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Autore: Freckles_22    03/04/2013    3 recensioni
Uno dei giurati si alzo’ in piedi consegnando un foglio nelle mani del giudice. Il respiro si fece tremante. David mi guardo’ speranzoso. Mi presi il labbro inferiore tra i denti mordendolo e torturandolo in attesa che quel maledetto uomo in tunica leggesse il mio futuro, quasi fosse un cartomante, quasi fosse Dio, per decidere sul destino degli uomini.
Ripensai a come mi ero cacciata in quel guaio. Andando a letto con Malik. Una scopata e c’ero rimasta fregata. Quasi come essere rimasta incinta.
- In base alle dichiarazioni rilasciate .... – Iniziai a contare. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Respiro. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci. Respiro.
- .... La giuria dichiara l’imputata.... -
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Looking for Freedom.



-Respinta! – Dichiaro’ il giudice per poi battere il martelletto sul banco. Tirai un sospiro di sollievo ritornando a guardare il pavimento.
David, il mio avvocato, cercava in tutti i modi di dimostrare la mia innocenza e ad ogni accusa controbatteva con tutte le sue forze.
40 giorni passati in cella. Un attesa straziante. Il processo finale che avrebbe deciso sui prossimi anni della mia vita.  Oggi.
Per la prima volta avevo abbassato la guardia , la prima volta ed era bastata. Strinsi i pugni e giurai che una volta uscita di lì quel bastardo me l’avrebbe pagata.



Era una sera come tante altre.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi in un asciugamano caldo che presi dal calorifero. Sorrisi maliziosamente guardandomi la pelle delle gambe nude ricoperta da scintillanti goccioline d’acqua e non potetti fare a meno di pensare a tutti i ragazzi che avrei potuto avere con un semplice schiocco di dita. Mi attorcigliai i capelli alla testa con un mollettone e mi spogliai massaggiandomi a lungo il corpo con una crema alla menta. Dopo poco cominciai ad asciugarmi i capelli con il phone. Lunghi, ricci, corvini.
Indossai uno dei miei tanti mini-abiti aderenti con uno spacco sulla schiena ed una scollatura a V abbastanza pronunciata e fissai il mio viso allo specchio. Gli occhi verdi marcati dall’eyeliner nero luccicavano come pietre e le labbra color sangue fremevano. Quella sera volevo divertirmi e sentivo che ci sarei riuscita.

- Pronta? – Mi chiese Marissa salendo in macchina.
Sorrisi maliziosamente mentre con la mano sinistra ingranavo la prima.
Marissa Klain, ragazza bionda, abbronzatura perfetta, occhi azzurri come il ghiaccio, freddi, letali.
Arrivammo davanti alla villa dove si teneva la festa. Parcheggiai la macchina e scendemmo circondate da mille sguardi. Mi ravvivai i capelli con un gesto della mano lasciandomi invadere dal profumo forte dello shampoo. Mi morsi il labbro inferiore guardando un ragazzo riccio che camminava a passo svelto sulla strada nella nostra direzione per poi fargli l’occhiolino. Lui si lecco’ le labbra e mi squadro’ da capo a piedi. Routine.
- Stasera ci divertiremo. – Sussurro’ Marissa non appena entrammo in casa.
La musica forte rimbombava nella stanza piena di ragazzi e l’odore del fumo e dell’alcool mi invase le narici.
- Si, lo farete bellezze. – Disse un ragazzo porgendoci due bicchieri.
Mi girai scontrandomi con due occhi color miele. Sorrisi non appena riconobbi il moro. La t-shirt nera aderente ne lasciava scoperti i bicipiti tatuati ed i jeans a vita bassa erano tenuti da una cintura in pelle.
- Malik. – Dissi squadrandolo con un bagliore negli occhi.
- Jones. – Rispose lui posando gli occhi sulla mia scollatura. – Che piacere. -
Portai alle labbra il cocktail e bevvi un sorso di liquido cristallino lasciando sul bordo del bicchiere una marcata impronta scarlatta.
- Klain. – Saluto’ poi il ragazzo sorridendo a Marissa.
Lei gli strizzo’ l’occhio per poi voltarsi e sgusciare tra la folla sudata che si agitava nell’ampio soggiorno.
- Sei stupenda. – Mi soffio’ sul collo il moro dopo qualche secondo.
Un brivido d’eccitazione mi corse lungo la schiena nuda.
- Lo so. – Sussurrai avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra, sfiorandole.
Sapevo come risultare attraente, mi bastava uno sguardo, un gesto ed i ragazzi impazzivano.
Ma lui non era come gli altri. Malik era capace di portarmi a letto per una sana scopata e poi non farsi più vedere. Non volevo permettergli di trattarmi come uno straccio anche se la sua natura da sciupafemmine glielo avrebbe reso difficile. Io e lui eravamo uguali. Dei bastardi. Dipendenti dal sesso. I sentimenti contavano poco o niente, non eravamo fatti per relazionarci ad una persona.
- Come siamo modeste. – Mugulo’ a contatto con la pelle del mio collo.
Sorrisi emettendo un suono roco dalla gola, simile a delle fusa.
Traccio’ con dei baci umidi il profilo della mia mascella per poi affondare le sue dita nella parte bassa della mia schiena facendomi aderire al suo corpo muscoloso.
- Non che la cosa mi dispiaccia. – Esclamo’ spingendo i fianchi contro i miei.
Ghignai soddisfatta. Si stava eccitando. I suoi respiri erano sconnessi e la sua pelle accaldata.
Sentii la sua erezione premere contro la mia coscia scoperta e la sua presa che si spostava sul mio ginocchio sollevandolo contro il suo fianco.
- Ti voglio, Kathleen. – Affermo’ percorrendo la lunghezza del mio arto inferiore.
Il mio respiro accellero’. Anche io lo desideravo, tanto. In suo tocco era una scarica di adrenalina pura. Malgrado tutto, solo lui riusciva a farmi quell’effetto.
Continuo’ il suo percorso con la punta delle dita e rabbrividii non appena entro’ in contatto con la mia intimità coperta dal lucido tessuto nero.
- Z-Zayn. – Il bicchiere mi sfuggì dalla mano frantumandosi in mille pezzi sul pavimento.
- Ssh piccola, rilassati.- Le sue labbra si muovevano freneticamente mentre mordeva e succhiava con forza un lembo di pelle sul mio collo che iniziava a bruciarmi.
- Baciami. – Ordinai per mettere fine a quella tortura.
Si stacco’ dal mio collo e si avvento’ sulla mia bocca obbedendomi. Gli morsi il labbro inferiore con violenza attirandolo a me.
Invasi i suoi capelli neri con le dita iniziando a tirargli il ciuffo, sapevo quanto lo odiava. Lo sentii mugolare infastidito mentre continuavo a molestargli la bocca che chiedeva accesso alla mia.
Le nostre lingue iniziarono un movimento violento, cercandosi disperatamente l’una con l’altra.
Porto’ un braccio sotto le mie ginocchia, l’altro sulla mia schiena e mi sollevo’ del tutto con facilità.  Salì le scale vicine che portavano al piano di sopra e aprì con un calcio la seconda porta del lungo corridoio. A tentoni riuscì a girare la chiave nella toppa serrandoci nella stanza buia. L’intenso profumo di cocco mi invase le narici e mi annebbio’ la mente mentre le calde labbra del ragazzo che ancora mi reggeva si facevano spazio sulla mia pelle.

- E’ stato fantastico. – Esclamo’ il moro sogghignando.
Si giro’ sul fianco e mi sposto’ i capelli dietro l’orecchio.
- Non sai quanto. – Affermai alzandomi dal letto per cercare la mia biancheria.
- Non sei costretta ad andartene. – Sussurro’ Zayn prendendomi la vita da dietro.
Sorrisi beffarda mentre facevo scorrere il perizoma nero lungo le mie gambe abbronzate.
- Io voglio andarmene. – Dissi mentre attraversavo la stanza e mi chiudevo nel piccolo bagno interno.
- Cazzo. – Sbraito’ Malik trafficando con degli oggetti tintinnanti. Sentii dei rumori di passi provenire dal pianerottolo.
- Malik? – Niente. – Che cazzo succede? – Urlai una seconda volta. Silenzio.
Nel momento in cui uscii dal bagno venni bloccata da un uomo in uniforme. Cercai di dimenarmi cercando il moro con lo sguardo. Nessuno.
- Che cazzo fate? Toglietemi le mani di dosso. – Urlai senza alcun ritegno girandomi su me stessa. Alzai lo sguardo e notai altri 6 uomini armati che rovistavano nella stanza e tra i miei vestiti mentre altri 2 mi tenevano ferma e mi mettevano dei ferri argentati ai polsi.
- Di cosa cazzo sono accusata? – Guardai negli occhi l’uomo che si trovava di fronte a me. Ero lì, in intimo e con le manette in attesa che qualcuno mi spiegasse cosa cazzo stava succedendo.
- Raid. – Esclamo’ un poliziotto alle mie spalle. Mi girai e sbiancai. Malik le avrebbe prese, e anche tante.
- Signorina, la dichiaro in arresto……. – Non ascoltai una parola di cio’ che dicevano.
Ero immobile, a fissare le 5 piccole bustine bianche che stavano imbustando come prova.
- …. Per possesso e spaccio di droga. – Finì l’uomo di fronte a me.
- Non ho fatto niente. Quel bastardo mi ha incastrata. – Urlai in preda alla disperazione.



In aula c’era un silenzio assordante. Uno dei giurati si alzo’ in piedi consegnando un foglio nelle mani del giudice. Il respiro si fece tremante. David mi guardo’ speranzoso. Mi presi il labbro inferiore tra i denti mordendolo e torturandolo in attesa che quel maledetto uomo in tunica leggesse il mio futuro, quasi fosse un cartomante, quasi fosse Dio, per decidere sul destino degli uomini.
Ripensai a come mi ero cacciata in quel guaio. Andando a letto con Malik. Una scopata e c’ero rimasta fregata. Quasi come essere rimasta incinta.  
- In base alle dichiarazioni rilasciate .... – Iniziai a contare. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Respiro. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci. Respiro.
- .... La giuria dichiara l’imputata colpevole. – Silenzio.



*Spazio Autrice*

Love yaa, come va people? Ahahaha.
Sono tornata con una nuova One Shot che spero vi piaccia. Questa volta è con il nostro kebabbaro preferito.. <3
Ho allungato questa volta dato che nella mia prima OS 'Nice to meet you' ero stata un po' frettolosa, con descrizioni o altro. 
Spero me la cagherete e me la recensiate, ci tengo eh! 
Ora mi dileguo, un bacio. 
Sara

P.S: Ringrazio con tutto il cuoricino le 8 anime che hanno aggiunto la mia precedente OS nelle preferite, le  4 che l'hanno recensita, le 5 che l'hanno inserita nelle ricordate e le 2 che la seguono <3 <3  Love you all..

 


 

  
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