's what I've got to face

(Così, guardami un attimo; oh, c'è solo uno spazio vuoto
Non c'è più niente qui che mi può far ricordare,
solo la memoria del tuo viso
Oh, guardami un attimo; beh c'è solo uno spazio vuoto
E tu che ritorni da me é contro ogni probabilità;
e questo è ciò che devo affrontare)

Yuzuriha è stata attaccata qui, tempo fa, al parco Inokashira e Inuki è morto per difenderla.

Anche se poi sembra essere rinato per la forza d’animo di Yuzuriha, lei ha pianto molto e dopo quell’episodio, malgrado abbia appena quattordici anni, ha sviluppato un modo di pensare tipico di un adulto.

Ho provato dispiacere.

Lei, Kamui… dovrebbero essere fuori da tutto questo, e invece entrambi sono coinvolti nella fine del mondo, portando sulle loro spalle un peso eccessivo. Yuzuriha ha detto parole che mi fanno sorridere, in un certo senso: non si devono uccidere gli essere umani, perché qualcuno sarà certamente triste per loro.

È una cosa talmente ovvia, che noi la dimentichiamo facilmente.

Seishiro… ci hai mai pensato in passato?

O adesso, in questa guerra?

O nel momento in cui hai ucciso Hokuto?!

Ti è mai passato per la mente che qualcuno ne avrebbe sofferto, o il tuo "lavoro" contava più di qualsiasi legame?!

Il parco è vuoto, solo il vento e gli alberi, gli alberi di ciliegio. Vorrei che ti fermassi un attimo a guardarmi, Seishiro, e vorrei sapere cosa riesci a vedere ora.

Un debole.

È colpa tua!

Un corpo che ha perso la propria anima.

È colpa tua!

Un uomo che ha perso tutto!

È solo colpa tua!

Uno spazio vuoto, niente più…

Colpa tua, maledizione, è tutta colpa tua!

-Subaru…?- mi sento chiamare e, voltandomi, mi stupisco di vedere Kamui.

Mi ricorda il mio passato, mi ricorda me stesso.

Mi ricorda te.

-Subaru, ti… ti cercavo.- lo sento dire. Sorrido gentile, con Kamui lo sarei anche all’apice della collera:

-dimmi pure..- replico, osservandolo. Lui indugia, lasciando vagare lo sguardo. Sembra indeciso, anche quando parla: -Yuzuriha dice che non dovresti stare solo…- esordisce, mentre io accendo una sigaretta e lui conclude con –e credo che abbia ragione.-

Inspiro appena e mi ricordo il discorso di Kamui all’Istituto Clamp.

Butto a terra la sigaretta che non è nemmeno a metà e la spengo: -Avete ragione.- rispondo, mentre lo sguardo mi si posa, -chissà, forse è l’abitudine-, su uno dei ciliegi. Kamui se ne accorge: -Ti piacciono?- mi domanda, serio.

-Li odio.-
Li amo...
Lui mi osserva, sembra rifletterci su: -E' per Sakurazukamori?- chiedi di getto e forse io sussulto, perché aggiunge quasi subito: -Scusami...- abbassando lo sguardo.
-Non importa.-
Ti prego, non parlare di lui...
Rispondo gentilmente, non voglio che si senta in colpa. In fondo qui o altrove... cosa cambia?
Non c'è niente negli altri luoghi che mi ricorda te.
Ma ti penso lo stesso...
Niente che mi suggerisca quello che mi hai fatto.
Però non lo dimentico comunque...
Niente che mi faccia soffrire ancora per l'assassinio di mia sorella.
Ti prego, lasciami piangere stavolta...
Solo il tuo volto.
Ricordo solo questo.
Anche se niente me lo suggerisce, anche se ciò che vedo dovrebbe farmi pensare a mille altre cose, tutto assume l'aspetto del tuo volto.
Forse perché tu sei la causa di tutto.
Forse perché sei l'unico che mi interessa uccidere.
...per questo respiro ancora?

-Subaru… va tutto bene?- mi domanda Kamui, su cui poso lo sguardo. Sorrido appena e annuisco.

Che bella maschera, vero Seishiro?

Anche tu l’avevi?

-Kamui, torna pure da solo. Io arrivo subito.- dico e vedo che è riluttante, me ne accorgo, ma… ho bisogno di restare solo. Con i pensieri e con le colpe, con i ricordi e i desideri.

Sì, i desideri.

Perché ho infranto quell’illusione che mi permetteva di chiamarli "speranze".

Lo osservo annuire, alla fine, e allontanarsi lentamente. Sposto lo sguardo su uno degli alberi, e tutto scorre di nuovo, senza che qualcosa possa attirare la mia attenzione che è costantemente rivolta a te.

Seishiro, ti pesava davvero così tanto?

Avevi davvero scommesso, allora?

Ed io ho perso quella nostra sfida, senza riuscire a contare abbastanza per te…

Seishiro…

…puoi guardarmi solo per un attimo?

…sono grato che ora tu non possa posare quello sguardo su di me.

Vedresti una scommessa vinta, una preda che non ha più voglia di combattere, vedresti un vuoto che non sono stato mai o che forse sono sempre stato.

Vedresti un ragazzino che ancora desidera che tutto torni come prima, e chissà Seishiro, magari per la prima volta saresti in grado di vedere davanti a te un avversario?

Ciò che sono ora, in questo istante?

Ma non possiamo tornare al passato?

Ormai è solo di questo, che io mi posso fidare, di un presente che posso credere di comandare, a differenza di quel futuro già deciso di cui gli indovini parlano sempre.

A differenza di quel passato che avrei voluto cancellare.

Perché sono ricordi inutili.

Sono ricordi che dovrebbero sbiadire.

Perché tu non puoi tornare il Seishiro di allora, né io il Subaru bambino che avrebbe creduto anche che uccidere poteva essere un modo per fare del bene, se solo tu glielo avessi detto.

Non ci sono probabilità in cui credere, né desideri da esaudire: tu non tornerai.

E questo, è forse quello che devo affrontare.

Non te.

Ma me stesso.

I wish I could just make you turn around,
turn around and see me cry
There's so much I need to say to you,
so many reasons why
You're the only one who really knew me at all

(Vorrei proprio poter farti girare indietro
Girare indietro e vedermi piangere
Ci sono così tante cose che ho bisogno di dirti,
così tanti perchè,
Tu sei l'unico che mi ha conosciuto davvero)

-Come mai da queste parti, Subaru-kun?- sento chiedere e non ho bisogno di voltarmi per capire che sei tu.

La persona che meno vorrei vedere.

La persona di cui ho più bisogno…

Non rispondo, mi limito solo ad osservarti.

E sorridi, mentre io tengo lo sguardo ora su di te ora altrove.

So che non dovrei spostarlo per nessun motivo, eppure… come posso guardarti senza desiderare che…?

-Come al solito, mi fai davvero tenerezza Subaru.- dici con quel sorriso che è sempre stato presente e non è forse mai stato così falso.

Ma è sempre stato così…

E come sempre è un susseguirsi i colpi, uno scontro che non avrà né vincitori né vinti, non stavolta.

Nemmeno stavolta.

Forse è perché entrambi esitiamo, forse è il tuo divertimento, o sono le mie paure.

Ma è sempre un pareggio, fra noi, vero Seishiro?

Ma vinci sempre, vero Seishiro?

Fine dello scontro, ed è come se non fosse mai avvenuto.

Ti volti e te ne vai, lo fai sempre.

Per favore, resta…

Se ti voltassi, Seishiro, probabilmente finiresti per sorridere divertito: rivedresti l’ombra di quel ragazzino che incontrasti tanto tempo fa, quando ancora la tua attività era quella di un rispettato veterinario dal sorriso gentile e i modi affabili.

Mi rivedresti piangere, proprio come allora.

Quanto ho pianto per Hokuto? Tanto, ma tu non c’eri, non lo hai visto…

Seishiro… tu hai pianto almeno un pochino per lei?

Quanto ho pianto per quella scommessa che non ricordavo e la cui dimenticanza mi aveva permesso di illudermi di un affetto inesistente di cui questo amore a senso unico si sarebbe accontentato? Non lo ricordo nemmeno io, sai…?

Seishiro… mi hai voluto almeno un po’ di bene?

Vorrei poter tornare indietro, ma so che il passato non torna mai.

Vorrei quindi che almeno tu tornassi indietro, sui tuoi passi, anche ora.

Ma sembri essere esattamente come il passato.

E benché io desideri che ti volti, - sì, anche se significasse vedermi piangere – so che è impossibile, perché non l’hai mai fatto, perché non hai motivo di farlo.

Come allora.

Come sempre.

Ti prego… ti prego, torna qui…

Vorrei dirti che ti odio.

Che ti porto un rancore paragonabile solo alla grandezza di questa guerra che uso come pretesto per la realizzazione di un desiderio.

Vorrei dirti che io non ti perdonerò mai, perché Hokuto era la mia famiglia, era la persona più importante.

Insieme a te.

E che l’hai uccisa no, non lo dimenticherò, non lo farò mai, nemmeno se invocassi il mio perdono Seishiro, perché il perdono lo concede chi è forte ed ha un cuore che, gentile, gli permette di farlo.

Non ho quella forza che altrimenti mi farebbe desistere da questo desiderio.

Non ho più il cuore che era pronto a sobbarcarsi anche del dolore di altri, l’ho perduto, e con esso anche la possibilità di poter dire un giorno "Ti perdono".

Vorrei dirti che sono quello che sono, quello che vedi con quel tuo occhio che ancora sa distinguere forme e colori, volti e paesaggi, e che se lo sono diventato, è perché ci sei stato, è perché sei sempre stato un Sakurazukamori, anche quando non lo sapevo, anche quando la mia anima non voleva, - o non sapeva? - , vederlo.

Tutte le paure di un bambino che non esiste più, e tutti i sogni che rincorreva.

Tutti i dubbi che ho avuto e, con una lentezza che fa quasi male, ho cancellato.

Saresti in grado di ascoltare tutto questo che ho da dirti?

Seishiro… perché?

Perché mi odi?

Perché l’hai uccisa?

Perché lei?

Perché non io?

Perché così?

Perché non subito?

Perché la scommessa?

Perché?

Perché?

Perché?

Seishiro… perché poi non rispondi mai?

Seishiro.

Seishiro Sakurazuka.

Un Sakurazukamori.

Il Sakurazukamori.

Ho creduto di conoscerti, e mi è stato svelato nella maniera peggiore che mai illusione era stata più astratta ed effimera.

E tu? Sei l’unico che mi ha conosciuto davvero, Seishiro?

Il Subaru bambino, il Subaru insicuro.

La preda.

Lo sciamano.

Il Drago del Cielo.

Tante sfaccettature, molteplici cambiamenti, e apparentemente nemmeno una differenza.

No, Seishiro.

Non conosci Subaru Sumeragi…

Seishiro… perché proprio tu sai tutto di me?

So take a look at me now, well there's just an empty space
And there's nothing left here to remind me, just the memory of your face
Now take a look at me now, ‘cause there's just an empty space

(Così, guardami un attimo; oh, c'è solo uno spazio vuoto
Non c'è più niente qui che mi può far ricordare,
solo la memoria del tuo viso
Così, guardami un attimo; perchè c'è solo uno spazio vuoto)

Il mio desiderio… era essere ucciso da te.

L’ho detto a Kamui, e lui non mi ha biasimato. Kamui non lo farebbe…

Forse perché ha un desiderio difficile.

Un desiderio per il quale molte altre persone soffriranno.

Ma gli ho detto che non tutti sono destinati ad essere felici… tu che ne pensi, Seishiro?

Tu che fino all’ultimo hai aspettato per rendere felice me, tu che hai aspettato quell’unico momento in cui qualsiasi cosa mi avessi detto, che fosse un "ti odio" o un "ti amo" o anche un "muori"… non mi avrebbe mai potuto far sentire in nessun modo se non triste?

No.

Io non sono triste, Seishiro.

Io… io non sono triste…

Perché?!

Se fossi triste… piangerei.

Perché sei morto a quel modo?!

Se io fossi triste, probabilmente non parlerei con Kamui per tranquillizzarlo.

Perché dovevi farti uccidere da me?! Perché sei così egoista?!

Se la tua morte, in qualche modo mi provocasse tristezza, Seishiro… io non riuscirei nemmeno a pensare.

Perché… perché le persone che amo…

Non ci riuscirei, vero Seishiro?

…muoiono per colpa mia?

Seishiro, ho desiderato di essere importante per te.

Desiderai di poter contare più di quanto potevano contare altri in passato, che quei tuoi sorrisi fossero per me e Hokuto, per noi soltanto, perché avrebbe significato che eravamo speciali.

Poi Hokuto è morta e con lei parte di quel mio desiderio infantile.

Allora, cambiai.

Desiderai di diventare abbastanza forte da poterti uccidere.

Covando un odio che credevo giusto, che credevo mio, ho continuato a fare lo sciamano, ripetendomi che avrei vendicato la morte della persona per me più cara, uccidendoti con le mie mani.

Ma no, Seishiro.

Io lo sapevo, che non sarei stato in grado di ucciderti.

Per questo, il mio desiderio cambiò per l’ennesima volta.

Se non ero riuscito ad essere così importante da far venir meno il tuo lavoro di assassino, se non ero forte abbastanza di covare rancore e ucciderti… allora non serviva che io vivessi.

Allora, pensai, potevo anche morire…

Ma, – sì, siamo tutti un po’ egoisti, vero? –, volevo che fossi tu ad uccidermi.

Anche solo come si uccide uno sciocco che ci dà noia.

O peggio, come si schiaccia una formica per la disattenzione o per la fretta di fare mille altre cose più importanti che non ci permettono di abbassare lo sguardo al suolo e curarci di creature che riteniamo insignificanti.

Mi andava bene, Seishiro.

Perché se anche poi fossi stato solo una delle tante vittime sacrificate ai ciliegi…

Almeno il tuo sguardo si sarebbe posato su di me.

È una cosa che avresti potuto fare.

Una cosa che ora non… non può più succedere, vero Seishiro?

Non potresti più guardarmi, nemmeno volendo… vero Seishiro?

Ne sono felice.

Ora non vedresti nulla di quello che vorrei mostrarti.

Non vedresti né la tua preda, né lo sciamano erede della famiglia Sumeragi.

Non vedresti un Drago del Cielo, Seishiro.

Noi Sigilli siamo tali finché possediamo il potere di erigere barriere spirituali: un potere che deriva dal desiderio di proteggere qualcuno.

Se quel qualcuno manca, non si erige nulla attorno a noi.

Non siamo che semplici esseri umani.

Ma tu non vedresti nemmeno quello, nemmeno Subaru Sumeragi.

Vedresti un vuoto, Seishiro.

Qualcosa di tanto simile all’oggetto che tu credevi che io fossi.

Seishiro, questi simboli, questo marchio sulle mie mani… l’avresti lasciato anche su un oggetto?

Seishiro… perché questo ricordo di te deve scomparire? Non posso tenerlo?

Seishiro… non c’è niente che mi può ricordare quel passato che come te non può tornare?

Fisso lo specchio.

Il mio occhio destro non vede.

È colpa mia se il tuo occhio destro non vedeva più!

Vedo un riflesso che non riconosco.

Che forse, nemmeno riesco a decifrare.

Sono io?

È un altro?

È un’ombra?

Un fantasma?

Chi… sono?

Importa davvero, ormai, Seishiro?

But to wait for you, is all I can do and that's what I've got to face
Take a good look at me now, ‘cause I'll still be standing here
And you coming back to me is against all odds
It's the chance I've gotta take

(Ma aspettarti è l'unica cosa che posso fare
ed è quello che devo affrontare
Guardami bene un attimo, perchè io starò ancora qui
E che tu ritorni da me é contro ogni probabilità
è la possibilità che devo prendermi)

Guardo davanti a me, la stessa Tokyo che ha visto tanti cambiamenti tante quante sono le persone che la abitano. È un’espressione, la mia, che potresti facilmente definire apatica.

O forse, semplicemente disinteressata.

Sento dei passi, ma non occorre voltarsi: non so chi sia, posso solo immaginarla, ma in ogni caso non cambierà nulla. Non sei tu. Quindi che senso ha mostrare un falso interesse?

-Nataku è morto.- sento dire a Fuuma, il Kamui Drago della Terra.

Il Kamui della mia stessa fazione attuale.

-Già.- replico semplicemente. Mi affianca, anche se lui resta in piedi mentre io non mi alzo: -Come va il tuo occhio?- lo sento chiedere e so che si riferisce all’occhio che ho ereditato da te.

-Ci vedo.- mi limito a rispondere.

Dire altro… se anche volessi, cosa mai potrei dire?

Mi stupisco che lui non chieda nulla, e glielo faccio notare. Mi dice che è perché io non voglio sentirmi domandare nulla e mi sorprendo, almeno in parte, ancora una volta, della facilità con cui conosce i desideri ed i pensieri altrui.

Io, Seishiro… non ho più desideri.

Ho solo un obbligo che mi impone di non morire.

Non voglio che il tuo occhio smetta di vedere questa città, di osservare il proseguire di questa guerra che era solo una scusa per me, una scusa per te.

Io posso solo stare qui, seduto, ed osservare: ti aspetterò Seishiro, scioccamente come chi aspetta le persone morte, senza null’altro che io possa fare.

Senza altra illusione che vederti tornare.

Senza altro dolore se non questo, da dover ancora affrontare.

Aspettare.

E basta.

Qualcuno dice che dopo la vita e la morte, c’è un’altra vita.

Non so in cosa voglio credere, né se voglio credere ancora in qualcosa, Seishiro, ma…

…ma se fosse davvero così…

"Kamui" parla, accenna al fatto che se anche io ora lo guardassi, il mio occhi sinistro non rischierebbe di vedere te.

E il destro non vedrebbe me stesso.

-Questo è certo. Lui ormai non c’è più.- dico, sfilandomi uno dei guanti neri, così simili a quelli che portavo prima di tutto, prima di te, prima del me stesso di adesso.

-Da nessuna parte…- concludo, ma "Kamui" non sembra d’accordo.

-Sì che c’è.- obietta, indicando il mio occhio destro, che è il tuo occhio sinistro: -Proprio lì.- dice.

Posso sperare che sia come dice lui, Seishiro?

Io posso ancora sperare, dopo tutto questo?

Se fosse davvero così… allora guardami un attimo Seishiro.

Se davvero c’è una vita oltre quella morte che tutti temono… posa solo per un attimo il tuo sguardo su di me, perché sono ancora qui e ci starò fino alla fine, perché quello che mi è rimasto di te, non posso farlo morire.

Perché oltre a questo, non posso avere nulla.

Tu non tornerai mai più.

Seishiro…

Non stavolta.

Seishiro…

Differentemente da prima, questa non è una mia paura.

Seishiro…

È la certezza che mi impedisce di morire.

Seishiro…

Che tu possa tornare è contro ogni probabilità in cui posso credere.

Seishiro…

Contro ogni possibilità che posso prendermi per illudermi.

Sei…shiro…

Perché io ho ucciso il vecchio Sakurazukamori.

Perché io adesso sono il Sakurazukamori.

Take a look at me now

(Guardami ora)

Fisso lo specchio.

Il mio occhio destro, vede di nuovo.

Non… non lasciare che Seishiro…

Non vedo più alcun riflesso, sai Seishiro?

C’è una persona.

È un’ombra.

È un fantasma.

Non lasciare che… che Seishiro veda questo…me stesso…

Ma importa davvero ormai, Seishiro?

Quello che siamo… non è quello che lui…

Io non cerco più un riflesso nello specchio.

Subaru…

Non cerco una conferma di quello che sono, non la voglio.

Subaru…

Non cerco la forza di combattere, non ne ho bisogno.

Subaru…

Non più.

Subaru…

Non ora.

Suba…ru…

Solo che va bene così… perché possiedo il tuo occhio, Seishiro.

Ora puoi guardarmi, vero?...

Owari.

Nda: Pensavo all’inizio che non avrei dovuto metterle, ma ahimè, temo che servano, perché la mia mente è contorta ed ha raggiunto picchi disumani per scrivere questa fic XD

Non mi dilungo, spiego solo quello che forse potrebbe non essersi capito.

Come detto all’inizio, le parti in corsivo mi servivano per esprimere un punto di vista che non era né di Subaru né di Seishiro.

Infatti, volevo comunicare e mettere in evidenza la differenza fra il Subaru di X e quello di Tokyo Babilon, per intenderci.

All’inizio sono completamente opposti, perché io credo che almeno inizialmente Subaru si sia veramente auto-convinto di voler uccidere Seishiro.

Ma la parte che è rimasta "pura" per così dire, quella che si è innamorata di Seishiro e che ha continuato ad amarlo, tenta di prevalere e dire quelle verità che invece il Subaru dei Draghi del Cielo non si concede.

Volevo esprimere entrambi.

E il cambiamento nella songfic, che ripercorre diversi avvenimenti del Anime/Manga.

Verso la fine, il Subaru "bambino" invoca più volte Seishiro, mentre proprio alla fine continua a chiamare Subaru. Quello che volevo spiegare nel finale, è che Subaru ha molte volte temuto se stesso e la debolezza del proprio animo, almeno per come l’ho intesa io.

E quella debolezza, quella parte nera di anima non aveva mai voluto mostrarla alla persona che amava, ossia Seishiro.

Spero tanto di esserci riuscita, perché di loro non avevo mai trattato su una ff e ho temuto di non riuscirci fino alla fine.

Ci tenevo molto, sia perché è un regalo, sia perché ho imparato ad amare profondamente questi personaggi.

Detto questo, vi saluto e ringrazio chi è arrivato a leggere fin qui ^__^

   
 
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