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Autore: _kari    31/03/2013    19 recensioni
Juliet si è innamorata di una voce,una voce perfetta che è la sua salvezza,la sua forza.
Peccato che quella voce appartenga ad Harry, il suo ex migliore amico,che ha giurato di odiarla e di non volerla mai più rivedere.
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-è colpa tua!
-cosa?
-sei stata tu! Se non avessi fatto i capricci non sarebbe successo niente!
-Harry...
-i miei e i tuoi genitori sono morti per colpa TUA
-non è vero,Harry,smettila! Tu sei mio amico...
-NO! io ERO tuo amico! è colpa tua! io ti odio! non ti voglio più rivedere o parlare,lo giuro sulla testa dei miei genitori che TU hai ucciso!..VATTENE!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.Prologue


Le lacrime scorrevano calde e salate sulle mie guancie mentre imploravo e piangevo a dirotto.
Anne e Des si guardarono per l' ennesina volta, indecisi sul da farsi,prima di afferare i giubbotti ed uscire dalla porta.
-State quì e non aprite a nessuno,noi torniamo subito.
Il rimbombo di un tuono si sparse per tutta la casa mentre fuori il temporale aumentaa la sua intensità.
Avevo sempre avuto paura dei temporali e di sicuro pensare i miei genitori a piedi sotto l'acqua non mi calmava affatto.
Ad un certo puntò la luce venne a mancare e i miei singhiozzi aumentarono.
Harry mi strinse forte la mano e ci sedemmo sulle scale abbracciati.
-Va tutto bene- mi continuava a sussurrare -adesso arrivano.
Harry aveva dieci anni e io sette, era il mio miglior amico e vicino di casa dalla nascita,quasi un fratello per me.
Non seppi bene quanto tempo passai fra le sue braccia,quando ad un certo punto sentimmo bussare alla porta.
Ci avevano detto di non aprire a nessuno e non lo avremmo fatto,ma Harry andò a vedere all' occhiello riconoscendo suo zio.
Aprì la porta ed entrò suo zio accompagnato da un poliziotto.
Lo zio sparì in cucina,non ci avevo mai parlato e gli stavo antipatica.
Il pliziotto invece si fermò davanti a noi e ci fece qualche carezza per poi guardarci negli occhi in modo rassicurante,prima di dire quelle fatidiche parole:
 -I vostri genitori hanno avuto un incidente..non ce l'hanno fatta.
 
Rividi Harry per la prima volta dopo la terribile notizia al funerale.
Quattro bare erano capoerte da fiori profumati ed io ero ancora troppo piccola per capire fino in fondo ma abbastanza grande per piangere ed accorgermi che non avrei mai più rivisto nè i miei genitori nè Des e Anne.
In tanti mi abbracciavano e mi dicevano parole di conforto ma era come non sentirle.
non avevo altri parenti oltre ai miei genitori. Ero stata per quei giorni in un orfanotrofio dove sbagliavano continamente il mio nome e non ero ancora stata registrata.
Ed ora mi ritrovavo davanti ad Harry,l' unica persona che avevo. Gli strinsi un braccio ma lui allontanò la mano con violenza.
- è colpa tua-  sussurrò con lo sguardo basso.
-cosa?
-sei stata tu! Se non avessi fatto i capricci non sarebbe successo niente! 
-Harry...
Lui alzò la testa e mi guardò dritto negli occhi: -I miei genitori e i tuoi sono morti per colpa TUA!
-Non è vero harry,smettila! Tu sei mio amico...
-NO! Io ERO tuo amico! è colpa tua! Io ti odio! Non ti voglio più rivedere o parlare,lo giuro sulla testa dei miei genitori che TU hai ucciso! 
Lo guardai negli occhi. Erano scuri e carichi di odio,di disprezzo. Non l' avevo mai visto così.
-VATTENE!
Mi girai e cominciai a correre,e a correre e a correre.
Raggiungi casa mia ma non la degnai di uno sguardo. Corsi nell' orto fino alla casetta degli attrezzi dove dietro era custodita la valigetta con tutti i nostri ricordi.
 
Aprii gli occhi si scatto tappandomi la bocca.
Ancora quel sogno. Ormai avevo imparato a non urlare più per non svegliare Bonnie quindi non uscì nessun suono dalla mia bocca nonostante nella mia testa stessi gridando dal dolore dei ricordi.
Da undici anni quell' incubo mi perseguitava. Da quando Bonnie mi aveva trovata coi principi di congelamento vicino alla ferrovia nella città vicina e mi aveva adottato in casa sua.
Da quel giorno l' alluce del piede sinistro non si muoveva più  e ci era mancato poco che lo perdessi.
Lei viveva in una casetta rustica che ormai consideravo casa mia.
Ora che avevo 18 anni e che dovevo iniziare l' ultimo anno di scuola superiore,volevo approfittare dell' estate per tornare dopo tanto tempo ai miei luoghi di infanzia.
Mi sentivo pronta  e forte abbastanza per reggere un carico emotivo così grande.
Invece una volta arrivata lì non avevo avuto il coraggio di superare il bosco dietro alle case  e mi ero fermata.
Mi ero seduta per terra e in poco tempo mi ero addormentata e il solito incubo aveva preso la mia mente.
In quel momento però capii che cosa mi aveva svegliato.
Una voce maschile.
La più bella voce che avevo mai sentito.
Era una voce leggermente roca ma fantastica. Chiusi gli occhi e mi concentrai ad assaporare meglio quelle note. Da lì di sicuro il ragazzo non mi poteva vedere.
 
I'm broken
do you hear me?
I'm blinded
cause you are everything I see
I'm dancing alone
I'm praying
That your heart will just turn around
 
 
Quando il ragazzo finì di cantare mi accorsi di avere la pelle d'oca. Poco dopo se ne andò.
Tornai nei giorni seguenti e mi sedetti nello stesso posto. 
Il ragazzo tornava puntualmente e mi scioglieva ogni proccupazione e ogni paura solo con il sublime suono della sua voce. 
Solo sentendolo cantare mi sentivo veramente felice. Ogni volta che se ne andava mi sentivo vuota,come se mi mancasse un pezzo di anima e in ogni momento della giornata finivo per pensare solo a lui,alla sua voce,che di sicuro doveva appartenere ad un ragazzo stupendo. Con quella voce sarebbe stato stupendo qualunque aspetto avesse.
Era la prima volta che mi capitava ma pensavo di essermi innamorata.
Innamorata di una voce,di una persona che non conoscevo ma che mi sembrava di conoscere da sempre, di una voce che era la mia salvezza,l'unica cosa che mi poteva convincere a non incidere più le mie logore braccia.
 
Nons o quanti giorni erano passati dalla scoperta della mia salvezza,quante volte ero andata in quel posto per sentire quella voce e sperare che mi desse la forza per andare avanti e tornare al luogo della mia infanzia,per affrontare il dolore.
Aspettavo il ragazzo da più di un'ore ma lui non si faceva vedere. Non potevo andarmene senza averlo ascoltato,ne avevo bisogno.
Nell' attesa mi ero addormentata e di nuovo quell' incubo si era appropriato della mia mente.
Mi svegliai di soprassalto senza però riuscire a non rilasciare un leggero urlo.
Mi bloccai. Il ragazzo era lì,lo sapevo. E non poteva non avermi sentita. Mi aveva scoperta.
Mi girai pian piano e lo vidi a avvicinarsi.
Finalmente potevo vederlo,sapere com'era fatto il ragazzo perfetto.
Ero emozionata e impaurita della sua reazione nel sapere che una sconosciuta lo stava osservando.
Ma non era una sconosciuto.
Pian piano la sua figura entrò nel mio campo visivo.
Quei ricci ribelli tanto morbidi che le mie mani si ricordavano bene.
il ragazzo sorrise e due inconfondibili fossette gli si formarono attorno alla bocca e gli si illuminarono gli occhi.
Un tempo ero io il motivo di quel sorriso e di quegli occhi felici.
ora non più,aveva un' altra vita, e l' ultima occhiata che mi aveva lanciato era stata di puro odio,occhi tanto chiari e dolci me li sarei potuti solo sognare.
Non avevo dubbi,il ragazzo davanti a me era harry



SPAZIO AUTRICE
holaass pipools c:
lo so lo so che palle sono ancora purtroppo quì a rompervi con la terza ff lalala
allora questa ff parla di harry --> you don't say
harry non è famoso quì,però ama lo stesso cantare se non si era capito!
beh,mi interesserebbe sapere cosa ne pensate dei prologo,non siate troppo crudeli vi prego!
un parere anche negativo va bene!
Un bacio notte a tuttee e buona pasquaaaa xx

 
  
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