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Autore: O n i c e    06/04/2013    2 recensioni
[SOSPESA]
Una profezia vecchia di mille anni. Una storia che si ripete ciclicamente da tempi immemori.
Tra vecchi rancori e amicizia, odio e amore, dolore e felicità, segreti taciuti e verità inconfessabili il Mondo Magico dovrà affrontare la minaccia di una guerra non ancora conclusa.
Un passato da svelare, uno da lasciarsi alle spalle, uno da sconfiggere, mentre il destino di quattro vite si intreccerà inevitabilmente per proteggere il Sigillo e mantenere l’equilibrio.
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Capitolo VI
Di nuovo le sue labbra

 
 





«Quindi?» domandò Hermione spazientita dopo qualche attimo di silenzio.
Draco si passò una mano sul viso. «Senti Granger non volevo dire quello che ho detto…» iniziò.
«Ah no? E vorresti farmi credere che ti è scappato di bocca? Ma fammi il piacere!» lo interruppe irritata.
«Sì.» ammise. «Insomma ero nervoso… sono nervoso e tu piombi qua tutta incazzata e pronta a farmi la predica. Lo so che ho sbagliato e questo non mi giustifica e mi dispiace.»
“Mi dispiace”. Com’è che queste due parole ultimamente siano entrate a far parte del vocabolario di Draco?
Draco?!
Da quando lo chiamava per nome nei suoi pensieri?
«Dì la verità, dove hai nascosto il vero Malfoy?» chiese sarcastica, scacciando quel pensiero.
Draco strinse i pugni. «Granger sono serio.» sbottò. Già era irritato per quello che aveva sentito quella mattina, certo la Granger non era d’aiuto.
Hermione gli diede le spalle e si avvicinò al parapetto della torre. «Comunque perché non ti sei presentato stasera davanti alla sala grande?» chiese, ancora nervosa.
«Non mi pare che tu abbia rispettato gli appuntamenti, te ne andavi, o per meglio dire fuggivi, non appena mi vedevi arrivare, quindi perché sei qui a farmi la paternale?» le rispose con lo stesso tono.
Hermione rimase un attimo in silenzio, accidenti Malfoy riusciva sempre a metterla in difficoltà, trovava sempre qualcosa da ribatterle. «Almeno ti aspettavo!» sbottò. «Tu neanche sei venuto! Sono stata ad aspettarti più di mezz’ora e poi ho deciso di iniziare la ronda senza di te. Ho controllato quasi tutta Hogwarts accidenti!»
Draco l’affiancò al parapetto e Hermione si irrigidì mentre percepiva il suo cuore accelerare.
Sempre, ogni santissima volta Draco gli faceva quell’effetto!
«Perché non ti sei presentato?» insistette.
Draco prese un lungo respiro. E ora che le dico?
Trascorse qualche attimo in silenzio. «Te l’ho detto, sono nervoso e facilmente irritabile ‘sta sera.» concluse infine.
Che banalità! Potevo trovare qualcosa di meglio…
«Non mi sembra un valido motivo per saltare la ronda.»
Appunto.
«Valido o no, ti ho detto il motivo.»
«Perché sei nervoso?» continuò la Grifondoro.
«Non credo ti debba interessare.» ribatté duro il Serpeverde.
«Invece credo di sì.» affermò imperterrita.
Draco la guardò storta. Ora era decisamente incazzato…
«Dal momento che siamo, passami il termine, “colleghi” mi pare più che lecito sapere per quale motivo tu sia venuto meno al tuo compito.» improvvisò. Non voleva ammetterlo ma era tremendamente curiosa di sapere perché Draco fosse sparito per tutto il giorno, fino a cinque minuti prima.
Il biondo non si trattenne più. «Forse avevi ragione Granger sarebbe stato meglio farti andare via subito invece che trattenerti qui. Perché non te ne torni dal tuo amato Lenticchia?! Avanti vattene e corri tra le sue braccia, sono sicuro che sarà felicissimo di vederti e sapere che non sei in compagnia di un Mangiamorte! » eruppe.
Hermione lo guardò allibita.
Draco come diavolo… chi gliel’ha…
La sorpresa si tramutò in indignazione.
«Cosa accidenti stai dicendo?!» esclamò esterrefatta. «Io e Ron? Chi te l’ha detto Malfoy?!» 
L’unica a sapere di quello che era accaduto la notte prima era Ginny, possibile che… No, non poteva essere stata lei… e poi lei e Ron non si erano neanche baciati! Che cosa aveva saputo Malfoy? Possibile che…
«‘Sta mattina metà dei Grifondoro parlava di te e Weasley e di ieri notte! Vi siete baciati no? E allora che diavolo sei qui a fare!? Vattene da lui!» sbottò in preda alla rabbia.
 
«Ehi Neville! La sai l’ultima?»
«Cioè?»
«Ho saputo dalla Patil e dalla Brown che ieri sera la Granger e Ron si sono baciati!»
«Cosa?! No, non ci credo…»
«Ti dico di sì, chiedi anche a qualcun altro e vedrai.»
«Ma ne sei sicuro?»
 «Ti ho detto quello che ho sentito, non so se sia vero o no ma in ogni caso ho sentito Ron proprio l’altro giorno dire che non ci avrebbe messo molto a conquistarla. Quindi perché non dovrebbe essere vero?»
«Perché quelle sono due pettegole!»
«Hanno detto di averli visti insieme in sala comune…»
 
Draco digrignò i denti al ricordo di Paciock e Finnigan. Dopo quello scambio di battute se n’era andato infuriato e aveva passato il resto della giornata in riva al lago nero.
Ma cosa sto facendo? Che mi passa per la mente?
Stava “tranquillamente” mostrando a Hermione la sua gelosia.
Devo essere impazzito.
Eppure una parte di lui premeva per confessare a Hermione che ormai a lei ci teneva più di quanto avrebbe mai voluto, dato che al solo ricordo delle chiacchiere di quella mattina sentiva ribollire il sangue nelle vene.
«Giuro che lo schianto se è stato lui! Io e lui non ci siamo assolutamente baciati, ha tentato ma…» poi si interruppe, mentre le parole di Draco si mostravano per quello che erano. «Malfoy tu… tu sei sparito perché…» era abbastanza sconvolta da quella rivelazione. «Tu credevi che…» ormai non riusciva più a comporre una frase coerente.
Draco strinse i pugni, non riusciva a comprendere la reazione di Hermione: era arrabbiata, ne era felice, stava per scoppiare a ridergli in faccia, era sconvolta? Non riusciva a capirlo. Sentire la Granger balbettare gli fece venire una certa apprensione e non aveva idea di come comportarsi.
Idiota! Sono un perfetto idiota. Stupido, imbecille e idiota! Io con la Granger? Sì, bravo Draco sogna…
Hermione prese un profondo respiro. «Draco…»
Il biondo riportò l’attenzione su di lei.
Hermione ripetilo ti prego…
Ma la ragazza non aggiunse nulla e gli si avvicinò solamente.
«Granger…» iniziò, ma Hermione gli posò un dito sulle labbra interrompendolo. Gli bastò osservarla negli occhi per leggere in quelle iridi dorate e sincere le risposte a tutte le domande che aveva per la testa.
Fu un attimo, poi inclinò la testa fino a raggiungerle le labbra e assaporarle nuovamente, gliele mordicchiò leggermente fino a che Hermione le dischiuse e Draco assaporò il fresco sapore del suo fiato.
Da quanto non la baciava… così?
Era proprio da quel lontano inizio di maggio che Draco sognava le labbra di quella coraggiosa e tenace quanto fragile e delicata Grifondoro che ora stringeva tra le braccia.
Le loro lingue si incontrarono nuovamente e danzarono prima con dolcezza e poi sempre con più trasporto mentre le mani di lei vagavano dal petto, su, fino al volto e affondavano nei setosi capelli di Draco e le mani di lui scendevano giù lungo la vita e le stringevano i fianchi in una presa delicata ma ferrea.
«Tu non dovevi parlarmi?». Draco interruppe il bacio separandosi dalla bocca di Hermione con un mezzo sorriso stampato in faccia.
Ridacchiò nel vedere la smorfia imbronciata della ragazza. «Non ce n’è più bisogno, ci hai pensato tu a dare voce ai miei pensieri.» gli rivelò scoccandogli un altro bacio sulle labbra. «Però non ti ho ancora perdonato per ciò che mi hai detto…»
Il biondo si rabbuiò per un istante.
«Quindi devi trovare il modo per scusarti.» affermò
Draco non si scompose. «Ah sì? Allora vediamo come posso fare…» si allontanò di qualche passo da lei ghignando. «Ecco ci sono!» s’illuminò.
Hermione lo guardò curiosa.
«Tu sei sempre smaniosa di imparare qualcosa di nuovo no?»
Hermione inarcò un sopracciglio con aria interrogativa.
Draco continuò, «se ti insegno una cosa mi perdonerai?»
«Cosa sapresti fare che io non so?»
«Oh, in effetti molte cose Granger.» ridacchiò malizioso. «Ma c’è una cosa in particolare…»
«Cioè?» chiese scettica.
Draco le si avvicinò dandole un altro bacio a fior di labbra e poi indietreggiò di qualche passo. «Stai a guardare.»
 
«Harry!»
Il Salvatore del Mondo Magico si voltò sorridendo nel sentire la voce di Ginny che lo chiamava e si avvicinava a grandi passi. «Ehi! Che ci fai ancora sveglia?»
La rossa gli si sedette accanto sul divanetto nella sala comune. «Potrei farti la stessa domanda.» gli rispose sorridendo.
Harry ridacchiò. Gli faceva un enorme piacere averla accanto.
«Veramente ti cercavo.» gli comunicò.
«Cercavi me?» chiese sbigottito.
Ginny si passò una mano tra i capelli portandosi una cioccia dietro l’orecchio, lo faceva spesso quando era agitata o nervosa. «Vedi qualcun altro?» scherzò.
«Effettivamente no…» le rispose sorridendo con un’aria un po’ da ebete.
Harry ripigliati! Si disse.
«Eh… dimmi pure Ginny.» la incoraggiò.
La ragazza incrociò le gambe e si sistemò ancora i capelli. «Ecco… volevo parlarti di noi.» gli sussurrò imbarazzata.
«Noi?» Harry era stupito.
Una domanda più stupida non ce l’avevo?
«Sì Harry, io e te. Ecco ho parlato con Hermione e mi ha suggerito di parlarti, insomma io e te siamo stati insieme, poi con tutto quello che è successo… ecco io pensavo che, insomma…»
Harry trattenne il respiro.
Avanti Ginevra.
«… io ti voglio bene Harry, ci tento moltissimo a te e… ecco pensavo che potremmo provare a ricominciare…»
Il Bambino che è Sopravvissuto temette di non sopravvivere alle parole di Ginny. Non credeva alla sue orecchie! Ginny gli stava veramente chiedendo di tornare insieme? Sentiva il cuore che gli stava per scoppiare nel petto, non avrebbe mai potuto dirgli qualcosa di più bello.
Non esitò e la baciò. Percepì un lieve sapore salato sulle labbra di Ginny: doveva aver pianto.
Sono qui con te, non ti abbandonerò più tesoro mio.
Bramava la sua bocca da troppo tempo e la baciò con passione mentre dagli occhi della ragazza sgorgavano nuove lacrime.
Persero entrambi la concezione del tempo e si baciarono per quelle che parvero ore intere, poi lentamente si staccarono l’uno dalle labbra dell’altra e si guardarono negli occhi per altri attimini interminabili; gli occhi di Ginny erano lucidi e dannatamente meravigliosi ma impenetrabili, come se un vetro avesse schermato la sua anima.
Merlino, quant’è bella.
La strinse tra le braccia facendole poggiare il capo sul suo petto e baciandole i capelli. Rimasero in quella posizione per diversi minuti mentre Harry faceva scorrere la mano su e giù per la schiena della sua amata percependo Ginny rilassarsi ad ogni carezza.
«Mi sei mancata Ginny.» le sussurrò.
«Qualsiasi cosa accada Harry non lasciarmi più…»
«Mai più.»
Si baciarono ancora immersi nel silenzio, fino a che fu Ginny a spezzare la magia. «Vieni con me.» disse ad Harry alzandosi e trascinandolo in piedi.
«Dove?»
«Vedrai…» gli sussurrò all’orecchio prima di bendargli gli occhi con un foulard e afferrargli la mano conducendolo fuori dalla sala comune.
«Ma non ci sono in giro Hermione e Malfoy?»
«Hermione non ci toglierebbe mai dei punti!»
«Ne sei convinta?»
«Certo.»
«E con Malfoy come la mettiamo?»
«Basterà fare attenzione.» ridacchiò.
Camminarono per vari minuti svoltando a destra e sinistra; percorsero per un lungo tratto un corridoio, Harry non avrebbe saputo dire quale, e poi si fermarono. Qualche istante dopo Ginny gli afferrò nuovamente la mano e lo trascinò di nuovo avanti.
Quando Ginny gli tolse la benda Harry rimase spiazzato da quello che vide: al centro della stanza era posizionato un enorme letto –rotondo?- ornato da raffinate lenzuola color panna su cui erano sparsi petali di rosa, in aria fluttuavano candele profumate e sul pavimento una lunga passerella di velluto rosso li guidava verso quel romantico giaciglio.
La Stanza delle Necessità.
Il ragazzo afferrò in ritardo il motivo per cui Ginny l’aveva condotto lì.
«Harry ti voglio.» gli mormorò all’orecchio Ginny.
Il ragazzo sgranò gli occhi. «Come?!»
«Harry hai capito benissimo, voglio fare l’amore con te.»
«Ma Ginny tu… io… noi non…» balbettava. «Sei sicura?»
La rossa annuì. «Non lo sono mai stata più di ora.» affermò conducendolo verso il capezzale del letto. «Era da tanto che aspettavo questo momento…» sussurrò iniziando a slacciargli la camicia, mentre lui indugiava con le mani poggiate sui fianchi di lei. Quando Ginny prese a baciarlo sensualmente si lasciò andare e ricambiò con passione quello che la sua amata gli chiedeva.
I vestiti frusciarono a terra mentre si adagiavano sul letto e, rimanendo occhi negli occhi, i loro respiri si fondevano in uno solo.
Non ti lascerò mai Ginny…











Note autrice:


Lo so questo capitolo è orrendo e mi dispiace averlo postato dopo così tanto tempo, ma tra studio e impegni vari sono riuscita a postare solo ora.
Che dire di questo capitolo? Be' per Draco e Herm le cose non saranno sempre così semplici.. ehh vedrete.
Per Harry e Ginny forse ho accelerato un po' troppo, ma diciamo che c'è un motivo di fondo che non vi anticipo ;) muahaha..
Ok, direi che ho concluso e mi ritiro umilmente dopo quest'ennesimo sclero.
Baci,

O n i c e

  
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