Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: LadyProud    30/03/2013    1 recensioni
Brevi racconti non connessi tra loro, sulle tematiche più svariate, e che contengono quasi sempre una sorta di morale, scritti principalmente perché non riesco a fermare il mio cervello quando parte per la tangente.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All Hope Is Gone.
Libera interpretazione.

 
La strada pullulava di gente.
C’era un uomo che andava a lavorare e sbraitava contro un cellulare, sputando saliva (probabilmente si sta sforzando inutilmente, pensò Cassie. Se ha così tanto da dire, o quello all’altro capo del telefono lo teme troppo e non osa pronunciare una singola parola, o s’è addormentato. Cassie lanciò una fugace occhiata all’ometto tutto rosso in viso, che era poco più alto di lei e grosso venti volte, e optò per la seconda ipotesi).
C’era una madre che chiacchierava animatamente con un’amica, mentre un ragazzino che non poteva avere più di tre anni le strattonava la gonna, evidentemente contrariato dal fatto che lei non lo stesse degnando neanche di un’occhiata, ripetendogli solo “Basta, Marco, ora arrivo, non scocciarmi”.
Quando il bambino rinunciò e, imbronciato, si diresse verso una costruzione che forse in passato era un’altalena, ma che ora aveva tutta l’aria di dover crollare da un momento all’altro, Cassie si allarmò (dove va? Si farà certamente male, chiamo la mamma, pensò ingenuamente).
Cercò di attirare l’attenzione della donna, ma venne cacciata (“Marco, ti ho detto di non scocciare!”).
Infastidita, rinunciò e continuò ad osservare la gente.
Vide una banda di ragazzini che accerchiavano un cagnolino, chiaramente impaurito. Non avevano certo buone intenzioni, e Cassie intervenne.
I ragazzi, però, sembrarono non notarla (mi stanno volutamente ignorando, che maleducati). Passò loro davanti più e più volte, ma questi continuarono ad avvicinarsi sempre più e sempre più minacciosamente alla bestiola.
“Scappa”, le sussurrò Cassie; il cane sembrò come risvegliarsi all’improvviso da un brutto sogno e, dopo aver abbaiato di gratitudine, corse via, lasciando spiazzata la banda di teppistelli.
Camminando, quella sera Cassie incontrò molta altra gente: un bambino che aveva fatto volare via un aquilone e che si disperava (“lo rivoglio!”, urlava), quando questo era finito dietro ad una siepe non lontana (quando Cassie glielo riportò, fece finta di non notarlo. “È rotto”, disse, “lo lascerò per terra”); una ragazza che si lamentava dei troppi impegni (“Oggi sono uscita con un tizio, domani Kevin, e poi… Ah, Jordan. Che palle”. Cassie provò a dirle che erano tutti e tre già impegnati, e che non era una cosa carina, ma la ragazza mosse distrattamente una mano vicino alla sua testa, come a voler scacciare un moscerino dall’orecchio).
Incontrò un senzatetto che si bucava, un uomo ubriaco e una prostituta; un macellaio che tornava a casa dalla sua famiglia (non sembri molto contento… -osservò Cassie, e quello reagì con un grugnito).
Dopo aver inutilmente tentato di parlare con una madre che, per iperprotezione, voleva rinchiudere la figlia in camera (è un reato, mi pare…), si decise a tornare a casa.
 



“Com’è andata, Cassie?”
“Orribilmente. Non sono riuscita a parlare con nessuno”. Prima che il suo interlocutore potesse ribattere, aggiunse “Sì, solo un cane”.
“Un cane?” rispose quello, divertito.
“Esatto. Solo questo”.
Stettero in silenzio per un po’, le braccia di Cassie strette attorno a qualcosa d’indefinito.
“Non voglio più uscire”, disse lei infine.
“Come, scusa?” chiese la voce, chiaramente sorpresa.
“Non voglio più vedere la luce. Sono anni, decenni, millenni che cerco di recare beneficio a questa gente, senza ottenere nulla. Evidentemente non hanno bisogno di me”. Strinse più forte, come se avesse paura che chi stava parlando con lei la lasciasse.
Questo, invece, sorrise maliziosamente e parlò compiaciuto: “Se tu non vuoi più vedere la luce, Cassie, non potrà più vederla nessuno di loro –mai più”. Fece per allontanarsi, come per testare la sicurezza della decisione di lei, ma Cassie lo strinse più forte che mai.
“Resta”, gli ordinò, “Resta per sempre, Buio”.
Con un sorriso ancora più ampio e ambiguo, il Buio abbracciò teneramente Cassie, finché del suo splendore non rimase più nulla di visibile.
L’umanità si spense. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: LadyProud