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Autore: Skyler_    06/04/2013    3 recensioni
Riapro gli occhi ritrovandomi davanti lui, con uno sguardo preoccupato che mi tende la mano e il professore dietro di lui.
"Stai bene?" Mi chiede, guardandomi in faccia. No, guarda, il mio naso non sta sanguinando, è l'impressione.
[Attenzione: fortemente nonsense e sdolcinata]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Momenti di un amore non corrisposto'
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AMORE PERICOLOSO

 

Che a pallavolo non fossi una cima, credo che tutti ormai nella scuola lo avessero capito. Io ci provo, ma poi sbaglio la battuta, manco la schiacciata, cado mentre provo a ricevere la palla.
Ma se nei comuni giorni di allenamento faccio schifo, la mia 'cessaggine' aumenta quando dall'altra parte del campo, oltre la rete, c'è quel tipo, sapete? Quello di cui mi sono innamorata.
Lui è tutto il contrario di me: fa riscaldamento prima di scendere in campo, batte meglio di tutti gli altri, schiaccia con una potenza inaudita ed ha degli addominali da urlo. Già, perchè oltre ad essere super-bravo e anche super-montato, qualità che lo porta a togliersi la maglietta per far svenire qualche ragazzina, e farla cadere ai suoi piedi, proprio com'è successo con me.
Oggi è giovedì, e come ogni altro giovedì noi ci alleniamo con la sua classe.
Io salto gli allenamenti per "condizione fisica svantaggiosa" (ho il ciclo) e mentre le due squadre giocano decido di tenere i punti e fare l'arbitro. E così, con la mia maglia grigia enorme e i jeans, inizio a tenere il conto.
Siamo diciassette a quattordici per loro, quando Denny va alla battuta, prendendo la palla arancione e mettendosi in posizione mentre quelli della sua squadra cominciano ad incoraggiarlo urlando il suo nome neanche fossimo allo stadio.
Immaginatevi la scena a rallentatore: lui sta per colpire la palla quando quel suo amico, Francesco, urla il nome della sua ex, facendogli sbagliare la mira.
Ed in quel momento, -quel momento quando la palla sta per colpirmi in faccia- che vedo tutta la mia vita passarmi davanti. L'impatto con la palla è fortissimo, cado all'indietro portandomi le mani sulla faccia e gemendo di dolore, mentre qualcuno ride e qualcun'altro si preoccupa.
Riapro gli occhi ritrovandomi davanti lui, con uno sguardo preoccupato che mi tende la mano e il professore dietro di lui.
"Stai bene?" Mi chiede, guardandomi in faccia. No, guarda, il mio naso non sta sanguinando, è l'impressione.
"Ehm, si, più o meno" Dico, costatando di essermi macchiata la maglia di sangue. Porca troia.
"Denny- dice il professore, distraendomi- accompagnala in infermeria"
Ma perchè, abbiamo un'infermeria in questa scuola? Mah, non lo sapevo.
Afferro la sua mano che mi aiuta ad alzarmi, arrossendo mentre realizzo che ho fatto l'ennesima figura di merda in palestra. Beh, mi ritrovo a pensare, almeno sono con Denny.
Quando usciamo dalla palestra e camminiamo nel corridoio della scuola, si gira verso di me. Io intanto sono diventata rossa come un pomodoro al pensiero di essere sola con lui.
"Mi dispiace, non volevo colpirti" Dice passandomi un braccio sulle spalle e guidandomi verso una stanza in fondo a destra.
Alzo le spalle e annuisco. "Non fa niente" Dico imbarazzata.
Apre la porta di questa presunta infermeria, scoprendo una stanza -che evidentemente lui già conosceva- con un lettino e una credenza con disinfettante e altri medicinali che non ho voglia di riconoscere.
"Siediti" Mi ordina, e io obbedisco, guardandolo mentre prende il disinfettante che usa per pulirmi le mani che si erano sbucciate quando le ho usate da leva per non sbattere la testa al pavimento durante la caduta.
Mi passa un fazzoletto per cercare di fermare il sangue dal naso, sedendosi poi accanto a me.
Se potessimo rimanere così per sempre, seduti l'uno accanto all'altra mentre lui mi guarda con un sorriso appena accennato sarei probabilmente la donna più felice del mondo.
"Ops, ti sei macchiata la maglia di sangue" Dice all'improvviso.
"Oh" Faccio io, anche se in realtà l'avevo già notato.
"Forse- dice, togliendosi la giacca verde.-dovresti mettere questa da sopra, sai, così almeno non si vede" Finisce porgendomela.
La metto, -trattenendomi dall'annusarla, baciarla e costruirgli un tempio sacro- e osservo lui mentre apre la porta.
"Te la senti di andare?" Dice sorridendomi.
Annuisco, pensando che ora che ho la sua giacca ho anche il pretesto per riportargliela.
E mentre prendiamo strade diverse per l'ora successiva, mi tengo il fazzoletto sotto il naso che non ha smesso di sanguinare, e penso che se è questo il prezzo da pagare per l'amore, io lo pago molto volentieri.
 

 

 
Angolo autrice:
E' una cosa stupida e senza senso, lo so, fa schifo, perdonatemi.
Skyler_ 
   
 
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