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APPLAUSI
* Clap
clap clap *
Una
musichetta strana ma orecchiabile iniziò a risuonare nello studio e un boato di
applausi inondò le orecchie del giovane ragazzo << Buona sera signori e signore, oggi a “La mia vita è un film “
avremo un ospite veramente speciale! >> Fred McCallagan sfoggiò il
suo sorriso migliore mostrando la dentatura perfetta di un bianco oscenamente
bianco, così brillante che avrebbe potuto offendere il pudore pubblico, il
classico bianco che diceva: “ Ah ah io posso permettermi pulizie dentali e
trattamenti vari per avere dei denti bianchissimi e tu no” << Date un caloroso benvenuto all’ospite di questa sera, Alexei
Russell >> continuò voltandosi nella direzione del giovane Alexei che
si apprestava a entrare.
Il giovane
Alexei non era mai stato in nessuno studio né per una gita di piacere né tanto
meno per partecipare a un reality show dove lui era protagonista, il poveretto
entrò titubante non sapendo cosa fare esattamente, non era poi così difficile
camminare e raggiungere la poltroncina rossa dove si sarebbe dovuto sedere, ma
si trattava di Alex… Con lui anche le cose più semplici si trasformavano in
disastri ambientali di proporzioni bibliche.
Il ragazzo
avanzò cercando di non sembrare un manico di scopa con i piedi, aveva appena
fatto un paio di passi quando la punta del piede destro s’impigliò in una
pressoché invisibile serpentina di fila… Fu un vero disastro: ruzzolò giù aggradando
le orecchie di tutti gli spettatori in
mondovisione con il suo urlo da checca isterica. Arrivato a terra, si prese
qualche secondo per accertarsi di non avere niente di rotto così decise di
rialzarsi: mai lo avesse fatto!
Il suo
piede restò aggrovigliato, tra le fila della serpentina, camminando si tirò
dietro tutto il groviglio e ricadendo per l’ennesima volta, scollegò di forza i
fili dell’impianto luci facendo saltare il gruppo elettrogeno e la corrente.
Il buio più
totale calò nella sala.
E dopo
questa colossale gaffe, cosa ci potrà
mai fare un tipo cosi in un reality show, vi chiederete voi. Bene, lo
scopriremo presto seguendo la sua intervista…
***
<< Rieccoci signori, scusateci ma un piccolo problema tecnico ci ha
costretto a sospendere la trasmissione per un paio di minuti… Ma sorvolando su
questo andiamo subito al nostro ospite, allora Alexei, posso chiamarti Alex?
>> il conduttore osservò
il ragazzo con un sorriso sghembo << Ma certo Fred, mi chiamano tutti
Alex ma per gli amici più stretti sono “ Banana Joe “ >> il vecchio Fred
riuscì a trattenere una risata <<
Alex, questa sera ti ritrovi a “La mia vita è un film” quindi mi pare doveroso
chiederti se hai idea di chi possa essere il “regista” della tua vita >>
il conduttore osservò il ragazzo in attesa di una risposta << Per la
verità, Fred, non ne ho la più pallida idea, ma chiunque sia è un vero
bastardo! >> rispose Alexei con ammirevole semplicità << Si può
dire bastardo in mondovisione? >> questa volta Fred non riuscì a
trattenersi sfoggiando la sua risata roca <<
No, non si può dire ma sarà sicuramente partito il “bip” quindi non
preoccuparti. Da quello che dici pare che tu non sia molto contendo del “film”
della tua vita o sbaglio? >> il ragazzo sorrise per non piangere
<< Oh per niente Fred, per niente! Soprattutto nell’ultimo periodo, mi
sono trovato in una situazione tanto assurda che ho creduto veramente di
trovarmi in un film! >> il conduttore ridacchiò << Posso comprendere, ma per spiegare tutto meglio, che ne dici
di parlarci un po’ di te? >> il ragazzo si prese qualche minuto per
riflettere << Con molto piacere Fred, iniziamo col dire che mi chiamo
Alexei Russell e probabilmente questo è il principale motivo per cui la mia
vita ha ricevuto un forte scossone, sono nato a Siracusa il 18 aprile 1985 da
genitori siciliani. Ci siamo trasferiti qui quando avevo circa sei o sette
anni, ho frequentato le stesse scuole dei giovani americani e poi mi sono
laureato. Lavoro come programmatore in un’azienda di computer. >>
Il conduttore assentì con il capo << Veramente molto interessante, ma
vorrei sapere qualche cosa in più sulla tua passione più grande: le banane
>> Fred cercò di nascondere il sorrisetto ironico che gli era
comparso in volto, ma non ci riuscì molto << Certo, bhé che dire? Io amo
le banane, mangio sempre banane e se non sono banane è qualcosa con il sapore
di banane, fin da piccolo ho avuto questa passione che ben presto credo si sia
trasformata in ossessione e per altro è il secondo motivo per cui mi sono
cacciato nei guai un paio di giorni fa. Tutto il mio mondo ruota attorno alle
banane, le vedo ovunque, le sogno ogni notte, le penso a ogni ora del giorno e
ne porto una sempre con me >> il ragazzo si diede un colpo alla parte
destra del petto << Le banane sono un po’ come un porta fortuna anche se
a dirla tutta, negli ultimi tempi si sono rivelate più una calamita attira
guai. Mi sono sempre interessato alle banane >> Alex prese un album e lo
diede al conduttore che sfogliandolo rimase basito << Si lo so fa un certo
effetto vedere quante differenti specie di banane esistano sulla Terra, quanti
incredibili usi possano avere, ad esempio se vai a pagina trentaquattro, potrai
trovare in interessante articolo che parla di come la parte interna della
buccia di banana allievi i fastidi provocati dall’edera, ma c’è molto altro
ancora. >>
Il conduttore richiuse schifato il
grosso album, era completamente tappezzato di foto su banane e altrettanti
articoli di giornale alquanto dubbi ma ognuno era pazzo della propria pazzia. Fred
osservò il ragazzo per un paio di secondi pensando alla prossima domanda << Alex, la prima volta che ascoltai
la tua storia pensai subito “Non credo di conoscere persona più imbranata”
dunque, prima di sentire la sua storia, è d’obbligo chiederti se ti senti goffo
>> Alex rispose immediatamente << Affatto Fred, più che altro
mi sento sfortunato >> il giovane rise divertito contagiando anche il
conduttore ed il pubblico << Bene,
credo sia giunto il momento di iniziare. Che ne dici di raccontarci la tua storia?
>> Alex prese un grosso respiro << Con vero piacere, iniziò
tutto un paio di giorni fa o forse è meglio dire che finì tutto un paio di
giorni fa. La scintilla che fece accendere la miccia fu un SMS, un anonimo SMS
mandato chiaramente alla persona sbagliata, successe tutto per colpa di un SMS …
Quella mattina mi svegliai di buon
umore della serie: “Buon giorno a questo giorno che si sveglia oggi con te,
buon giorno al latte e al caffè buon giorno a chi non c’è”, accesi lo stereo
facendo risuonare nell’appartamento della musica orecchiabile ma che comunque
ti dia la carica giusta per iniziare bene la giornata. Feci una doccia e una
volta uscito mi vestii come al solito: camicia, cravatta, giacca e jeans.
<< Hey I just met you and this is crazy but here’s my number so
call me maybe! >> urlai con il tubetto di dentifricio in mano…
>>
<< Cantava “Call me maybe”? >> chiese il
conduttore alzando un sopracciglio per lo stupore, quel ragazzo era a dir poco
strano << Si Fred, ma comunque che dicevo? Ah ecco…
Mi sistemai i capelli con del gel
poi mi diressi in cucina pronto per la colazione, fischiettai di buon umore e
aprendo il frigorifero vidi il Paradiso: le mie adorate banane così mature, di
un caldo giallo, luminoso e vellutato, con la loro forma perfettamente
affusolata e curvate di trentasei gradi quindici primi e dieci secondi, la
leggera linea d’orata che si formava sul loro profilo conferiva loro un aspetto
divino, ammaliante, sconvolgente, oh che meraviglioso giallo! Il sole sembrava
cosi sbleuto e scialbo… >>
<< Ehm Alex… Credo che gli spettatori abbiano capito che le banane
fossero… Gialle >> Fred cercò di fargli capire che era meglio se andasse
avanti per non annoiare gli spettatori << Oh certo scusa Fred, dicevo…
Feci una ricca colazione senza
dimenticare la mia banana, presi il caffè ed uscii come al solito sfrecciando
dentro la mia Audi. Quando arrivai a lavoro sentii vibrare il cellulare e
prendendolo vidi un nuovo messaggio in arrivo “Non dirlo a nessuno o sarà
peggio per te”, in un primo momento pensai di cancellarlo perchè, controllando
il numero, notai che arrivava da uno sconosciuto. Ma non lo feci.
Salii in ufficio come ogni mattina
ma non appena accesi il computer notai qualcosa di strano come se ci fosse
qualcosa di sbagliato ma non riuscii a capire cosa e non si trattava solo del
computer ma di tutto il contesto. Vedi, di solito a quell’ora della mattina c’è
già un certo brusìo in ufficio, i colleghi sfrecciano da una postazione
all’altra, entrano ed escono dalla stanza del capo e le segretarie sono già
sommerse da fotocopie, fascicoli, chiamate ed appuntamenti. La nostra è
un’azienda importante e tutta quella confusione di prima mattina passa per
normalità, quindi capirà bene che trovando l’ufficio silenzioso, tutti
stranamente immobili e nervosi… Una o due domande sorgono spontanee…
<< Lo immagino >> concordò Fred facendolo continuare
con il racconto
<< Ma sai com’è, di certo la
prima cosa che pensi non è certo “Sto per entrare per errore in un losco affare
“, le giornate storte esistono! Già dalle prime battute sulla tastiera la
situazione andava a peggiorare e l’atmosfera si faceva pesante come una cortina
di ferro, la porta in fondo al salone si aprì e due uomini scorbutici e
dall’aria scontrosa si fecero avanti << Scappa Alex, scappa! >> mi
urlò finalmente una segretaria con voce stridula, i gorilla la fulminarono con
lo sguardo e lì capii che avrei dovuto darmela veramente a gambe levate e bhè,
non me lo feci ripetere certo due volte. Mi alzai dalla mia postazione e corsi
per il corridoio già inseguito dai gorilla, scavalcai le postazioni dei
colleghi ribaltando sedie e tavoli, il parkour a volte serve >>
<< Parkour? Sul serio? Non sembra il tipo… >> affermò
Fred dubbioso << Oh è solo una cosa che facevo da ragazzino, ora sono
parecchio acciaccato >> affermò il ragazzo << Si, l’ho notato >> sussurrò Fred << Prego, continui pure >>
<< Insomma è chiaro che feci
un po’ di confusione per l’ufficio riuscendomi ad avvicinare alla porta
d’uscita <
<< Quando finalmente riuscii
a riprendere l’equilibrio le scale furono l’ultimo dei miei problemi, aprii di
scatto le porte di emergenza facendo scattare l’allarme antincendio e, come
tutti sapete, dato che la nostra azienda è di notevole importanza, il sistema
antifurto/antincendio è direttamente collegato con la stazione di polizia e con
quella dei vigili del fuoco, in meno di tre minuti sentii le sirene in
lontananza e un gruppetto di curiosi si era già riunito attorno al palazzo.
Nel frattempo cercavo
disperatamente l’auto del mio collega zoppicando perché nella fuga improvvisata
mi ero preso una storta ma stendiamo pure un velo pietoso… Finalmente l’avevo
trovata, una preistorica Mercedes che perdeva pezzi, niente a che vedere con la
mia Audi ma quello era il mio unico mezzo di fuga.
Salii in auto e cercai di farla
partire, dopo aver scarburato per un pezzo e aver creato un enorme nuvolone
nero dietro di me, finalmente partì e facendo attenzione a non farla spegnere
mi diressi verso casa. Ma anche lì avrei avuto una bella sorpresa… >>
Il ragazzo lasciò in sospeso il
racconto avendo ricevuto il segnale di fermarsi << Una storia veramente avvincente, non sto nella pelle per
sapere come continui e voi? Non cambiate canale, torniamo subito dopo la
pubblicità! >>
***
Ecco di nuovo quella stupida
musichetta orecchiabile << Rieccoci
qui signori, ben tornati a “La mia vita è un film”! >> esclamò come
da copione McCallagan << Avevamo
lasciato il nostro amico in una folle corsa verso la propria casa, ma ci sarà
qualche sorpresina per lui. Siete curiosi di sapere cosa succederà? Allora non
togliete gli occhi dallo schermo, alzate il volume e aprite bene le orecchie,
Alex sono tutti tuoi! >> il ragazzo sorrise << Molto gentile
Fred… Allora dicevo:
Stavo in questa ferraglia
arrugginita e mentre guidavo con estrema cautela, roba che vecchiette
novantenni e semi paralitiche sarebbero state più veloci di me…
Continuavo a ripetermi “ Avanti
Alexei, è solo un grosso grande equivoco, deve esserci stato sicuramente un
errore! Ora tornerò a casa e tutto tornerà come prima!” sul serio Fred, avevo
completamente perso la testa. Arrivato finalmente a casa parcheggiai in mezzo
al vialetto e mi precipitai alla porta cercando la chiave per aprire, ma sai
una cosa Fred? Non ci fu bisogno di una chiave perché la porta era stata
sfondata… Letteralmente!
In quel momento il mio cellulare
iniziò a squillare, lo presi ed esasperato risposi, sai cosa mi rispose
l’altro? Eh lo sai? >> il ragazzo assunse un tono esasperato suscitando
le risa del conduttore che fece di no col capo << Mi risposte “Si
mŕtvy muž”, è una di quelle affermazioni che tutti fanno per rispondere ad
un “pronto?”. Ah comunque in seguito mi dissero che era una qualche sottospecie
di lingua slava e voleva dire “Sei un uomo morto”, rincuorante non trovi?.
Ricordo che staccai il cellulare ed
entrai con cautela in casa trovando tutto sotto sopra << Ma che dia…
>> Fred, credimi non finii neanche la frase che un nano cinese mi saltò
addosso! >> Fred strabuzzò gli occhi dallo stupore << Ma come un nano cinese?! >> esclamò stupito <<
Proprio così Fred, era un nano cinese che mi si appiccicò addosso come una
cozza allo scoglio! Iniziò ad urlare come un matto ed io feci lo stesso,
urlavamo entrambi immagina la scena! Iniziai a sbattere per i muri della casa
cercando di levarmelo di dosso ma non vi riuscì, fu in quel momento che trovai
una padella e bhé… Quattro colpi di padella e si staccò << Ok! Non so chi
tu sia o cosa tu voglia da me… Ma ho una padella tra le mani ed è meglio che tu
vada via! >> urlai tentando di fare la voce grossa, quel nano infame per
tutta risposta mi fece il verso << Dale a me i mie soldi! >> disse
<< Ma quali soldi?! >> protestai.
Non avevo la più pallida idea di
che cosa stesse parlando ma quando pensi che le cose non possano andare peggio…
Non c’è limite alla tragedia!
<< Mettiti in coda fratello,
ci siamo prima noi >> dei teppisti poco raccomandabili entrarono in casa,
tutti tatuati, con pearcing e diavolerie varie << Avanti dolcezza dacci i
nostri soldi! >> li osservai tenendo saldamente la mia padella come una
mazza da baseball << Ma quale soldi?! >> fu in quel momento che il
nano malefico si avventò su quei ragazzacci, sembrava uno di quei scoiattoli
volanti! Sul serio, planava che era una meraviglia! Insomma, mentre loro
discutevano io uscii di casa correndo come un matto e cercando aiuto ma ormai
era inutile, in pochi secondi fui circondato da una miriade di auto nere dalle
quali uscirono uomini in giacca e cravatta, con occhiali neri, auricolari e
delle lucide Magnum che aspettavano solo di aver premuto il grilletto << Ok
ok adesso tutti calmi signori! >> disse uno di loro << Tenete a
bada i grilletti se non vogliamo ammazzarci tutti! Signor Russlesko adesso ha
due possibilità:
1- Ci segue
con le buone in Sede e ci dice tutto quello che sa…
2- La
prendiamo con le cattive e ci dice tutto quello che sa… >>.
Osservai timoroso il gorilla che mi
aveva parlato alzando bene in alto le mani << Bhè non ci sarebbe
un’optione 3 del tipo: mi spiegate che diamine succede qui? E poi… Chi diamine
sarebbe Russlesko? Io mi chiamo Russell! >>.
Il conduttore guardò eccitato il
giovane Alex, la storia stava iniziando a diventare interessante, il vecchio
Fred lo incitò a continuare ed il ragazzo non se lo fece ripetere due volete
<< Dopo la mia affermazione, il gorilla sembrava un po’ confuso ma la
confusione durò per poco << E va bene Russlesko, pare che tu abbia scelto
l’optione 2… Bene ragazzi preparate le pistole spara-lassativi >> e si
Fred, hai capito bene, ho detto proprio “spara-lassativi”, ovviamente inutili
furono le mie spiegazioni e quando si apprestarono a spararmi contro litri di
lassativi in comode fialette munite d’ago, sentii il rumore più bello di tutta
la mia vita: pale di elicottero.
Esatto un grosso, bellissimo e
lucidissimo Apache stava volando verso di me, con quei suoi cazzutissimi lancia
missili… Si può dire cazzutissimi? >> Fred ridendo fece di no con il capo
ma il giovane Alex, ormai in estasi da racconto, ricominciò con la storia
<< Immaginate la scena: il cielo azzurro squarciato da questo colosso
nero…
Ma il bello deve ancora venire,
Fred! Dall’Apache spuntò una donna bellissima, una dea, sensuale, formosa, con
un culet… Cioè insomma avete capito.
Con un megafono mi urlava di
afferrare la corda, la stessa corda che mi piombò tra le mani sotto lo sguardo
incredulo degli agenti << Addio stupidi gor…
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAh!>> urlai come un
matto, ero così impegnato a schernire quei gorilla che non badai al colpo di
frusta dovuto alla velocità dell’elicottero, rotolai per terra attaccato a quella
corda e solo dopo un paio di metri finalmente l’elicottero prese quota
tirandomi su da terra >> Fred sospirò <<
Bhè ti è andata bene! >>, il ragazzo osservò il conduttore e per un
minuto la sala cadde in silenzio poi la sonora risata di Alex fece tornare
tutto alla normalità << Bene? Bene dici?! Oh bhé se tu per bene intendi
essere appeso ad una corda a metri e metri di altezza dal suolo col rischio di
spiaccicarti alle vetrate di qualche grattacielo, allora sì. E’ andato tutto
benissimo!
Fred forse è meglio che stia zitto.
Allora dov’ero? Ah già, stavo appeso, in effetti non c’è molto da dire a parte
che si degnarono di tirarmi su solo dopo essere praticamente usciti fuori dai
miei amati Stati Uniti! Vedevo solo una distesa di acqua sotto di me <<
Hey dolcezza, tutto ok? >> la bionda mi sorrise << Ci conosciamo?
>> chiesi ancora mezzo sconvolto << In genere prima si ringrazia,
dolcezza ti ho appena salvato il culo dalla Sicurezza Nazionale! >> disse
indispettita << Oh giusto, grazie… >> feci io tastandomi per
accorarmi di non aver nulla di rotto << Comunque no, non ci conosciamo ma
il mio capo rivuole i suoi soldi… >> non riuscivo a crederci, anche lei
voleva dei soldi e questa tipa qui mi spaventava più degli altri! Aveva a
disposizione un Apache, non che un Apache si trovi in un negozio di giocattoli!
Quindi prova a immaginare che razza di capo abbia! Credimi Fred, ero
terrorizzato.
Cercai di spiegare a anche a lei
che non sapevo di quale soldi stesse parlando << Russlesko, ascolta, sei
carino e sinceramente sarebbe uno spreco farti ammazzare anche perchè avevo la
mezza idea di farmi un giretto con
te, quindi sgancia i soldi al capo e ci divertiremo… >> ovviamente mi
sentii lusingato e mi passò in mente la malsana idea di consegnarle i soldi pur
di andare con quella donna ma poi tornai in me << Senta signorina, qui
siamo chiaramente di fronte ad uno scambio di persona, io sono Alexei Russell, R U S S E L L e non Russlesko
come tutti voi vi ostinate a chiamarmi! >> la ragazza scoppiò a ridere
<< Ci stavo quasi per cascare, senti non puoi mentire, ti è arrivato un
messaggio giusto? >> toccai la tasca dei jeans sentendo il cellulare, poi
guardai la donna << Ecco lo sapevo, il mio capo ha inviato il messaggio a
Russlesko, l’hai ricevuto tu quindi tu, sei Russlesko. Semplice! >>
semplice diceva lei, col cavolo che era semplice << Ok ok guarda qui…
>> estrassi il cellulare mostrandole il messaggio << Vedi? Viene da
un Anonimo, se fossi stato in affari col tuo capo, che motivo aveva di mandarmi
un messaggio con lo sconosciuto? >> lei sospirò << Santo cielo, non
ti facevo cosi tondo. Ma è ovvio! Non voleva che tu potessi rintracciarlo!
>> in effetti aveva senso.
Mi sentivo disperato, non avevo
idea di come farle capire che aveva sbagliato persona << Ok senti, non so
come dirtelo, io non sono la persona che cerchi >> la donna sembrò
spazientirsi << Ma io so che sei tu! E queste banane lo dimostrano! Le ho
trovate dentro il tuo frigorifero, è la prova inconfutabile che hai collaborato
col capo per il progetto “DoppiaB” >>
osservai le banane, erano proprio le mie, le avrei riconosciute tra mille
<< Ma sono solo banane, le mie banane! >> protestai << Esatto
sono banane, le banane del progetto “DoppiaB” ovvero (not) Biological Banana
>> disse fieramente << Ma che cavolo dici?! Non osare offendere
così le mie banane, quelle sono biologiche al cento per cento, non senti che
odore meraviglioso? >> protestai inviperito, sai Fred che quando mi
toccano le banane divento una furia.
La donna odorò le banane
constatando che avevano proprio un buon odore tipico delle banane mature, poi
guardò << Accidenti mi sa che abbiamo veramente sbagliato persona…
>> sospirai di sollievo << Finalmente l’hai capito! >> la
donna sospirò << In questo caso non mi servi più… Bye bye honey >>
sorrise beffarda poi mi spinse giù dall’elicottero, urlai come un matto temendo
di precipitare in mare ma poi mi fermai, in realtà penzolavo dall’elicottero
senza cadere così mi tranquillizzai << Stupide cinghie di sicurezza!
>> esclamò stizzita la donna prima ti tagliare le cinghie che mi si erano
aggrovigliate al piede. Così precipitai giù, inesorabilmente verso il mare… E
fu in quel momento che i veri guai iniziarono >>.
Il ragazzo sospirò mentre Fred
mandava in onda la pubblicità, la storia iniziava a farsi veramente misteriosa.
E tu? Cosa aspetti? Scorri giù se vuoi sapere come finisce.
E comunque le musichette degli show
hanno seriamente bisogno di una revisione, sono orribili!
Ma comunque, avevamo lasciato il
nostro eroe in caduta libera, sentiamo come andò avanti la faccenda…
<< Allora Fred, devo dire che
arrivati a questo punto della storia la fortuna è iniziata a girare un po’ dalla
mia parte e nonostante fossi piombato in mare con un sonoro splash e vedessi
solo una distesa d’acqua infinita riuscii a mantenere un certo controllo e
nuotai per un paio di metri verso una di quelle boe di segnalazione con una
luce a intermittenza che servono come segnale luminoso per le navi. Mi aggrappai
a quella boa guardandomi attorno e quando stavo iniziando a pensare di morire
mangiato dagli squali sentii il rumore di uno scafo, si stava avvicinando nella
mia direzione così iniziai ad urlare e dimenarmi fin quando non lo vidi
avvicinare << Per favore, ho bisogno di aiuto >> supplicai senza
fiato, il motore si spense e fu in quel momento che vidi quella che sarebbe
stata la mia compagna di avventure non che compagna di vita: Sarah, ninfomane
repressa! >> il giovane Alex fece un sorrisone a trentadue denti mentre
il vecchio Fred quasi non si strozzava <<
Nin… Ninfomane repressa?! >> chiese sconvolto mentre il ragazzo
rideva << Esattamente hai capito bene, ninfomane repressa. La chiamo così
perché trova il doppio senso in qualunque cosa le si dica e presto lo
constaterai anche tu. Ma ricominciamo con il racconto…
Eravamo rimasti che io stavo
aggrappato a quella boa e la ragazza mi osservava come se stesse seriamente
pensando di lasciami lì in balia dei pesci-cane, è stata una sensazione
orribile ma alla fine si è decisa a farmi salire sullo scafo << Come ci
sei finito qui in mezzo al mare? >> mi chiese sospettosa << Lunga
storia >> risposi io ancora stravolto, poi mi presentai << Piacere
Alexei, io mi chiamo Sarah e stavo andando in Messico >> mi osservò
statica come se aspettasse una risposta così assentii con il capo e stramazzai
sul divanetto li accanto, era uno scafo molto grande.
Per tutto il viaggio non ci
scambiammo una parola fin quando non arrivammo ad una spiaggia << Ehm
grazie per avermi aiutato… Forse è chiedere troppo ma potresti accompagnarmi in
un luogo dove possa cambiarmi? Sono tutto bagnato >> la ragazza a quel
punto divenne di botto paonazza << E’… Tutto bagnato… >> balbettava sorridendo in modo malizioso <<
Ma… Ma cosa hai capito! >>.
Fred rise << Credo di iniziare a capire >>
ammise il conduttore sghignazzando << Capirai l’imbarazzo! Ma
continuiamo…
Parlammo un po’ per conoscerci
meglio così le raccontai di tutta quell’assurda storia che vorrei ricordare sia
avvenuta in un solo giorno. Presa da un moto di carità mi pagò la stanza in
albergo, quella stessa sera approfondii il racconto << E quindi sono
stato scambiato per questo Russlesko, tutto per cosa? Per aver ricevuto un
messaggio non destinato a me! >> la ragazza mi guardò stupita, poi
fiondandosi sul suo computer iniziò a digitare sulla tastiera ad una velocità
allarmante: ci sapeva veramente fare con il computer!
<< Lo dicevo che quel nome
non mi era nuovo… Ruslesko Vladimir Spopovic Udinovo, o semplicemente Vladimir
“Faccia Bruciata”… >> voltò il computer verso di me e per un attimo non
riuscii nemmeno a respirare << Cosa? Ed io sarei stato scambiato per
questo pelatone tatuato, con la faccia sfregiata i denti marci ed i capelli rasati?!
Ma ti pare?! Io sono dannatamente più bello >>.
Fred, ero sconvolto! Non riuscivo a
credere di essere così brutto da essere scambiato per quello lì, ho sempre
pensato che i capelli neri e gli occhi verdi mi aiutassero ad apparire carino,
aggiungiamoci un bel sorriso e la bella presenza… Fu un colpo constatare la
triste realtà… Ma tornando a noi, la ragazza mi guardò subito storto <<
Oh ma certo! Preoccupati per il suo aspetto e non per il fatto che sia un
pluriomicida, ricercato da mezzo pianeta, non che trafficante d’armi in Cina,
Russia, Arabia Saudita, non preoccuparti degli OGM/armi biologiche da lui
create, no certo! Preoccupati solo del suo aspetto! >> la osservai e
improvvisamente un lampo di genio mi trapassò la mente << Il progetto
“DoppiaB” ovvero (not)Biological Banana… Vedi se trovi qualcosa su questo…
>> la incitai avvicinandomi << Certo, in effetti i progetti segreti
si mettono su internet per renderli più sicuri >> la osservai sorridendo
<< Avanti Sarah, sono sicuro che puoi fare di meglio con questa cosa
delle banane >> lei sorrise nuovamente imbarazzata << Quello che
faccio io con le banane non è affar
tuo, come ti permetti! Non che i miei ex si siano mai lamentati… >> disse
isterica avendo frainteso per l’ennesima volta le mie parole << Hai mai
pensato di farti curare? Ninfomane repressa! >> lei si adirò molto,
ancora ricordo il modo in cui mi rispose “Non sono una ninfomane, ho solo una
gran capacità di associazione!” mi disse con la voce stridula >>.
Il conduttore scoppiò a ridere << Certo che la sua “capacità di
associazione” è parecchio sviluppata, scusa la domanda indiscreta, ma è ancora
così? >> il giovane Alexei non ci pensò due volte a dare la risposta
<< Assolutamente si! Ma forse è meglio tornare a noi…
Com’è facile immaginare alla fine
Sarah riuscì a procurarmi un bel po’ di informazioni, ve lo avevo detto che ci
sapeva fare con il computer!
Bhé Fred, sai cosa saltò fuori
dalla ricerca? Praticamente stavano cercando di modificare il codice genetico
delle principali specie di banane per renderle non propriamente biologiche,
inserire i semi in commercio in modo da far ammalare i terreni facendo così
crollare l’economia agricola. Non solo! Chiunque ingerisse il frutto, veniva
contaminato da un virus che lo faceva assuefare rendendo queste banane la nuova
droga del millennio e facendo arricchire sempre più i produttori, ovvero l’organizzazione
di Russlesko e affiliati.
Come puoi immaginare, un’amante di
banane del mio carico non poteva lasciar correre, si trattava di banane! E per
le banane ero pronto a fare tutto anche mettermi contro questo Russlesko o
chiunque altro, in fondo peggio di così non poteva andare! >> Fred lo
osservò scettico << A parte morire…
>> il giovane Alexei non fece una piega << Dettagli
insignificanti, Fred. Per farla breve la mia idea era quella di sventare i
malvagi piani di Russlesko e non ci sarei mai riuscito senza la mia “ninfomane
repressa” preferita… Avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli e sì! Tra di
noi è nato del tenero ma non è questo il punto, sostanzialmente il nostro piano
si suddivideva di tre fasi:
1: Infiltrasi
2: Rubare informazioni
3: Scappare e consegnare tutto a
chi di dovere
Diciamo che le prime due fasi
andarono discretamente ma la terza… Cielo! La terza fu un completo disastro.
Partiamo dal punto in cui ci avevano scoperti e noi dovevamo scappare…
<< Bene! E adesso? >>
le urlai con il fiatone ma lei non mi diede risposta << Non dirmi che non
hai un piano di fuga?! >> continuai sconvolto << Bhé correre è un
ottimo piano di fuga! >> disse lei stizzita mentre una pioggia di
proiettili tentava di colpirci << Roba da matti! Come fai a non aver
organizzato il piano di fuga?! >> lei si arrabbiò molto << Lo
avresti potuto fare tu! Presto giù! >> mi spinse giù lungo un grosso tubo
di ferro come quelli dei grandi acquedotti, lo usammo come uno scivolo per
arrivare sulla strada, una di quelle strade dove non passa mai nessuno e dove
ti potrebbero stuprare trenta volte nel giro di venti metri, non so se ho reso
l’idea.
La quiete durò pochi secondi, giusto il tempo
di riprendere il fiato e già sentimmo i nostri inseguitori giù per il tubo così
riprendemmo a correre cercando di seminarli.
Dopo un centinaio di metri
iniziammo a vedere un’orrenda insegna al neon che lampeggiava, non ci pensammo
due volte e con un ultimo faticoso scatto ci fiondammo alla porta del locale
aprendola ed entrando, scivolammo lentamente al suolo sfiniti, guardai i suoi
meravigliosi occhi castano-dorati sorridendole: eravamo salvi… >>.
<< Un bel lieto fine allora >> disse Fred
felice << Non proprio Fred, la storia non è finita qui…
Quando guardammo il locale era
letteralmente pieno di brutti ceffi vestiti in smoking, con capelli rossicci e
occhi azzurri, gote rossissime e sguardo da ubriachi, loro ci guardarono e noi
li guardammo poi esultarono e vennero
verso di noi come una mandria inferocita << Nech žije nevestu a ženícha! Nech
žije nevestu a ženícha! >> (Viva gli sposi! Viva gli sposi!) andavano
urlando felici in quella sotto specie di lingua slava, subito partì una
canzone, sembrava qualcosa del gran maestro Goran Bregovic, ci caricarono
letteralmente in braccio buttandoci in aria e riprendendoci poi ci sbatterono
in malo modo su delle sedie e ci caricarono scuotendoci come un milkshake, stavo per rimettere tutto!
Improvvisarono una coreografia dove
le sedie con noi sopra dovevano essere passate da braccia in braccia fino a
farci incontrare in centro, stavo quasi per cadere quando la porta si aprì
nuovamente nell’esatto momento in cui la musica si era finita e noi eravamo
arrivati al centro << Čo to do čerta!? >> (Ma cosa
diavolo succede!?) disse un uomo in smoking che teneva la mano ad una donna in
bianco << Slávime šťastný pár! >> (Festeggiamo gli sposi!)
rispose un omone con più alcool che sangue in corpo, l’uomo in smoking alzò un
sopracciglio con aria veramente infastidita << Ale my sme sa nevesta a
ženích! >> (Ma siamo noi gli sposi!) disse semplicemente mentre in sala
calò il silenzio, le nostre sedie furono improvvisamente lasciate cadere
facendoci stramazzare al suolo << Eh eh salve… >> cercai di
ironizzare mentre tutti ci guardavano in malo modo, in quel momento la porta si
aprì nuovamente facendo cadere a faccia in giù i novelli sposini e sai chi
erano? I nostri inseguitori che urlarono minacciosi mentre gli omoni si
mettevano a braccia conserte e li guardavano con rabbia, nel giro di pochi
secondi si fiondarono su di loro e li vedemmo scappare vie urlando come delle
donnette.
Fred, è stato uno spasso, li vedevi
rincorrere da due sposi arrabbiati ed un seguito di omoni slavi ubriachi,
mancava solo la musichetta di Benny Hill ed il quadro sarebbe stato perfetto!
>> il giovane Alex scoppiò a ridere mentre in studio risuonava la
suddetta musica suscitando le risa del pubblico << Esatto, parlavo
proprio di questa! >> il ragazzo
si asciugò le lacrime << Quindi è
andata a finire bene? >> chiese il conduttore << Oh certamente
Fred! Le banane erano salve, Russlesko fu arrestato grazie alle nostre
informazioni ed io avevo trovato l’amore… >> disse in un sussurro il
giovane ragazzo guardando il backstage e trovando gli occhi della sua amata, i
suoi capelli rossi e il suo sorriso da favola, nello studio il pubblicò si alzò
e iniziò a battere le mani creando un delizioso frastuono che al giovane Alex
piacque molto.
<< Il tuo racconto è stato sicuramente avvincente peccato che per
mancanza di tempo tu non sia potuto entrare nei dettagli, per chiunque voglia
sapere ogni dettaglio sulla storia del nostro amico, in edicola troverà il
libro che la tratta con il titolo “Tutto per colpa di un SMS!”. Alex è stato un
piacere conoscerti. Anche questa fantastica puntata è finita ma torneremo
domani con un’altra fantastica storia, buona notte a tutti e ricordate: La
vostra vita è un film! >>.
Il conduttore salutò il pubblico e
la trasmissione cessò, lo studio iniziò a svuotarsi ed il giovane Alexei era
pronto a ritornare a casa, la sua mente ritornava a quegli eventi assurdi che
avevano caratterizzato la sua vita e non riuscì a fare a meno di sorridere, era
sopravvissuto a cinesi, rapper, organizzazioni mafiose, slavi ubriachi e
Sicurezza Nazionale, quegli eventi lo avevano fatto crescere e maturare perché
gli avevano fatto capire le cose veramente importanti della vita e quanto sia
rilevante il Fato
<< Perché sorridi? >>
le chiese la sua dolce metà << Nulla e che in fondo… Non è stato un
cattivo film >>.
Buona notte
e vi auguro che il vostro film sia il migliore.