Ti guardo forse da qualche ora, accanto a me Kurapika e Leorio dormono beatamente mentre Killua è semplicemente appoggiato alla mia spalla con gli occhi chiusi, non dorme lo sento. Nessuno stranamente si è accorto di me. Naturalmente tutti si accorgono di te sempre, tutti hanno paura di te. Tranne me, almeno, non più.
Forse per questo nessuno ha capito il reale motivo per cui il mio sguardo continua a seguire i tuoi movimenti. Tze! Mi sento uno stupido, continuo a fissarti da ore per la semplice voglia di conoscerti meglio. Ti piace distruggere i castelli di carte, questo lo hanno capito tutti, il tuo potere è così grande che a volte perdi perfino il controllo, questo l’ho capito in mezzo al bosco. Poi? Chi sei tu veramente? Chi è Hisoka…? non conosco nemmeno il tuo cognome, io sono Gon Freekss, puoi capire tanto di me da questo nome, cosa posso capire di te da “Hisoka?”. Ci vorrebbe Kurapika lui saprebbe darmi una risposta, io sono solo in grado di fissare i tuoi movimenti.
E continuo a fissarti senza darmi delle vere risposte.
Il respiro di Killua è diventato regolare, con un movimento leggero lo faccio appoggiare alla spalla di Kurapika alzandomi, un brivido freddo mi percorre la schiena, mi volto lentamente, lui è ancora lì, ma sta fissando me.
-andiamo a sgranchirci un po’?- sbarro gli occhi a quella richiesta, mi guardo intorno, è impossibile che stia parlando proprio con me!
La sua risata mi blocca,
-Gon, andiamo- con movimenti rigidi lo seguo, nella mia mente piccoli omini stanno tentando di capire qualcosa.
-ho saputo della tua avventura con i serpenti velenosi- la sua solita risata accompagna quelle parole quasi sussurrate,
-sei stato coraggioso…- si bloccò facendo aumentare la sua aura, stranamente non ho paura. Con un gesto repentino mi spinge al muro, sono bloccato, i suoi occhi poco distanti dai miei, non tocco terra, il mio corpo è bloccato dal suo, caldo… stranamente caldo.
-hai paura?...- sibila, io continuo a guardarlo negli occhi, sorrido,
-no-
-non rischiare più la vita… ricordati che dovrò essere io ad ucciderti quando sarà il momento- ghigna per poi con la lingua scostarmi un ciuffo dalla fronte.
-Me. Lo. Ricorderò.- il mio respiro è quasi affannato, come se avessi corso per tutta l’isola, sento il sudore scendermi lungo la schiena, ma non sono sicuro che sia questo a provocarmi brividi lungo tutto il corpo.
Un’altra sua risata, poi il suo corpo che aderisce meglio al mio un’ultima volta prima di sparire, che tipo…
Resto immobile seduto nel  secondo corridoio del terzo piano del dirigibile, in pochi minuti Hisoka mi aveva procurato più emozioni di una corsa con il cane da guardia della famiglia di Killua. Anche se non capivo molto di quelle cose non pensavo affatto che la raccomandazione del rosso fosse solo guidata dalla voglia di uccidermi, avevo sentito della tensione nel suo corpo, non stava dicendo tutta la verità... probabilmente l’avrei chiesto a Kurapika o a Leorio non appena si fossero svegliati… o forse no…