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Autore: Alice Liddell    03/04/2013    1 recensioni
Io credo di amarli veramente quei ragazzi. Ho passato molte ore a guardarli stando seduto su una panchina del parco e a memorizzare ogni singola loro azione, senza avere il coraggio di avvicinarmi; e sono certo (e questo lo dico con un certo vanto) di sapere molte più cose io su di loro, che loro stessi, anche se non ci siamo mai conosciuti.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ragazzi, ho deciso! Giocoliamo!-. Aveva detto Rex, mentre gli altri lo guardavano male.   
-Avanti ragazzi! Ho delle palline da tennis nello zaino! E, anche delle clavette!-. Stava guardando speranzoso gli altri, tentando di convincerli, ma nessuno gli dava più retta.       
–Perché tu sei capace di giocolare Rex?-. Claire era sempre critica, però le piaceva assecondare Rex, la faceva ridere ed era il suo più caro amico.
–Donna di poca fede! Ti farò vedere!!-.  Si sistemava i capelli e si guardava intorno.
–Claire, non devi dire così, lo sai che lo incoraggi!-. Aveva detto la ragazza coi capelli rossi, di cui Claire non ricordava il nome. Lei non ricorda quasi mai i nomi di tutti, ma è divertente amare chi ti sta di fronte senza sapere il suo nome.
–Lascia stare, lo sai che lo farebbe comunque e io mi voglio divertire-. Rideva e seguiva Rex, che si era appena allontanato dalla panchina del parco, per bloccare qualche mal capitato passante. Aveva appena adocchiato una ragazza coi capelli biondi e blu, allora le correva incontro.
–Ehi! Ti va di giocolare?-. La ragazza sorrideva alla vista di Rex così entusiasmato
–Ok, va bene!-. Aveva accttato solo per il sorriso da bambino di Rex. Lui iniziava a muoversi sul posto facendo strani gesti, mentre gli altri ragazzi si avvicinavano per vedere cosa avrebbe combinato questa volta.  Stava iniziando a muovere le braccia mimando strani gesti. Sì, sta facendo il mimo, avreste dovuto vederlo. Indicava la ragazza e faceva una faccia confusa e lei cercava di indovinare che gli passasse per la testa.
–Chiedi chi sono?-. Lui annuiva contento.
–Sono Anna-. Lui continuava a giocolare con la ragazza e Claire lo guardava divertita.
La ragazza dai capelli rossi di cui Claire non ricorda il nome (abbiamo scoperto poco dopo che si chiama July), invece parlava col suo ragazzo, David. Le loro mani erano intrecciate ed erano seduti l’uno accanto all’altra sulla panchina, ben lontani dalle giocolerie di Rex.
–Lo sai chi mi odia?-. dice lei guardando un albero vicino.
–chi?-.  
-Quella ragazza dai capelli biondi… Sai perché prima stavo con Grace.-.
 –Non mi parlare di Grace-.
 –Sei geloso di una ragazza? Davvero? Non ti facevo così sensibile-.  
–Scusa è che a me sembra proprio che il sesso sia migliore con le donne che con gli uomini-.  
–Tu non sei bisessuale, non puoi capire-.  
–Oh ragazzi, io devo andare, ho il cellulare scarichissimo giuro!-. Era France. Questi pazzi li frequento da parecchio, ma non ho mai visto il cellulare di France completamente carico.
–Va bene France, ci vediamo in giro!-.  
–Adios!-. Loro hanno la strana abitudine di salutare in altre lingue, abitudine molto odiata da me, che da ignorante conosco solo la mia lingua.
Poco lontano intanto c’era Diaz; non è certo il suo vero nome, nessuno lo conosce, il suo vero nome. Si vocifera ne abbia uno ridicolo. Nel circolo comunque, per noi, è sempre stato Diaz. Lui, stava bloccando la gente per il parco dicendo:
- Il signore può aiutarvi, ci aiuta tutti. Può trovare la cura per il cancro e spegnere la sofferenza-. E distribuendo volantini.   
–Diaz, che cazzo stai facendo?-.  Era Luke, quello con l’orecchino, i capelli tinti neri e gli stivali con le borchie. È famoso soprattutto per i suoi capelli, si dice sia biondo sotto tutti quelli strati di tinta.  
–Ehi! Senti, non è che mi aiuti a smerciare questi volantini? Me li hanno appioppati due signore mezze matte incontrate da qualche parte nel parco e siccome parlare della resurrezione e di tutta quella roba lì… Beh, hai capito no-.  Luke sembrava valutare la situazione, per poi prendere i volantini e iniziare a ripetere la cantilena:
-Il signore può aiutarvi, ci aiuta tutti…-.
Intanto Rex con la giocoleria non se la stava cavando tanto bene, stava cercando di mimare qualcosa che la donna non capiva.
–Ehm, nero? No! Mondo!-  Le facce di Rex erano esilaranti, avreste dovuto vederlo! Jack intanto prendeva un fiammifero, lo accendeva e se lo infilava in bocca. Si era già scottato tre volte, però con la storia della giocoleria, andava avanti parecchio.
Io credo di amarli veramente quei ragazzi. Ho passato molte ore a guardarli stando seduto su una panchina del parco e a memorizzare ogni singola loro azione, senza avere il coraggio di avvicinarmi; e sono certo (e questo lo dico con un certo vanto) di sapere molte più cose io su di loro, che loro stessi, anche se non ci siamo mai conosciuti.
 
  
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