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Autore: SenzaPH    03/04/2013    1 recensioni
Questa storia partecipa al contest: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10505383
Questa storia è arrivata terza al suddetto contest.
Il giovane Alexei Russel vive la sua vita di informatico nella carismatica New York fin quando la sua vita non viene messa sotto sopra da un sms anonimo "Non dirlo a nessuno o sarà peggio per te". Il giovane Alex sarà alle prese con cinesi nani, rapper, organizzazioni mafiose e molto altro a causa di un sms...
Salve gente sono la vostra SenzaPH che vi propone la più grossa nonsense del mondo, infomazione utile è sapere che il mio personaggio ha:
-un'ossessione per le banane
-ricevuto un sms da uno sconosciuto
- ha un album con ritagli di giornali preoccupanti
Buona lettura e buon divertimento.
Con affetto,
SenzaPH
P.S fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione ^^
Genere: Azione, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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APPLAUSI

*  Clap clap clap *

Una musichetta strana ma orecchiabile iniziò a risuonare nello studio e un boato di applausi inondò le orecchie del giovane ragazzo << Buona sera signori e signore, oggi a “La mia vita è un film “ avremo un ospite veramente speciale! >> Fred McCallagan sfoggiò il suo sorriso migliore mostrando la dentatura perfetta di un bianco oscenamente bianco, così brillante che avrebbe potuto offendere il pudore pubblico, il classico bianco che diceva: “ Ah ah io posso permettermi pulizie dentali e trattamenti vari per avere dei denti bianchissimi e tu no” << Date un caloroso benvenuto all’ospite di questa sera, Alexei Russell >> continuò voltandosi nella direzione del giovane Alexei che si apprestava a entrare.

Il giovane Alexei non era mai stato in nessuno studio né per una gita di piacere né tanto meno per partecipare a un reality show dove lui era protagonista, il poveretto entrò titubante non sapendo cosa fare esattamente, non era poi così difficile camminare e raggiungere la poltroncina rossa dove si sarebbe dovuto sedere, ma si trattava di Alex… Con lui anche le cose più semplici si trasformavano in disastri ambientali di proporzioni bibliche.

Il ragazzo avanzò cercando di non sembrare un manico di scopa con i piedi, aveva appena fatto un paio di passi quando la punta del piede destro s’impigliò in una pressoché invisibile serpentina di fila… Fu un vero disastro: ruzzolò giù aggradando le orecchie di  tutti gli spettatori in mondovisione con il suo urlo da checca isterica. Arrivato a terra, si prese qualche secondo per accertarsi di non avere niente di rotto così decise di rialzarsi: mai lo avesse fatto!

Il suo piede restò aggrovigliato, tra le fila della serpentina, camminando si tirò dietro tutto il groviglio e ricadendo per l’ennesima volta, scollegò di forza i fili dell’impianto luci facendo saltare il gruppo elettrogeno e la corrente.

Il buio più totale calò nella sala.

E dopo questa colossale gaffe, cosa ci potrà mai fare un tipo cosi in un reality show, vi chiederete voi. Bene, lo scopriremo presto seguendo la sua intervista…

***

<< Rieccoci signori, scusateci ma un piccolo problema tecnico ci ha costretto a sospendere la trasmissione per un paio di minuti… Ma sorvolando su questo andiamo subito al nostro ospite, allora Alexei, posso chiamarti Alex? >> il conduttore  osservò il ragazzo con un sorriso sghembo << Ma certo Fred, mi chiamano tutti Alex ma per gli amici più stretti sono “ Banana Joe “ >> il vecchio Fred riuscì a trattenere una risata << Alex, questa sera ti ritrovi a “La mia vita è un film” quindi mi pare doveroso chiederti se hai idea di chi possa essere il “regista” della tua vita >> il conduttore osservò il ragazzo in attesa di una risposta << Per la verità, Fred, non ne ho la più pallida idea, ma chiunque sia è un vero bastardo! >> rispose Alexei con ammirevole semplicità << Si può dire bastardo in mondovisione? >> questa volta Fred non riuscì a trattenersi sfoggiando la sua risata roca << No, non si può dire ma sarà sicuramente partito il “bip” quindi non preoccuparti. Da quello che dici pare che tu non sia molto contendo del “film” della tua vita o sbaglio? >> il ragazzo sorrise per non piangere << Oh per niente Fred, per niente! Soprattutto nell’ultimo periodo, mi sono trovato in una situazione tanto assurda che ho creduto veramente di trovarmi in un film! >> il conduttore ridacchiò << Posso comprendere, ma per spiegare tutto meglio, che ne dici di parlarci un po’ di te? >> il ragazzo si prese qualche minuto per riflettere << Con molto piacere Fred, iniziamo col dire che mi chiamo Alexei Russell e probabilmente questo è il principale motivo per cui la mia vita ha ricevuto un forte scossone, sono nato a Siracusa il 18 aprile 1985 da genitori siciliani. Ci siamo trasferiti qui quando avevo circa sei o sette anni, ho frequentato le stesse scuole dei giovani americani e poi mi sono laureato. Lavoro come programmatore in un’azienda di computer. >>

Il conduttore assentì con il capo << Veramente molto interessante, ma vorrei sapere qualche cosa in più sulla tua passione più grande: le banane >> Fred cercò di nascondere il sorrisetto ironico che gli era comparso in volto, ma non ci riuscì molto << Certo, bhé che dire? Io amo le banane, mangio sempre banane e se non sono banane è qualcosa con il sapore di banane, fin da piccolo ho avuto questa passione che ben presto credo si sia trasformata in ossessione e per altro è il secondo motivo per cui mi sono cacciato nei guai un paio di giorni fa. Tutto il mio mondo ruota attorno alle banane, le vedo ovunque, le sogno ogni notte, le penso a ogni ora del giorno e ne porto una sempre con me >> il ragazzo si diede un colpo alla parte destra del petto << Le banane sono un po’ come un porta fortuna anche se a dirla tutta, negli ultimi tempi si sono rivelate più una calamita attira guai. Mi sono sempre interessato alle banane >> Alex prese un album e lo diede al conduttore che sfogliandolo rimase basito << Si lo so fa un certo effetto vedere quante differenti specie di banane esistano sulla Terra, quanti incredibili usi possano avere, ad esempio se vai a pagina trentaquattro, potrai trovare in interessante articolo che parla di come la parte interna della buccia di banana allievi i fastidi provocati dall’edera, ma c’è molto altro ancora. >>

Il conduttore richiuse schifato il grosso album, era completamente tappezzato di foto su banane e altrettanti articoli di giornale alquanto dubbi ma ognuno era pazzo della propria pazzia. Fred osservò il ragazzo per un paio di secondi pensando alla prossima domanda << Alex, la prima volta che ascoltai la tua storia pensai subito “Non credo di conoscere persona più imbranata” dunque, prima di sentire la sua storia, è d’obbligo chiederti se ti senti goffo >> Alex rispose immediatamente << Affatto Fred, più che altro mi sento sfortunato >> il giovane rise divertito contagiando anche il conduttore ed il pubblico << Bene, credo sia giunto il momento di iniziare. Che ne dici di raccontarci la tua storia? >> Alex prese un grosso respiro << Con vero piacere, iniziò tutto un paio di giorni fa o forse è meglio dire che finì tutto un paio di giorni fa. La scintilla che fece accendere la miccia fu un SMS, un anonimo SMS mandato chiaramente alla persona sbagliata, successe tutto per colpa di un SMS …

Quella mattina mi svegliai di buon umore della serie: “Buon giorno a questo giorno che si sveglia oggi con te, buon giorno al latte e al caffè buon giorno a chi non c’è”, accesi lo stereo facendo risuonare nell’appartamento della musica orecchiabile ma che comunque ti dia la carica giusta per iniziare bene la giornata. Feci una doccia e una volta uscito mi vestii come al solito: camicia, cravatta, giacca e jeans.

<< Hey I just met you and this is crazy but here’s my number so call me maybe! >> urlai con il tubetto di dentifricio in mano… >>

<< Cantava “Call me maybe”? >> chiese il conduttore alzando un sopracciglio per lo stupore, quel ragazzo era a dir poco strano << Si Fred, ma comunque che dicevo? Ah ecco…

Mi sistemai i capelli con del gel poi mi diressi in cucina pronto per la colazione, fischiettai di buon umore e aprendo il frigorifero vidi il Paradiso: le mie adorate banane così mature, di un caldo giallo, luminoso e vellutato, con la loro forma perfettamente affusolata e curvate di trentasei gradi quindici primi e dieci secondi, la leggera linea d’orata che si formava sul loro profilo conferiva loro un aspetto divino, ammaliante, sconvolgente, oh che meraviglioso giallo! Il sole sembrava cosi sbleuto e scialbo… >>

<< Ehm Alex… Credo che gli spettatori abbiano capito che le banane fossero… Gialle >> Fred cercò di fargli capire che era meglio se andasse avanti per non annoiare gli spettatori << Oh certo scusa Fred, dicevo…

Feci una ricca colazione senza dimenticare la mia banana, presi il caffè ed uscii come al solito sfrecciando dentro la mia Audi. Quando arrivai a lavoro sentii vibrare il cellulare e prendendolo vidi un nuovo messaggio in arrivo “Non dirlo a nessuno o sarà peggio per te”, in un primo momento pensai di cancellarlo perchè, controllando il numero, notai che arrivava da uno sconosciuto. Ma non lo feci.

Salii in ufficio come ogni mattina ma non appena accesi il computer notai qualcosa di strano come se ci fosse qualcosa di sbagliato ma non riuscii a capire cosa e non si trattava solo del computer ma di tutto il contesto. Vedi, di solito a quell’ora della mattina c’è già un certo brusìo in ufficio, i colleghi sfrecciano da una postazione all’altra, entrano ed escono dalla stanza del capo e le segretarie sono già sommerse da fotocopie, fascicoli, chiamate ed appuntamenti. La nostra è un’azienda importante e tutta quella confusione di prima mattina passa per normalità, quindi capirà bene che trovando l’ufficio silenzioso, tutti stranamente immobili e nervosi… Una o due domande sorgono spontanee…

<< Lo immagino >> concordò Fred facendolo continuare con il racconto

<< Ma sai com’è, di certo la prima cosa che pensi non è certo “Sto per entrare per errore in un losco affare “, le giornate storte esistono! Già dalle prime battute sulla tastiera la situazione andava a peggiorare e l’atmosfera si faceva pesante come una cortina di ferro, la porta in fondo al salone si aprì e due uomini scorbutici e dall’aria scontrosa si fecero avanti << Scappa Alex, scappa! >> mi urlò finalmente una segretaria con voce stridula, i gorilla la fulminarono con lo sguardo e lì capii che avrei dovuto darmela veramente a gambe levate e bhè, non me lo feci ripetere certo due volte. Mi alzai dalla mia postazione e corsi per il corridoio già inseguito dai gorilla, scavalcai le postazioni dei colleghi ribaltando sedie e tavoli, il parkour a volte serve >>

<< Parkour? Sul serio? Non sembra il tipo… >> affermò Fred dubbioso << Oh è solo una cosa che facevo da ragazzino, ora sono parecchio acciaccato >> affermò il ragazzo << Si, l’ho notato >> sussurrò Fred << Prego, continui pure >>

<< Insomma è chiaro che feci un po’ di confusione per l’ufficio riuscendomi ad avvicinare alla porta d’uscita <> mi urlò un collega lanciandomi le chiavi della sua auto << A buon rendere! >> gli urlai  uscendo dalla porta e precipitandomi per le scale… E’ necessario dire anche che sono inciampato e mi sono fatto due rampe di scale col sedere? >> Fred sghignazzò << No, possiamo sorvolare anche su questo >> il giovane ragazzo si schiarì la voce prima di ricominciare il racconto.

<< Quando finalmente riuscii a riprendere l’equilibrio le scale furono l’ultimo dei miei problemi, aprii di scatto le porte di emergenza facendo scattare l’allarme antincendio e, come tutti sapete, dato che la nostra azienda è di notevole importanza, il sistema antifurto/antincendio è direttamente collegato con la stazione di polizia e con quella dei vigili del fuoco, in meno di tre minuti sentii le sirene in lontananza e un gruppetto di curiosi si era già riunito attorno al palazzo.

Nel frattempo cercavo disperatamente l’auto del mio collega zoppicando perché nella fuga improvvisata mi ero preso una storta ma stendiamo pure un velo pietoso… Finalmente l’avevo trovata, una preistorica Mercedes che perdeva pezzi, niente a che vedere con la mia Audi ma quello era il mio unico mezzo di fuga.

Salii in auto e cercai di farla partire, dopo aver scarburato per un pezzo e aver creato un enorme nuvolone nero dietro di me, finalmente partì e facendo attenzione a non farla spegnere mi diressi verso casa. Ma anche lì avrei avuto una bella sorpresa… >>

Il ragazzo lasciò in sospeso il racconto avendo ricevuto il segnale di fermarsi << Una storia veramente avvincente, non sto nella pelle per sapere come continui e voi? Non cambiate canale, torniamo subito dopo la pubblicità! >>

 

***

Ecco di nuovo quella stupida musichetta orecchiabile << Rieccoci qui signori, ben tornati a “La mia vita è un film”! >> esclamò come da copione McCallagan << Avevamo lasciato il nostro amico in una folle corsa verso la propria casa, ma ci sarà qualche sorpresina per lui. Siete curiosi di sapere cosa succederà? Allora non togliete gli occhi dallo schermo, alzate il volume e aprite bene le orecchie, Alex sono tutti tuoi! >> il ragazzo sorrise << Molto gentile Fred… Allora dicevo:

Stavo in questa ferraglia arrugginita e mentre guidavo con estrema cautela, roba che vecchiette novantenni e semi paralitiche sarebbero state più veloci di me…

Continuavo a ripetermi “ Avanti Alexei, è solo un grosso grande equivoco, deve esserci stato sicuramente un errore! Ora tornerò a casa e tutto tornerà come prima!” sul serio Fred, avevo completamente perso la testa. Arrivato finalmente a casa parcheggiai in mezzo al vialetto e mi precipitai alla porta cercando la chiave per aprire, ma sai una cosa Fred? Non ci fu bisogno di una chiave perché la porta era stata sfondata… Letteralmente!

In quel momento il mio cellulare iniziò a squillare, lo presi ed esasperato risposi, sai cosa mi rispose l’altro? Eh lo sai? >> il ragazzo assunse un tono esasperato suscitando le risa del conduttore che fece di no col capo << Mi risposte “Si mŕtvy muž”, è una di quelle affermazioni che tutti fanno per rispondere ad un “pronto?”. Ah comunque in seguito mi dissero che era una qualche sottospecie di lingua slava e voleva dire “Sei un uomo morto”, rincuorante non trovi?.

Ricordo che staccai il cellulare ed entrai con cautela in casa trovando tutto sotto sopra << Ma che dia… >> Fred, credimi non finii neanche la frase che un nano cinese mi saltò addosso! >> Fred strabuzzò gli occhi dallo stupore << Ma come un nano cinese?! >> esclamò stupito << Proprio così Fred, era un nano cinese che mi si appiccicò addosso come una cozza allo scoglio! Iniziò ad urlare come un matto ed io feci lo stesso, urlavamo entrambi immagina la scena! Iniziai a sbattere per i muri della casa cercando di levarmelo di dosso ma non vi riuscì, fu in quel momento che trovai una padella e bhé… Quattro colpi di padella e si staccò << Ok! Non so chi tu sia o cosa tu voglia da me… Ma ho una padella tra le mani ed è meglio che tu vada via! >> urlai tentando di fare la voce grossa, quel nano infame per tutta risposta mi fece il verso << Dale a me i mie soldi! >> disse << Ma quali soldi?! >> protestai.

Non avevo la più pallida idea di che cosa stesse parlando ma quando pensi che le cose non possano andare peggio… Non c’è limite alla tragedia!

<< Mettiti in coda fratello, ci siamo prima noi >> dei teppisti poco raccomandabili entrarono in casa, tutti tatuati, con pearcing e diavolerie varie << Avanti dolcezza dacci i nostri soldi! >> li osservai tenendo saldamente la mia padella come una mazza da baseball << Ma quale soldi?! >> fu in quel momento che il nano malefico si avventò su quei ragazzacci, sembrava uno di quei scoiattoli volanti! Sul serio, planava che era una meraviglia! Insomma, mentre loro discutevano io uscii di casa correndo come un matto e cercando aiuto ma ormai era inutile, in pochi secondi fui circondato da una miriade di auto nere dalle quali uscirono uomini in giacca e cravatta, con occhiali neri, auricolari e delle lucide Magnum che aspettavano solo di aver premuto il grilletto << Ok ok adesso tutti calmi signori! >> disse uno di loro << Tenete a bada i grilletti se non vogliamo ammazzarci tutti! Signor Russlesko adesso ha due possibilità:

1-    Ci segue con le buone in Sede e ci dice tutto quello che sa…

2-    La prendiamo con le cattive e ci dice tutto quello che sa… >>.

Osservai timoroso il gorilla che mi aveva parlato alzando bene in alto le mani << Bhè non ci sarebbe un’optione 3 del tipo: mi spiegate che diamine succede qui? E poi… Chi diamine sarebbe Russlesko? Io mi chiamo Russell! >>.

Il conduttore guardò eccitato il giovane Alex, la storia stava iniziando a diventare interessante, il vecchio Fred lo incitò a continuare ed il ragazzo non se lo fece ripetere due volete << Dopo la mia affermazione, il gorilla sembrava un po’ confuso ma la confusione durò per poco << E va bene Russlesko, pare che tu abbia scelto l’optione 2… Bene ragazzi preparate le pistole spara-lassativi >> e si Fred, hai capito bene, ho detto proprio “spara-lassativi”, ovviamente inutili furono le mie spiegazioni e quando si apprestarono a spararmi contro litri di lassativi in comode fialette munite d’ago, sentii il rumore più bello di tutta la mia vita: pale di elicottero.

Esatto un grosso, bellissimo e lucidissimo Apache stava volando verso di me, con quei suoi cazzutissimi lancia missili… Si può dire cazzutissimi? >> Fred ridendo fece di no con il capo ma il giovane Alex, ormai in estasi da racconto, ricominciò con la storia << Immaginate la scena: il cielo azzurro squarciato da questo colosso nero…

Ma il bello deve ancora venire, Fred! Dall’Apache spuntò una donna bellissima, una dea, sensuale, formosa, con un culet… Cioè insomma avete capito.

Con un megafono mi urlava di afferrare la corda, la stessa corda che mi piombò tra le mani sotto lo sguardo incredulo degli agenti << Addio stupidi gor… AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAh!>> urlai come un matto, ero così impegnato a schernire quei gorilla che non badai al colpo di frusta dovuto alla velocità dell’elicottero, rotolai per terra attaccato a quella corda e solo dopo un paio di metri finalmente l’elicottero prese quota tirandomi su da terra >> Fred sospirò << Bhè ti è andata bene! >>, il ragazzo osservò il conduttore e per un minuto la sala cadde in silenzio poi la sonora risata di Alex fece tornare tutto alla normalità << Bene? Bene dici?! Oh bhé se tu per bene intendi essere appeso ad una corda a metri e metri di altezza dal suolo col rischio di spiaccicarti alle vetrate di qualche grattacielo, allora sì. E’ andato tutto benissimo!

Fred forse è meglio che stia zitto. Allora dov’ero? Ah già, stavo appeso, in effetti non c’è molto da dire a parte che si degnarono di tirarmi su solo dopo essere praticamente usciti fuori dai miei amati Stati Uniti! Vedevo solo una distesa di acqua sotto di me << Hey dolcezza, tutto ok? >> la bionda mi sorrise << Ci conosciamo? >> chiesi ancora mezzo sconvolto << In genere prima si ringrazia, dolcezza ti ho appena salvato il culo dalla Sicurezza Nazionale! >> disse indispettita << Oh giusto, grazie… >> feci io tastandomi per accorarmi di non aver nulla di rotto << Comunque no, non ci conosciamo ma il mio capo rivuole i suoi soldi… >> non riuscivo a crederci, anche lei voleva dei soldi e questa tipa qui mi spaventava più degli altri! Aveva a disposizione un Apache, non che un Apache si trovi in un negozio di giocattoli! Quindi prova a immaginare che razza di capo abbia! Credimi Fred, ero terrorizzato.

Cercai di spiegare a anche a lei che non sapevo di quale soldi stesse parlando << Russlesko, ascolta, sei carino e sinceramente sarebbe uno spreco farti ammazzare anche perchè avevo la mezza idea di farmi un giretto con te, quindi sgancia i soldi al capo e ci divertiremo… >> ovviamente mi sentii lusingato e mi passò in mente la malsana idea di consegnarle i soldi pur di andare con quella donna ma poi tornai in me << Senta signorina, qui siamo chiaramente di fronte ad uno scambio di persona, io sono Alexei Russell, R U S S E L L e non Russlesko come tutti voi vi ostinate a chiamarmi! >> la ragazza scoppiò a ridere << Ci stavo quasi per cascare, senti non puoi mentire, ti è arrivato un messaggio giusto? >> toccai la tasca dei jeans sentendo il cellulare, poi guardai la donna << Ecco lo sapevo, il mio capo ha inviato il messaggio a Russlesko, l’hai ricevuto tu quindi tu, sei Russlesko. Semplice! >> semplice diceva lei, col cavolo che era semplice << Ok ok guarda qui… >> estrassi il cellulare mostrandole il messaggio << Vedi? Viene da un Anonimo, se fossi stato in affari col tuo capo, che motivo aveva di mandarmi un messaggio con lo sconosciuto? >> lei sospirò << Santo cielo, non ti facevo cosi tondo. Ma è ovvio! Non voleva che tu potessi rintracciarlo! >> in effetti aveva senso.

Mi sentivo disperato, non avevo idea di come farle capire che aveva sbagliato persona << Ok senti, non so come dirtelo, io non sono la persona che cerchi >> la donna sembrò spazientirsi << Ma io so che sei tu! E queste banane lo dimostrano! Le ho trovate dentro il tuo frigorifero, è la prova inconfutabile che hai collaborato col capo per il progetto “DoppiaB” >> osservai le banane, erano proprio le mie, le avrei riconosciute tra mille << Ma sono solo banane, le mie banane! >> protestai << Esatto sono banane, le banane del progetto “DoppiaB” ovvero (not) Biological Banana >> disse fieramente << Ma che cavolo dici?! Non osare offendere così le mie banane, quelle sono biologiche al cento per cento, non senti che odore meraviglioso? >> protestai inviperito, sai Fred che quando mi toccano le banane divento una furia.

La donna odorò le banane constatando che avevano proprio un buon odore tipico delle banane mature, poi guardò << Accidenti mi sa che abbiamo veramente sbagliato persona… >> sospirai di sollievo << Finalmente l’hai capito! >> la donna sospirò << In questo caso non mi servi più… Bye bye honey >> sorrise beffarda poi mi spinse giù dall’elicottero, urlai come un matto temendo di precipitare in mare ma poi mi fermai, in realtà penzolavo dall’elicottero senza cadere così mi tranquillizzai << Stupide cinghie di sicurezza! >> esclamò stizzita la donna prima ti tagliare le cinghie che mi si erano aggrovigliate al piede. Così precipitai giù, inesorabilmente verso il mare… E fu in quel momento che i veri guai iniziarono >>.

Il ragazzo sospirò mentre Fred mandava in onda la pubblicità, la storia iniziava a farsi veramente misteriosa. E tu? Cosa aspetti? Scorri giù se vuoi sapere come finisce.

 

E comunque le musichette degli show hanno seriamente bisogno di una revisione, sono orribili!

Ma comunque, avevamo lasciato il nostro eroe in caduta libera, sentiamo come andò avanti la faccenda…

<< Allora Fred, devo dire che arrivati a questo punto della storia la fortuna è iniziata a girare un po’ dalla mia parte e nonostante fossi piombato in mare con un sonoro splash e vedessi solo una distesa d’acqua infinita riuscii a mantenere un certo controllo e nuotai per un paio di metri verso una di quelle boe di segnalazione con una luce a intermittenza che servono come segnale luminoso per le navi. Mi aggrappai a quella boa guardandomi attorno e quando stavo iniziando a pensare di morire mangiato dagli squali sentii il rumore di uno scafo, si stava avvicinando nella mia direzione così iniziai ad urlare e dimenarmi fin quando non lo vidi avvicinare << Per favore, ho bisogno di aiuto >> supplicai senza fiato, il motore si spense e fu in quel momento che vidi quella che sarebbe stata la mia compagna di avventure non che compagna di vita: Sarah, ninfomane repressa! >> il giovane Alex fece un sorrisone a trentadue denti mentre il vecchio Fred quasi non si strozzava << Nin… Ninfomane repressa?! >> chiese sconvolto mentre il ragazzo rideva << Esattamente hai capito bene, ninfomane repressa. La chiamo così perché trova il doppio senso in qualunque cosa le si dica e presto lo constaterai anche tu. Ma ricominciamo con il racconto…

Eravamo rimasti che io stavo aggrappato a quella boa e la ragazza mi osservava come se stesse seriamente pensando di lasciami lì in balia dei pesci-cane, è stata una sensazione orribile ma alla fine si è decisa a farmi salire sullo scafo << Come ci sei finito qui in mezzo al mare? >> mi chiese sospettosa << Lunga storia >> risposi io ancora stravolto, poi mi presentai << Piacere Alexei, io mi chiamo Sarah e stavo andando in Messico >> mi osservò statica come se aspettasse una risposta così assentii con il capo e stramazzai sul divanetto li accanto, era uno scafo molto grande.

Per tutto il viaggio non ci scambiammo una parola fin quando non arrivammo ad una spiaggia << Ehm grazie per avermi aiutato… Forse è chiedere troppo ma potresti accompagnarmi in un luogo dove possa cambiarmi? Sono tutto bagnato >> la ragazza a quel punto divenne di botto paonazza << E’… Tutto bagnato… >> balbettava sorridendo in modo malizioso << Ma… Ma cosa hai capito! >>.

Fred rise << Credo di iniziare a capire >> ammise il conduttore sghignazzando << Capirai l’imbarazzo! Ma continuiamo…

Parlammo un po’ per conoscerci meglio così le raccontai di tutta quell’assurda storia che vorrei ricordare sia avvenuta in un solo giorno. Presa da un moto di carità mi pagò la stanza in albergo, quella stessa sera approfondii il racconto << E quindi sono stato scambiato per questo Russlesko, tutto per cosa? Per aver ricevuto un messaggio non destinato a me! >> la ragazza mi guardò stupita, poi fiondandosi sul suo computer iniziò a digitare sulla tastiera ad una velocità allarmante: ci sapeva veramente fare con il computer!

<< Lo dicevo che quel nome non mi era nuovo… Ruslesko Vladimir Spopovic Udinovo, o semplicemente Vladimir “Faccia Bruciata”… >> voltò il computer verso di me e per un attimo non riuscii nemmeno a respirare << Cosa? Ed io sarei stato scambiato per questo pelatone tatuato, con la faccia sfregiata i denti marci ed i capelli rasati?! Ma ti pare?! Io sono dannatamente più bello >>.

Fred, ero sconvolto! Non riuscivo a credere di essere così brutto da essere scambiato per quello lì, ho sempre pensato che i capelli neri e gli occhi verdi mi aiutassero ad apparire carino, aggiungiamoci un bel sorriso e la bella presenza… Fu un colpo constatare la triste realtà… Ma tornando a noi, la ragazza mi guardò subito storto << Oh ma certo! Preoccupati per il suo aspetto e non per il fatto che sia un pluriomicida, ricercato da mezzo pianeta, non che trafficante d’armi in Cina, Russia, Arabia Saudita, non preoccuparti degli OGM/armi biologiche da lui create, no certo! Preoccupati solo del suo aspetto! >> la osservai e improvvisamente un lampo di genio mi trapassò la mente << Il progetto “DoppiaB” ovvero (not)Biological Banana… Vedi se trovi qualcosa su questo… >> la incitai avvicinandomi << Certo, in effetti i progetti segreti si mettono su internet per renderli più sicuri >> la osservai sorridendo << Avanti Sarah, sono sicuro che puoi fare di meglio con questa cosa delle banane >> lei sorrise nuovamente imbarazzata << Quello che faccio io con le banane non è affar tuo, come ti permetti! Non che i miei ex si siano mai lamentati… >> disse isterica avendo frainteso per l’ennesima volta le mie parole << Hai mai pensato di farti curare? Ninfomane repressa! >> lei si adirò molto, ancora ricordo il modo in cui mi rispose “Non sono una ninfomane, ho solo una gran capacità di associazione!” mi disse con la voce stridula >>.

Il conduttore scoppiò a ridere << Certo che la sua “capacità di associazione” è parecchio sviluppata, scusa la domanda indiscreta, ma è ancora così? >> il giovane Alexei non ci pensò due volte a dare la risposta << Assolutamente si! Ma forse è meglio tornare a noi…

Com’è facile immaginare alla fine Sarah riuscì a procurarmi un bel po’ di informazioni, ve lo avevo detto che ci sapeva fare con il computer!

Bhé Fred, sai cosa saltò fuori dalla ricerca? Praticamente stavano cercando di modificare il codice genetico delle principali specie di banane per renderle non propriamente biologiche, inserire i semi in commercio in modo da far ammalare i terreni facendo così crollare l’economia agricola. Non solo! Chiunque ingerisse il frutto, veniva contaminato da un virus che lo faceva assuefare rendendo queste banane la nuova droga del millennio e facendo arricchire sempre più i produttori, ovvero l’organizzazione di Russlesko e affiliati.

Come puoi immaginare, un’amante di banane del mio carico non poteva lasciar correre, si trattava di banane! E per le banane ero pronto a fare tutto anche mettermi contro questo Russlesko o chiunque altro, in fondo peggio di così non poteva andare! >> Fred lo osservò scettico << A parte morire… >> il giovane Alexei non fece una piega << Dettagli insignificanti, Fred. Per farla breve la mia idea era quella di sventare i malvagi piani di Russlesko e non ci sarei mai riuscito senza la mia “ninfomane repressa” preferita… Avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli e sì! Tra di noi è nato del tenero ma non è questo il punto, sostanzialmente il nostro piano si suddivideva di tre fasi:

1: Infiltrasi

2: Rubare informazioni

3: Scappare e consegnare tutto a chi di dovere

Diciamo che le prime due fasi andarono discretamente ma la terza… Cielo! La terza fu un completo disastro. Partiamo dal punto in cui ci avevano scoperti e noi dovevamo scappare…

<< Bene! E adesso? >> le urlai con il fiatone ma lei non mi diede risposta << Non dirmi che non hai un piano di fuga?! >> continuai sconvolto << Bhé correre è un ottimo piano di fuga! >> disse lei stizzita mentre una pioggia di proiettili tentava di colpirci << Roba da matti! Come fai a non aver organizzato il piano di fuga?! >> lei si arrabbiò molto << Lo avresti potuto fare tu! Presto giù! >> mi spinse giù lungo un grosso tubo di ferro come quelli dei grandi acquedotti, lo usammo come uno scivolo per arrivare sulla strada, una di quelle strade dove non passa mai nessuno e dove ti potrebbero stuprare trenta volte nel giro di venti metri, non so se ho reso l’idea.

 La quiete durò pochi secondi, giusto il tempo di riprendere il fiato e già sentimmo i nostri inseguitori giù per il tubo così riprendemmo a correre cercando di seminarli.

Dopo un centinaio di metri iniziammo a vedere un’orrenda insegna al neon che lampeggiava, non ci pensammo due volte e con un ultimo faticoso scatto ci fiondammo alla porta del locale aprendola ed entrando, scivolammo lentamente al suolo sfiniti, guardai i suoi meravigliosi occhi castano-dorati sorridendole: eravamo salvi… >>.

<< Un bel lieto fine allora >> disse Fred felice << Non proprio Fred, la storia non è finita qui…

Quando guardammo il locale era letteralmente pieno di brutti ceffi vestiti in smoking, con capelli rossicci e occhi azzurri, gote rossissime e sguardo da ubriachi, loro ci guardarono e noi li guardammo poi esultarono  e vennero verso di noi come una mandria inferocita << Nech žije nevestu a ženícha! Nech žije nevestu a ženícha! >> (Viva gli sposi! Viva gli sposi!) andavano urlando felici in quella sotto specie di lingua slava, subito partì una canzone, sembrava qualcosa del gran maestro Goran Bregovic, ci caricarono letteralmente in braccio buttandoci in aria e riprendendoci poi ci sbatterono in malo modo su delle sedie e ci caricarono scuotendoci come un milkshake, stavo per rimettere tutto!

Improvvisarono una coreografia dove le sedie con noi sopra dovevano essere passate da braccia in braccia fino a farci incontrare in centro, stavo quasi per cadere quando la porta si aprì nuovamente nell’esatto momento in cui la musica si era finita e noi eravamo arrivati al centro << Čo to do čerta!? >> (Ma cosa diavolo succede!?) disse un uomo in smoking che teneva la mano ad una donna in bianco << Slávime šťastný pár! >> (Festeggiamo gli sposi!) rispose un omone con più alcool che sangue in corpo, l’uomo in smoking alzò un sopracciglio con aria veramente infastidita << Ale my sme sa nevesta a ženích! >> (Ma siamo noi gli sposi!) disse semplicemente mentre in sala calò il silenzio, le nostre sedie furono improvvisamente lasciate cadere facendoci stramazzare al suolo << Eh eh salve… >> cercai di ironizzare mentre tutti ci guardavano in malo modo, in quel momento la porta si aprì nuovamente facendo cadere a faccia in giù i novelli sposini e sai chi erano? I nostri inseguitori che urlarono minacciosi mentre gli omoni si mettevano a braccia conserte e li guardavano con rabbia, nel giro di pochi secondi si fiondarono su di loro e li vedemmo scappare vie urlando come delle donnette.

Fred, è stato uno spasso, li vedevi rincorrere da due sposi arrabbiati ed un seguito di omoni slavi ubriachi, mancava solo la musichetta di Benny Hill ed il quadro sarebbe stato perfetto! >> il giovane Alex scoppiò a ridere mentre in studio risuonava la suddetta musica suscitando le risa del pubblico << Esatto, parlavo proprio di questa! >>  il ragazzo si asciugò le lacrime << Quindi è andata a finire bene? >> chiese il conduttore << Oh certamente Fred! Le banane erano salve, Russlesko fu arrestato grazie alle nostre informazioni ed io avevo trovato l’amore… >> disse in un sussurro il giovane ragazzo guardando il backstage e trovando gli occhi della sua amata, i suoi capelli rossi e il suo sorriso da favola, nello studio il pubblicò si alzò e iniziò a battere le mani creando un delizioso frastuono che al giovane Alex piacque molto.

<< Il tuo racconto è stato sicuramente avvincente peccato che per mancanza di tempo tu non sia potuto entrare nei dettagli, per chiunque voglia sapere ogni dettaglio sulla storia del nostro amico, in edicola troverà il libro che la tratta con il titolo “Tutto per colpa di un SMS!”. Alex è stato un piacere conoscerti. Anche questa fantastica puntata è finita ma torneremo domani con un’altra fantastica storia, buona notte a tutti e ricordate: La vostra vita è un film! >>.

Il conduttore salutò il pubblico e la trasmissione cessò, lo studio iniziò a svuotarsi ed il giovane Alexei era pronto a ritornare a casa, la sua mente ritornava a quegli eventi assurdi che avevano caratterizzato la sua vita e non riuscì a fare a meno di sorridere, era sopravvissuto a cinesi, rapper, organizzazioni mafiose, slavi ubriachi e Sicurezza Nazionale, quegli eventi lo avevano fatto crescere e maturare perché gli avevano fatto capire le cose veramente importanti della vita e quanto sia rilevante il Fato

<< Perché sorridi? >> le chiese la sua dolce metà << Nulla e che in fondo… Non è stato un cattivo film >>.

 

Buona notte e vi auguro che il vostro film sia il migliore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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