Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Writer96    02/04/2013    10 recensioni
Aveva sentito l’impellente bisogno di correre di sopra, nel corridoio del quinto piano in cui nessuno andava mai, forse perché era il piano di mezzo o forse perché era quello dove ci si aspettava ci fosse più gente. Arrivata lì, con la sciarpa che ancora le pendeva da dietro alle spalle e i segni rossi e gialli sbiaditi sulle guance, tutta la tristezza della sua fuga –perché una fuga era, senza altre spiegazioni- le era caduta addosso e sulle guance sottoforma di lacrime così stupide ed inutili e lei non aveva potuto fare altro che darsi manate sulla pelle arrossata e rovinata.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Stupidi Corridoi del Quinto Piano.

-Una Jily sulla stupidità e sull'amore insicuro-

Grazie ad Alice, che mi spinge sempre a pubblicare. Anche le schifezze.








Le pietre erano fredde contro la mano di Lily e le lasciavano sui polpastrelli un sottile strato di polvere ed umidità che si andava a mescolare con i residui di lacrime che fino ad allora aveva spazzato via dalle guance.
Non che avesse avuto un logico motivo per piangere –Grifondoro aveva appena vinto la partita di Quidditch contro Tassorosso e Mary le aveva regalato una bustina di Api Frizzole dannatamente buone- ma aveva sentito l’impellente bisogno di correre di sopra, nel corridoio del quinto piano in cui nessuno andava mai, forse perché era il piano di mezzo o forse perché era quello dove ci si aspettava ci fosse più gente. Arrivata lì, con la sciarpa che ancora le pendeva da dietro alle spalle e i segni rossi e gialli sbiaditi sulle guance, tutta la tristezza della sua fuga –perché una fuga era, senza altre spiegazioni- le era caduta addosso e sulle guance sottoforma di lacrime così stupide ed inutili e lei non aveva potuto fare altro che darsi manate sulla pelle arrossata e rovinata.

-Stupida, stupida Lily.- brontolò, passandosi una mano impolverata tra i capelli, sporcandoli ed impataccandoli più di quanto non avessero fatto i residui di merenda dei primini che le avevano mangiato sopra la testa durante la partita. Era frustrata, arrabbiata con se stessa e pure in uno stato fisico pietoso, l’unica stupida Grifondoro a non essere nella sua Torre a festeggiare con i compagni e la consapevolezza di quanto miserevole fosse lei stessa in quell’istante non faceva altro che aumentare il fastidio che provava verso di se.
-Lily Evans, cosa diavolo ti succede? Ti butti giù così? Scappi di nuovo? Ancora?- brontolò sottovoce, scoppiando poi a ridere senza motivo, con quella risata a risucchio tanto brutta ed antipatica che le veniva quando era nervosa.

 Era vero, dunque, che l’amore rende stupidi, si disse.

Si sentiva schiavizzata, compressa, obbligata da catene che si era costruita da sola. Eppure, tutto questo, le sembrava ogni giorno più bello.
Le immagini di James festeggiato da tutte quelle ragazze molto più belle, molto più simpatiche, molto più spigliate di lei le invasero il cervello, costringendola a smettere di ridacchiare per alzare il mento in una posa forzatamente naturale. Si era sentita stupida, rosa da una gelosia che si mischiava alla sua tipica insicurezza da adolescente e da ragazza timida, e non aveva saputo combattere contro se stessa.
E perciò era scappata, rifugiandosi in un posto che era di tutti, ma non era di nessuno, un po’ come lei e il suo cervello, che tutti conoscevano ma che preferivano ignorare, lasciandolo da parte insieme alle sue paranoie e i suoi problemi.
Lily sospirò e si passò di nuovo una mano tra i capelli non appena sentì dei passi rimbombare lungo il corridoio, rinunciando a dare al proprio viso un aspetto decente.

-Lily Evans, cosa diavolo ti succede?- esclamò la voce dietro di lei e la ragazza esplose in una risata che non si sapeva bene di cosa fosse fatta, se di isterismo oppure di felicità.
-James Potter, potrei dire che sto parlando con una voce nella mia testa, ma sembrerei ancora più pazza e disperata e non capiresti il riferimento, perciò ti dico “Assolutamente niente”.- si schernì lei, girandosi e sorprendendosi nell’apprezzare le tracce sporche sul proprio viso, i capelli impataccati e l’aria da folle. James era davanti a lei con ancora la divisa indosso, gli stivali mezzi slacciati e i capelli sparati per aria ancora più del solito, ingarbugliati e spettinati in maniera del tutto casuale, le gote arrossate e uno sbaffo di terriccio sotto ad un occhio e a Lily sembrava che qualcuno l’avesse messo lì così apposta per lei, apposta per darle un senso.
-Sei scappata, non capisco perché tu l’abbia fatto. E... se mi permetti di dirtelo, mi sembri completamente folle.- sussurrò lui, avvicinandosi ed inciampando in uno dei lacci degli stivali, rischiando di cadere a terra in meno di un istante.
-Tu sembri appena uscito da una guerra, invece.- brontolò, lasciando che lui si facesse scappare uno dei suoi soliti sorrisi imprevisti e allungando una mano verso la sua.
-Perché diavolo sei corsa fino a qui?- domandò lui, intrecciando le dita con quelle della ragazza e sorridendole ancora, inclinando la testa e studiandola da sotto i ciuffi sporchi.

-Io non lo so perché hai scelto me, ma ci sono mille motivi per cui avresti potuto scegliere una di quelle ragazze bellissime lì fuori, di quelle in grado di darti tutto ciò che vuoi e capaci di nasconderti le parti brutte della loro personalità, ragazze meno complicate, più adatte ad amare.- spiegò, alzando le spalle e girandosi per guardarlo bene, fissarselo negli occhi, prima che lui le desse ragione e se ne andasse, lasciandola lì da sola.
E invece James rimase e scoppiò a ridere, matto pure lui, tutto arruffato e sporco.

-Ma Lily, pensi davvero che sceglierei una di quelle ragazze per mille motivi quando ne ho un milione per stare con te?- esclamò, avvicinandosi per abbracciarla. Era sudato, sporco ed entrambi sembravano appena usciti da un cassonetto dei rifiuti, ma a Lily sembrava niente in confronto al calore che aveva in mezzo al petto e sulle labbra, dove James la baciava piano, con delicatezza. Ci mise un po’ a staccarsi e a sorridere, cercando di non sembrare matta e ancora di più ci impiegò a lasciarsi convincere ad andare di nuovo nella Torre.
-Ho saltato pure la doccia per colpa tua, ti rendi conto?- ridacchiò lui, facendo ondeggiare le loro mani.
-Beh, io mi sono sorbita una partita di Quidditch seduta sotto i primini solo per poterti vedere bene, direi che siamo pari, no?- disse Lily, retorica, alzando un po’ le spalle e sorridendo.
-Un giorno mi dirai perché sei scappata, d’accordo?- chiese, senza guardarla negli occhi.
E Lily scosse le spalle, lasciandogli sulle mani piccole tracce di polvere, colore per la pelle e lacrime.

-Mi andava di visitare il corridoio.-








Writ's Corner
*Oh Mamma, quella è la Writ! Uccidiamola tutti insieme perchè sparisce e torna con delle schifezze e non con Click o Combinazioni!*
Urlatelo pure. Me lo merito. u.u
Va bene, sono tornata dopo qualcosa tipo secoli, con un qualcosa di smanceroso e di diabetico, influenzato dal mio momento fin troppo romantico e dai miei continui -e veri- sbalzi d'umore. Mi ero ripromessa di non scrivere niente in questo periodo, perchè so che prima o poi tornerò a rileggere e mi farà male oppure mi sentirò proprio una stupida diabetica. Ma sono dannatamente ed orribilmente felice e quindi niente, pubblico.
Mi mancavate un sacco

W


(aggiornerò presto. GIURO)
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Writer96