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Autore: phoenix_esmeralda    05/04/2013    6 recensioni
"Mille volte si era sentito morire, facendo l’amore con una donna che non faceva mai l’amore con lui, una donna che lo amava ad occhi chiusi per non accorgersi di chi aveva nel letto. Ogni notte si era fatto violenza per non baciarla e si era costretto a non parlare per non infrangere, con la sua voce, l’illusione in cui Asbell amava cadere. Non c’era peggior dolore che toccare il corpo di una donna senza averne l’anima. "
Quarta classificata al contest "A volte l'amore è crudele" di Cloe901s Prima classificata al contest "Baci un po' ovunque" di AchiSama. Prima classificata a "Il contest dei cliché" di Exoticue/Fanny_Rimes
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 - 9 -
Una regina



 

 
Il rumore lontano di una porta che si apre lo fa sobbalzare. È troppo presto perché gli vengano a portare il pasto, è troppo presto perché chiunque in realtà sia già sveglio.
Nel corso dei giorni, Kristan ha imparato a distinguere il momento della giornata dall’odore dell’ambiente circostante: l’umidità si fa pregnante verso sera, ristagna la notte, diventa più fredda al mattino. È rinchiuso da tre settimane ormai e da altrettanto tempo il suo corpo non conosce più calore di sorta: il gelo si è impadronito dei suoi arti, delle sue ossa, rendendolo rigido e dolorante. La luce in quei sotterranei arriva smozzicata anche in pieno giorno, il cibo che gli allungano è scarso e freddo; Kristan si alza spesso in piedi, fa movimento come può in quello spazio angusto. Asbell non è più venuta dopo quella prima notte, prendendo in parola i suoi suggerimenti, ma in qualche modo deve essere riuscita a ottenergli una certa clemenza perché nessuno gli ha più messo le mani addosso da allora.
Dogan lo tormenta come può, passando ogni giorno dalle prigioni ad aggiornarlo circa la sua situazione e prospettandogli un futuro fosco. La sua colpevolezza è stata attestata quando le guardie si sono recate dal precedente proprietario della  villa che Kristan ha confessato di aver acquistato con i soldi trafugati: l’uomo, un nobile, ha ammesso di aver venduto l’immobile prendendo soldi in contanti e credendo che il giovane li avesse guadagnati legalmente lavorando per la sovrana.
Kristan ha trattenuto un sospiro di sollievo davanti a Dogan, ma in segreto ha ringraziato il cielo che la tresca non fosse stata scoperta: la villa appartiene tuttora a Gideon Rayn, il nobile incontrato dai gendarmi. Il contratto di vendita è falso come il resto dei documenti, ma Dogan non può sospettare che il vecchio nobile sia membro di uno schieramento sotterraneo a protezione della sovrana. Credeva di tormentarlo, quando gli ha comunicato che Asbell si è scelta un nuovo amante, un giovane di nome Helois che ora dorme nelle sue stanze e ha preso il suo posto in tutto.
Lui è rimasto zitto, senza reagire, ma nell’oscurità della sua solitudine ha combattuto contro sentimenti contrastanti: vuole sentirsi sollevato per la giovane sovrana, per la protezione che Helois le offrirà. E si sente in effetti sollevato, quando si concentra. Ma appena i pensieri sfuggono al suo controllo più serrato, si trasformano in immagini vacue dove Asbell abbraccia, parla, riposa accanto a un altro. Allora stringe i denti e raccoglie le sue emozioni fino a dar loro un senso più accettabile.
Ma Asbell gli manca. Il tempo in cui le dormiva accanto, le parlava quotidianamente, la consolava, la scaldava le sembra ora il frutto di un sogno ormai smarrito.
È esistito realmente quel tempo? Ora non gli importerebbe di starle accanto mentre ama un altro, gli basterebbe guardarla.

 
Al rumore del portone seguono dei passi che sostano proprio di fronte alla sua cella; quando la serratura scatta, Kristan alza la testa sorpreso e sbatte le palpebre incredulo.
- Helois...? Cosa fai qui?
-  Una delle guardie è un membro dello Schieramento, Asbell ha ottenuto le chiavi e la sospensione della sorveglianza per una manciata di minuti, giusto il tempo di farti uscire. Vieni con me.
Kristan si alza a fatica, la notte ha reso i suoi muscoli rigidi come assi.
- Se scappo sospetteranno di te, veniamo dallo stesso villaggio.
- Andiamo via insieme, ci rifugeremo da Kissa per qualche tempo, finché le cose non cambieranno.
Kristan non capisce come e cosa potrebbe cambiare, ma la voglia di lasciarsi alle spalle quella cella è talmente vasta da indurlo a seguire l’amico senza fiatare. Sbalordito, si rende conto che Helois conosce le segrete alla perfezione, come se ne avesse studiato a memoria una mappa e lo conduce senza esitazione verso il tunnel sotterraneo che, dal retro delle prigioni, porta direttamente alla sparuta foresta che separa il palazzo dal villaggio più vicino.
- Non sorprenderti, non è stato così semplice cercare gli alleati giusti all’interno del palazzo, Asbell non era sicura di chi potesse realmente fidarsi, anche se noi avevamo i nomi dei membri dello Schieramento. Fare le cose in così poco tempo è stato rischioso, ma la tua condanna era ormai segnata, non potevamo aspettare ancora a lungo.
Mentre parla, Helois si muove agilmente lungo il tratto dissestato del tunnel, facendogli strada con un tizzone ardente.
Nonostante la fatica, per Kristan quel tragitto è una benedizione: potersi muovere liberamente è un dono di cui non si era mai reso conto prima della prigionia. E al termine del tunnel, proprio sulla soglia che dà nella foresta ingrigita dall’alba, Asbell lo sta aspettando.
Quando la scorge è talmente sbalordito da suscitarle una risata.
- Pensavi che non sarei venuta a salutarti? – Ironizza, ma un istante dopo gli butta le braccia al collo e lo stringe come se qualcuno potesse strapparlo via da lei.
Sentire di nuovo quel corpo contro il suo gli trapana il cuore.
- Cosa stai facendo? – le bisbiglia – Ti avevo detto di dimenticarmi. Se già sospettano un complotto, dopo la mia fuga ne avranno la certezza... Non potrei mai fuggire senza il tuo aiuto.
- Diranno che sono stato io – interviene Helois – Che mi sono fatto assumere solo per poterti liberare. Asbell non dovrà reggere questo gioco a lungo, solo qualche giorno ancora, poi la verità verrà alla luce.
Kristan si stacca delicatamente, cercando un chiarimento, e lei annuisce.
- I soldi che ho sottratto alla tesoreria servono per la bonifica dell’area che intermezza il tuo villaggio con altri due. Se riusciamo a risanare quella zona, anche le malattie che ancora devastano i paesi dovrebbero diminuire, quei terreni saranno divisi in tre parti e donati alle popolazioni che potranno coltivarli a loro piacimento, ricavandone nutrimento a un costo di tasse molto basso. Il Consiglio non era d’accordo con il mio progetto, lo considerava uno sperpero di finanze... così ho parlato da sola con chi avrebbe portato avanti i lavori, ho pagato un anticipo perché iniziassero a studiare il terreno... Pensavo che se i lavori di bonifica fossero iniziati, poi sarebbe stato più difficile bloccarli, considerata la loro effettiva utilità... Non è stato un comportamento onesto, ma se avessi dato retta al Consiglio non avrei mai ottenuto nulla: è lui a detenere il maggior controllo delle finanze. Ma ora... – fa una pausa – Ora grazie ad Helois ho potuto incontrare di nascosto molti nobili dello Schieramento che mi hanno assicurato il loro favore. Fra pochi giorni rivelerò pubblicamente di essere stata io a prendere quel denaro e di averti chiesto di coprirmi, spiegherò le ragioni del mio agire e la maggior parte della popolazione si schiererà dalla mia parte, nobiltà inclusa. Quando questo avverrà, il Consiglio si troverà messo alle strette.
- Questo è molto rischioso, Asbell – mormora lui, in un soffio.
- Lo so, ma lo sarebbe stato in ogni caso. I miei uomini hanno già studiato il terreno e sono pronti a iniziare i lavori, ora ho la certezza che nessuno li potrà fermare.
Lui è diviso, combattuto tra l’ansia per lei e la fierezza nei confronti della sua sovrana.
- Se riuscirai nel tuo intento, farai qualcosa di veramente grande. Non ho mai dubitato che le tue azioni nascondessero ragioni più che valide, ma questo va oltre ogni aspettativa.
Lei sorride e in quel momento Helois fa loro un cenno – Ti aspetto poco più avanti Kristan, salutala con calma.
Quel gesto lo mette in imbarazzo, ha ripensato a lungo alle cose dette ad Asbell la prima notte in cella... Nell’oscurità delle prigioni, nella desolante certezza di non avere un futuro, quelle parole gli sono scivolate di bocca con una fluidità sorprendente. Ma ora non sa più come comportarsi, non sa cosa dire né come salutarla.
È lei invece a spezzare il silenzio e nei suoi occhi azzurri non legge alcuna esitazione.
- Kristan, volevo assicurarti che fra me ed Helois non c’è mai stato nulla... di fisico. Ha dormito ogni notte nelle sue stanze, il nostro rapporto è stato circoscritto fin dal principio all’intenzione di incontrare le persone che mi interessavano e di portarti fuori di prigione.
Il sollievo lo investe come una folata di vento che lo alzi da terra all’improvviso. Di punto in bianco il suo spirito è dieci volte più leggero.
- Volevo che tu lo sapessi – continua lei – Perché quando tutto questo sarà finito e sarai scagionato da ogni accusa, vorrei che tu tornassi da me. Sempre... se lo desideri naturalmente.
- Tornare ad essere il tuo amante?
- Non solo il mio amante. Non necessariamente solo quello.
Lui scuote la testa, ora è confuso.
- Io non...
Asbell lo interrompe accostandoglisi all’improvviso, si appoggia alle sue spalle e si alza a baciarlo. Non è un bacio sbrigativo né casto; lo prende alla sprovvista e lo lascia con il fiato mozzo.
- Mi pento di tutti i baci che non ti ho dato – gli mormora lei, senza scostarsi.
Kristan fatica a mettere insieme i pezzi: non vuole sbagliarsi, non vuole illudersi.
- Non sono arrendevole, adesso lo sai.
- Non mi piacciono le persone arrendevoli.
- E non volevi qualcuno... da amare.
- Non volevo qualcuno che mi distraesse dai miei incarichi... e tu non sei così. Tu mi sostieni, Kristan, in ciò che devo fare... ogni giorno. Io ho bisogno di te. Tu sei... perfetto per me.
- Ma noi non possiamo...
Lo stringe forte quasi a voler spezzare le parole che deve ancora pronunciare.
- Dimmi che tornerai – gli mormora – Al resto penseremo più avanti.
- Toglierai quel maledetto ritratto di Arras?
- L’ho bruciato.
- Stai scherzando!
- No.
La guarda per capire  se lo stia prendendo in giro ed è in quel momento che si accorge, che ha la sicurezza, che sia innamorata di lui. Quando è accaduto?
- Sarò dalla tuo parte assieme a tutto lo Schieramento e quando stabilirai che è arrivato il momento... tornerò.
Lo bacia ancora e stavolta Kristan riesce a fermare quel momento e a viverlo come se il tempo non scorresse; la sente vicina, la sente vera, sa che sta baciando lui e lui soltanto. Definitivamente.
 
Quando il giovane scompare dietro gli alberi, Asbell s’incammina verso il palazzo. Non ha voglia di ripercorrere il tragitto sotterraneo, farà una passeggiata lungo i campi e fingerà di rientrare dalle scuderie; se anche qualcuno arrivasse a sospettare della coincidenza fra la sua assenza e la fuga di Kristan, la verità verrà comunque a galla prima che i sospetti possano prendere piede.
Le emozioni che stanno nascendo nel suo cuore sono inaspettate, sconosciute; quando è diventata regina era solo spaventata, il senso d’inadeguatezza l’aveva permeata sopraffacendola insieme alla portata del suo ruolo. Si era fatta forza andando avanti a tentoni, proseguendo nella direzione che credeva giusta, ma senza un piano, senza un’organizzazione, nel continuo terrore di sbagliare e di venire tacciata di debolezza, di sventatezza, di superficialità. Per questo le accuse di Thenna avevano il potere di scombussolarla, per questo, mentre si fingeva sicura e intoccabile, nelle sue stanze piangeva ogni giorno.
Ma questa mattina d’improvviso le cose cambiano: lo Schieramento sostiene il suo governo, appoggia il suo metodo e combatte per lei. E un uomo che si è lasciato tormentare pur di starle accanto, che ha sfiorato la morte pur di proteggerla, presto sarà nuovamente al suo fianco.
Asbell avanza verso casa canticchiando, il passo leggero e tranquillo. Non è più il trascinarsi esitante di una bambina spaventata il suo: oggi a Palazzo sta tornando una regina.


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E così... anche questa storia è giunta alla fine della pubblicazione.
Spero che possa esservi piaciuta almeno un pochino e... se vorrete farmelo sapere ne sarò contenta!
Ringrazio le 7 persone che l'hanno messa tra le Seguite, in particolare Valeromanzi che recensisce anche se non ne ha voglia! ;)
Un salutone a tutti!

phoenix_esmeralda

  
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