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Autore: millab33    05/04/2013    2 recensioni
«Fatina mia, se Babù è una streghetta e Vì non lo è, le due sorelle devono essere divise. Le giovani streghe ricevono un'educazione speciale, diversa da quelle delle bambine senza poteri. I Nonmagici non possono conoscere i riti, gli incantesimi, le arti segrete delle streghe: crescere una streghetta e una nonmagica nella stessa casa è vietato.» Il Terribile 21 non è mai arrivato a Fairy Oak, ma è successo qualcosa di peggio: Pervinca non ha ereditato i poteri. Ma le gemelle non possono essere divise, e Tomelilla decide a malincuore di infrangere la legge. La cosa non va a buon fine, e il consiglio dei Saggi stermina la famiglia Periwinkle. Tomelilla riesce a salvare solo Vaniglia e, dopo aver concesso ai Saggi di cancellarle la memoria, scappa con lei e Felì ad Aberdurville, dove vivranno da quel giorno in poi.
Ma tornare a Fairy Oak è il destino di Vaniglia. Ed anche senza la sua memoria, senza sua sorella o la sua famiglia, in un modo o nell'altro il villaggio della Quercia Fatata la richiama a sé.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Burium, Un po' tutti, Vaniglia Periwinkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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With or without you - Capitolo 1
 

 

«Fatina mia, se Babù è una streghetta e Vì non lo è, le due sorelle devono essere divise. Le giovani streghe ricevono un'educazione speciale, diversa da quelle delle bambine senza poteri. I Nonmagici non possono conoscere i riti, gli incantesimi, le arti segrete delle streghe: crescere una streghetta e una nonmagica nella stessa casa è vietato.»


Quella mattina, come del resto ogni mattina, Vaniglia si era svegliata con il sole che batteva sul suo viso. Lasciava sempre le tende aperte, per potersi svegliare in quel modo, fin da quando era bambina. Fin da prima del vuoto di memoria.
Si stiracchiò, e si alzò in piedi. La sua camera era piccola, ci entravano a malapena il letto, un armadio e la grande scrivania, piena zeppa di quaderni di scuola e di magia, e delle sue matite colorate. In un angolo della scrivania, nel barattolo che emanava un buon profumo di more, Felì, la sua fata-tata, dormiva ancora.
Vaniglia decise di non svegliarla. In fondo, presto avrebbe dovuto imparare a fare a meno della sua fatina, in quanto mancavano pochi giorni al compimento dei suoi quindici anni, giorno in cui l'incarico di Felì sarebbe scaduto. La ragazza scosse la testa per non pensarci, e, ancora in pigiama, scese le scale per andare a fare colazione. Dalle scale, sentì sua zia Lillà che canticchiava in cucina, e sorrise. Sì, quella sarebbe stata una bella giornata.
«Buongiorno Babù.» La salutò la zia, utilizzando il suo soprannome, del quale Vaniglia non conosceva la provenienza. Babù, le sembrava il nome di un orsetto di peluche. Ma ogni volta che lo chiedeva alla zia, lei rispondeva vagamente, per poi cambiare discorso. Era uno di quei misteri che la ragazza sapeva di non poter svelare.

«Buongiorno zia!» Rispose allegramente, prendendo una fetta di pane, burro e marmellata, ed addentandola con gusto.
«Sei ancora in pigiama? Ti conviene sbrigarti, Jim sarà qui a momenti!»
A sentire il nome del fidanzato, il volto della giovane s'illuminò, e, con ancora la bocca piena, corse al piano di sopra, svegliando con il gran baccano anche la fatina dentro il barattolo. Vaniglia e Jim si erano conosciuti quando, cinque anni prima, Vaniglia e la zia si erano trasferite ad Aberdurville, dopo la morte dei genitori di lei, in un incidente in cui erano state coinvolte anche loro due, ma di cui la ragazza non ricordava assolutamente nulla. 
Aberdurville era un posto piccolissimo. Tre case in tutto, quattro più la loro. E non c'era più spazio per nulla. Jim aveva vent'anni, e viveva da solo, dato che i suoi nonni, che l'avevano cresciuto, erano morti. Nelle altre due case abitavano un vecchio maestro, da cui Vaniglia andava ogni giorno a fare lezione, ed una coppia molto giovane, con due bambine, di cinque e tre anni. 
Non c'era nient'altro, se non le montagne per cacciare e il mare per pescare. O per andare in barca, pensò Babù. Sì, perché quel giorno era domenica, e Jim le aveva promesso una gita per mare. In preda all'euforia - era sempre contenta, quando doveva vederlo - Vaniglia buttò tutti i suoi vestiti sul letto, rendendosi conto che non ce n'era uno, uno solo, con cui lui non l'avesse vista. Sbuffò. Erano questi i problemi a vivere in un paesino così piccolo. Magari Sarah aveva qualcosa da prestarle. 
Ancora in pigiama, si affacciò alla finestra, e spiccò il volo, puntando verso la casa di Sarah ed Edmund, dopo aver avvisato Felì. Atterrò dritta nel loro giardino, dove Christiane e Becky erano già sveglie e giocavano. Le corsero incontro, allegramente.

«Babù, Babù, giochi con noi?»
«Mi piacerebbe, Christiane, ma oggi proprio non posso. Mamma è già sveglia?»
Come chiamata da chissà quale stregoneria, Sarah uscì con in mano i cappelli per le sue bambine. Era ossessionata dal fatto che potessero prendere un'insolazione. Glieli mise in testa, e solo allora parve accorgersi di Vaniglia.

«Ti serve qualcosa, tesoro?» Sorrise.
«Oggi Jim mi porta in barca, e volevo mettere qualcosa di speciale, solo che i miei vestiti...»
Sarah la interruppe con un gesto della mano e con una risata, facendole cenno di entrare in casa. Vaniglia stava per esplodere di gratitudine. Le mostrò una decina di vestiti così belli, che alla fine non sapeva quale scegliere. Ma il tempo stringeva.

«Quello verde!» Esclamò alla fine, prendendo un abito leggero, adatto per quella giornata autunnale. Che fortuna che lei e Sarah avessero la stessa taglia! Con un bacio sulla guancia alla donna, uscì velocemente e, sempre volando, tornò nella sua camera. Indossò il vestito, notando come metteva in risalto il colore dei suoi occhi, e spazzolò i biondi capelli color biondo pane. Ed in quel momento sentì bussare alla porta della sua camera.
«Avanti!»
Jim entrò, e come al solito era bellissimo, ancora più bello di quando l'aveva conosciuto. E sì che l'era sembrato stupendo. Lui viveva con sua nonna, di poco più anziana di sua zia, e l'aveva accolta con un sorriso raggiante, dandole il benvenuto ad Aberdurville. Vaniglia era spaventatissima, ma gli occhi da cerbiatto di Jim le avevano dato la sensazione di essere a casa. E  aveva saputo per certo che lui l'avrebbe sempre difesa e tenuta al sicuro.
E così era stato. Non che ad Aberdurville ci fossero poi pericoli così gravi, ma Jim le era sempre stato vicino.

«Sei pronta, Babù?»
Lei annuì, e posò la spazzola sulla scrivania. Gettò un'occhiataccia a Felì che, per la forza dell'abitudine, la stava seguendo, e si precipitò fuori casa con il suo ragazzo. 
La giornata era un po' nuvolosa, ma faceva caldo, quindi non si preoccuparono di portare coperte e cose del genere. Il sole batteva sull'acqua, e Vaniglia era grata che Jim, per una volta, avesse rinunciato a portarsi dietro la canna da pesca da lui inventata, che uccideva più pesci di quanti poi ne potessero mangiare in realtà. Una vera crudeltà, secondo lei. E poi, perché dovevano uccidere dei poveri animali, se lei poteva far crescere piante anche sulle rocce?
Passarono una bella giornata, e non si accorsero del cielo che andava piano piano rannuvolandosi. Se ne accorsero solo quando le prime gocce di pioggia  iniziarono a cadere.

«Forse è meglio tornare indietro.» Commentò Jim divertito, facendo ridere anche lei.
Ma la risata durò poco, perché non fecero in tempo a tornare indietro, che un temporale si abbattè furioso su di loro. La barca andava alla deriva, ed erano spaventatissimi. Jim la attirò a sé, mormorandole che sarebbe andato tutto bene, ma per la prima volta in vita sua, Vaniglia non si sentiva al sicuro, pur essendo con lui.
La barca andò miracolosamente avanti per un tempo infinito, prima di capovolgersi. E poi, la ragazza non vide più niente.

Ei voi! Spero vi piaccia, anche se non è ancora successo niente di che. La trama è un po' complessa, ma ricapitoliamo: Le gemelle non potevano crescere insieme, ma d'altronde Vaniglia e Pervinca possono essere divise? Io non credo. Allora l'hanno fatto lo stesso, ma qualcuno nel villaggio ha tradito, e il consiglio dei Saggi ha punito severamente la famiglia Periwinkle, uccidendoli. Tomelilla ha ottenuto di salvare sé stessa e Vaniglia, ma in cambio la ragazza - e tutto il villaggio - ha perso la memoria di quanto è accaduto.
Dopo sarà più interessante, ma spero che già da ora inizierete a leggere e a farmi sapere cosa ne pensate. Per l'aggiornamento, non so quando ci sarà, dipende anche dalle vostre opinioni, ma in ogni caso prima di una settimana. Un bacio!.<3

  
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