Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Alkimia    03/04/2013    11 recensioni
[CONCLUSA]
***SEGUITO di "A series of unfurtunate events"***
Ognuna delle opzioni possibili è rischiosa e potrebbe danneggiare Nadia. Per non parlare dell'altra faccenda in ballo: qualcuno vuole distruggere la Terra... tanto per mantenersi nel solco della tradizione.
Nadia è in America per cercare, insieme allo S.H.I.E.L.D, un rimedio ai danni provocati dall'energia della pietra. Loki è prigioniero sul pianeta dei Chitauri ma ha ancora dei piani. Eppure, ancora una volta, troppe cose non vanno come lui sperava. Vecchi nemici tornano da un passato lontano che lui continua a rinnegare, costringendo gli Avengers a tornare in campo; episodi e sentimenti inaspettati lo porteranno a dover decidere da che parte stare. E non è detto che la decisione finale sarà quella giusta...
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'A waltz for shadows and stars'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo


«Potresti essere un po' più delicato!» esclama Tony, sbuffando.
«Potrei. Poteri anche rifilarti un pugno sul naso» replica Steve, lasciando andare i cuscini che l'altro gli aveva chiesto di sistemargli.
Barton ha minacciato di legarlo al letto se non si fosse deciso a restarci per tutto il tempo che i medici della base ritenevano opportuno. Tony ci crede alle minacce di Occhio di Falco, per questo si è rassegnato alla sua degenza in posizione orizzontale.
Quando ha riaperto gli occhi, erano tutti là.
È stato sollevato di vedere Thor sano e salvo, anche se un po' scorticato. Mancava solo Nadia e per le prime ore Pepper non gli ha voluto dire cosa fosse successo per non farlo agitare. Poi glielo hanno raccontato e non è stato lui ad agitarsi: la squadra riparazioni sta ancora tappando l'enorme foro lasciato da Hulk – per fortuna in un'area non troppo trafficata della base volante. Era anche ora che Bruce Banner si sfogasse un po', ha retto bene a tutto lo stress che ha dovuto sopportare, ma era ovvio che bastasse una goccia a far traboccare il vaso già ampiamente stracolmo. Ad ogni modo, sembra che Barton sia andato a ripescarlo con il jet, da qualche parte nei pressi di Ellis Island e ora Bruce si sta riprendendo nella stanza accanto, sorseggiando succo di frutta multivitaminico o qualcosa del genere.
Oh, e poi c'è il fottuto piccolo cervo. Il tizio torvo che non lo ha ucciso quando poteva finalmente farlo senza neanche rischiare di venirne incolpato, dato che lui sarebbe morto comunque restando in città. Tony sa che non deve illudersi, che Loki non lo ha graziato per un impeto di bontà, lo ha solo risparmiato per sfregio, solo perché lui vivesse con la consapevolezza di poter essere sconfitto – grazie tante Bambi, lo so già! – che quel gesto è l'eccezione che conferma la regola. Ma se il cugino di Sauron avesse fatto schioccare di nuovo le dita, a quest'ora lui sarebbe un cadavere riverso in una strada di periferia e Tony odia la prospettiva di essere vivo solo perché a Loki già girava per il verso giusto quel giorno... e immagina che questo sia esattamente il risultato che lui voleva ottenere. Bastardo...
Accantona il pensiero. Del resto non fanno altro che ripetergli di non agitarsi, che è rimasto senza reattore Arc per diverse ore e ha rischiato grosso e il suo cuore ha subito uno stress non indifferente.
La banda di profughi bellicosi è stata catturata, opportunamente impacchettata e spedita su Asgard, dove Thor ha assicurato che Babbo Orbo darà a tutti loro una lezione con i controfiocchi.
La Terra è di nuovo al sicuro e lui desidera ardentemente del caffè, ma nessuno vuole lasciarglielo bere. 
«Ammettilo, nonnetto, sei contento che io non abbia tirato le cuoia» esclama Tony, guardando Steve dal basso.
«Non esserne troppo sicuro, Stark».
Tony scoppia a ridere. Il Capitano lo guarda perplesso, chiedendogli cosa ci sia di divertente.
«Nulla... è solo che io in un letto di ospedale e tu che mi sistemi i cuscini è una situazione troppo da fanfiction slash». Le parole gli inciampano tra una risata e l'altra.
«Cosa sono le fanfiction slash?» domanda Rogers con perfetto candore.
«Qualcosa dalla quale faremo tutto il possibile per proteggerti, Cap» dichiara una terza voce, dall'uscio della porta.
Nadia è in piedi, appoggiata allo stipite di metallo. Sembra tornata in forma, quasi del tutto almeno.
Steve Rogers scuote la testa e alza gli occhi al cielo. Lancia un'ultima occhiata a Tony, poi si dirige verso l'uscita. È la prima volta che lui e la ragazza si vedono da quando lui è partito per New York dopo averle gridato contro come un cane rabbioso, e hanno decisamente bisogno di un po' di privacy.
Steve esce e si chiude la porta alle spalle. Sta diventando più intelligente.
Nadia corre verso il letto, salta sul materasso e getta le braccia al collo di Tony. Lui ricambia la stretta.
«Colombina...»
«Come ti senti?»
«Bene. È il resto del mondo a essere preoccupato, ma io sto benissimo» esclama lui. «Senti, io volevo... per quelle cose che ho detto»
«Avevi ragione»
«No. Ero arrabbiato per la situazione... tu avevi ragione, Loki era davvero lì per aiutare, secondo le sue strane e discutibili attitudini e per i suoi loschi scopi, ma pur sempre per aiutare. E, detesto dirlo, ma Thor è vivo grazie a lui, non grazie a noi»
«Sì, ma io ho sbagliato, per tutto questo tempo, ho pensato solo a me stessa e...».
Tony scuote la testa. Per tutto quel tempo la ragazza è stata invischiata in una situazione più grande di lei, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista emotivo, e lui ha sempre pensato che essere innamorata di uno come Loki fosse un sintomo di un qualche grave disturbo mentale, ma alla fine si è dovuto rendere conto di quanto coraggio le ci sia voluto per amarlo e anche per lasciarlo andare. E dopo tutto quello che è successo, Tony non può escludere che anche il dio bastardo provi davvero qualcosa di importante per lei. Questo non cambia niente, ma è un dato di fatto che va quanto meno riconosciuto.
«Più ci penso e più mi rendo conto che trovare il giusto e lo sbagliato in tutta questa faccenda è impossibile» conclude Tony. «Ad ogni modo, Loki avrebbe potuto uccidermi e non l'ha fatto». Ora lui non vuole stare a ripeterle il ragionamento che ha elaborato al riguardo, è anche abbastanza sicuro che Nadia giungerà da sola alle stesse conclusioni a tempo debito, ma davvero non è quello il momento dei cavilli e delle accuse. «E se mi avesse fatto fuori, quella brutta cornacchia di Nick non avrebbe avuto modo di fare la sua buona azione annuale».
Nadia si irrigidisce. Tony non riesce a immaginare quanto dev'essere stato terribile per lei tentare di riparare il reattore Arc, scoprire di non esserne in grado e poi venire a sapere che tutti i suoi sforzi e tutta la disperazione che l'ha spinta a farli erano inutili. Ma non riesce ad avercela davvero con lo S.H.I.E.L.D, ha capito le regole del gioco da tempo, e anche se è un gioco che non sempre gli piace, almeno sa cosa aspettarsi. È vaccinato alle sorprese del vecchio monocolo, diciamo...
Ma non può fare a meno di pensare a quello che gli ha detto Loki a proposito di Nadia, prima di lasciarlo in strada mezzo tramortito: se tieni al suo bene, appena tutto questo sarà finito, mettila su un aereo e rimandala a casa. Tienila lontana da voi, e tieni Fury e lo S.H.I.E.L.D. lontani da lei.
Già, Nadia non è fatta per quella vita e lo S.H.I.E.L.D. deve dimenticarsi della pietra, della fonte di energia, della ragazza che potrebbe o non potrebbe tornare utile se imparasse a usarla.
Che poi, il fatto che lei impari a usare meglio la pietra ormai è fuori questione, dato che il suo inquietante maestro se n'è andato.
Thor ha lasciato libero Loki e magari al suo ritorno su Asgard si beccherà pure una buona dose di sculacciate da Odino. Fury ha dato di matto, ma erano ancora tutti troppo turbati dallo scherzetto della lampadina di ricambio tenuta nascosta per empatizzare con lui. Ciò non toglie che sapere di Bambi libero e sgambettante per la galassia non aiuta nessuno a mettere bene la testa sul cuscino la notte. Ma Thor è uno di loro e doveva certamente avere le sue ragioni, e poi, come lui stesso ha detto al diretto interessato, il giorno in cui tornerà saranno pronti.
«Loki ti ha... ehm, salutata prima di lasciarci?» domanda Tony alla ragazza.
«Sì. È stato molto... beh, ha i suoi modi di essere carino, talvolta».
A conti fatti, non ne ha mai dubitato. Tony Stark li conosce quelli come Loki, quelli che sanno sempre apparire peggiori di quello che sono, per molto tempo anche lui è stato uno di loro. Per certi versi lo è ancora.
Sì, a quanto pare quello è proprio il punto di conclusione alla fine della storia. E anche l'avventura di Nadia si può considerare conclusa.    
Gli unici che sanno della pietra sono loro e i profughi di Nornheim, che lo hanno scoperto solo perché avevano una spia tra le loro file, che sono arrivati alla ragazza tramite loro; se lei fosse rimasta a Venezia, probabilmente gli esiliati del pianeta alieno starebbero ancora girovagando a vuoto alla ricerca di una fonte di energia che quasi certamente non avrebbero mai trovato.
Nadia deve tornare a casa, dalla sua famiglia, solo così sarà al sicuro. E lei stessa lo sa bene, Tony se ne rende conto ora, guardandola, che nei suoi occhi già si sta formando quel velo di tristezza che precede gli addii.
«La tua famiglia sarà contenta di riaverti tra i piedi» le dice.
«Sai cos'è che mi mancherà più di ogni altra cosa?»
«Il mio brillante umorismo?»
«No»
«Il tè verde di Banner? L'odore di sapone e brillantina che ha il Capitano?».
Nadia ride e scuote la testa.
«Jarvis che mi dice quando ho messo più trucco su una guancia rispetto all'altra».




_____________________________




Come vi avevo detto, non finisce qui. C'è in cantiere un terzo e ultimo episodio della vicenda, un po' più breve (almeno su carta) dei due che lo hanno preceduto e molto più... “fantasy”. Penso che posterò il prologo lunedì 22 aprile, per poi cominciare a pubblicare i capitoli settimanalmente ogni venerdì, as always.

Ma questo secondo capitolo della trilogia è stato un vero parto, molto più difficile della prima fanfiction, molto più complesso e, quindi, sicuramente molto più pregno di difetti e di passaggi che non sono riuscita nemmeno io a farmi piacere (ci sono capitoli che ho scritto e cancellato almeno cinque volte). Eppure non c'è stato un solo momento in cui io non mi sia divertita a scrivere questa storia, ma se il divertimento era il motore principale che mi spingeva ad andare avanti a raccontare avventure e disavventure di Loki, Nadia e Avengers, l'impegno e l'entusiasmo che ho tentato di mettere in queste pagine lo devo a voi, a chi mi ha seguito, a chi non ha mai mancato di farmi sapere che la storia gli piaceva, a chi ha evidenziato difetti che mi hanno aiutato a correggere il tiro, a chi ha avuto la pazienza di scrivermi che la storia invece proprio non gli andava. A quelli di voi con i quali si chiacchiera su Facebook. A quelli che mi scrivono lunghi mp. E a tutti quelli che semplicemente leggono, che settimana dopo settimana sono sempre stati lì.
E... uff... è dura ringraziare come si deve senza sembrare ruffiana, ma il miracolo che trasforma quella che è solo una storia in qualcosa di più merita tutta la gratitudine del mondo.

Grazie di cuore.
Alla prossima.
Luciana        
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Alkimia