Libri > Classici greci e latini
Ricorda la storia  |      
Autore: King_Peter    31/03/2013    10 recensioni
 
{ Andromaca/Ettore }
La guerra tra Achei e Troiani dura da dieci anni.
Dieci lunghissimi anni per Andromaca, la moglie di Ettore.
Ogni giorno, dono degli dei, è solo una scheggia di vita nella quale Andromaca soffre, ha paura, prega per il suo sposo.
La guerra, pian piano, logora se stessa, sempre più profondamente, destinata a condurre alla pazzia.
"Ho paura.
Non per la mia vita, ma per la tua, perché senza di te, non sono altro che un’ombra, solo un’ombra.
Ho paura di vederti su uno di quei carri, morto, privato della tenera vita che è custodita dal corpo."
Genere: Fluff, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo Per Rivederti
 

La voglia di rivederti è grande, amore mio, grande.
La paura mi attanaglia il cuore, lo morde, ne dilania le carni per farne un lauto banchetto, degno degli Dei dell’Olimpo!
Il sole lucente, simbolo del dio Apollo, si tuffa dolcemente nelle acque calme del mare, quello stesso mare che portò a noi gli Achei dalle concavi navi, a prendere la nostra città, mai conquistata da nessuno, mai saccheggiata.
Ho paura.
Non per la mia vita, ma per la tua, perché senza di te, non sono altro che un’ombra, solo un’ombra.
Ho paura di vederti su uno di quei carri, morto, privato della tenera vita che è custodita dal corpo,
Ho paura di non poterti più toccare,
Ho paura di non poter assaporare più il dolce sapore delle tue labbra.
Ho paura amore mio…
Grande è Zeus Soter!
Proteggi il grande Ettore, domatore di cavalli, salvalo se mai Thanatos voglia sfiorarlo!Fa che possa tornare a me, ancora una volta…
Questa guerra non si vive solo sul campo di battaglia, ma sui volti di chi la combatte, su quelli delle donne, dei bambini…
La guerra non sta distruggendo solo la città, ma sta logorando, lentamente e inevitabilmente, anche me.
Scorre una lacrime lungo la mia guancia.
Le Porte Scee si aprono, dando una vista spettacolare e terrificante allo stesso tempo: la fertile pianura troiana, cosparsa di guerrieri morti, tinta di rosso e d’ocra dalla luce del sole morente, che si prepara alla rinascita.
Molti sono i corpi di coloro che non ce l’hanno fatta, son periti sotto la lancia del nemico, scesi nell’Ade, giovani, adulti, vecchi…
Tanti i feriti, numerosi i mutilati.
Mi batte all’impazzata il cuore.
Ma dove sei?
Una scheggia di disperazione, mista a paura, mi sfiora e mi taglia, facendo scorrere, per un attimo, un fiume di sangue che sembra destinato a non chiudersi, a rimanere aperta, a strillare di dolore.
Poi ti vedo: primo a slanciarti il battaglia, ultimo a rientrare in città.
Gli occhi si colmano di lacrime, lacrime di felicità.
Ti corro incontro e ti abbraccio.
Sei sporco, amore mio!
Il sangue secco dei nemici, mischiato alla sabbia fine della terra troiana, impregna il tuo corpo.
Sei stanco amore mio!Stanco di dover combattere una guerra inutile…
Ogni ruga che solca il tuo viso sembra prendersi beffa della tua giovinezza.
I tuoi occhi, color del cielo, sono spenti, stanchi di guardare la morte e la disperazione che serpeggia in città, stanchi di veder uomini morire, stanchi di vedere il sangue sprizzare dalle ferite, stanchi…
Ti togli l’elmo e scopri il capo moro.
“Ettore!”mugolo, “Pensavo di non rivederti questa sera qui, vivo, ma di piangerti su un letto di morte, a strapparmi i capelli, a disperarmi!”
“Andiamo via!Scappiamo!”ti prego io.
Ma tu scuoti la testa leggermente.
“Maledetto sia il tuo onore!Ti condurrà a morte se ti ostini a seguirlo!Ti strapperà via da me!Non pensi al piccolo Astianatte?Come faremo senza di te?”
Mi accogli tra le due possenti braccia, appoggio il capo castano sul tuo pettorale d’oro, decorato a sbalzo, piangendo lacrime amare.
“Ettore!Io ho paura…paura…”
Prendo coraggio.
“Se tu muori, io muoio con te, se discendi nell’Oltretomba, dove sfuggi al mio tocco, io verrò con te, perché senza di te, io non sono nulla…tu sei tutto per me, tutto!”
Le lacrime scorrono, ormai, come un fiume in piena, luccicando alla luce della luna come piccole gocce di pioggia.
“Ti scongiuro Ettore!Mio padre è morto, mia madre uccisa da Artemide Urlatrice, i miei fratelli sono discesi tutto nello stesso giorno nella dimore di colui che domina le ombre, per mano del più forte degli Achei…
Sì, sto parlando di Achille, il Pelide!”gemo io.
Tu non rispondi.
Io ti guardo, con occhi supplichevoli.
Le tue labbra carnose, dal sapore salmastro, sfiorano le mie.
Mi baci.
E io mi abbandono all’incontro delle nostre bocche, sotto la luce della luna, dominio della dea Artemide, Signora delle Belve Feroci.
 
 
*Note dell’Autore*
- Soter è un appellativo di Zeus che vuol dire “Protettore o Salvatore”
- Thanatos è una divinità infernale che uccide gli uomini, privandoli della vita.
- Le Porte Scee erano le porte principali dell’antica città di Ilio.

*Angolino dell'Autore*
Eccomi qui, con una nuova One-Shot!
Ho provato a pensare a cosa provasse Andromaca, durante la guerra di Troia.
L'ho scritta durante la Via Crucis di Papa Francesco I...mi è venuta un'ispirazione...*-*
Spero vi piaccia!

KingPeter
  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Classici greci e latini / Vai alla pagina dell'autore: King_Peter