Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Aggrodolce    31/03/2013    3 recensioni
“Ahah! Non sarai mai un vero nano!”
Il piccolo Bombur non era mai stato esile di corporatura. Anzi era grassottello e robusto, era nato con quelle caratteristiche fisiche e non poteva farci niente. Inutile dire che quindi fosse anche parecchio insicuro e non sapesse come potersi difendere, in caso qualcuno lo prendesse di mira. Cosa che si stava verificando esattamente in quel momento.
[Bofur/Bombur]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bofur
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell'autrice; 
Salve! Ecco qui una nuova shot su Bofur e Bombur,questa volta! Due dei miei nani preferiti, non ho resistito! X3 Spero vi piaccia! (E di non annoiarvi XD) 


By your side 

“Ahah! Non sarai mai un vero nano!”
Il piccolo Bombur non era mai stato esile di corporatura. Anzi era grassottello e robusto, era nato con quelle caratteristiche fisiche e non poteva farci niente. Inutile dire che quindi fosse anche parecchio insicuro e non sapesse come potersi difendere, in caso qualcuno lo prendesse di mira. Cosa che si stava verificando esattamente in quel momento.
Cinque contro uno, accerchiati contro il nanetto, che spaventato altro non poteva fare che coprirsi il volto con le manine paffute, un’espressione spaventata e indifesa sul volto.
“Guardatelo! Neanche si difende!” Disse uno dei nanetti accerchiati intorno a lui. “Questo perché sa la verità!” Aggiunse un secondo, ghignando malignamente. “È grasso, più grasso dei nani più anziani!” “Neanche mia nonna è grassa quanto lui!” “Non vale niente, mi fa una pena!”
La combriccola di ragazzini continuava a sghignazzare, e Bombur avrebbe tanto voluto scavare una buca e nascondersi in essa, piangendo. Aveva tentato di non scoppiare in lacrime, gli era stato insegnato che in quel modo avrebbe solo dato soddisfazione a chi lo prendeva in giro, ma quella volta gli risultava proprio difficile riuscire a non farlo. Tirò su con il nasino  ed emise un piccolo singhiozzo, mentre il capo dei bimbi nani ghignava soddisfatto, avvicinandosi pericolosamente al più piccolo.
“Sei solo uno sgorbio!” Disse. “Vedi di andartene e di non farti più vedere in questo bosco! Hai capito?” Lo guardò minaccioso, afferrandogli la camicetta che indossava con un pugno. “Se non lo farai… !”
Ma il nanetto venne interrotto bruscamente da qualcosa, qualcosa che lo fece voltare all’improvviso, senza però lasciare Bombur. Un sasso. Un piccolo sasso aveva colpito il nanetto sulla testa, distogliendolo dalla voglia di colpire Bombur, almeno per il momento. Ci fu un istante di stupore e panico generale, poi la voce del bulletto risuonò nel punto di bosco in cui si trovavano lui, Bombur ed i suoi compagni. “Chi è stato?” Esclamò, guardandosi attorno. Nessuna risposta. Tutti i presenti si guardavano attorno per cercare il responsabile, ma uno strano silenzio regnava. In quel punto del boschetto sembravano esserci solamente loro.
“Chi è stato, ho detto?! Esclamò ancora più forte il capetto, stringendo la presa sulla camicia di Bombur. “Ti conviene uscire allo scoperto… Se ti prendo… “
Ma non ci fu ancora risposta. Per qualche istante almeno, prima che un secondo sasso non andò a colpire nuovamente il nanetto, facendolo indietreggiare. Qualche istante di stupore generale, poi un terzo sasso, ed un quarto, un quinto, una piccola pioggerellina di sassi grandi quanto dei confettini si riversò contro il gruppetto di bulli, che spaventati decisero di battere in ritirata, lasciando Bombur da solo alle prese con quel misterioso attacco. Questi ovviamente non era in grado di difendersi, e l’unica cosa che fece fu proteggersi la testolina, ricca di capelli rossi legati in un paio di trecce che gli incorniciavano il viso, con entrambe le manine proprio come poco prima, ancora più terrorizzato. Credeva fosse davvero arrivata la sua fine, quando invece la pioggia tutto ad un tratto cessò.
Il piccolo se ne accorse e trovò in qualche modo il coraggio di guardarsi attorno, sapendo di stare commettendo un grosso errore. Se ci fosse stato un nemico sarebbe stata davvero la fine per un piccolo nanetto indifeso come era lui.
Ma nessun nemico, per fortuna. Da un cespuglio poco distante uscì un nanetto alto poco più di Bombur, che non poteva avere più di otto anni, un sacchetto in mano, a prima vista contente dei sassolini.
“Ma tu guarda!” Disse, avvicinandosi a Bombur. “Ti lascio da solo cinque minuti e guarda un po’ cosa mi combini!” Bombur, che fino ad allora non aveva parlato, corse incontro al bimbo che aveva di fronte e lo abbracciò forte una volta raggiunto, esclamando qualcosa. “Bofur!”
Quel bimbo altri non era che Bofur, il fratello maggiore di Bombur. Aveva visto che lo stavano maltrattando, e non poteva rimanere con le mani in mano senza fare nulla. Attraverso il sacchetto di sassolini che si portava sempre dietro, attaccato alla cintura, per le emergenze, aveva scacciato quei bulletti idioti che si erano divertiti a spaventare il suo piccolo fratellino. Avrebbero sicuramente imparato cosa volesse dire avere paura e non potersi difendere.
“Ho avuto tanta paura! Non volevano andare via!” Disse il piccolo Bombur, singhiozzando ed aggrappandosi al fratellino con le manine.
“Lo so!” Disse Bofur, abbracciandolo. “Ma non devi preoccuparti! Io ti proteggerò sempre, qualsiasi cosa accada! Quindi adesso basta piangere… Va tutto bene!”
Bombur annuì, tirando su con il nasino e nascondendo il volto nell’incavo del collo del fratello, in silenzio, stringendogli il giacchetto con le dita grassottelle. Si fidava di Bofur. C’era sempre quando aveva bisogno di lui, gli leggeva le favole, gli raccontava le storie, gli regalava i giocattoli e giocava con lui, e come poco prima lo proteggeva se qualcuno voleva fargli del male. Era il migliore fratello del mondo agli occhi di Bombur, e non avrebbe potuto desiderare di meglio.
Bofur rimase fermo qualche istante ad abbracciare il fratello, poi sciolse l’abbraccio e gli mise una manina sulla testa. “Coraggio, adesso andiamo!” Disse. “Ti riporto a casa! Bifur ha preparato lo stufato di carne che ti piace tanto!” Anche Bofur tirò su con il nasino, per poi strofinarselo appena con un ditino e rimettersi in cammino, con Bombur al seguito. Quell’episodio non gli era piaciuto per niente. Sapeva che Bombur veniva preso di mira ma non gli piaceva che accadesse tanto spesso. Doveva fare in modo che accadesse molto di rado, se non mai più. Suo fratello era la cosa più importante che aveva. Doveva proteggerla ad ogni costo, l’aveva giurato a se stesso. Ed era determinato a farlo. 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Aggrodolce