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Autore: Lily_Cams    30/03/2013    1 recensioni
Alex Mellark è una ragazza diversa. Alex è un vero e proprio maschiaccio e non crede nell'amore.
Finnick è il tipico ragazzo sicuro di sè e di bell'aspetto.
Sempre in conflitto, sin da bambini. Troppo diversi? Non così tanto.
Entrambi troppo orgogliosi, entrambi, forse, un po' troppo soli. Entrambi ignari di che cosa sia davvero l'amore.
Dal primo capitolo: "Roteo gli occhi. Che sfacciato. Adesso non solo è un bambino acido e viziato, ma un cascamorto. Sorrido sotto i baffi. Se vuoi giocare, giochiamo."
Confusi? Leggete per saperne di più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La serata trascorre lenta. Mi serve qualche minuto per ricompormi.

Così salgo in camera e mi guardo allo specchio, facendo lunghi respiri. Non capivo cosa mi stesse succedendo.

Non avrei voluto baciarlo. Assolutamente no. Era solo che quell’odore, la sua voce… erano inebrianti.

Non era la prima volta che baciavo un ragazzo. C’era un tipo, Cayle… Ogni tanto andiamo a caccia insieme, è forte. E’ uno dei pochi amici che ho. E ogni tanto ci baciamo. Così, perché a lui va.
 
Appena ho ripreso il controllo di me stessa, scendo le scale sorridendo e intrattenendo brevi conversazioni con gli altri invitati.

Non posso fare a meno di lanciare qualche occhiata furtiva a Finnick: lui sembrava tranquillo, impassibile e come me scherza e rideva con gli altri, in particolare con Molly.
 
Cerco di non fissarlo troppo e concentrami sui miei doveri di figlia.

Quando mamma sta per mettere in tavola la cena e tutti stanno prendendo posto, io cerco meticolosamente di trovare un posto il più lontano da Finnick: lui non mi faceva né caldo, né freddo, ma desideravo che questa serata finisse al più presto.

“ Alex siediti vicino ai ragazzi, sicuramente ti annoierai con tutti i nostri discorsi.” Mi ammonisce mamma.

“ Si Alex, vicino a me c’è un posto libero.” Risponde beffardamente Finnick.

La sua sfrontatezza mi lascia senza parole. A braccia conserte, contrariata e rossa in viso, sia per la rabbia che per l’imbarazzo, prendo posto accanto a lui.

Per tutta la cena cerco di non prestare attenzione né a lui, né alla sua conversazione con Molly.

Cerco più volte di seguire i discorsi di papà, ma senza successo, sono troppo noiosi.

Così mi volto verso mio fratello che sta raccontando a zia Annie qualcosa sul suo ultimo dipinto.

Alla fine mi chiudo in me stessa e, silenziosa, mi limito a giocherellare con il cibo nel mio piatto ingoiando qualche boccone.
 

Alla fine della cena sono stanca e nervosa. Nessuno mi ha rivolto più di qualche parola. Tutti sanno che non sono socievole e io non faccio nulla per contraddirli.

Solo Annie si rivolge a me in tono dolce, facendomi domande su che cosa mi piace, come procede la scuola e facendomi complimenti. Sono una tipa dura, ma mi era mancato da tempo qualcuno che si prendesse un po’ cura di me, che mi facesse domande come persona e non solo come figlia di Katniss e Peeta!
E’ bello ricevere complimenti a volte.
 

Finnick non mi ha degnato di uno sguardo per tutta la serata. Ha continuato a pensare a se stesso e a Molly.
Capisco di aver esagerato con lui. Alla fine dei conti, mi sono alzata mentre stavamo parlando senza degnarlo di una spiegazione. Ma questo non lo giustifica per aver cercato di infilare la sua lingua nella mia bocca!
Mi dispiace però che andasse via così, senza nemmeno un saluto.

In fin dei conti mi faceva piacere parlare con lui, e poi, d’ora in avanti lui avrebbe vissuto al Distretto e sarei stata costretta a vederlo, nel bene o nel male.

Per una volta decido di mettere a tacere il mi orgoglio, esco mentre tutti gli invitati stanno ormai lasciando la casa.

Trovo Finnick fuori in giardino, nella penombra.

Mi avvicino a lui, ma vedo che non è solo: Molly è insieme a lui.

Mi  appiattisco il più possibile contro la parete e li spio per un po’, sperando di non essere vista.

Sono vicini, lei appoggiata contro il muro e sorride maliziosamente, lui le mette una mano dietro al collo e la bacia.

Non resisto a lungo, sento il sangue che mi sale al cervello.

Corro verso casa e sbatto la porta.

“Tesoro tutto bene?” chiede mio padre vendo la rabbia nei miei occhi.

“ Sì ho mal di testa. Buona notte papà.” Salgo le scale di corsa e richuido la porta dietro di me, sperando di lasciarmi alle spalle anche quella terribile serata.

Purtroppo, la porta non riesce a trattenere le voci che provengono dal piano di sotto.

Finnick, rientrato in casa per salutare i miei, chiede loro dove io sia finita.

“ Volevo salutarla.”

“Oh è andata in camera sua, era in giardino fino a due minuti fa. E’ corsa di sopra dicendo di avere mal di testa.” Sento rispondere mia madre.

“ Ma ha detto di salutarti” Mente papà.

Mi butto a letto appena mi sono liberata di quel ridicolo vestito e mi tappo le orecchie con il cuscino.

In quel momento una lacrima mi riga il viso. Una lacrima di rabbia e di frustrazione: perché questa cosa dovrebbe importarmi? Non avevo risposta a questa domanda.

Ma sapevo solo che Finnick Odair era riuscito a entrare nella mia testa e rendermi più debole di quanto non fossi mai stata.

Quanto lo odiavo.
 
Nota dell'autore!

Buon pomeriggio gente! Ho deciso di aggiornare presto. Non è un gran capitolo questo, mi serviva qualcosa di passaggio. Non può andare sempre tutto rosa e fiori giusto? Almeno, nella mia vita non và così.
Spero che contniuate a seguirmi! 
Fatemi sapere!
Un saluto a tutti e a presto

Lily_Cams
  
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