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Autore: apple92    23/10/2007    3 recensioni
Crescere significa anche guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda. Nulla è cambiato, tutto è cambiato. Racconto di una storia che finisce per fare spazio all'amore. Quello vero.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Both

Both

 

Ranma

 

Da quando mi hai lasciato ho evitato tutti i posti che conosco e che frequenti anche tu, ma oggi dopo tre mesi di estenuanti allenamenti ho proprio voglia di una delle Okonomijaky Special di Ukyo. Entro, saluto la cuoca e mi siedo. Sono contento che sia di nuovo mia amica come quando eravamo bambini, mi fa piacere parlare con lei. È la mia unica valvola di sfogo, il mio unico contatto con l’umanità. Non ho neanche più Ryoga, partito per sempre, stavolta davvero, per vivere con Akari.

Non posso fare a meno di pensarti ogni giorno che passa e quando rientro in città mi sembra di vederti ovunque. Oggi c’è molta folla nel locale, è sempre così sotto Natale, non sono più abituato a muovermi in questo caos. La vita condotta in totale solitudine a perfezionare le mie tecniche ha influito pesantemente sul mio carattere. Il suono del campanellino segnala l’apertura della porta, come non voltarsi a controllare ad ogni tintinnio.

Mi chiedo se sei davvero tu, quella ragazza appena entrata, ma fra gente, luci e fumo non ti vedo più. Credo che potrei impazzire.

 

Ma stavolta ci sei davvero, Ucchan me ne da la conferma e torna a servire ai tavoli. Mi lascia nel più totale subbuglio interiore. Come dimenticare la vita al tuo fianco? Rimango una statua di sale lasciando credere ai passanti di essere sempre lo stesso uomo di roccia, tutto d’un pezzo. Ti guardo, sarebbe meglio dire ti fisso, da lontano…mi stai guardando, incrocio un'altra volta il tuo sguardo  olta, a a luntano mi stai guardando incrocio il tuo sguardo tra la folla mi hai notato gitra la folla, mi hai notato. Occhi negli occhi, mi sento nudo, come se con quel contatto visivo riuscissi a leggermi dentro. Forse è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima.

Ormai non posso più nascondermi, sei tu, seduta al tavolo laggiù, bella come nei ricordi che ho di noi.

Ma nei tuoi occhi ho paura di scrutare; cosa troverei? Delusione? Pietà? O forse l’affetto di un nuovo amore.

 

Mi fa uno strano effetto vederti con un altro, come me è stato scelto da tuo padre, ma con lui sembri andare d’accordo. Ho meditato più volte sul nostro rapporto tra i boschi, potrei dire continuamente. Ti ho amato. Ho sempre avuto paura di ammetterlo. Confessartelo adesso sarebbe inutile, un’inutile sofferenza per entrambi. Ora so dare un nome anche a ciò che mi rode la milza: gelosia! Sei così carina con quei piccoli codini, quando stavi con me non hai mai provato questo look. Ti accorgi del mio sguardo infuocato perennemente su di te quindi distolgo lo sguardo e torno a fissare il mio piatto. Fa troppo caldo in questa stanza. Ti alzi, lo prendi per mano e lo trascini verso il bancone dove sono poggiato; so già che quello che stai per fare mi farà male, molto male.

Mi presenti lui, somiglia a me, ma credo che non lo ammetteresti mai.

 

La tua testa dura e tutti i miei stupidi sbagli hanno distrutto quello che avrebbe potuto esserci tra di noi. Chissà se pensi mai a quello che saremmo potuti diventare, eravamo una bella coppia, infondo, ci intendevamo. Mi svuota pensare che l’anno scorso c’ero io al suo posto, sotto la neve qui con te. Ho sprecato la mia occasione, lo so, ora tocca a lui godere della tua compagnia… forse per sempre.

 

Spero tu non abbia già cancellato dalla tua mente tutti i nostri momenti insieme. Non sono stati molti quelli da vera coppia ma per me tutti hanno avuto qualcosa di magico. Se solo lo avessi scoperto prima.

Chissà se tenevi un diario a cui confidare i tuoi sentimenti. Cosa darei per saperlo, per leggerlo, per sapere se qualcosa per me l’hai provato e se c’è ancora una speranza per cui lottare.

Mi basterebbe sapere che conservi ancora qualcosa di noi, per crederci, per illudermi ancora. Se anche per un solo giorno hai tenuto a me.

Forse nel cassetto dei tuoi ricordi. Magari.

 

Ripensi mai a noi? Che nostalgia, ti ho appena parlato ma non mi basta. Avevo imparato a sopravvivere, convivendo con la tua assenza ma più ti parlo e più ti voglio. Non ce la farei nemmeno un minuto adesso senza di te. Non ora che la mia meta è delineata. Sei il mio unico desiderio e non posso perdere quest’occasione di ottenere tutto quello che ho sempre sognato. Parole, tante parole al vento. Che senso ha avuto questa conversazione, non sembravi tu, eravamo come due persone appena conoscenti.  Un‘estranea, forse non sei come nei miei ricordi, capita che con la distanza si comincia fantasticare costruendo enormi castelli di carta che la realtà spazza via in un baleno; capita anche che le persone cambino. Te ne sei andata troppo in fretta e come al solito non ti ho capita. Quando mai!

E magari un lacrima solca il tuo bel viso, bagnandolo di amarezza, quando guardi quella foto di noi che ti ho lasciato prima di partire per questo lungo viaggio. Un ricordino di Nabiki che, al solito, non si smentisce mai.

Ritorno ad essere solo.

Sei uscita dal locale.

E dai miei giorni.

 

Potrei provare a fermarti ma non lo faccio mi conosci, in amore sono un vigliacco.

E io conosco te, la mia ottusa ragazza…mi fa rabbia.

So che non tornerai sui tuoi passi, hai già fatto la tua scelta, non sai perdonare, sei così testarda tesoro

Ti amo, siamo stati insieme eppure non c’è mai stato un vero bacio fra di noi, e se questa è davvero la mia ultima occasione per farti innamorare di me devo agire. Infondo mi considero un uomo, pardon, un mezzo uomo d’azione ma con te non ho mai saputo cosa fare, che sciocco anzi, che baka, come ami definirmi. Mi alzo e comincio a correre, ti raggiungo fuori dal locale e ti bacio. Sta nevicando ma non me ne accorgo, è già tanto che non mi respingi, anzi mi copri con il tuo ombrello. Grazie tu sai sempre cosa fare. Sai che imbarazzo se mi fossi trasformato. Non sembri sorpresa; sono così prevedibile?!? Io neppure riesco a credere di averlo fatto eppure sembra che tu te l’aspettassi. Ti lascio un momento di respiro e ti bacio nuovamente, incredulo e sempre con più passione, la mia mano dietro la tua nuca ti scompiglia i capelli e ti attira con vigore a me. Non scapperò mai più! Non posso perderti, sono pronto ad affrontare le mie paure e lui.

Lui che è qui presente ma sembra indifferente alla scena e tu che non mi scacci con un pugno ben assestato. Forse sono scivolato e ho battuto la testa. Forse sto sognando ma vi prego non svegliatemi, se morissi adesso sarei l’uomo più felice del mondo.

Ma questa è la realtà e di lui ci occuperemo dopo.

Ora ci sei solo tu.

Ora siamo solo io e te.

Io ti amo… ma tu cosa provi?

 

   
 
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