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Autore: FALLEN99    30/03/2013    3 recensioni
secondo capitolo della saga di POISON.
Ginevra è costretta così a partire, lasciando in Italia la sua famiglia e i ricordi brucianti della relazione che ha vissuto con Stefano. Quando la nave che la porterà in Grecia salpa dal porto una nostalgia indescrivibile le stringe il cuore, perché né Stefano né Micaela sono autorizzati ad accompagnarla. Ginevra si ritrova in una nuova scuola, dove gli studenti sono demoni pentiti in cerca di redenzione e a cui viene insegnato come usare beneficamente i propri poteri. Anche Ginevra ha dentro di sé un demone, e per tanto sarà addestrata ad usare i poteri che Lucifero possiede. Ma il viaggio verso il raggiungimento del controllo di Lucifero sarà tortuoso e non facile, e la ragazza sarà aiutata da due studenti a dir poco particolari: Paul, un demone pentito che le si avvicinerà molto e farà vacillare l’amore per Stefano e Lucia, un’amica angelica capace di estirparle di dosso le preoccupazioni. Ma nulla è mai ciò che sembra, e la gente che la sta’ intorno cela intrighi e identità nascoste. Ginevra si ritrova in pericolo nel posto più protetto del mondo, e oltre alla sua vita, si ritroverà a salvare il suo amore.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Poison saga'
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 Prologo
 

Si svegliò di soprassalto; il sapore metallico del sangue che le invadeva la bocca. La sua ultima vittima non era stata molto saporita, il suo sangue era uguale a quello degli altri duecento uomini che aveva dissanguato nel corso della sua immortale esistenza. Si leccò le labbra scarlatte per togliere anche l’ultima traccia di sangue e si tirò a sedere. I capelli corti ricordavano molto quelli di un uomo, ma il fisico etereo testimoniava il contrario. Il seno era affermato e i lineamenti dolci incorniciavano un viso bellissimo. Gli occhi rossi come il sangue erano della stessa tonalità delle fiamme che erodevano la sua anima dannata un tempo più pura del cielo stesso.
Sbatté le palpebre due volte, vedeva tutto annebbiato e distorto dal buio che incombeva sulla sua stanza logora e sporca. Le pareti lacere presentavano diversi fori che permettevano al vento di penetrarvi e trasportare con sé la polvere che assoggettava il pavimento. Quanto avrebbe voluto che il vento portasse via tutti i peccati che avevo commesso, ma sapeva bene che la strada che la sua anima aveva deciso di seguire non le avrebbe mai permesso di tornare indietro. Ormai aveva preso la sua decisione, e da ormai centoventi anni si portava dietro il peso della sua scelta, il marchio di dannazione che era stato inciso con il fuoco sulla sua anima immortale.
Scrutò la parete davanti a sé, la luce lunare penetrava dal foro sul soffitto e proiettava su di essa strani giochi di luce e ombra che rappresentavano le ali di un corvo in movimento. Si fermò a guardarli, gli occhi rapiti da quella visione mozzafiato. Le ali del corvo non la smettevano di muoversi, e sembrava che piume nere come l’inchiostro partissero da esse e andassero a conficcarsi nel terreno circostante a lei.
Henriette sentì brividi di terrore risalirle la spina dorsale e qualcosa prese a bruciare dentro il suo petto. Sapeva benissimo che le piume di corvo che si stavano conficcando nel terreno erano reali come lo era la sua presenza lì, e Henriette sentì il bisogno di scappare, di fuggire dall’eterna condanna che erodeva la sua anima ogni giorno di più e che l’aveva trasformata in ciò che era. Ma non riuscì nemmeno ad alzarsi, le sue membra eranoparalizzate a terra come oppresse da un macigno pesantissimo. Le piume continuavano ad aumentare, come la consapevolezza di Henriette di stare per essere convocata. Passarono istanti che le sembrarono interminabili prima che la caduta delle piume si placasse.
E quando accadde Henriette si accorse che le piume erano fatte d’inchiostro viscoso ed erano andate a disegnare un simbolo sul terreno.
Un simbolo che Henriette conosceva molto bene, e che non avrebbe mai potuto dimenticare. Si sporse per vederlo meglio anche se conosceva a memoria la sua forma a triplo esagono con una lama al suo interno. I suoi occhi furono attirati dal sigillo che imprimeva il pavimento della sala e si eresse in piedi quasi senza volerlo. Le gambe abbronzate e muscolose erano illuminate dalla luce della luna e i nervi le stavano per scoppiare a causa della forte tensione a cui era sottoposta. La stanza sprofondò nell’oscurità più impenetrabile, e Henriette fu costretta ad usare la sua vista da demone per poter intuire anche solo le sagome parziali di ciò che le stava attorno. Si mise le mani sui fianchi stretti per lenire la tensione, ma come poteva stare calma in un momento del genere dove i supremi della Corte Infernale la stavano richiamando?
Il sigillo brillava di una luce scarlatta fortissima che proiettava la sua forma sul soffitto nero pece della stanza.
Un forte vento rosso prese a vorticare attorno a Henriette e la condusse proprio dove il sigillo troneggiava. Cercò di opporre resistenza ma i suoi poteri non potevano certo contrastare quelli dei Supremi demoni che la stavano chiamando. Era solo una pedina su una scacchiera più grande di lei, dove il Potere era l’unica cosa che contasse veramente.
Il sigillo demoniaco la risucchiò in un istante, ed Henriette soffocò un rantolo di dolore. le ali nere come la notte si piegarono come oppresse da artigli di lupo, e la ragazza affondò le unghie nei palmi delle mani per trattenere un urlo di dolore.
La sua essenza demoniaca scese negli inferi attraverso un tunnel dimensionale fatto di fiamme e ombre nere.
Chiuse gli occhi cercando di dimenticare ciò che aveva attorno, ma sentiva che la sua anima dannata bruciava per uscire e per unirsi al vortice dimensionale con una forza tale che le fece riaprire gli occhi. E quando lo fece non si trovava più nel tunnel, bensì in una sala avvolta dalla penombra. Due tende scarlatte di velluto la dividevano dalla sala di ricevimento della Corte Infernale, solo quell’elegante tessuto a dividerla dal proprio destino.
I vestiti laceri che aveva addosso si tramutarono in un abito da sera rosso, la scollatura che metteva in evidenza il seno e lo spacco appena sopra il ginocchio. Due orecchini scintillanti le pendevano dai lobi delle orecchie, e i capelli castani corti erano cresciuti a dismisura rilegandosi in una treccia che le arrivava a metà schiena. Capì subito l’esigenza di quel cambiamento, non poteva essere ricevuta dalla Corte Infernale senza l’adeguato abbigliamento.
Le tende di velluto si aprirono all’improvviso, come mosse da un vento che però nella stanza non c’era. Henriette, con passo titubante, le oltrepassò, ritrovandosi in una sala completamente nera. Il simbolo di un corvo brillava al centro dell’oscurità e sei candele erano sospese e riflettevano il loro bagliore soffuso, troppo debole per contrastare il buio che avvolgeva la sala come l’abbraccio demoniaco del suo padrone ormai disperso da secoli.
«Fatti avanti, Henriette.» una voce fredda e spettrale la fece sobbalzare. Era la seconda volta che veniva ricevuta da Loro, e non poteva dire nemmeno lontanamente di essersi abituata.
Avanzò in certa, i tacchi a spillo che propagavano un rumore sordo e irritante. Due occhi bianchi comparvero dall’oscurità assieme ad una bocca disumana, e la luce di una candela sospesa illuminò febbrilmente il resto del corpo. Era alto, i denti bianchissimi che spuntavano sporchi di sangue dalle sue labbra. I capelli gli incorniciavano il viso come zampilli di sangue, e gli occhi azzurri erano la cosa più inquietante.
«Benvenuta, cara Henriette.» le sorrise il demone con aria maliziosa. La ragazza si inchinò, l’abito da sera che sfiorava il pavimento intriso di catrame e dolore muto.
Il demone camminò nella stanza buia, i bagliori delle lanterne che gli illuminavano la carnagione cadaverica e la lunga tunica. Altri demoni erano seduti alle sue spalle su poltrone imbottite di seta pregiata che galleggiavano come la candele, riuscite a sfuggire al vincolo della gravità.
 «Ti vorremmo proporre un incarico» cominciò il Rhys, il Supremo della Corte Infernale. Parlò con voce suadente, evidenziando ogni sillaba.
Henriette deglutì, spaventata.
«Tu sei perfetta per questo incarico, siamo certi che le tue doti saranno impiegate in una missione più che necessaria.» continuò soddisfatto. La ragazza fissava per terra, troppo intimorita per alzare anche solo di poco lo sguardo.
«Di che tipo, s-signore?» chiese titubante, rivolgersi a Rhys direttamente le metteva una certa soggezione.
Lui le si avvicinò in una frazione di secondo portando le sue labbra all’orecchio di lei. «Dovrai recuperare il nostri padrone.» le sussurrò, la lingua nero pece che le leccava lussuriosa le guance.
«Tu sei stata prescelta. Ti daremo ora il Potere necessario per adempiere il tuo compiti. Nostro Signore Lucifero merita di essere liberato, ha subìto troppe agonie negli ultimi tempi.» continuò Rhys. «E dopo il tradimento di Stefano siamo rimasti completamente disorientati. Ecco perché abbiamo selezionato te, Henriette.» Rhys si portò con uno scatto degno di un ghepardo al centro della sala.
«Fratelli, è il tempo di donare alla nostra prescelta il potere per rompere l’incantesimo che tiene Nostro Signore legato alla ragazzina.» disse protendendo le braccia al cielo. Anche gli altri membri della Corte fecero lo stesso. Le loro braccia ossute sembravano scheletri protesi verso la falce della morte, aspettando che essa li facesse piombare all’inferno.
Un bagliore violaceo invase la stanza sotto forma di un vento funesto che soffiava in tutte le direzioni e faceva muovere la treccia di Henriette come una serpe. La ragazza chiuse gli occhi, in attesa che Rhys parlasse di nuovo.
«E con il potere conferitomi da Re Lucifero noi ti doniamo la forza di liberarlo!» disse Rhys, la sua voce si espanse aiutata dal vento impazzito, che si diresse come una cascata di pece verso Henriette. L’impatto la scaglio contro il muro alle sue spalle; fitte lancinanti alla testa la fecero dibattere per il dolore.
«Non ti preoccupare, presto tutto sarà finito.» cercò di rassicurarla Rhys, ma il suo tono disumano non la aiutò di certo.
Violente scosse elettriche le percossero le membra stanche, ed una cupola di luce nera l’avvolse, impedendo ai demoni che c’erano nella sala di assistere alla trasformazione.
Le sue braccia e le sue gambe si fecero più muscolose, i capelli castani cambiarono il loro colore e i suoi occhi scarlatti assunsero sfumature verdi e castane. Si lasciò sfuggire un gemito di dolore, che però venne bloccato dalla cupola che l’avvolgeva. Henriette aveva la consapevolezza che la sua vita stava cambiando, e non solo in senso metaforico. La sua anima dannata ora aveva un compito, uno scopo per cui sacrificarsi. Ma anche se la cosa suonava piuttosto nobile per Henriette era tutto il contrario. sarebbe morta, in ogni caso. Conosceva la forza dell’amore di Ginevra e Stefano, i forti incantesimi di Edoardo e Micaela. Li conosceva tutti, e sapeva il loro reale potenziale.
Non ebbe il tempo di pensare altro che la cupola attorno a lei si dissolse come cenere nel vento. E quando successe davanti a Rhys non c’era più Henriette, ma la macchina distruttrice che
avrebbe messo fine alla vita Ginevra. Un’altra volta.
«Ed ora vai, mia cara.» le disse Rhys soddisfatto.
La ragazza si eresse in piedi e camminò verso le tende di velluto che l’avevano fatta entrare.
Ma prima che potesse varcarle sentì una voce alle sue spalla chiamarla. Si girò di scatto, gli occhi di Rhys nei suoi.
«Ma ricorda una cosa, se fallirai, cosa molto improbabile, la tua anima sarà torturata eternamente dalle lussuriose cavallette della morte, e il tuo corpo sarà pasto più che consono per cerbero.» le sorrise Rhys, divertito.
La ragazza face cenno di sì con il capo e si preparò per varcare i cielo sotto forma di corvo nero.




Ehiii! credevate che non sarei tornato per perseguitarvi con un seguito?? beh, vi sbagliavate muhahahhaha
Qs prologo l'ho scritto in un momento di assoluta ispirazione, dove le mei mani si muovevano come quelle di un robot. (si, sono un cyborg, non l'avevate capito??)
Allora, vi è piaciuto? CHe dite, abbastanza iontrigante? Chi è Henriette? e che ruolo avrà nella storia? (beh, oltrw a quello du liberare Lucifero)
Ho fatto assaporare una bella atmosfera?? spero proprio di sì!
la copertina??? vi è piaicuta??
a me tantissimO!!!!!!!!!!!!
okay, ora vi lascio che è arrivato il momento di andare a fare la penichella pomeridiana come i vecchietti
baci
F99
   
 
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