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Autore: fuckitismylife    31/03/2013    0 recensioni
George vive a Manhattan insieme ai suoi genitori, lavora nell'azienda di famiglia e cerca di cambiare vita, stanco della monotonia che la caratterizza. Purtroppo, si trova davanti un ostacolo, quello del suo passato nascosto dalla famiglia Freeman. Chi era George Freeman prima di diventare com'è?
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Si avvicinava la mezzanotte, Ramon era lì per le strade di Manhattan ad attendere George. George era il suo amico fin dall' elementari e dalla loro conoscenza erano circa passati 10 lunghi anni. Eppure i due erano affiatati più che mai e quella sera del 4 ottobre 2011 si stavano dirigendo verso casa di Ramon. Avrebbero fatto baldoria come era loro solito fare. La sera fu trascorsa come previsto ma nessuno si sarebbe mai immaginato cosa stava per accadere. Era notte fonda e George decise di ritornare a casa anche se ubriaco. Aveva ancora l'alito tipico del whisky quando si accorse di aver sbagliato strada. Lì c'era una prostituta, le chiese informazioni per ritornare alla sua dimora di Capital Street. Ricevette un secco no, ma poi ripensandoci meglio decise di dargli una mano. Gli mise un braccio sulla spalla e si dirigette verso quel lungo viale. Susseguì poi un dialogo
"Piacere Francine"
"Oh, ma che bel nome. Lieto di conoscerla. Il mio nome sarebbe troppo lungo da ricordare mi chiami semplicemente George Freeman.
"Mi dia pure del tu"
"Vabbene Francine. Come mai ti sei ridotta ad essere una prostituta"
..... non ebbe risposta.
"Allora?"
"Cavoli miei, ok? Ti sto dando una mano, George, solo perchè mi fai pena. Se me lo richiedi ti lascio qui in mezzo alla strada... e a quest'ora troverai solo loschi individui."
"Scusami tanto, non volevo ferirti."
"......Ma che sto dicendo? Scusami tu. Sono una psicopatica, un' isterica e acida donna da quando pratico questo lavoro. Ti racconterò la mia storia tanto, ubriaco come sei, non te ne ricorderesti mai. Devi sapere che il mio ex è fuggito..." non finì la frase che subito George la interruppe.
"Continua continua"
"Hei, hei vai piano non sono un film. Dicevo... ecco mi ha fatto perdere il filo... ah sì il mio ex è fuggito. Ero in lacrime ed il mio cuore a pezzi. Almeno mi rimaneva il lavoro di parrucchiera ma anche quello andò a farsi friggere. Le bollette si accumulavano ed un giorno mi arrivò l'avviso di sfratto. Non seppi come rimediare al tutto.. insomma tutte quelle cose in meno di un mese! Mi diedi a questo lavoro. Mi fa schifo ma è l'unico che mi dà dei soldi"
"Che brutta storia la tua! Perchè non provi a cercare un altro lavoro? Perchè sei così materialista? Perchè fai calpestare la tua dignità?"
"Quando ti trovi in queste situazioni è l'unica cosa che puoi fare. E poi chi saresti tu per giudicarmi?"
"Un ricco manager di Manhattan pronto a darti un contratto di lavoro pur di vederti felice"
"Hahahaha sei ubriaco e si vede..."
"Sono serio"
"Fai poco lo spiritoso. Tu un ventenne al massimo, vestito giacca e cravatta un manager pronto a offrirmi un contratto? E' praticamente surreale"
"Ecco quella è casa mia" disse indicando una maestosa villa con tanto di giardino. "Lasciami lì e domani ti voglio a casa mia dovrei parlarti del mio lavoro."
"Sì come no capitan George il riccazzo con i soldi"
"Non chiamarmi in quel modo o sei già licenziata"
"Hahahaha, vabbè dai fingerò di crederti"
Finì là la conversazione tra George e Francine, almeno per quello che si ricordò lui.


Il giorno dopo....
"Non arriva nessuno meglio avviarsi a lavoro. Avrà preso la mia proposta per uno scherzo" pensò il manager.
I suoi pensieri erano offuscati da quella notte bruta e non ricordava cos' era successo. Arrivò alla sua ditta e si chiuse in ufficio e come sempre questo non lo fece lasciare in pace. Tutti lo cercavano e tutti lo chiamavano. Leccaculo. Si rese conto di essere soltanto un oggetto in balia dei suoi genitori che l'avevano fatto diventare un uomo, se pur ventenne, di grosso successo. Si disse tra sé e sé "Ma cosa sto facendo? Cosa sono per questa società? Non era questo il mio obbiettivo da bambino, volevo essere un austronauta, un pittore, un cantante, un veterinario, no? Chi me lo fa fare? Cosa importa il denaro quando si è così affascinanti..." si autoelogiò. "Al diavolo il lavoro, non sono come quella prostituta, materialista e pure acida,sarò un lurido mortale"
  
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