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Autore: TAKeRu_ECHY    05/04/2013    3 recensioni
E se arrivati ad un certo punto della propria vita ci si rendesse conto di aver fatto uno sbaglio imperdonabile e si volesse cambiare il passato?
Come una frase può cambiare il futuro e dare pace ad un’anima inquieta.
-Dalla storia:
C’era riuscito.
Era tornato indietro di sette anni.
Blaine si tirò in piedi appoggiandosi al muretto di cinta dell’Accademia.
Si osservò notando che aveva ancora i suoi vecchi vestiti, si sistemò il giubbotto e la sciarpa rossa dirigendosi verso l’entrata della scuola.
Aveva una missione e doveva sperare che il suo piano funzionasse.

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What if?, un tantino di Angst e per finire una caterva di feelings che possono portare al pianto.
L'ennesima shot made in Echy.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Take me back to the start
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Genere: What if?, Romantico, Triste

Raiting: Verde
Avvisi: Angst, OOC, AU
Pairing: Klaine
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede a cui faccio riferimento , è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox.
Riassunto: E se arrivati ad un certo punto della propria vita ci si rendesse conto di aver fatto uno sbaglio imperdonabile e si volesse cambiare il passato?

Come una frase può cambiare il futuro e dare pace ad un’anima inquieta.
Note: liberamente ispirata dalla gif di Blaine di questo post: http://takeru-echy.tumblr.com/post/38163224036.
L’AU ci sta perché anche se poi quello che deve succedere succede, abbiamo un Blaine-del-futuro che spunta dal nulla cosmico xD


Take me back to the start









Era stato pericoloso, ma doveva farlo.

Quella chiromante che aveva incontrato all'angolo della strada lo aveva avvisato degli effetti collaterali che un viaggio temporale avrebbe procurato.

Un lieve mal di testa e una nausea che gli fece vomitare anche l’anima dopo il salto.

Era caduto per terra sull’erba del cortile, era partito da uno scantinato a New York con davanti a sé una vecchia vestita come una zingara nomade che mischiava una parola in inglese con una in una lingua strana.

Si guardò intorno vedendo la Dalton, capì di essere tornato nel 2010 quando vide il cartellone della pubblicità dello spettacolo teatrale di “Rent”.

C’era riuscito.

Era tornato indietro di sette anni.

Blaine si tirò in piedi appoggiandosi al muretto di cinta dell’Accademia.

Si osservò notando che aveva ancora i suoi vecchi vestiti, si sistemò il giubbotto e la sciarpa rossa dirigendosi verso l’entrata della scuola.

Aveva una missione e doveva sperare che il suo piano funzionasse.

Doveva trovare il suo doppio e fargli aprire gli occhi prima che fosse troppo tardi.

In passato aveva sbagliato a non accorgersi dei suoi sentimenti per Kurt e ora lui stava per buttare la sua vita sposando una persona che non amava.

Aveva perso la sua opportunità con Kurt e ora lui stava per partire con un biglietto di sola andata per Parigi a braccetto con Sebastian Smythe che invece aveva colto la palla al balzo.

Gli era bastato uno sguardo sbagliato per perderlo e forse faceva in tempo a sistemare la situazione.

Blaine non amava John e Kurt non amava Sebastian, ma entrambi non erano riusciti ad esprimere i loro sentimenti e si stavano allontanando sempre di più.

Fortunatamente i suoi venticinque anni, l’accenno di barba e gli occhiali da vista lo fecero confondere con qualche ex-studente venuto per fare una visita ai suoi vecchi insegnanti.

Passò davanti alla biblioteca sentendo cantare Kurt, quella canzone “Blackbird” lo aveva mosso, ma all’epoca pensava che fosse solo per il collegamento che avevano come amici lui e Kurt, ma anni dopo capì che quel brivido che gli percorse la schiena era perché lui provava qualcosa per quel ragazzo ma non era stato sincero con sé stesso.

Ne pagava ancora le conseguenze pensò osservandosi l’anellino argentato al dito.

Aspettò che finisse l’esibizione e quando tutti i ragazzi uscirono si avvicinò al suo doppio.

“Blaine Anderson?” chiese cercando di camuffare la voce.

“Sono io, chi mi cerca?” rispose la sua versione più giovane.

Blaine-del-futuro perse qualche secondo a rimirare i suoi tratti così giovani e quel viso energico, il sorriso stampato sul volto.

In quel momento passò Kurt al loro fianco e Blaine-del-passato gli fece solo un leggero sorriso stringendogli la spalla.

Il ragazzo si voltò e lo fissò con curiosità notando dei particolari simili ai suoi.

“Posso parlarti in privato?”

“Tu chi sei?” domandò il più giovane.

“Seguimi e te lo dirò” provò ad attirarlo, sapeva come convincere il suo doppio, bastava dire quello che avrebbe incuriosito lui.

Infatti il ragazzo annuì e lo seguì fino alla sala grande, si sederono ad un tavolino e rimasero qualche secondo a fissarsi.

Blaine-del-futuro ruppe per primo il silenzio.

“Io sono te. Cioè te nel futuro e… Questo futuro è orribile.”

Blaine-del-passato lo guardò male facendosi sfuggire una risata, prima che potesse parlare venne interrotto dall’altro.

“Lo so che sembra impossibile, ma è così. Io sono tornato indietro per evitare di farti fare lo stesso errore che ho commesso io. Mi sono fatto sfuggire la mia anima gemella e… Mi sto per sposare con un uomo che non amo e con cui ci sto solo per interesse, lui mi paga gli studi e io faccio il fidanzatino provetto. Ma se potessi, scapperei via da questa vita. La odio e odio me stesso per tutti gli errori che ho fatto.”

Blaine-del-futuro era sull’orlo delle lacrime, stava ripercorrendo tutta la sua vita: il ritorno di Kurt al McKiney e il loro allontanamento; la relazione con Sebastian che lo logorò così tanto da fargli venire un esaurimento nervoso per i loro vari tradimenti; quando rivide per la prima volta Kurt rimase senza fiato per la sua bellezza ma  la cosa che lo distrusse fu vederlo mano nella mano con un ragazzo biondo che sembrava schizzato, forse il suo nome era Chandler; la carriera disastrosa alla Julliard dove non riuscì a completare l’ultimo anno; l’incontro con John e poco dopo il loro fidanzamento rincontrò Kurt che stava insieme a Sebastian; i soldi che ogni settimana riceveva dal suo ragazzo per mantenere la sua deludente carriera da pianista nei bar di New York e in cambio lui dava il suo corpo fingendo amore; la scoperta della partenza per Parigi di Kurt e Sebastian sentendo il suo cuore distruggersi completamente, il giorno seguente John si inginocchio davanti a lui con un anello in mano chiedendolo come marito, lui aveva accettato, ormai non aveva più nulla da perdere.

“Hey, stai bene?” domandò notando gli occhi lucidi dell’altro, si sporse un po’ verso l’uomo notando quanto loro due si somigliassero.

“No, non sto bene, ma posso stare meglio. Tu puoi cambiare tutto.”

“Io? Come poss-”

“C’è una cosa che devi capire, io l’ho scoperto troppo tardi quando ormai non potevo più fare niente, ma tu” lo indicò, “puoi cambiare il futuro.”

Blaine-del-passato rise, “Ok sei davvero matto. Ma ti do una possibilità. Provalo che vieni dal futuro e che sei me” lo sfidò.

Blaine-del-futuro osservò l’orologio e sorrise, “Tra meno di due minuti ti squillerà il cellulare, sarà un messaggio dalla mamma che ti ricorda di dover passare in tintoria a ritirare le giacche pulite.”

Il giovane lo osservò scettico non credendo alle parole dell’altro, ma esattamente come aveva predetto gli squillò il cellulare, lesse il messaggio e rimase sbalordito.

“Ok, te lo concedo. Puoi avermi stalkerato per capire a che ora mia madre mi manda i messaggi ma non ti cred-”

“Quando hai sentito Kurt cantare ‘Blackbird’ hai percepito una sensazione e non sai come decifrarla. Io posso aiutarti.”

Blaine-del-passato restò muto osservando il volto dell’altro, l’adulto si sfilò gli occhiali mostrando il suo viso per intero. Decisamente si assomigliavano tantissimo: gli stesso capelli ricci ma tenuti liberi, gli occhi color dell’ambra e quell’espressione che aveva visto tante volte su di sé.

“Perché è così importante ‘Blackbird’?”

“Non è la canzone ad essere importante, ma chi l’ha cantata.”

“Kurt” sussurrò il ragazzo.

“Lui è… lui è la nostra anima gemella, la nostra metà-”

“Lui è solo un ottimo amico” ribatté il ragazzo.

Blaine-del-futuro fece un sorriso amaro, “Sai ho pensato la stessa cosa sette anni fa e guarda dove mi trovo ora, mi sono quasi fatto ammazzare da una zingara maniaca per tornare indietro nel tempo, rischiando un paradosso che avrebbe potuto distruggere il mondo, per venire qui e farti capire quello che io da perfetto idiota ho deciso di ignorare” aveva parlato con un tono serio cercando di far capire all’altro l’importanza di quel piccolo particolare che aveva condizionato una vita.

Il giovane chiuse gli occhi e la visione di Kurt con gli occhi rossi, il completo nero e quella voce così angelica lo investì completamente facendogli spalancare gli occhi.

L’uomo sorrise, sapeva riconoscere una visione di Kurt, anche lui aveva quello sguardo spiazzato e completamente sconvolto quando rivedeva quell’angelo dagli occhi azzurri.

Apri gli occhi. Kurt è l’unico che ti farà battere il cuore all’impazzata anche solo per un sorriso.”

I due si guardarono scambiandosi un sorriso. Il più giovane abbassò il volto mordendosi un labbro.

“Perché... Perché tu non-”

“Non sono andato da Kurt a dirglielo?” completò la domanda l’adulto. “Perché non avevo abbastanza coraggio e avevo paura di essere rifiutato anche se si vedeva lontano miglia che Kurt era cotto di me, ma... Credo che mi sia aggrappato alla sicurezza di essere solo un amico, non ho voluto incasinare la nostra situazione, ma tu non ti devi preoccupare. La zingara mi ha mostrato come sarebbe stato il futuro con Kurt al mio fianco e wow merita davvero.”

Blaine-del-passato fece vacillare per la prima volta il suo sguardo fiero, si leggeva una nota di terrore.

“Non devi aver paura, io ne ho avuta e mi sono lasciato sfuggire un angelo. Non commettere i miei stessi errori. Va da lui e digli quello che senti. Non te ne pentirai.”

Quando i due sguardi si rincontrarono finalmente videro una felicità che prima gli mancava, il più giovane notò negli occhi dell’altro come se un grande peso gli si fosse tolto da sopra le spalle.

“G-grazie... Blaine.” disse il ragazzo facendo ridere l’uomo.

“Grazie a te, mi hai liberato. Vivi la tua vita, tratta quel ragazzo come se fosse l’essere più raro e prezioso della terra, fallo sentire amato, sorprendilo, bacialo come se fosse l’ultimo giorno della tua vita, goditi ogni singolo momento con Kurt anche per me.”

L’uomo allungò una mano sul tavolo per poi essere stretta da quella dello studente.

“E’ stato un piacere incontrarti, non ti deluderò” annunciò Blaine-del-passato.

“Ne sono più che sicuro”, un sorriso gli illuminò il volto. “Io devo andare, il mio lavoro qui è finito.”

“Come farai a capire se il futuro è stato cambiato?”

Blaine-del-futuro lo guardò con una punta di tristezza, “Se il futuro cambia io non esisterò più, ci sarai solo tu e il tuo nuovo destino da scrivere da capo.”

“Sc-scomparirai?” domandò preoccupato.

“Ci sarebbe una nuova linea del tempo con un nuovo Blaine, una nuova vita e tutto diverso.” Notando ancora lo sguardo quasi terrorizzato dell’altro cercò di calmarlo, “Non preoccuparti, preferisco non essere mai esistito che aver vissuto questa vita.”

Si alzò dal tavolo allontanandosi, si voltò osservando il ragazzo che si stava mordendo il labbro nervosamente.

“Buona fortuna” disse prima di oltrepassare la porta e tornare sul corridoio.

Blaine decise di restare finché tutto non fosse andato secondo i piani.

Il pomeriggio seguente vide il suo doppio più giovane entrare nella sala dove si trovava Kurt intento a sistemare la bara di Pavarotti.

Quel pomeriggio aveva segnato, nella sua vita, la fine con l’amicizia con Kurt. Gli aveva risposto con un battuta che lui non aveva gradito facendo scoppiare una litigata finita con la frase di Kurt ‘forse dovresti trovarti degli amici che capiscano le tue geniali uscite, addio’ e di conseguenza il suo cuore infranto.

Una frase, una stupida farse aveva condizionato tutto il loro futuro. Una lacrima scese silenziosa sulla sua guancia.

Si spostò vicino alla finestra aperta per sentire la loro conversazione.

“Kurt, arriva un momento in cui diciamo a noi stessi ‘Oh, eccolo là. Cerco uno così da una vita’. Vederti cantare ‘Blackbird’ l’altro giorno mi ha davvero aperto gli occhi.”

Blaine-del-futuro vide il suo doppio prendere la mano di Kurt, l’altro abbassò subito lo sguardo sulle loro mani, ma non la ritirò. La lasciò lì a godere del calore dell’altro.

“Ho capito una cosa. Tu-tu mi emozioni, Kurt.

Il suo cuore perse un battito.

C’era riuscito, gli aveva detto ciò che provava.

Ma lui si trovava ancora lì, non stava scomparendo.

L’ammissione non bastava, serviva qualcos’altro.

“E questo duetto sarebbe solo una scusa per passare più tempo con te.”

Sentì un brivido percorrergli la schiena e venne invaso da un dolce calore, si sentiva felice.

Vide il suo doppio avvicinarsi e baciare Kurt, appena i due si allontanarono il suo corpo iniziò a schiarirsi scomparendo lentamente, ad ogni bacio che i due ragazzi si scambiarono il loro futuro veniva cancellato e riscritto.



Nessun dramma.


Nessun pianto disperato.


Niente più occhiate di odio da parte di Kurt.


Nessun Sebastian e i suoi tradimenti che lo portarono alla pazzia.


Nessun John, i suoi occhi dolci e i suoi sporchi soldi che erano riusciti a comprato.


Nessun matrimonio e nessun viaggio per Parigi per iniziare una nuova vita infelice e incompleta.



Al contrario iniziò a vedere il loro futuro e tutto gli sembrò così bello, giusto e vero.

Il trasferimento a New York insieme.

La NYADA e gli spettacoli a Broadway.

Il successo come stilista di Kurt e Blaine come suo modello.

Il matrimonio a Central Park e wow Kurt vestito completamente in bianco.

I loro figli, le giornate passate nelle coperte a coccolarsi, i pianti di felicità per i loro successi.

Blaine –quel Blaine distrutto nell’anima- stava scomparendo, insieme a lui tutti i suoi errori e i suoi rimpianti.

Prima di chiudere gli occhi per l’ultima volta osservò i due ragazzi che si stavano guardando negli occhi con sguardo innamorato e sussurrò: “Buona fortuna.”

Chiuse gli occhi e una folata di vento lo portò via.


Il futuro era cambiato.


C’era riuscito.























Echy's Corner

Io e i miei hiatus assassini.
Io e le mie shot assassine.
Io e i miei mille modi per farmi perdonare.

Questa shot è nata dopo una full-immersion in tutte le scene Klaine a partire dalla 4x04 tornando all'inizio fino all 2x06.
Mi sono soffermata sulla 2x16 nel momento in cui Blaine "apre gli occhi" durante Blackbird e anch'io -come lui- mi sono illuminata.
La storia è stata scritta  a pochi giorni dalla puntata kamikaze -come mi piace chiamare al 4x04- e da allora è rimasta sotterrata nel mio pc. L'ho riscoperta settimane fa durante il mio hiatus e volevo postarla, ma mi sono bloccata per non so quale motivo. Una vocina dentro di me diceva "tienitela, ti servirà dopo" e la vocina aveva ragione xD
Questa shot è stata ispirata anche dalla serie Fringe e dalla 5x13 (ultima puntata della serie) che oltre ad avermi ucciso mi ha dato l'idea dei viaggi temporali e dell reset della timeline (linea del tempo).

C'è stato un momento mentre scrivevo questa shot in cui sono scoppiata a piangere, non era neanche un pezzo molto importante, ma mi sono dovuta fermare, levarmi gli occhili e asciugarmi gli occhi.
Credo che abbia pianto non per la shot ma per la situazione in cui la stavo scrivendo: post 4x04, delusa, arrabbiata, incazzata a morte con il mondo...
Sono semplicemente scoppiata.


Prima dell'angolo pubblicità che non interessa a nessuno, voglio ricordarvi che ogni tanto faccio dei #Post Amministrativi sulle storie che potete trovare sulla mia pagina, sul blog e sul mio lj.
Ora pubblicizzo un po' di storie e se non vi interessa potete anche passare direttamente a lasciare una piccola recensione che ne ho davvero bisogno per vivere se vi va (:
Se volete leggere qualcos'altro di mio ci sono le mie due long "I'm Hopelessly Devoted To You", che è conclusa, e "Somewhere Only We Know", qusta è ancora in prosecuzione, o se volete un po' di smut con taaaanto feeling c'è "We're not dating" sulla 4x14, o semplicemente fatevi un giretto sulla mia pagina e vedete cosa vi aggrada (;


Grazie per aver letto questa piccolina, per averle dato un po' di attenzione e per aver fatto felice una scrittrice depressa che vive di visualizzazioni e recensioni.

Un bacio a tutti,

Echy;

 
   
 
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