Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: tatanaty95    01/04/2013    1 recensioni
Una storia che tratta diverse tematiche, unite ed intrecciate tra loro; è la storia di un "lago" dal passato triste e ormai rassegnato. Questa storia la dedico a chi riesce a capirla tra le righe sentendo come la sensazione di immedesimarsi in uno dei personaggi.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un posto incantato...un luogo stupendo...un lago dalle acque cristalline...questa è la sua storia, la storia di come ha trascorso il suo ciclo vitale.
In una valle, ai piedi di alcune colline di questo posto, esisteva un lago, circondato da un bosco e da una distesa di prato verde limpido; le acque, grazie al riflesso di ciò che le sovrastava, assumevano un verde smeraldo cristallino molto intenso.
Chiunque lo vedesse rimaneva esterrefatto da tale bellezza e dal senso di pace che creava solo a vederlo.
Era popolato da molti animali tra i quali vi erano i più maestosi tipo i cervi.
Quel lago meraviglioso era soggetto di curiosità di molta gente e col passare del tempo quest'ultima riuscì ad avvicinarsi fino alle sue sponde e gli animali iniziarono ad allontanarsi per la presenza di molte persone.
Dell'altro tempo passò e la gente cominciò a non rispettare la natura del lago inquinandolo e privandolo lentamente del bosco che aveva attorno.
Con i cumuli di spazzatura che aumentavano, l'acqua del lago si annerì perdendo quel suo unico verde lucente.
Le stagioni trascorsero e il lago si sentiva sempre più oltraggiato per la mancanza di rispetto che tutti portavano nei suoi confronti. Perchè nessuno riusciva a comprenderlo e rispettarlo?
Perchè era ridotto in quello stato?
La colpa non era sua, ma della gentaglia che si è ritrovato. Lo avevano trasformato in una cosa orribile!
Ed era rimasto solo! Persino tutti i pesci al suo interno morirono...
In un giorno di pioggia avvenne uno strano incontro tra il lago e una creatura mistica: una ninfa.
La donna si avvicinò alla sponda incuriosita e allo stesso tempo triste al fatto di vedere un luogo della natura così mal ridotto.
Appena fu abbastanza vicina, protese una mano verso il centro del lago e lo impersonò: dall'acqua comparve la figura di un ragazzo interamente formato d'acqua grigia, il suo volto era sofferente e continuava a versare lacrime nere.
La ninfa lo raggiunse camminando sulla superficie dell'acqua e poi lo abbracciò.
L'entità del lago, il ragazzo, si sentì per la prima volta strano; quella creatura sconosciuta lo stava consolando, finalmente sentiva di non essere più solo e abbandonato.
La strinse a sé con dolcezza mentre il colore del suo aspetto iniziava a diventare più chiaro, però subito scattò qualcosa e il ragazzo le mostrò un ghigno malefico; infine trascinò la ninfa dentro le sue acque con forza e non permettendole di farla risalire in superficie.
La creatura mistica, sentendosi avvelenata dall'acqua contaminata del lago, morì soffocata, lasciandosi trascinare in basso.
Il corpo della ninfa si depositò sul fondale del lago e il ragazzo la intrappolò definitivamente avvolgendola con le sue piante acquatiche; si mise a ridere quasi sull'orlo della pazzia per essersi impossessato dell'unica creatura che era riuscita a capirlo, era sua ora e di nessun altro!
Immediatamente si rese conto di ciò che aveva compiuto: l'aveva uccisa!
Ora nessuno poteva più consolarlo e capirlo!
Che cosa era diventato? Aveva paura di quello che era!
L'ente del lago si mise ad urlare dalla disperazione per giorni e giorni raggelando le sue acque e costringendo la sua superficie a congelarsi per crearsi una “barriera” dal mondo esterno; di giorno la vegliava, di notte risaliva per piangere senza ritegno.
Altra gente si avvicinava al lago, ma il suo ente la obbligava ad allontanarsi spaventandola, altri ancora di notte si avvicinavano furtivamente per rompere pian piano la coltre di ghiaccio che c'era in superficie, però non si accorgevano minimamente del ragazzo che continuava a piangere alla luna.
Il tempo passò e le condizioni del lago non migliorarono affatto.
Una notte una ragazza passò e lo notò; si avvicinò con cautela, nascondendosi per non farsi vedere.
Aveva paura e allo stesso tempo provava una gran pena per quel ragazzo che continuava a lamentarsi.
Si avvicinò alla sponda e si accorse delle enormi crepe presenti nel ghiaccio.
L'ente del lago sentendosi osservato si accorse della ragazza e si voltò a guardarla...
Si osservarono in silenzio, poi la figura del ragazzo s'inabissò e si fece giorno.
La ragazza si sedette sulla sua sponda e si mise ad osservarlo.
Era pieno di sporcizie.
Il lago per scacciarla le disse solo -Vattene- ...ma stavolta senza spaventarla...
Lei si alzò, però invece di voltargli le spalle e allontanarsi, iniziò a raccogliere la sporcizia delle sponde.
Voleva solo rivedere quella triste creatura, dato che pure lei si sentiva sola e incompresa.
La notte successiva il ragazzo riemerse fissando la ragazza quasi con stupore, sebbene dal suo volto non si notava ancora nessuna emozione.
Felice di rivedere la strana creatura solitaria formata da acqua dal color grigio scuro, lei con un dolce sorriso gli protese una mano, come per invitarlo ad afferrarla.
Lui, trovando pace in quello strano sorriso che nascondeva malinconia, le si avvicinò lentamente camminando sull'acqua e protendendo a sua volta la sua mano...a qualche metro da lei, i ricordi della ninfa gli ripiombarono nella mente di colpo facendolo impazzire di nuovo.
Indietreggiò dalla ragazza terrorizzato di quello che potrebbe fare pure a lei e scomparve nelle sue profondità.
La ragazza non riuscì ad interpretare quella strana reazione, perciò si mise a piangere credendo di averlo fatto soffrire.
Il lago trovava pace solo a vedere il volto dolce e diafano della ninfa, l'unica luce in tutta la sua acqua nera come la pece; sembrava dormisse serenamente...
Non gli importava di nessun altro. Non gli importava più nulla del mondo esterno!
Tutto lo riportava a lei...e solo con lei ritrovava la pace.
Il suo unico desiderio era quello che tornasse in vita...
Nel frattempo la ragazza in superficie smise di piangere e continuò ad aspettare la sua ricomparsa la notte dopo, ma l'ente del lago non si presentò e nemmeno nelle notti successive.
Continuò ad aspettarlo speranzosa, mentre continuava a tentare di depurare le sue acque, anche se con più fatica...
Dopo una stagione la ragazza, oltraggiata più che mai, per il comportamento di quel lago che non riconosceva più il valore del suo impegno, gli fece un dispetto crepando di più la sua superficie di ghiaccio.
Il lago, sentendosi minacciato, la allontanò in un modo brutale.
Lei non si fece più viva.
L'ente era felice di essersi liberato di un peso, ma dopo mesi si accorse che la solitudine era tornata e in una forma più spregevole.
Si accorse che nemmeno osservando il corpo dormiente gli restituiva quella poca serenità che aveva.
Decise di nascondere il suo corpo avvolgendolo ancora di più tra le piante, se lo rivedeva di nuovo soffriva ancora di più.
Un giorno un gruppo di persone con cattive intenzioni si avvicinò alla coltre di ghiaccio e la crepò completamente.
Il lago credendo che quella gente volesse usurpare il corpo della ninfa che custodisce gelosamente, cercò di allontanarli spaventando pure loro, ma questi continuarono sadicamente.
Il lago mostrò la sua furia facendo annegare e avvelenare pure loro.
L'acqua, diventata ormai acida, li trasformò in scheletri neri che si depositarono sul fondo.
L'ente iniziò ad impazzire di nuovo, ma stavolta perchè era diventato qualcosa che non voleva essere, qualcosa che odiava profondamente, qualcosa di malvagio.
Non aveva più senso lottare ormai!
Il lago decise così di fregarsene dell'inquinamento maggiore che la gente passando creava; si dedicò solo ed esclusivamente a custodire la ninfa.
La sua vita aveva solo una scelta: non avere nessuna scelta!
Continuò il suo ciclo vitale impassibilmente per anni, non mostrando più la sua personificazione donatagli dalla ninfa.
Giorni, mesi, stagioni...gli anni passarono così lentamente da sconfortarlo maggiormente!
Eppure non ne poteva più ormai! Delle volte durante la notte invocava aiuto... e una di quelle poche notti la ragazza che aveva allontanato si rifece viva.
Sebbene gli avesse creato quel grande torto, non riusciva ad accettare il fatto di abbandonarlo definitivamente!
L'ente non si mostrava più ormai in superficie; le disse nuovamente -Vattene...- con una nota di disperazione.
La ragazza non gliela diede vinta e decisa si buttò nelle sue acque; trattenendo il respiro iniziò a nuotare in quelle acque scure, raggiungendo il fondale si accorse di una strana leggera luce.
Iniziò a scavare nel punto luminoso scoprendo il corpo della ninfa; capì che era priva di vita e appena tentò di accarezzarne il volto una corrente d'acqua gelida la costrinse ad allontanarsi.
L'ente comparve di fianco alla creatura mistica mostrando il suo volto aggressivo, però la ragazza non si scompose e gli protese nuovamente la mano, esattamente come quando si erano visti la prima volta.
Lui rimase immobile voltando il volto ad osservare quello dormiente della ninfa; iniziò a piangere dal dolore.
La ragazza gli si avvicinò e lo abbracciò.
Il ragazzo del lago rimase stupito da tale reazione; l'ha allontanata in tutti i modi, l'ha cacciata, aveva smesso di mostrarsi persino a lei...entrambi determinati per due scopi differenti, nessuno dei due ha mai mollato, ma allora perchè il lago si sentì così...strano?
Mentre lui cercava di riordinare le idee, la ragazza, non riuscendo più a trattenere il respiro, espirò scivolando priva di sensi verso il basso.
L'acqua acida aveva persino iniziato ad irritare i suoi vestiti e la sua pelle...
Non poteva lasciarla morire! Non dopo essere arrivata fino a questo punto!
Il lago non avrebbe commesso lo stesso errore; l'avrebbe salvata, per salvare sé stesso!
Senza pensarci su due volte, il ragazzo afferrò quella mano che prima era protesa verso di lui per attirarla con uno strattone verso di sé e darle quel poco ossigeno rimastogli attraverso un bacio.
Quando la ragazza riaprì gli occhi si accorse che l'acqua che formava il corpo dell'ente del lago si stava annerendo, eppure il suo volto aveva un sorriso sofferente stampato sulla faccia.
Con un ultimo sforzo la riportò al sicuro sulle sue sponde.
La ragazza era ancora viva, ma ciò ha comportato il sacrificio del lago...si oscurò definitivamente diventando nero e la sua personificazione iniziò a scomparire lentamente.
La ragazza si disperò e lo invitò un'ultima volta a riafferrare la sua mano!
Non voleva assolutamente perderlo -Ora o mai più!- gli gridò, ma il lago era alla fine della sua triste e inutile vita.
Non c'era più nessuna speranza!
Prima di scomparire completamente, il ragazzo notò che la luce della ninfa nel suo fondale era scomparsa...per far riapparire il suo corpo diafano alle spalle della ragazza, quest'ultima non si accorse della sua luce splendente, forse solo lui poteva vederla...
La ninfa sorrise dolcemente, protendendo la sua mano alla stessa maniera della ragazza.
Ora aveva capito: la ninfa stava rivivendo in lei, stava rivivendo sotto forma di un aspetto differente!
Iniziò a correre verso di lei cercando di afferrare quella mano, ma proprio all'ultimo l'ente si dissolse definitivamente nel nulla.
Ci pensò la ninfa a riafferrarlo.
-Il tuo destino non è nel mio mondo, il tuo destino è qui!- gli disse con lo stesso precedente sorriso e con la poca energia conservata dopo la sua morte illuminò il lago e il paesaggio circostante.
La ragazza non capiva da dove provenisse tutta quella luce, rimase comunque ad osservare lo strano fenomeno esterrefatta; vide che tutta la sporcizia scomparve, l'acqua del lago stava tornando chiara e che la natura morta nei suoi dintorni stava rinascendo.
-Torna in vita e continua ad essere te stesso. Non permettere che gli altri non ti portino rispetto! Ora hai anche lei dalla tua parte- concluse la creatura mistica ridonandogli una propria personificazione.
Infine si dissolse al suo posto.
La ragazza non riuscì a credere a ciò che vedeva davanti a sé: l'ente del lago era ricomparso, ma stavolta l'acqua che lo formava era azzurra e limpida.
Le stava tenendo la mano che prima cercava disperatamente di afferrare e sorrideva, con un sorriso unico e radioso.

 

Stay strong and keep fighting forever!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: tatanaty95