Nient’altro
che noi
-
Zoro, svegliati! Non è il
momento di dormire! La marina ci sta attaccando! -
-
Sono sveglio, smettila di
gridare come una cornacchia –
-
Brutto zotico! Io non grido
come una cornacchia! –
-
Ma se lo stai facendo! –
-
Ragazzi, non vorrei
interrompere il vostro litigio, però la marina ci attacca,
finitela! –
A
parlare fu Usop, da una
settimana i litigi tra Nami e Zoro, si erano intensificati, litigavano
per ogni
minima sciocchezza e poi, per tutto il giorno, non si rivolgevano la
parola, se
non per insultarsi nuovamente; nessuno dei membri della ciurma aveva
capito il
perché di questo cambiamento, anche perché
nessuno l’aveva chiesto direttamente
a loro perché sapevano che avrebbero ottenuto solo risposte
evasive da parte di
entrambi.
-
Scusaci Usop –
Nami
rivolse un ultimo
sguardo astioso verso Zoro e poi si allontanò,
concentrandosi sull’imminente
battaglia.
Usop
si girò verso Zoro, si
fece coraggio e gli chiese:
-
Zoro, ma che avete tu e
Nami? Da qualche giorno non fate altro che litigare -
-
Noi litighiamo sempre –
-
Non è vero! Prima
litigavate spesso, ora litigate sempre, e quando dico sempre, intendo
proprio sempre, vi rivolgete la parola solo e unicamente per insultarvi
a
vicenda –
-
Usop, smettila, non succede
niente chiaro? –
Zoro
si allontanò dirigendosi
verso Rufy, Usop sospirò, ormai ne era sicuro, Zoro e Nami
nascondevano
qualcosa.
La
battaglia iniziò; Zoro con
le sue spade combatteva, evidentemente annoiato, c’era solo
una nave ad
attaccarli, quindi pochi marinai e poco divertimento, a quel punto
meglio
restare a dormire, si ripeteva tra se e sé.
Lo
scontro finì, come
previsto da Zoro, abbastanza velocemente e tutto tornò alla
normalità,
ovviamente Nami e Zoro escludendo.
Nami,
finita la battaglia, si
diresse verso la sua cabina, dicendo di avere mal di testa e di non
disturbarla. Rufy, premuroso come sempre, si avvicinò a Nami
preoccupato:
-
Nami sicura di sentirti
bene? Se vuoi alla prossima isola ci fermiamo per riposare -
Nami
rivolse un sorriso dolce
a Rufy, anche se lo conosceva da anni, rimaneva sempre colpita dalla
sua
dolcezza e premurosità.
-
Tranquillo Rufy sto bene,
grazie per esserti preoccupato -
-
Non dirlo neanche Nami –
Nami
gli diede un piccolo
bacio sulla guancia e sorrise, felice perché niente avrebbe
mai potuto
intaccare la splendida amicizia che aveva con Rufy.
In
quel momento Zoro passò
vicino a loro, vide il piccolo bacio e fraintese tutto, si
avvicinò a loro con
occhi pieni di ira, era a dir poco furente.
Nami
si accorse di Zoro e lo
fissò cambiando espressione, da dolce questa
diventò diffidente.
-
Nami ma tu non ti sentivi
male? -
-
Sì, infatti mi sento male –
-
Se ti senti così male
dovresti essere nella tua stanza non qui a chiacchierare con Rufy
–
Nami
lo guardò allibita, il
comportamento di Zoro la stava molto deludendo.
-
Non stavamo parlando di
chissà quale sciocchezza, Rufy mi ha chiesto semplicemente
come stavo, era
preoccupato per me, ma tu questo non lo puoi capire, perchè
tu non ti preoccupi
mai di nessuno! Il tuo cuore è fatto di ghiaccio, non ti
interessa niente di
nessuno di noi, fosse per te potremmo morire tutti che non te ne
importerebbe
niente! -
Nami
aveva le lacrime agli
occhi, dovette mordersi le labbra per non scoppiare a piangere, Rufy
aveva
osservato tutta la scena senza dire una parola, anche perché
non sapeva come
comportarsi, osservava allibito sia Zoro che Nami.
Zoro
guardò Nami con sguardo
dispiaciuto, non pensava che Nami pensasse questo di lui, anche
perché non era
assolutamente vero, scosse la testa e le rispose.
-
Non credevo che pensassi
questo, comunque hai ragione, in minima parte, se tu morissi non me ne
importerebbe nulla -
Zoro
si allontanò, Nami lo
guardò e le lacrime cominciarono a scendere su quelle guance
rosee, aprì la
porta della sua cabina e la richiuse sbattendola con tutta la forza
della
disperazione, senza degnare di uno sguardo Rufy.
Rufy,
dal canto suo, ci
capiva sempre meno, i litigi di Zoro e Nami non erano mai arrivati a
livelli
tanto alti, prima litigavano per stuzzicarsi, con allegria, ora invece
lo facevano
quasi con odio. Rufy era sicuro che né Nami né
Zoro pensavano quello che
avevano appena detto, eppure lo avevano detto e lui il motivo non
riusciva a
spiegarselo.
All’ora
di cena Nami non andò
a mangiare scusandosi con Sanji e con tutti gli altri, Zoro escluso,
dal loro
litigio non si erano più rivolti la parola.
Rufy,
stufo di quella
situazione, andò da Zoro, dopo cena con
l’intenzione di farsi spiegare la
situazione per filo e per segno.
-
Zoro, ora tu mi dici cosa
succede tra te e Nami perché qualcosa è successo!
-
-
Rufy… -
-
Non provare a dirmi che va
tutto bene perché non ci credo –
-
Se ti dico che va tutto
bene devi credermi! –
-
Vabbè, non importa se non
ti vuoi confidare io non posso certo costringerti, sappi solo che mi
rattrista
il vostro atteggiamento l’uno verso l’altra, ora
vado, forse c’è ancora una
porzione di carne! –
Rufy
rise e corse verso la
cucina, lasciando Zoro in balia di tristi pensieri.
Nami
uscì dalla cabina, che
era ormai notte inoltrata, si avvicinò alla polena e si
stupì non poco vedendo
Zoro accucciato sotto di essa con gli occhi chiusi, stava dormendo o
almeno
così credeva Nami.
Nami
si avvicinò a lui, lo
guardò e un timido sorriso si fece spazio fra le sue la
labbra, era così dolce
Zoro quando dormiva! Occhi chiusi, espressione rilassata e dolce.
Dopo
qualche minuto passato a
contemplare Zoro, Nami si girò e si allontanò.
Non camminò molto, una voce la
fece girare e tornare indietro immediatamente.
-
Perché mi fissavi, Nami? -
-
Pensavo dormissi… -
-
No, meditavo e riflettevo –
-
Su cosa? –
-
Su di noi –
Nami
lo guardò con
espressione meravigliata, colpita da quell’affermazione.
-
Noi? Esiste un noi? -
-
Per me sì. Per te? –
-
Non lo so più –
-
Perché? –
-
Perché tu mi hai mandato in
subbuglio i sentimenti, quella notte –
-
Invece a me quella notte ha
chiarito i sentimenti, sei stata tu poi a confondermi il giorno dopo
–
-
Non è vero! Quella notte di
una settimana fa noi abbiamo fatto l’amore! Poi dopo neanche
un’ora che era
trascorsa, tu, credendo che io dormissi, ti sei rivestito e te ne sei
andato
come un ladro! –
Zoro
non ribattè, in fondo
quello che aveva detto Nami corrispondeva alla pura verità,
ma lei aveva
interpretato quella sua “fuga” nel modo sbagliato.
-
Mi hai fatto sentire come
una sgualdrina! Una da una notte e via! Credevo che per te fosse stato
qualcosa
di più di una semplice avventura! Ma, evidentemente, mi
sbagliavo -
Zoro
la guardò con
espressione triste e si affrettò a chiarire.
-
Ti sbagli! Non ho mai
pensato queste cose, quella notte è stata importante, ho
provato un’emozione e
una felicità enormi e ne sono rimasto…
spaventato. Non aveva mai provato nulla
di simile e mi sono sentito travolto da una forza troppo grande, troppo
intensa, ho avuto paura, per questo mi sono allontanato, non
perché pensavo che
fossi una sgualdrina! –
Lo
sguardo di Nami si era
lentamente addolcito e ora i suoi occhi splendevano nuovamente di
speranza.
-
Davvero? -
-
Certo, te lo giuro, poi
però quando sono uscito e dopo aver riflettuto ho capito che
quella felicità
era troppo preziosa perché me la facessi sfuggire, avevo
pensato il giorno dopo
di chiarire tutto, però tu l’indomani mi hai
trattato male e pensavo che per te
quella notte non avesse significato proprio nulla, anzi che ti aveva
fatto pure
schifo, per questo anche io ho cominciato a trattarti male! –
-
Scusami Zoro –
Le
lacrime scendevano copiose
sulle guance di Nami senza che lei facesse niente per fermarle, aveva
giudicato
Zoro troppo in fretta facendo stare male entrambi, Zoro colpito da
quelle
lacrime, si avvicinò a Nami e con le sue mani gliele
asciugò, una ad una. Nami
colpita da tanta dolcezza lo abbracciò senza smettere di
piangere, però
stavolta erano lacrime di felicità.
-
La verità è che io ti amo
Nami e pensavo che tu non mi ricambiassi -
-
Anch’io ti amo Zoro e ti
devo dire che ho pensato la stessa cosa –
Zoro
e Nami si guardarono
negli occhi, felici, si unirono in un bellissimo bacio pieno di amore.
-
Scusami per quello che ti
ho detto oggi, ero arrabbiato, non pesavo quello che ho detto, non lo
pensavo proprio
-
-
Anch’io ho detto cose che
non pensavo, non è vero che il tuo cuore è di
ghiaccio né è vero che non ti
importa niente di noi e di… me –
-
A me ha dato fastidio il
bacio che hai dato a Rufy, mi ha fatto arrabbiare tantissimo, non
credevo di
essere così geloso di te –
-
Davvero? E’ per quello che
hai detto quelle cose? Non l’avevo neanche immaginato. Mi
dispiace averti fatto
ingelosire, ma non ce ne era ragione, Rufy è il mio migliore
amico, niente e
nessuno potrà mai intaccare la nostra amicizia, ma
è solo amicizia, non amore –
-
Hai ragione, ho sbagliato
tutto –
-
No. non tutto, non hai
sbagliato ad innamorarti di me –
-
Vanitosa… -
Nami
gli diede una lieve
gomitata e gli sorrise radiosa, felice finalmente di aver risolto
positivamente
la situazione con Zoro.
Gli
diede un bacio e poi lo
prese per mano trascinandolo verso la propria cabina, con occhi
maliziosi, Zoro
si fece trascinare tutt’altro che contrario.
Zoro
e Nami erano
abbracciati, e si scambiavano teneri baci, Nami ad un tratto fece una
domanda a
Zoro.
-
Zoro, ora cosa siamo? -
-
Siamo Zoro e Nami,
spadaccino e navigatrice, siamo nient’altro che noi
–
Nami
sorrise, guardò Zoro e
gli rispose.
-
Non potevi darmi risposta
migliore, amore mio, lo penso anche io -
-
Ti amo Nami –
-
Anch’io Zoro –
Continuarono
a baciarsi,
felici e innamorati perché loro erano Zoro e Nami.
Lo
spadaccino e la
navigatrice.
Recensite!
Recensite! Questa
è la mia seconda ff su One Piece, oggi ho trattato la coppia
Zoro-Nami, ho
voluto trattare un altro pairing anche se a me questo non piace molto,
nonostante ciò spero che vi sia piaciuta.
Dedicata
a Lovegood92, spero
che l’abbia apprezzata e che le sia piaciuta.
Scusate
gli errori di
grammatica.
Baci.
Marty
De Nobili