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Autore: Lux_daisy    03/04/2013    4 recensioni
Salve a tutti! Questo mio nuovo esperimento sarà composto di 3 capitoli: ogni capitolo avrà protagonista una diversa coppia yaoi:
#1: Xanxus x Squalo
#2: Yamamoto x Gokudera
#3: Dino x Hibari
Ogni capitolo consiste in una raccolta di 21 drabble suddivise secondo le lettere dell'alfabeto: il mio tentativo sarà quello di narrare le diverse sfaccettature del rapporto di ogni coppia, concentrandomi su diversi aspetti ^^ spero di avervi incuriosito!
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciaossu gente!! ^^ eccomi qua con il capitolo di drabble sulla D18. chiedo scusa x il ritardo ma tra un impegno e l'altro non trovavo mai il tempo di finirlo... però ce l'ho fatta :D ci tengo innanzittutto a ringraziare dal profondo del cuore tutti quelli che hanno recensito non solo i precedenti capitoli di questa raccolta, ma le mie fic in generale: è un grazie davvero sentito perchè senza di voi non sarei andata avanti :D ringrazio anche chi ha solo letto perchè sapere di essere letta da qualcuno è comunque una gran bella cosa <3 detto questo, vi auguro buona lettura!


A come Allenamento

Il loro primo incontro non fu di certo tranquillo; del resto, quando si parlava di Hibari Kyoya, la tranquillità si trasferiva su un altro pianeta. Il povero Dino fu costretto a combattere contro di lui fino alla sfinimento di entrambi, tutto per dimostrargli che era degno di essere il suo maestro. Alla fine il loro allenamento fu questo: uno scontro senza sosta e senza esclusione di colpi, ma per quanto Hibari si sforzasse non riusciva a sconfiggere quel biondino irritante e la cosa lo spingeva a combattere ancora. Voleva morderlo a morte fino a togliergli quel sorrisetto dalla faccia. Dino non era il suo maestro: era solo uno stupido erbivoro.

B come Bacio

Se Dino si fosse reso delle conseguenze di quel gesto, forse si sarebbe trattenuto. Se Hibari non fosse stato distratto da quell’eccessiva vicinanza non richiesta, forse si sarebbe spostato. Se quello scontro non li avesse fatti ritrovare a terra, uno sopra l’altro, forse non si sarebbero persi l’uno negli occhi dell’altro per istanti apparentemente infiniti. Se Dino non avesse d’un tratto pensato a quanto fossero invitanti le sue labbra, forse non le avrebbe sovrapposte con le sue. Se Hibari non si fosse ritrovato stranamente senza forze a quel contatto così nuovo per lui, forse non avrebbe aspettato che l’altro si staccasse per assestargli una tonfata allo stomaco. Forse…

C come Conseguenze

L’improvviso colpo allo stomaco lasciò Dino senza fiato. Rialzatosi, provò a scusarsi, ma lo sguardo leggermente omicida rifilatogli da Hibari gli fece sospettare che fosse meglio tacere. Avrebbe voluto dire tante cose, ma neanche lui sapeva spiegarsi quel gesto. Come doveva comportarsi adesso che aveva superato un limite che non pensava avrebbe mai superato? Una parte di lui avrebbe voluto far finta di niente, ma l’altra parte, che aveva sentito Kyoya rispondere al bacio, anche se impercettibilmente, non vedeva l’ora di provare una seconda, una terza e anche una quarta volta.
Preparati ad essere punito, erbivoro!
Forse Dino avrebbe solo dovuto avere molta pazienza con il suo Kyoya.

D come Disciplina e Desiderio

Nella sua vita Hibari non aveva mai avuto desideri particolari, eccetto svolgere il suo dovere come Presidente del Comitato Disciplinare. L’ordine, le regole, il controllo erano gli elementi costanti delle sue giornate, ma l’incontro con Dino aveva stravolto tutto quanto. Aveva cominciato a provare delle emozioni nuove che non sapeva decifrare: il suo cuore batteva più veloce quando lo vedeva, lo stomaco tremava quando l’altro gli sorrideva e la mente si soffermava su dettagli come gli occhi, la bocca  e le mani, producendo pensieri che lo sconvolgevano ogni volta. L’erbivoro era in grado di fargli dimenticare il suo amore per la disciplina e fargli desiderare un diverso tipo di amore.

E come Esperienza

La scusa ufficiale era “visita amichevole per controllare Tsuna-nii”, ma il vero motivo per cui tornava sempre più spesso a Namimori era lui. Lo trovava, come al solito, sul tetto della scuola e il suo cuore fremeva ogni volta.Finivano quasi sempre per combattere, perché nella lotta Hibari riusciva ad esprimere se stesso ed era uno dei pochi modi in cui Dino riuscisse a comunicare con lui. L’altro era uno decisamente più piacevole per il biondo, che faceva storcere il naso a Kyoya. Ma le volte in cui quei baci si concludevano con una tonfata divennero sempre più rare fino a sparire del tutto. Entrambi avevano accumulato abbastanza esperienza.

F come Fiducia

Dino non aveva mai conosciuto qualcuno come Hibari, freddo, sicuro di sé, asociale e amante della violenza. Era un enigma apparentemente indecifrabile e proprio per questo non poté non sentirsene attratto dal primo istante. Ma Kyoya era come un porcospino: più ti avvicinavi a lui, più lui si richiudeva in se stesso, sfoderando gli aculei. Dino però non si arrese, neanche dopo i colpi ricevuti e le continue minacce di morte, perché, ogniqualvolta riusciva a superare le sue spine, trovava le sue labbra ad attenderlo. Sapeva che, nonostante tutto, Hibari lo desiderava tanto quanto lui: conquistarsi la sua fiducia fu il primo passo per arrivare al suo cuore.

G come Goffo

Senza i suoi picciotti attorno, Dino era tanto imbranato da inciampare sui suoi stessi piedi: l’avevano capito tutti tranne lui. Per questo, quando era solo, Hibari evitava di combattere contro di lui: non ci sarebbe stato alcun gusto nell’affrontare uno capace di mettersi k.o. da solo. Ciò che Kyoya scoprì solo più tardi fu che tutto quello che pensava di sapere su Dino non aveva alcuna importanza sotto le lenzuola, perché, sparita chissà come la sua goffaggine, il biondo si dimostrava incredibilmente abile ad usare mani, bocca, lingua e qualsiasi altra cosa potesse servire, sorprendendo e compiacendo il suo amante ogni volta. E Hibari aveva così smesso di sottovalutarlo.

H come Hobby

Il passatempo preferito di Hibari era combattere e mordere a morte chiunque osasse disturbare la quiete della sua Namimori. Tra i chiunque rientrava un certo biondino dall’irresistibile sorriso il cui hobby, invece, sembrava essere quello di punzecchiarlo e infastidirlo, tanto che Kyoya si chiedeva spesso cosa lo spingesse a tenerlo in vita. Dovrei morderlo a morte, si ripeteva, ma mentre il suo cervello gli diceva una cosa, il suo cuore diceva l’opposto. Ciò che alla fine faceva incazzare Hibari era il fatto che Dino riuscisse a capirlo meglio di chiunque altro. Neanche si rese conto quando smise di volerlo picchiare e iniziò a desiderare ogni cosa di lui.

I come Incubi

Hibari non aveva incubi. Mai. O almeno gli piaceva pensarlo; ma dopo un agguato mortale a cui Dino era sfuggito per miracolo, Kyoya veniva spesso svegliato in piena notte da sogni angosciosi dove Dino moriva più e più volte, in modi sempre diversi. Ogni volta si risvegliava sudato e col fiato corto e l’unica cosa che riusciva a calmarlo era sentire il suo compagno che lo stringeva a sé, sussurrandogli parole rassicuranti. Detestava che quell’erbivoro fosse diventato la sua unica debolezza: notare come pensasse prima a lui che a se stesso continuava a sorprenderlo, nonostante gli anni trascorsi insieme. Ma era una debolezza alla quale non avrebbe mai rinunciato.

L come Lutto

Hibari non pianse quando giunse la notizia di un attentato al Boss dei Cavallone. Non pianse quando venne riportato a casa il cadavere martoriato di Dino e non pianse durante il funerale svoltosi nel suo paese natale. Non versò lacrime neanche quando rientrò nella loro casa ormai vuota e silenziosa, perché ormai il suo cuore era esattamente come quella casa. Non c’era più niente. Dino era stato il suo sole in tutti quegli anni e ora che se n’era andato per sempre, Hibari non riusciva neanche più a pensare. Per questo fece l’unica cosa in cui era dannatamente bravo: combattere e uccidere. Solo la vendetta fece tacere i suoi demoni.

M come Manette

L’utilizzo di un paio di manette che Hibari avrebbe definito consono non rientrava di certo nella concezione di Dino; non quella sera almeno, dato che il biodo voleva usare le manette su di lui e questo Kyoya non poteva accettarlo. Era lui a punire e a mordere a morte gli altri, di certo non quell’erbivoro! Così, pur non essendo esperto in certe cose come il compagno, fu lui a prendere in mano il gioco e fu quindi Dino a ritrovarsi ammanettato al letto, mentre il moro sfruttava tutti gli anni di esperienza per dargli più piacere di quanto l’altro avesse immaginato. La sua bravura non poté non sorprendere il biondo.

N come Namimori

Quando si trattava della Namimori, dire che Hibari diventasse intransigente era un eufemismo. Non c’era studente che non fosse terrorizzato da lui e dal Comitato Disciplinare e chi metteva piede dentro la scuola senza permesso veniva morso a morto, senza eccezioni. Eccetto una, ovvero un giovane e affascinante boss italiano che osava persino mettere piede nell’ufficio di Kyoya, comportandosi come fosse a casa sua. Dopo le prime iniziali punizioni e constatata la loro inutilità, Hibari si era rassegnato all’idea di sbarazzarsi di lui. Il fatto poi che la presenza di Dino lo rendesse felice non avrebbe mai lasciato le sue labbra, dato anche che l’altro le chiudeva con le sue.
 
O come  Ospite
Nella splendida casa in tipico stile giapponese di Kyoya veniva ospitato Dino ogniqualvolta venisse a far visita al suo compagno. Il vero problema, per Hibari, non era, ovviamente, la sua presenza in sé, ma il fatto che il biondo volesse a tutti costi rendersi utile per ripagare l’ospitalità. Data la mancanza dei suoi picciotti, tutto ciò si traduceva in: principi d’incendio, principi di allagamento, principi di distruzione totale causati da Ezio in libertà e di conseguenza principi di emicranie lancinanti per Hibari, che però si dissolvevano davanti al sorriso imbarazzato di Dino.
Erbivoro, c’è un modo migliore per ringraziarmi e di sicuro in camera da letto eviterai di combinare disastri”.

P come Party
Hibari odiava i party e detestava i luoghi affollati, ma quella era la festa per il 30esimo compleanno di Dino e non poteva di certo mancare. Se però avesse saputo che lo stupido erbivoro gli avrebbe chiesto di sposarlo davanti a tutti, l’avrebbe sicuramente ucciso nel sonno la notte prima. Incredulo e confuso, riuscì solo ad annuire, scatenando gioia e congratulazioni, mentre Dino, felice come non mai, gli aveva tolto il respiro con un bacio da “vietato ai minori”. Altrettanto “vietati” furono i loro festeggiamenti privati di quella notte, con Dino che sembrava avere l’energia di dieci uomini e Kyoya che quasi perse la voce a forza di gridare.

Q come Quello
-Sei sicuro di volerlo fare? Intendo quello
*Erbivoro, mi stai forse sottovalutando?
-Non lo farei mai! Ma quello… secondo me non sei ancora pronto.
*E tu che ne sai? Solo perché l’hai fatto altre volte non significa che tu sia così bravo!
-Beh, l’ho fatto molte volte e guarda che ci vuole una certa esperienza…
Occhiataccia. *Non montarti la testa, Cavallone. Anche se non l’ho mai fatto, non sarà così complicato!
Sorriso di sfida. –Molto bene, Kyoya. Se resisti per più di un’ora, dirò a tutti quanto sei stato bravo.
Alla fine Hibari non era davvero pronto ad occuparsi dei cuginetti e nipotini di Dino e resistette solo quindici minuti.
 
R come Ribelle

Perché non provi a ribellarti?gli chiese Dino con un sorriso lascivo mentre teneva le mani di Kyoya bloccate sopra la sua testa. Per tutta risposta il moro affilò lo sguardo e si leccò le labbra con fare volutamente provocatorio, sorridendo poi compiaciuto nel vedere che l’altro aveva sgranato gli occhi per un attimo, sorpreso da quella sfrontatezza che raramente Hibari mostrava sotto le lenzuola. Dino non poté non eccitarsi ancora di più di fronte a quell’esplicita richiesta e dovette ammettere che dosare le sollecitazioni, rendendo quel piacere una sensuale tortura, lo mandava su di giri, come d’altronde facevano i falliti tentativi di Kyoya di trattenere i gemiti.

S come Sensei

Quando Hibari si trovò davanti un Dino con occhiali e cravatta che, sorridendo, affermava di essere il nuovo professore d’inglese della Namimori, per poco non gli venne un colpo. Quando poi notò come tutte le ragazze della scuola gli ronzassero intorno alla stregua di api impazzite, il colpo avrebbe voluto farlo venire a loro, magari con una bella tonfata in testa che non fa mai male. Beh, almeno a lui. Stupido erbivoro, se non la smetti di sorridere in quel modo, quelle sciacquette non ti lasceranno mai in pace! Dovresti fare l’insegnante, non l’amico! L’irritazione costante di quei giorni lo rese talmente inavvicinabile che persino Hibird si tenne a distanza.

T come Tatuaggio

La prima volta che lo vide nudo, Hibari non poté non restare incantato da quelle fiamme, quei colori, quei simboli che ornavano il corpo asciutto e muscoloso di Dino. Quel suo vistoso e particolare tatuaggio lo aveva incuriosito fin dall’inizio, portandolo inizialmente a chiedersene il significato e successivamente a interrogarsi curioso fin dove arrivasse. Dettaglio che scoprì con non poco imbarazzo, quando si ritrovarono sotto le lenzuola. Titubante, seguì la linea delle fiamme con la mano, accarezzandole mentre dal fianco scendevano fino all’inguine, come una visione concessa solo ai suoi occhi . Non avrebbe mai ammesso quanto lo trovasse sensuale, ma Dino lo capì dal suo sguardo e sorrise malizioso.

U come Ufficio

So quanto lo irriti il mio presentarmi nell’ufficio del Comitato senza permesso, ma pur di stare con lui accetterei tutte le tonfate di questo mondo e lui lo sa. Quando lo sento rispondere al bacio, il desiderio di non staccarmi mai dalle sue labbra cresce incontrollabile e vedere quanto diventi docile sotto il mio tocco non fa altro che eccitarmi e farmelo amare ancora di più. Lo spoglio e sento il suo corpo tremare leggermente, mentre la mia lingua assapora quella pelle candida e perfetta e anche se lui fa di tutto per non mostrare emozioni, ormai capisco quando mente.
Quell’ufficio è da tempo diventato teatro dei nostri incontri segreti.

V come Vacanza

Quando Hibari, ricevuto un messaggio senza mittente, si recò nella palestra della scuola, sgranò gli occhi, incredulo. Qualcuno l’aveva trasformata in quella che doveva essere la riproduzione di una spiaggia tropicale, con tanto di palme, sabbia, sdraio e piscina gonfiabile. Una voce familiare attirò la sua attenzione.
Dato che non sei voluto partire con me per non lasciare la tua Namimori, ho pensato di portare la vacanza da te. Questo sarà il nostro posto speciale per la prossima settimana. Ti piace?
Se non fosse stato per il sorriso smagliante di Dino, se quella follia non fosse stata un gesto del suo profondo amore, Hibari l’avrebbe di sicuro morso a morte.
 
Z come Zapping

Ogni volta che trascorrevano le serate a casa a guardare comodamente la tv sul divano, il possesso del telecomando diventava una lotta. Dino voleva vedere le commedie, i film storici o, da grande tifoso qual era, le partite di calcio, mentre Hibari adorava i gialli e i polizieschi e nessuno dei due intendeva mai cedere per primo. Discussioni infinite in cui spuntavano minacce di morte da parte del moro, scuse come l’essere più grande e più maturo da parte del biondo e che portavano a due risultati: entrambi non guardavano il programma che volevano e il letto diventava il luogo di una decisamente poco silenziosa riconciliazione.




Piccola nota finale: non so ancora se aggiungerò il capitolo sull'ultima coppia, Byakuran x Shoichi... dipenderà se avrò l'ispirazione e il tempo...
  
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