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Autore: Moonspell    03/04/2013    2 recensioni
Una raccolta di piccole scene improvvisate nella mia mente su come, in quattro anni, tre dei Malandrini diventeranno Animagus.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I.




«Ecco qui»
Fu con un tonfo sordo che sentimmo il tavolo tremare, seguito da un’imprecazione mormorata di Sirius, che per lo spavento, aveva appena tracciato una riga latitudinale d’inchiostro che attraversava il foglio di pergamena su cui stava diligentemente ricopiando il mio compito di Trasfigurazione.
Alzai lo sguardo per studiare quella torre bieca di libri che era appena precipitata sul tramezzino di Peter, sormontata da una chioma nera, priva di qualsivoglia logicità nel suo assetto e che venne ben presto passata a rassegna da una fugace passata di mano, ma il resto di James rimase oscurato da quei tomi malmessi.
«L’hai preso sul serio quest’incanto Feraverto…hai intenzione di brindare alla salute di Gazza con Mrs Purr?»
«Lo vedi che sei geniale, Remus?»
«Sirius…»
«D’ora in avanti lascerete perdere i libri di testo, e qualsiasi feraverto: abbiamo altro a cui dedicarci!»
Appoggiai la mia piuma, seriamente preoccupato, lanciando a Sirius solo un occhiata fugace, incontrando sul suo volto la mia stessa perplessità, quel dubbio insano che ti fa sentire lo stomaco grande come una nocciolina
«Di preciso cos’hai in mente?»
Fu il più timido tra noi a mostrarsi invece il più coraggioso, facendo quella domanda così scottante,
di cui non eravamo certi voler sapere la risposta (Sirius sicuramente titubava perché c’erano dei libri di mezzo, non certo perché dedicarsi a qualcosa di differente dalle lezioni lo turbasse)
«Ho trovato la soluzione al problema peloso di Remus!»
Perché quel tono trionfante nella voce di James mi ha sempre procurato dei strani giramenti di testa? Ma quel giorno fu particolarmente forte come sintomo, la vista mi venne meno mentre la stanza si rimescolava davanti a me
«Come?»
«Meraviglioso, Remus è già entusiasta della cosa! Dunque, pensavo che… »
«No, James, non era un “come vuoi fare”, era un “puoi ripetere?”»
«Oh, certo! Ho trovato una soluzione al tuo piccolo problema peloso»
Mi strofinai energicamente il viso, stropicciandomi gli occhi per riconquistare un po’ di lucidità, e quando tornai ad affacciarmi alla Biblioteca vidi James seduto tra gli altri due, che mi fissava preoccupato
«Qualsiasi cosa tu abbia in mente è no! Scordatelo… piuttosto preferisco passare ogni mio pasto davanti al quadro della Signora Grassa che mi improvvisa uno spogliarello!»
«Remus, ti prego, sono delicato di stomaco!»
Lanciai un occhiata dubbiosa a Sirius che si teneva lo stomaco, respirando ampiamente, e mi massaggiai la tempia preparandomi ad un lungo, lunghissimo e combattuto discorso con James Potter, ed il suo braccio destro Sirius Black. La mia sola speranza era che Peter mi appoggiasse, o che per lo meno se ne chiamasse fuori
«Se la metti così, non hai diritto di voto»
La democrazia a casa Potter. Non mi stupii mai che fosse imparentato coi Black: autoritario e testardo esattamente come loro
«Animagus? Cosa sono?»
Fu la voce di Peter ad accorciare i tempi di quella discussione che in altro modo si sarebbe prolungata in infantili battibecchi che non avrebbero portato a nulla. Mi voltai a guardarlo esterrefatto, sbigottito, sconvolto, e quando si accorse che lo stavo fissando mi mostrò la copertina del libro
«Sono Maghi che possono trasformarsi in animali. Sono persone che nascono con questa capacità stupefacente!»
«Ma dove li hai presi questi libri? Dal reparto infantile? Uh guarda, questo ha le sagome di cartone che escono dalle pagine, e si muovono!»
L’esaltazione di Sirius davanti agli animaletti di carta che giravano in tondo fu un duro colpo al cuore: ero nel sacco. Avrebbe avuto senso discutere con quei due?
«Alcuni libri sono per insegnare ai bambini come gestire il loro potere di Animagus. È una cosa seria, Sirius! Non è un giochino!»
No, non avrebbe avuto senso. Lo capii subito, quando li vidi litigarsi il libro come due marmocchi. Ma in fondo lo eravamo: quattro tredicenni con la passione dei guai.
«Perché gli Animagus, James?»
Almeno Peter riportò la situazione ad un livello sensato e razionale. Gli fui grato, per lo meno perché dette a quel teatrino una parvenza di serietà. Io ero bloccato dalla paura, non avevo fiato per respirare, ancor meno di parlare. Non capivo dove James volle andare a parare, non sapevo come comportarmi.
«Ottima domanda! Dunque, quest’estate mi sono documentato sui Lupi Mannari e ho scoperto che sono aggressivi solo con gli uomini, e che se sono rinchiusi in ambienti non naturali tendono ad auto infliggersi delle ferite. Solo in compagnia di altri animali sono tranquilli, dandosi pace»
«Quindi dici che con degli Animagus le sue trasformazioni saranno più piacevoli?»
«Non so Sirius, mio padre dice che potrebbe essere»
«L’hai detto a tuo padre?»
«No, Remus, gli ho detto che stavo facendo una ricerca didattica…»
«Ma noi non siamo Animagus, come potremmo aiutarlo?»
«E’ qui il punto, Peter. Si può diventare Animagus!»
«No!»
Fu un ordine, una supplica, un esclamazione di puro terrore e rabbia. Fu un esplosione di sentimenti che mi travolse e senza nemmeno accorgermene mi ero alzato in piedi, e gli sguardi di metà biblioteca erano puntati su di me
«Remus, siamo in biblioteca… shht! »
Non so cosa mi spinse a risedermi e a non scavalcare il tavolo per picchiarlo. James a volte era un vero e proprio vigliacco: aveva scelto apposta la biblioteca, sapeva che li non avrei potuto ribattere più di tanto per non farmi sentire, e sarei stato costretto ad ascoltare, senza fiatare. Una vera carogna.
«Dici che potremmo diventare Animagus? Si, vi prego, facciamolo!»
«Sirius, per Merlino, parla piano!»
«James, non posso parlar piano, hai avuto un idea geniale! Mi ridai il libro di prima, comincio subito a studiare»
«No! E ripeterò fino alla fine No! È troppo rischioso, non sappiamo cosa comporta una trasformazione indotta, e poi non sei nemmeno sicuro funzionerà! Potrei uccedervi! Non vi lascerò rischiare le vostre vite in modo così stupido!»
«I libri servono per studiare Remus. Ci accultureremo sull’argomento e capiremo come comportarci, come fare. Ma vedrai, questo è il piano giusto!»
«Se lo è come quelli dell’anno scorso siamo messi bene!»
«Esatto, Peter ha ragione: è un anno che accumulate fallimenti, e tutto per una cosa che io non voglio facciate! Quindi toglietevelo dalla testa, io non voglio centrarci nulla, e se continuerete con questa storia lo dirò a Silente»
Fu con quelle prole che me ne andai. Beata gioventù, beata innocenza: allora non esisteva ragazzino più ingenuo di me.
 

 
   
 
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