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Autore: LavFall    31/03/2013    3 recensioni
Ciao a tutti!
Qui è LavFall che vi parla e vi serve su un piatto d'argento una Larry Pasquale Arancione!
Assaggino
«Boo, andiamo lì a mani vuote? Che facciamo, porto una bottiglia da 100 sterline così non si lamentano?» e, intanto, struscia il naso contro quello di Louis, che risponde in un sussurro tra l’emozionato ed il timido «Che… Che ne dici di provare a fare una torta? So di essere un casinista, ma oggi sono particolarmente ispirato.» Harry gli sorride contento della particolare iniziativa di Louis e gli risponde con un bel «Okay, ci sto.»
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!

Qui è LavFall che vi parla in diretta da udite, udite, Valencia! 
E vi auguro Buonissima Pasqua!
Mannaggia qui le uova di Pasqua non le fanno, o meglio, l'unica che ho trovato era in un alimentare di Madrid ed era di Dora l'esploratrice. GIA'.
Aniuei.
Qui in Spagna sto mangiando tantissimo e forse è per questo che ho scritto questa
 Larry Pasquale impostata totalmente sull'ambito DOLCIARIO.
Molte cose sono studiate, come le espressioni 
ora come ora o sempre le stesse. Uai? Ho voluto sottolineare quanto Harry sia cresciuto in questi tre anni, mentre Louis è solo diventato più adulto, ma sempre concentrato in quel corpo che... DIO, QUEL CULO NON DOVREBBE MAI CAMBIARE.
Ehm, ehm.
Comunque, un altro punto che ho voluto toccare, è la gelosia di Louis. Io e quell'uomo ne sappiamo troppe, riguardo alla gelosia. Per questo ho deciso di schierarmi dalla sua parte, unendo la crescita di Harry all'attuale comportamento di Louis. Insomma, lo avete visto Styles,
 lo avete visto?! Un pezzo di manzo. Tomlinson si comporta così perché ora Harry è in bella mostra e ha paura di perderlo, povero Boo.
Ma basta, basta che mi sciolgo e c'ho fame (!)


Questa Fan Fiction presenta:
-Coppia Slash (rapporto omosessuale tra due uomini) tra due componenti della famosa Boy Band One Direction;
-Larry Stylinson (Louis Tomlinson ed Harry Styles) con Harry attivo;
-Contenuti piuttosto
 bollenti, amalgamati ad ambiti culinari. Se no ve gustan, FUORI DAI MARONI <3
-
Ho messo il raiting Arancione perché ci sono scene alla "Chi vuole intendere, intenda."

Avvertito il popolo, vi saluto che ho la paella che mi aspetta! 
*A*
Love you all, enjoy it!

Ps: Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi piace, fa cchifo, fa vomitare! Un bacione, LavFall.
PPS
: Ciao Chu, mi manchi tanto, un bacione <3



 

Chocolat.

 

 

«Penso che dovrei davvero iniziare, ma Harry è così bravo a cucinare che non ne ho bisogno.»
Risponde Louis alla giornalista di People, ancora infilato in una di quelle antipatiche, noiose e troppo vissute magliette a righe. Si sistema il ciuffo laccato sulla fronte e sfoggia il sorriso più spigliato e simpatico possibile, mentre la donna di fronte a lui prende appunti, che verranno sicuramente gonfiati per far tremare le gole di un’orda di ragazzine con squilli eccitati e felici di sapere informazioni freschissime sui loro nuovi idoli.

2011, Harry e Louis sono seduti su un divanetto di stoffa rossa; di fronte a loro una giornalista bionda, occhiali dalla montatura sottile posati sul naso, lenti che ingrandiscono un paio di occhi azzurro acceso, contornati da linee della vecchiaia, miste alla stanchezza e a, forse, quell’auto scoraggiamento che sfocia in un pensiero del tipo “Ma guarda tu, vent’anni di carriera alle spalle ed ora mi tocca fare domande a dei ragazzini che hanno ancora il latte sulle labbra.” Ma d'altronde è il suo lavoro e di certo non può lamentarsi e farsi scappare le star del momento, dunque «Harry, cosa preferisci cucinare per Louis, nel vostro appartamento per scapoli e migliori amici?». Inutile dire che Louis tira un’occhiata tutta da intendere verso quell’Harry che, occhi grandi e spalancati, tenta di rispondere alla domanda, gesticolando appena con le sue mani belle e levigate, incespicando con le parole «Faccio dei tacos fantastici, sono i preferiti della casa!» riesce a dire, finalmente, per poi voltare il capo verso Louis sorridendo tiepidamente, con una punta di orgoglio, mentre Lou annuisce svelto, con le labbra strette in un sorriso che, sicuramenteindica che Harry non sa fare solamente i tacos migliori della casa.
Sono passati due anni, Harry è cambiato, ma sa ancora cucinare.
Mangia letteralmente sulla testa di Louis, staccandosi dalla sua fronte alta di minimo dieci centimetri. L’allungarsi del suo corpo lo ha reso più slanciato che mai, delineando le sue gambe lunghe, magre, quasi esili, che si uniscono ai fianchi stretti e alti. Il suo petto, invece, si è inspessito facendosi più duro e marmoreo, maschile. Le spalle sono larghe, spioventi, si collegano ai bicipiti grossi e resistenti con muscoli sempre in tensione, sotto quella pelle sporca d’inchiostro.
Le mani non sono più belle e levigate, si presentano nodose, grandi e sgarbate.
La mascella è squadrata, dura, ma il sorriso che inquadra è sempre lo stesso; quel sorriso infantile che sfocia nel provocante, infine nell’osceno. E sorridono allo stesso modo i suoi occhi, così grandi, dei colori di una giornata di pioggia, dove verde, grigio e azzurro si miscelano per dare vita a quella tonalità fredda ma avvolgente che Louis ama dalla prima volta che l'ha vista.
Harry si è fatto più sicuro di sé, forse più coraggioso e sfrontato, ma in lui vive ancora l’animo gentile e genuino di quel ragazzo che “Ciao, sono Harry Styles, ho 16 anni e lavoro in una panetteria”. Louis, almeno, se lo ricorda così. Anche ora, mentre le sue labbra sottili, incorniciate da una svogliata e pungente barbetta, stanno completamente divorando quelle morbide, tremendamente femminili e color ciliegia di Harry; sul letto del loro attico, che condividono all’insaputa di giornali, televisioni e compagnia bella, Louis Tomlinson sta dando il buongiorno ad Harry Styles. Le mani di Louis scorrono su quel corpo divino, spesso, bianco e duro come marmo, Louis si preme sul bacino nudo di Harry, si aggrappa alle sue spalle possenti e, quando non ha più fiato, si scosta da quelle labbra e «’Morning, Harold» sussurra con un sorriso deliziato e divertito, mentre Harry alza un angolo della bocca, ma poi sbadiglia facendo sentire al nasino di Louis il suo alito mattutino. Allora Lou storce il naso e «Harry, così mi uccidi» dice per poi scoppiare a ridere nella sua solita risata acuta, coinvolgente, irritante già di prima mattina. Harry si lascia sfuggire un latrato come risata e «A cosa devo questo bel risveglio?» chiede, con la voce impastata dal sonno. Louis, energico, sbatte le mani contro i suoi due passerotti tatuati sul petto e «Il profumo delle fan francesi ti ha dato alla testa» scuote il capo, fingendo di essere dispiaciuto «Mio caro Harreh, è Pasqua» ed Harry, allora, aggrotta le sopracciglia e si tira su sui gomiti, per poi fare mente locale e aggrottare le sopracciglia, sciogliendosi in un «La festa da Liam e Danielle» molto sofferto e svogliato. Così, Louis annuisce concordando con lui con i movimenti mesti del suo capo e «Neanche io vorrei andarci, preferirei rimanere qui… Solo io, te ed il nostro bel letto» sussurra, mentre con l’indice segue il profilo delle sue clavicole sporgenti «Ma domani dobbiamo ripartire e non si può» ammette con una punta di malinconia nella voce limpida e sottile. Harry si mette a sedere e dice al Louis che si trova in braccio «Boo, andiamo lì a mani vuote? Che facciamo, porto una bottiglia da 100 sterline così non si lamentano?» e, intanto, struscia il naso contro quello di Louis, che risponde in un sussurro tra l’emozionato ed il timido «Che… Che ne dici di provare a fare una torta? So di essere un casinista, ma oggi sono particolarmente 
ispirato.» Harry gli sorride contento della particolare iniziativa di Louis e gli risponde con un bel «Okay, ci sto.» Styles si fa spazio sul letto strusciando con il culo sulle lenzuola sfatte e disordinate e, appena trova il parquet con i piedi nudi, solleva se stesso e Louis, tenendolo per le cosce. Louis si stringe al collo di Harry con un sogghigno; Harry gli mangerà pure in testa, ma lui ci guadagna parecchio con quella situazione, ora come ora.
Ricorda che, più i giorni passavano, più Harry cresceva, il suo corpo si modificava, mutava il qualcosa di adulto e possente, mentre Louis si ritrovava il solito corpo minuto, plasmato da una vita di calcio, con quelle forme femminili che tutto il mondo gli invidia. Inizialmente si ritrovò frustrato da quella situazione piuttosto imbarazzante; avere vent’anni ed essere più o meno il più basso della Band non deve essere semplice. Così fai foto in punta di piedi, fai richieste strategiche durante i photoshoot, fai servizi a mezzo busto, tutto per non far vedere che sì, sei solo un metro e settantacinque gonfiato dalla suola delle scarpe.
Ma, adesso, a Louis non importa e si vede perfetto così. Perennemente a dieta e Vans rialzate, ma perfetto così.
Harry si è alzato dal letto, del bianco sporco gli è rimasto incrostato nell’interno della coscia nuda così, appena sbuca in corridoio e barcolla verso il bagno, mormora a Louis «Lou io mi faccio la doccia. Fai il bravo e prepari gli ingredienti, oks?» e Louis risponde in un borbottio «Come pretendi che possa prendere gli ingredienti se tu sei nudo, sotto la doccia, a smaltire il cazzo duro mattutino? Sei crudele, Styles» ed Harry ride e lo molla, facendolo atterrare sul pavimento e «Shut up, Louis» e gli molla un bacio sulla fronte, sorridendo, per poi voltarsi e chiudersi in bagno. Tomlinson sbuffa, si gratta la barba dura del mento e torna in camera andando ad indossare un paio di boxer Calvin Klein ed una maglia a caso di Harry, che gli sta così larga che mezza spalla rimane scoperta e gli arriva a coprire quasi tutto il tessuto nero dei boxer. Louis sbadiglia ed esce dalla camera, attraversa il grande salotto, da dove prende un iPad che, successivamente, posa sulla penisola della loro cucina moderna in toni rossi e bianchi (ad Harry piaceva così). Safari gli consiglia di fare una torta al cioccolato bianco; Louis valuta, frugando tra gli stipetti e le ante della cucina, che avrebbero il necessario per cucinarla, così si sfrega le mani esaltato e comincia.
Prende una ciotola di plastica trasparente e «
- 200 gr. Cioccolato bianco
- 30 gr. Latte
- 150 gr. Burro
- 200 gr. Zucchero
- 200 gr. Farina
- 1 bustina Lievito
- 3 Uova…» ripete, con un tono assente, concentrato, professionale, mentre apre il frigo a due ante e prende il burro necessario, per poi cominciare a pestarlo nella ciotola con un cucchiaio ed con una certa violenza, nessun tatto dello Chef. Si ricorda, poi, che deve aggiungere lo zucchero. Ecco perché gli risultava difficile distruggere il panetto di burro. Così butta dello zucchero a caso nella ciotola, in barba alle proporzioni, manco sa dove si trovi la bilancia elettronica di Harry, quindi va ad occhio. E che occhio.
«
Aggiungi la farina setacciata al lievito al composto di burro e zucchero.» Legge, serio, mentre dal bagno si sente un «Cause you make me feel like,
I’ve been locked out of heaven
For too long, for too long
Yeah you make me feel like,
I’ve been locked out of heaven
For too long, for too long 
» segno che indica che Harry è appena uscito dalla doccia, profumato come il culo di un bambino. Fa un sorrisetto, ma ignora Harry. Successivamente apre uno stipetto, prende lievito e farina e, incredibilmente, trova setaccio e bilancia. Dunque può fare le cose per bene, adesso. Con la lingua tra i denti ed un’espressione concentrata sul volto, pesa la farina 00 e, raggiunti i 200 grammi, ci caccia dentro una bustina di lievito. Peccato non abbia saputo che bisogna essere cauti col lievito in polvere perché, appunto, è in polvere. E, quindi, Louis si ritrova metà contenuto della bustina sul ciuffo, senza accorgersene.
«Louis Tomlinson, sei uno splendore» dice Harry con un certo sarcasmo, appoggiato all’arco che divide il salotto dalla cucina, un turbante in testa, la pelle ancora lucida di vapore.
Louis si volta verso Harry, le mani immerse nella farina ed uno sguardo truce a zampillargli dagli occhi «Apprezza lo sforzo» risponde, tagliente, nascondendo un sorriso divertito. Squadra Harry scrupolosamente, soffermandosi su
 ogni lembo di pelle tatuata, in particolare su quella farfalla enorme che si posa sul suo ventre. Arriccia il naso, osservandola e «Mi domando perché ti abbia permesso di farti spiaccicare addosso quel macaone» e sbuffa, riprendendo a miscelare la farina. «Mi piacciono i tuoi capelli, Louis» dice, ignorando totalmente il riferimento alla propria farfalla assassina che simboleggia il suo disagio, quel disagio infantile che prova ogni volta che vede il suo Louis. Avete presente “Le farfalle nello stomaco”? Ecco.
Inoltre Harry si ricorda eccome il modo in cui aveva convinto Lou a permettergli di farsi quel tatuaggio. Comunque «Non prendermi in giro, Harreh» dice, Louis, impettito, mentre va a sciacquarsi le mani, che asciuga, poi, sulla maglietta di Harry con un ghigno vendicativo sul volto. Harry che, per quel gesto, fa una smorfia infastidita e «Non ce ne era bisogno, Loueh» sputa, con un sorrisetto bastardo. Allora Louis, ignorando Styles, borbotta un «Vestiti e scioglimi 200 grammi di cioccolato bianco, che non son capace» e Harry scoppia a ridere, mentre si toglie il turbante dalla testa, rivelando una testata di capelli lunghi, mossi e fradici. Perciò il Tomlinson fa guizzare nuovamente gli occhi su Harry e riesce pure a mordersi le labbra con un fare distratto, mentre si perde nell'osservare il suo corpo nudo, divino, al quale aggrapparsi graffiando e mordendo e quei capelli da tirare, luogo perfetto dove affondare le mani.
Sono due anni che convivono, sono due anni che Louis non si è ancora abituato ad avere Harry nudo per casa.
Il pomo d'Adamo del ventunenne scivola in quella gola sottile per un paio di volte, poi «Ti muovi?» Chiede Louis, mentre sorride al suo impasto, con la figura di Harry ancora impressa negli specchi degli occhi celesti. Harold esegue e trotta in camera da letto, indossa un paio di pantaloni della tuta senza biancheria e si mette un cerchietto elasticizzato sui capelli bagnati, per poi ritornare in cucina da Louis.
Se questa è la tua idea di vestire, mio caro Styles, caschi male. Fortunatamente per Harry, però, Louis apprezza l'abbigliamento del diciannovenne, dunque può allungarsi a prendere una barretta di cioccolato bianco Lindt, spogliarla della carta e cominciare a scioglierla in un pentolino sul fuoco, senza disturbare Louis che, incredibilmente, si sta impegnando a rispettare le consegne di “Giallo Zafferano” versione inglese. Infatti ha unito l'impasto di burro e zucchero a quello di farina e lievito, poi ha preso il latte necessario e ha cominciato ad amalgamare il tutto, orgoglioso, ma poi «Le uova ce le hai messe?» Chiede Harry con un tono superiore ed una certa diffidenza, mentre voltato di spalle, amalgama nel pentolino il cioccolato, che si è quasi sciolto completamente.
Louis sgrana gli occhi, preoccupato e «Ovvio» dice, quando è già ad aprire il frigo e a prendere le tre uova che si è sbadatamente dimenticato.
Harry sa che Louis non ha messo le uova, così si volta, pentolino in mano, medio alle labbra e ghigno stampato sul volto angelico «Boo, vuoi che le apra io?» chiede con apparente innocenza, per poi pulirsi il cioccolato bianco dalle labbra con un gesto calibrato e studiato della lingua.
Louis rimane a fissarlo qualche attimo e giura di sentire resuscitare l'erezione mattutina. Ma poi sposta lo sguardo sull'uovo che tiene in mano e boccheggia appena, riuscendo a dire estremamente sicuro, qualche attimo dopo «Insegnami.» Con un sorriso, Harry si avvicina a Louis; per prima cosa appoggia il pentolino sul piano della cucina, su un posa pentole molto particolare, firmato da un grande artista di oggettistica e strumenti per cucine, parte del regalo di Eleanor per il diciottesimo di Harry. In seguito si posiziona dietro Louis, sbucando con il capo da dietro la sua spalla destra, mentre le mani grandi vanno a sovrapporsi su quelle aggraziate e sottili di Louis, che tengono un uovo con incertezza.
«Per prima cosa lo tieni con la destra...» sussurra Styles, con la sua voce profonda e matura, per poi prendere la mano destra di Louis e l'uovo a seguito «Poi lo fai sbattere con decisione sul bordo della terrina...» gli illustra come fare, guidandolo con quelle parole semplici, ma che fanno rabbrividire Louis da capo a piedi. Louis che tenta di seguire le sue istruzioni e, aiutato da una leggera pressione della mano grande e fresca di Harry, fa sbattere l'uovo contro la plastica, provocando una parziale rottura del guscio roseo. «Ecco!» Esclama Harry con un sorriso, andando a prendere la mano sinistra di Louis e «Ora, con pollice destro e sinistro infilati nel guscio appena rotto, spezzi l'uovo in due e lasci che albume e tuorlo scivolino nell'impasto» e mentre parla, Harry guida Louis che, esaltato, riesce a rovesciare l'interno dell'uovo senza un briciolo di guscio. Con un sorriso quasi infantile Tomlinson si volta appena, incontrando con il naso tiepido il collo caldo di Harry, dove sussurra «Adesso provo da solo, mhn... » e sorride, baciandogli la pelle lattea. Harry lo guarda con dolcezza e fa scivolare le mani sui fianchi del più grande, premendosi contro di lui, mentre lo osserva sorridente e può constatare, dopo le due uova rotte alla perfezione da Louis, che Tommo impari piuttosto in fretta. Louis mescola stranamente in silenzio, mentre Hazza va a prendere il pentolino e versa il cioccolato bianco, che si è intiepidito, nell'impasto che Lou sta miscelando. Quando i due riescono a ottenere un qualcosa di omogeneo e dall'aspetto gradevole, Harry si scosta dalle spalle dell'altro e va ad oliare una terrina per torte circolare e ad accendere il forno che, Louis, ha dimenticato di far riscaldare.
«Vieni qui» dice Harry con un bel sorriso sulle labbra. Louis, allora, lo raggiunge con la ciotola tra le mani e comincia a versare l'impasto nella terrina per il forno, con quell'espressione concentrata sul volto, la stessa che compare durante i suoi assoli che contengono sempre note fuori dal comune, quell'espressione che fa rabbrividire Harry, perché riesce a percepire l'impegno che Louis mette in tutto ciò che vuole compiere al meglio.
Preparata la forma della torta, Harry prende il contenitore e lo mette in forno a temperatura e tempo dettati dal sito dove Lou ha preso la ricetta. Quando Harry chiude il forno, se ne esce con «Sai, anche con Nick abbiamo preparato una torta per il suo programma» Louis non può fare a meno di stringere violentemente lo strofinaccio a quadretti rossi e bianchi che si ritrova tra le mani e «Ah, davvero?» Chiede, per niente interessato, con un tono che puzza di isterico e nervoso.
«Si! Mi sono divertito da morire e poi Nick l'ha portata al suo ragazzo di allora. Peccato...» dice Harry con un tono pimpante, ma che cela una certa provocazione, forse sfida. Il motivo per cui Styles si mette a stuzzicare Louis parlando di Nick Grimshaw è semplice; vuole mettere alla prova la sua gelosia, quella che ogni Larry Shipper coglie nelle Gif di Tumblr durante i concerti del TMH Tour. Louis che sbraita contro Zayn per Harry, Louis che posa una mano sulla spalla di Niall e lo intima ad allontanarsi da Harry, Louis che spinge Liam mentre sta cantando con Harry.
Che Louis William Tomlinson fosse una persona gelosa, era cosa nota. Che fosse geloso a tal punto di diventare violento, questo non lo sapevamo. E ad Harry stringe il cuore perché è come se Louis non si fidasse di lui, quindi tenta di gestirlo come meglio può.
«Già, che peccato» replica Louis, fingendo di essere dispiaciuto, mentre sbatte lo strofinaccio sul piano della cucina e fa un sorriso falsissimo ad Harry che «Loulou?» fa, con un tono di voce che dovrebbe essere dolce, ma che cade nel deluso. «Loulou un cazzo» ringhia Louis con il pacchetto della farina tra le mani, allora Harry si avvicina con un musetto dispiaciuto e «Lo sai che devi controllarti...» e alza una mano andando a spolverare il ciuffo biondo cenere di Louis. Un Louis che si lascia sfuggire un sospiro esasperato; lo sa benissimo che deve imparare a controllarsi, ma è nella sua natura proteggere ciò che ama rendendosi così 
indisponente. Inoltre ha paura. Ha paura che gli portino via Harry. Ha paura di non meritarselo più, di non essere abbastanza per lui e, sì, si fida di Harry, sa che non lo tradirebbe mai, ma gli viene naturale comportarsi così male. Vorrebbe imparare a gestire la gelosia, l'aggressività ma, ora come ora, è un desiderio e nulla di concreto, anche se Harry tenta di spronarlo il più possibile.
Ora Louis ci prova, socchiude gli occhi, prende un respiro e sogghigna.
Di botto spalanca gli occhi e «Con te posso ancora prendermela, vero Harreh?» ride e gli svuota addosso il pacchetto di farina, poi lo molla e scappa in salotto, mentre sghignazza come una iena. Harry, che di certo non se l'aspettava, si ritrova i capelli bagnati impastati di farina, il corpo più bianco del solito e tossisce ad occhi chiusi, infastidito dalla polvere bianca che gli è finita in gola. Appena riesce a parlare, sussurra un «I'll kill you» ma sta sorridendo, ha il sorriso più bello che le labbra volgari e provocanti di Harry Edward Styles possano plasmare. Svelto prende un uovo, lo frattura, ma non lo rompe e raggiunge Louis che, con un sorriso di sfida e gambe molleggianti pronte a scattare, fissa Harry da dietro il loro divano di pelle nera.
Ora come ora, la trasformazione fisica di Harry è uno svantaggio per Louis.
Il ricciolo fa guizzare gli occhi su Louis, poi con uno scatto corre e scavalca 
letteralmente il divano, come nella pubblicità dell'olio Cuore, facendo rimanere a bocca spalancata Louis che, qualche attimo dopo, viene brutalmente placcato e sbattuto in terra da Harry che, ghignando, gli apre l'uovo in testa. Tomlinson tenta in tutti i modi di ribellarsi ma, avendo una vacca di un metro e ottantacinque a cavalcioni, non riesce a concludere nulla, sennonché del tuorlo d'uovo che gli cola sulle tempie ed un «Revenge» sussurrato all'orecchio.
Non si era sbagliato riguardo ai suoi lombi, la situazione lo ha eccitato come mai.
Con il cuore che comincia velocemente a pompargli sangue in tutto il corpo, Louis solleva la mano destra e arpiona i riccioli bagnati e sporchi di farina, spingendo Harry a sostare sul proprio collo e «Hai fatto anche questo con Nick?» e sogghigna, mentre con tutta la forza che si ritrova nel corpo spinge Harry di lato e gli sale sopra, andando a spingersi sul suo bacino con violenza. Harry grugnisce e «Oh, Tomlinson» sussurra roco, andando a impossessarsi dei fianchi spessi e abbronzati di Lou che, intanto, ha sfilato sino a metà coscia la tuta di Abercrombie di Harry, rivelando la sua eccitazione già rigida e calda.
Louis si sporge sulle labbra di Haz, le lecca lavandole dalla farina, le lambisce, le morde, le punisce con i denti per la loro bellezza e per le cazzate che ne fuoriescono.
Le mani, sempre le stesse, piccole e affusolate, cominciano ad impastare la pelle, a sfregare le membra, ad amalgamare la carne, a plasmare qualcosa che, sempre più turgido, assume un aspetto ancor più delizioso.
A Louis non è mai piaciuto cucinare, avrebbe dovuto imparare, ma con Harry al proprio fianco non è mai stata una priorità. Lui si diletta in altro, gli piace far sentire Harry qualcosa di 
sua proprietà, facendolo godere. Ed ora si pregusta l'elaborazione di quel dolce, mentre Styles geme, ringhia, spingendosi contro le mani modellatrici ed esperte di Louis, sino a che non concede al più grande i risultati del suo operato, esplodendo con un fiotto bollente sulle mani di Louis. Il suo seme, a giudizio di Louis, è la crema migliore.
Niente pasticcera, chantillie o al limone.
«Allora, Harry?» Chiede in un sussurro, mentre l'altro si mette seduto e, col fiato corto, mormora sulle labbra di Louis, sempre le stesse, quelle sottili, rosate, contornate da una peluria fastidiosa ma tremendamente rude «Shut the fuck up» lo zittisce, di nuovo, ma questa volta aggiunge le labbra e mentre bacia, con serpeggiamenti di lingua che fanno mandare in brodo di giuggiole ogni cellula di Louis, solleva quelle cosce allenate, spesse di muscoli, 
sempre le stesse, e lascia che Louis sgusci fuori dai suoi Calvin Klein, ma poi lo preme contro di sé, deciso a fargli sentire cosa può fare con quelle natiche tonde e morbide e chiare come pasta di mandorle.
Ed il tempo scorre, veloce.
Louis ed Harry si perdono a soddisfare l'uno le voglie dell'altro, a fare assaggiare la pelle, a gustarsi i profumi e gli umori, a mordersi le labbra, ad esplorare la carne e divorare le urla ed i gemiti densi di godimento puro.
Il forno avverte che la loro torta è pronta, ma quelli non sentono o, forse, non vogliono sentire.
Continuano, imperterriti, insaziabili, insoddisfabili, sino a che Louis, con il poco fiato che gli rimane in corpo ed Harry ancora conficcato nelle viscere, riesce a sussurrare stancamente «È una mia impressione o c'è puzza di bruciato?»

 

***


È mezzogiorno quando Harry Styles, diciannove anni, una botta di crescita che deve ancora interrompersi, infilato in un completo di Armani e capelli trattati col ferro da Lou, varca la soglia di casa Payne affianco ad un Louis Tomlinson ventunenne sempre le stesso, forse ancora più bello, con un Valentino addosso ed un vassoio in mano.
«Perché ha voluto ci vestissimo così? Sto scomodo» borbotta Harry, mentre si toglie il suo cappotto e saluta tutti con primari cenni del capo e “Happy Easter” borbottati.
«Perché Liam è un cattolico del cazzo» spiega Louis, dopo esser uscito dal guardaroba. Harry annuisce comprensivo con un sorrisino e «Boo, vado a farmi un giro» e Louis, sarcastico, «Ah, il lavoro sporco lo lasci a me, eh?» Ride e gli tira una pacca sulle curve del suo bel fondoschiena, lasciando che vada a chiacchierare con Niall o Zayn o Liam, oppure quell'Ed Sheeran e Perrie con le sue tre compari e quant'altri personaggi degni di nota, mentre Louis, sorriso spensierato e gentile sul volto, raggiunge Danielle in cucina e «Hey ricciola!» la saluta. Danielle, slanciata, pelle di cacao, sorriso di cristalli di zucchero e occhi densi e scuri come cioccolato, si volta e, sorridendo allegramente «Ciao Lou!» esclama guardandolo negli occhi celesti, ma poi lo sguardo cade sul vassoio che Louis ha appena posato cautamente sul piano della cucina in marmo.
«Oh, ma non dovevate!» Dice, plateale, congiungendo le mani e avvicinandosi al contenitore sorridente, ferendo il pavimento con il tacco 15 delle sue Jimmy Choo. Prima che possa sollevare il coperchio, però, Louis la avverte «Eh... C'è stato qualche incidente di percorso, diciamo» non può non sorridere e questo Danielle lo nota, infatti aggrotta appena le sopracciglia, incuriosita. Allora va a scoprire cosa c'è sul vassoio e si ritrova di fronte al naso una torta che di buono, almeno all'aspetto, non ha nulla. Bruciata sotto, ai lati e anche un po' sopra dove, per mitigare il casino, Harry e Louis hanno sparso chili su chili di bastoncini colorati zuccherati, quelli per imbastire le torte venute 
bene. Appena la vede, la mora fa una smorfia che ha un misto di divertito, grato e un po' schifato. Louis, prima che quella parli, si giustifica ancora con «Mi dispiace, l'intenzione era veramente buona» e lei, con un bel sorriso ad illuminargli il volto, lo tranquillizza con un «Oh, non preoccuparti, c'è Niall» e Louis ride, infinitamente con meno sensi di colpa. Quindi raggiunge gli altri nel salone, sculettando, trovandoli in una conversazione divertente, a quanto pare. Louis va a sedersi sul bracciolo della poltrona dove Harry è seduto e «Che si dice?» chiede Louis con un bel sorriso. Harry fa segno con gli occhi di non dire nulla, cerca gli sguardi degli altri tentando di non farli parlare, ma Zayn, barba fatta e dieci anni di meno, costretto in un Dolce e Gabbana, risponde con un tono leggero «Harry ci raccontava quanto ti piaccia essere sbattuto come delle uova.»
In quel momento le labbra schiuse di Louis , gli occhi sorridenti di malizia e l'espressione tranquilla di uno che non se la prende per queste sciocchezze, fanno capire ad Harry, che lo guarda dalla poltrona, che stasera Louis William Tomlinson si prenderà il suo regalo di Pasqua.

 

  
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