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Autore: Atomo    01/04/2013    4 recensioni
E d'un tratto non tutto va più bene. Diventi come un buongustaio che non si accontenta di sapori comuni. In un mondo in cui Taemin riesce ad ottenere ciò che vuole.
Questa shot è nata per puro caso e per un'altrettanto fortuito (a mio parere) caso è andata avanti. E' stata la prima volta in cui mi sono cimentato in una Jonghtae e spero possa piacere, senza offendere nessuno.
La trama è, a dire il vero quasi assente; forse si basa più sulle sensazioni e le osservazioni che sembrano così banali... anche se alla fine non lo sono.
E' dedicata ad Orient_Express e a tutte le shawol che vanno oltre le apparenze. Non dubitate mai di voi ^_^
A.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Jonghyun, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, mi chiamo Atomo. Questa f.f è nata in un momento di pura noia, mentre bevevo una cioccolata calda e, stranamente, più andavo avanti, più le idee mi si facevano chiare in testa. Non nego che sia un po' autobiografica. Sono davvero fiero del risultato, malgrado all'inizio la Jonghtae non mi facesse impazzire. Vorrei ringraziare tutti voi che state leggendo per il supporto, Tomoyo perché mi ha fatto innamorare di quel baboo di Jonghyun e Orient_Express (adesso l'ho scritto giusto?) per avermi aperto gli occhi su questo pairing.

Questo è il mio link di Fb http://www.facebook.com/pages/EFP-Atomo/232130823597439?ref=ts&fref=ts

Buona lettura.

 

 

                                 Acoustic Sound

 

 

Suonare uno strumento non ha proprio nulla di poetico.

E tutte quelle belle descrizioni dei libri, probabilmente appartengono a gente che non ha mai visto qualcuno suonare dal vivo, ma lo ha solo immaginato, perdendosi nelle melodie senza afferrarne il filo.

Certo che la musica è un linguaggio complicato. Anche se non lo parli, o lo capisci, puoi comunque apprezzarlo.

Le dita di un musicista sono tutte rovinate, con le dita storte, la pelle ruvida e piena di calli. Merito delle ore passate ad esercitarsi. Durante l'inverno è ancora peggio, dato che il freddo le fa seccare e bruciare.

E potrebbe sembrare strano, alle persone che non lo hanno mai visto, ma suonare uno strumento non vuol dire solo cullarlo fra le braccia come un bambino, toccare dolcemente le corde, i tasti o che dir si voglia e riporlo nella custodia con cura. Anzi, per la maggior parte del tempo sono movimenti forti, decisi, scatti del polso e pressione dei polpastrelli, irrigiditi dalla contrazione.

Jonghyun osserva attentamente le corde delle chitarra abbandonata sulle sue gambe, che scintillano sotto la luce artificiale delle lampade come fili di una tela di ragno e, malgrado ami davvero tanto quell'oggetto d'improvviso non può far altro che vergognarsi delle sue mani rovinate per il troppo utilizzo e delle unghie spezzate e rosicchiate.

Non sente il chiacchiericcio intorno a se. E' troppo concentrato sulla musica invisibile che gli ronza in testa per badare ad altro.

Musica che aspetta solo lui per essere scritta, ma Jonghyun si vergogna davvero troppo e lo strumento gli rimane immobile in grembo, freddo.

Intanto, non si accorge neanche delle occhiate furtive che Taemin gli lancia da dietro la pesante frangia dal colore indefinito. Certe volte pare più rosso, invece la sera sembra castano, di giorno c'è gente che afferma sia biondo.

Non che gli importi granché del colore dei propri capelli. E' troppo concentrato sull'espressione di Jonghyun per interessarsi di una cosa tanto futile.

Taemin sa di essere carino, anzi, più che carino. Proprio bello. Ma la sua non è vanità, solo la sincera opinione delle persone che lo circondano. Sa anche che senza il giusto make up e acconciatura un po' di quella bellezza si perderebbe nel nulla.

E' quasi scontato che per quasi tutti sia così li dentro, ma non per Jongh. Lui non ne ha bisogno. Non è l'eyeliner, o il correttore che lo fa apparire bello.

Quando Key sorride, la gente ricambia educatamente. Quando Taemin sorride la folla si scioglie in ohhh di tenerezza e gli carezza il capo. Quando Minho sorride, il più delle volte c'è un po' di sorpresa, perché è difficile vedergli mettere in moto i muscoli facciali, soprattutto in quel modo.

Però, quando è Jonghyun a farlo, sembra che il sole entri nella stanza, come se madre natura lo avesse creato solo per quello. E' capace di gratificare i tuoi sforzi e farti sentire speciale e illuminarti la giornata solo sorridendo. Questo lo rende bello.

Ed è forse questo che ha fatto innamorare Taemin così facilmente.

Ma non di quel genere di sentimento geloso e bruciante che tutti vogliono. E' dolce, paziente, altruista, che antepone i bisogni dell'altro ai propri e non mette nessuna fretta ai tempi.

Tae poggia la testa sulle ginocchia. Sospira.

 

Cosa darei per sapere a che pensi. Nella notte.

 

 

La cucina ha un vago sentore di cannella e pane caldo. Ma il profumo più invitante proviene dal pentolino sul fuoco, nel quale Kibum ha appena versato qualcosa per poi rimescolare con gesti lenti e misurati, in modo che non si formino grumi.

Ormai è pronto.

Prende la tazza dallo sportello e ci versa dentro ciò che ha cucinato. La porge a Jonghyun, seduto sulla panca, con le ginocchia vicino al petto. Gli viene facile a causa della ridotta statura, ma dopotutto non gli dispiace troppo essere rimasto bassetto. E poi, resta sempre più alto di ogni ragazza che ha mai conosciuto.

Guarda diffidente ciò che l'amico gli porge.

La tazza blu dovrebbe essere la sua, se non ricorda male. L'intruglio marrone che vi ribolle dentro, però, non sembra molto invitante.

Ancora confuso alza lo sguardo verso l'amico, che alza cinico un sopracciglio. “Non hai mai bevuto una cioccolata calda?”

Jonghyun farebbe cenno di no, ma la sua attenzione è stata calamitata da Taemin, o meglio, dalla finestra davanti a cui Taemin si è messo per arpionare con le mani congelate il termosifone rovente. Dovrebbero fargli male dopo un po', ma a malapena riesce a sentire il tepore che l'aggeggio e mana.

Fuori nevischia. Ormai è troppo caldo per la neve vera e propria, ma malgrado la primavera sia ufficialmente iniziata da qualche giorno fa ancora molto freddo.

Ancora pensieroso, Jonghyun avvicina la tazza blu alle labbra e prende un sorso. I suoi occhi hanno un guizzo di sorpresa, ma nessuno lo nota o commenta a parte Taemin.

Stare in controluce assottiglia ancora di più la sua figura e rende i suoi tratti luminosi, gli occhi liquidi e penetranti.

“Oh.” E'...sorpreso?

“Vuol dire che l'inverno non è ancora finito? Meglio così, non mi piace la primavera.”

 

 

 

“Tae....” sussurra al suo orecchio, con la voce impastata dai gemiti “ io... io non sono gay...”

L'unica risposta che può sentire è un “Ah ah” soffocato dai baci che l'altro gli lascia sul collo.

“Sul serio. Non sono gay.” forse lo ha detto in un tono un po' isterico.

Ma è meglio così, perché il maknae alza subito il volto e osserva tranquillo “Lo so.”

“Però...” bisbiglia ancora, incerto, titubante “Per te posso fare un'eccezione.” ed è davvero buffo come si faccia guidare da Taemin in un gioco che ha già affrontato molte volte, ma che questa volta (su un terreno diverso) lo trovi del tutto inesperto e confuso.

Forse è l'alchool che ha buttato giù, a renderlo così aperto? Però non può negare che ci aveva già pensato, più di una volta.

Kibum lo dice sempre. “Non puoi essere chi non sei Jongh, e neanche mentire a te stesso.”

Okay, allora vuole essere completamente sincero, ma non questo pomeriggio. E chi altri poteva pensare di ubriacarsi dopo pranzo se non lui?

Il corpo di Taemin è completamente diverso da quello delle ragazze. Non è per niente morbido e curvilineo. Le sue dita afferrano solo la carne soda, priva di dolci avvallamenti.

Un po' lo lascia sorpreso, un po' lo eccita.

La monotonia distruggerà il mondo.

La sua pelle reagisce in modo inaspettatamente piacevole; le sue terminazioni nervose sfrigolano a causa dei brividi intensi.

“Jonghyun.” dice Taemin, con uno strano tono “Jonghyun io ti amo sul serio e probabilmente domattina penserai di esserti immaginato tutto, anzi, sarà mia premura fare si che sia cosi....” si interrompe. Una luce determinata e fredda squarcia per un attimo la patina liquida che gli copriva le iridi castane “Ma non sono una ragazzina. Non trattarmi mai come tale.” e soffoca ogni protesta in un bacio che capovolge il mondo.

E' un pensiero che il piccolo ha generato in quell'istante, sospeso fra il vuoto della realtà e la pienezza del sesso. Perché in sesso puro stanno mutando i loro corpi.

Taemin ha pensato di assomigliare molto a Jong in e, malgrado sia l'altro il più piccolo fra i due, nessuno si sognerebbe mai di scambiarlo per una ragazza, mentre a lui è successo più di una volta, soprattutto con quei capelli così lunghi e morbidi. Certo che la vita è proprio ingiusta a volte.

Ma adesso non vuole pensare agli stupidi che lo hanno respinto quando si sono accorti che c'era effettivamente qualcosa di sostanzioso fra le sue gambe. Vuole dimenticare tutto fino all'alba. Quella del giorno dopo.

Come vorrei farlo per sempre. Resta qui con me.

 

 

Jonghyun si alza di soprassalto. Un forte mal di testa ha preso di mira le sue tempie e ha la bocca impastata. Dal sonno stavolta.

Stavolta?

Gli pare di ricordare vagamente di essere caduto sul proprio letto addosso ad un altro corpo caldo e le mani di quella sconosciuta carezzarlo e farlo gemere. Sconosciuta.....

Cerca di scandire la parola con le labbra secche, ma gli suona incompleta. No, non incompleta, più che altro sbagliata.

Ricorda il profumo dolce e intenso, ma chiaramente maschile, ricorda un passaggio così stretto.... volta la testa di scatto. Taemin dorme tranquillamente. Nel proprio letto. Con la maglia del pigiama.

Abbassando lo sguardo su di se, Jonghyun non può che sospirare tranquillizzato. Porta ancora i vestiti addosso e si è addormentato sopra le coperte.

Ha i boxer puliti e sente solo l'aroma al pino del bagnoschiuma. E' stato solo un sogno, si ripete. Solo un sogno.

Si alza e scrolla i muscoli intirizziti dalla posizione scomoda. Gira un'ultima volta lo sguardo, ma Taemin sta ancora dormendo della grossa, biascicando ogni tanto qualche parola sconnessa come al solito.

“Proprio come pensavo. Solo un brutto sogno.” Ma davvero così brutto, non può fare altro che domandarsi.

 

Quanto ti amo.

Non ti puoi scrollare di dosso tutto, ma per ora puoi riposare fra le mie braccia, cullato dalla tua stessa innocente essenza.

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