Sua madre era caduta a terra per la forza dello schiaffo. In piedi, di fronte a lei, troneggiava suo padre.
Suo padre.
No, quello non era suo padre. In nessuna famiglia normale il papà faceva del male alla mamma.
Ma quella non era una famiglia normale. No, non lo era, perché sua mamma era una strega. Ma era una strega buona, non come nelle favole babbane, dove le streghe sono brutte e cattive.
Sua mamma era bella. Anche suo papà lo era: avevano lunghi capelli neri, morbidi e profumati, soprattutto suo padre.
Ma quello che vedeva adesso non era suo padre. Era diverso. Forse aveva bevuto una pozione, perché aveva una fiaschetta in mano, e quella pozione lo aveva fatto diventare violento.
Sua mamma piangeva. Piangeva? Mamma che piange non l'aveva mai vista. Quella sera erano tutti strani.
Poi incrociò lo sguardo di sua madre. Oh no! Lo aveva visto, era stato scoperto a spiare di nascosto!
Gli occhi di sua madre diventarono grandi, sembrava spaventata, e gli fece cenno di andarsene.
Un Severus Piton di otto anni tornò a letto, senza aver capito bene cosa fosse successo.

La mattina la mamma lo sgridò: guai se restava ancora alzato di notte a spiare!
Poi andarono insieme al parco giochi. C'era vento, e i capelli di sua mamma erano tutti scompigliati per l'aria, e quando Severus la vide rise, perché era proprio buffa. In risposta ricevette uno sguardo severo. Smise di ridere.

Una sera, qualche settimana dopo, Severus non riusciva a dormire e, sentendo delle voci in salotto, si alzò.
Suo padre aveva di nuovo bevuto la pozione. E poi diceva di odiare la magia!
A Severus la magia piaceva. Sapeva tante cose sul mondo magico, gliele aveva raccontate la mamma. Ma un giorno il papà li aveva sentiti. Aveva mandato Severus in camera sua e aveva iniziato a discutere con sua madre. Ora che ci pensava, la sera stessa aveva bevuto la pozione che lo faceva uscire di senno.
Come adesso.
Ecco, la mamma caduta, di nuovo.
Ecco, il papà in piedi, davanti a lei, i capelli spettinati, ma ugualmente lucenti e profumati.
Il padre si gira ed esce sbattendo la porta. Severus è preoccupato, la sua mamma non si alza. In punta di piedi le va vicino e la aiuta a rialzarsi. I suoi occhi sono pieni di lacrime.
"Va' a dormire" gli dice. E basta, non dice nient'altro.

Sono passati tre anni, Severus ha ricevuto la lettera da Hogwarts, e sa che la riceverà anche la bambina dai capelli rossi che vede sempre al parco. Non ci ha mai giocato assieme, ma l'ha vista. Ha visto cosa sa fare.
Suo padre non è cambiato. Ogni sera torna a casa ubriaco, ora Severus ha capito che non è una pozione magica quella che beve, ma un qualche liquore che non conosce.
"Ho deciso" dice Severus tra sé "a Hogwarts sarò un grande pozionista e troverò un rimedio alla bevanda che ha papà nella fiaschetta, così non sarà più violento".

È sera, Severus non dorme. Suo padre urla.
"TU, STREGA! MALEDETTA, MI HAI MENTITO!"
Crash.
Severus sente un piatto spaccarsi.
Crash.
Severus si alza.
Crash.
Severus sbircia dalla porta.
Eccolo, il piatto. Mollato in aria, gira su se stesso. Si ferma un attimo, come se stesse fluttuando nel vuoto, prima di raggiungere terra, dove ci sono gli altri cocci.
Crash.
Frammenti e schegge volano fino alla porta, ma Severus è stato svelto e l'ha richiusa prima di poter essere colpito e tagliato.
Crash.
Il suono rimbomba nella sua mente. Crash. Qualcosa che si spezza, si spacca. Crash. È il suono più brutto del mondo. Crash. È il suono della sua famiglia che ora è rotta. Crash.

Altra sera, altre sere, date diverse, stessa scena, stesse urla, stessi schiaffi.
Severus si tappa le orecchie, non vuole sentire, però vede. Vede, perchè suo padre ha spalancato la porta e gli tira uno schiaffo.
"Ah!" il gemito esce dalla bocca del bambino involontariamente. Non vede il viso del padre, ma sente il suo odore. L'odore dell'alcol e il profumo esagerato dello shampoo che si fa ogni mattina per cercare di nascondere la puzza che hanno tutti quelli che si ubriacano.
Severus lo guarda con rancore. Perché gli ha tirato uno schiaffo?
Poi il padre lo alza di peso e lo infila a letto.

Il mattino dopo Severus è svegliato dal rumore della doccia. Tutta la casa è impregnata dei profumi dolciastri dello shampoo e del bagnoschiuma.
Severus Piton ha deciso: non si laverà mai i capelli, perché lui non avrà mai bisogno di nascondere con profumi il suo odore, perché lui non berrà mai, e sarà il più abile pozionista che Hogwarts abbia mai visto, e troverà una soluzione al problema del padre. Sì, Severus Piton ha deciso.
"Io non sarò mai come te. Non mi ubriacherò perché sono arrabbiato, non picchierò mia moglie e mio figlio, se li avrò. E non mi laverò i capelli ogni mattina come fai tu. Io sarò diverso. Sono diverso". Questo pensava Severus Piton a undici anni.