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Autore: thehurtlocker    06/04/2013    2 recensioni
"Poi la vide, e fu come un fascio di luce nel buio più totale. Nel vederla smise di essere cieco su quel pezzo di carta; l'ispirazione stava tornando."
Fanfiction sul mio più grande idolo. DJ Madeon.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Respirò profondamente e l'aria gli entrò fresca e potente nei polmoni; scricchiolò le dita e il collo, come per prepararsi ad una lunga sessione di esercizi, mentre invece si stava scaldando per un altro concerto.
Erano le 6.48 p.m del giorno 1 Dicembre 2012 e al Magdalena di Berlino c'erano solo lui, la troupe e il suo caro amico Anton, alias Zedd, che lo avrebbe aiutato nella serata.
Non erano rimasti molto a Denver, a casa Porter Robinson; giusto tre settimane di spasso, ma anche di lavoro, poi tornarono per due giorni nelle loro rispettive case.
Dillon a Los Angeles, Anton a Kaiserslautern, Hugo a Nantes.
 E Aaliyah? Aaliyah era dovuta rimanere là, a Denver. Non poteva certo abbandonare gli studi per un diciottenne spocchioso che dorme poco, beve tanto e vive solo per mezzo di musica, elettronica per giunta.
Aveva pregato Hugo di farla venire con lui, ma egli insistette per il contrario; lui aveva abbandonato gli studi tre anni prima per agguantare un sogno che non era sicuro di poter raggiungere; non si reputava un buon esempio da seguire, perciò voleva che lei restasse per continuare a vivere la sua vita così come l'aveva programmata. Tuttavia, si sentivano spesso, anzi molto, tramite Skype, Twitter o Whatsapp. A volte si chiamavano per delle ore, e Dio solo sapeva che cosa li trattenesse così a lungo a sprecare le loro voci per il bisogno disperato di sentirsi, necessariamente e inevitabilmente. 
Parlavano di tutto, dalla letteratura, al cinema, ai gossip più stupidi, fino alla cartaccia di un hamburger, ma mai di quella cosa chiamata 'amore'.
Non lo avevano mai fatto per ragioni che potevano essere ovvie o meno, ma Hugo aveva notato che al solo nominare di quella parola Aaliyah si spegneva nel profondo del suo animo e diventava più gelida del Polo Artico.
Chissà cosa la infastidiva di quel sentimento così normale e insano, pubblico e al contempo privato, bello e brutto, reale.. o no? Se lo chiedeva sempre quando le parlava; la immaginava seduta sul divanetto verde del salotto di casa Stacey, con una mano nei folti capelli e il sorriso  dai bianchi denti che non perdevano tempo a mordicchiarsi le labbra sempre velate da rossetto di qualsiasi colore che sia rosso, rosa, viola, arancione, giallo, verde, azzurro..
Pensava, a volte, al modo in cui l'aveva conosciuta; in quel locale, tra le lacrime, mentre il suo migliore amico le diceva addio. Si domandava se forse era proprio lui il motivo per cui non voleva parlare di 'sentimenti'.. d'altronde, quando aveva provato ad aprire l'argomento la seconda volta - cioè, due settimane prima - lei aveva istintivamente iniziato a parlare di nachos, e di cucina messicana in generale. Così Hugo, decise di non chiederle mai più nulla al riguardo.
- Ehi amico, stasera si baaaalla! - proruppe Zedd saltando addosso il suo gracile corpo - Ci divertiremo un casino, me lo sento. E quando avremo finito, ci ubriacheremo come pazzi, hai capito mon Hugò?
Quello annuì col capo, ma con la mente altrove, persa nei propri pensieri confusi e frastornati.
- Allora, qual'è la scaletta, mate?- Madeon tornò alla vita reale, e trafficando col suo Mac, aprì un file contenente il programma della serata.
- All'inizio farò partire Technicolor in automatico, con le tre launchpad allineate - è un esperimento che metto in atto per la prma volta, quindi dopo lo proviamo prima dello show; subito dopo io entro e suono Technicolor giusto quel poco che serve come anteprima di questo prossimo singolo; dopo parto con la nuova versione di The City, che comprende alcune variazioni soprattutto nella parte del ritornello; proseguo con la tua Stache - ovviamente senza la traccia vocale di Lady Gaga - e Dovregubben; poi con Walkman di SebastiAn - infilandoci qualche verso da 99 Problems di Jay-Z -; poi The Way We See The World di Afrojack, Dimitri Vegas e Like Mike; un Mashup di Bangarang di Skrillex e DJ di Alphabeat; un altro Mashup di  Maths di Deadmau5 e Technologic dei Daft Punk; una variazione di Katy On A Mission di Katy B; un mix tra Girl On Boy di Wolfgang Gartner con Standing In The Way Of Control dei The Gossip; Robot Rock e Harder Better Faster Stronger dei Daft Punk; Genesis e D.A.N.C.E. dei Justice; il mio nuovo brano Ubelkeit; i miei Icarus e Pop Culture; il mio remix di Raise Your Weapon di Deadmau5; e infine la versione di Finale remixata da Netsky.
- WOW. Poca roba, eh? E quand'è che dovrei entrare io? - rise scherzando.
- Tu entri all'intervallo tra The Way We See The World e il Mashup di Skrilla e Alphabeat, ok?
- Ja, amigo.
Si spostarono dall'impalcatura della postazione da DJ e entrarono nel backstage; si sedettero nella sala tra i due camerini nominati rispettivamente 'Madeon' e 'Zedd'.
- Ma come va con quella tua amica.. Aallion?
- Aaliyah. Bene, ci sentiamo alcune volte.
- Mm.. E siete solo amici??- aguzzò il tedesco, strizzandogli l'occhio sinistro.
- Esattamente. Solo amici, non farti strane idee, russo pervertito.
- Ahahaha, io non mi faccio nessuna idea, IO SO. Aaavanti, ammettilo: è sexy.
- Sì, è carina, ma non è quello ad interessarmi.
- Ohh ma smettila! Il giorno che finirete entrambi nello stesso letto penserai a me e dirai, 'Ecco, quel figlio di puttana di Anton me l'aveva detto'- Hugo rise a crepapelle, non riuscendo a trattenere le lacrime si piegò in due e quasi Zedd ebbe paura che vomitasse - Faceva così ridere?
- No, ma il modo in cui l'hai detto.. HAHAHAHAHAHA.- era un miracolo veder ridere quel francesino così tanto in una volta sola; Zedd se ne compiacque.
- Ma.. posso farti una domanda?- chiese Anton inaspettatamente; Hugo ne fu sorpreso.
- Certo!- Zedd si avvicinò davanti al suo viso, così da ritrovarsi faccia a faccia, e Madeon non era sicuro di poter trattenere le risate ancora per molto.
- Ma davvero non hai una ragazza, Baguette?
Basta. Scoppiò a piangere dal ridere.
- E che cazzo ti prende ora?? Sei impazzito?!
Ci vollero ben dieci minuti perché Hugo la piantasse di fracassarsi le budella dalle risate, dieci minuti in cui Anton cercava di capire cosa lo avesse fatto tanto sbellicare; quando finalmente il ragazzo si era ripreso, i due tornarono nello stage.
- Si può sapere cosa ti ha fatto così ridere???
- Non lo so.. ahaha - si asciugò le lacrime con i palmi delle mani - So solo che sei troppo comico con quella faccia... Ahahaha!
Sentì vibrare il telefono nell tasca destra del suo jeans blu scuro: Aaliyah.
- Ohhh allora vi lascio da soli! Come si dice.. 'C'est l'amourr!'- e così dicendo, il ventitrenne Anton Zaslavski si allontanò coi suoi pensieri perversi.
- Aaly.
- Hugo!- la voce della giovane americana era squillante e gioiosa, ma spenta allo stesso tempo - Come stai?? Ti stai preparando per il concerto?
- Sì, io e Zedd abbiamo letto la scaletta.
- Ah c'è anche lui? Salutamelo.. - disse sempre con tono allegro.
- Lo farò. - promise lui - Allora, come vanno lì le cose?
- Bene, suppongo. Non ho voglia di studiare.. 
- Devi Aaly, me lo hai promesso.
- Lo so.. Ma è talmente una rottura di palle!
- Perché credi che ho abbandonato?- rise, ma più pacatamente di prima.
- Ah-ah. Ma almeno tu avevi un sogno da inseguire, io no.
- Sì che ce l'hai.
- E sarebbe?
- La tua vita.
- Wow, che filosofo Hugo, davvero. Potevi fare questo invece che il Disc Jokey!- ammiccò comicamente.
Ci fu un minuto di silenzio, e poi arrivò una domanda che Hugo non pensava avrebbe mai udito, specialmente da quel pulpito.
- Hugo, tu credi nell'amore?- il tono della sua felice voce aveva assunto un che di strano, quasi ambiguo, e per un momento Hugo provò paura.
 
'Mm.. E siete solo amici??'
 
- Non saprei.. - gli mancò l'aria, e gli occhi iniziarono a non vederci bene; vedevano rosso, solo rosso.
- Io non ci credo.- che cosa intendeva?- Io odio quella parola. La detesto. Quella maledetta parola.
La paura di Hugo si trasformò in angoscia, e poi in terrore: ma che diavolo le stava prendendo?!
- Una volta amavo un ragazzo, nei tempi in cui quella schifosa parola aveva ancora un barlume di senso per me.- fece una pausa in cui cercò di respirare affannosamente - Amavo quello stronzo con tutta me stessa. Hai presente, no? Io lo amavo.- Sì, aveva presente ma non capiva.- Poi lui mi ha abbandonata. E io ho smesso di crederci in quel 'sentimento'; per me divenne solo una brutta parola. Un tabù, come 'sesso' o che altro.- Madeon la sentì piangere e in cuor suo avrebbe voluto aiutarla, ma non sapeva cosa dire.
 
- Scusa.- sibilò infine Aaliyah Stacey. La chiamata terminata.
 
Zedd tornò, e trovò un Hugo sconvolto e impietrito davanti al proprio iPhone.
- Stai bene?- gli chiese mollandogli una pacca sulla spalla destra.
- Sì, credo.. Tirami uno schiaffo.
- Cosa?!
- Fallo e basta!!
 
BAAM!
 
Hugo chiuse e riaprì gli occhi, come se fosse rimasto in uno stato di trance; abbandonò un incredulo Anton lì e si recò in camerino.
-Heyyy!! Ma che ti prende???- urlava quello, ma la voce si affievoliva man mano che Madeon si allontanava.
Si chiuse a chiave nella stanza, andò in bagno e si buttò dell'acqua addosso.
 
'Hugo, tu credi nell'amore?'
 
- Hugo, tu credi nell'amore?- si domandò da solo.
In quella stanzetta vi era una radio che trasmetteva ad alto volume Metropolis Pt. II dei vecchi amici di Hugo The M Machine, e in quel momento pensò fosse la canzone più triste del mondo, nonchè la più adatta a quel momento di completa desolazione e confusione.
Ci vedeva ancora rosso; forse gli era venuta la congiuntivite? Di solito però non è così che funziona..
 
Capelli rossi volpini, lentiggini sparse per quelle guance bianche e pallide, occhi rosso-viola.
 
Era un nome.
Era un nome
Era un nom
Era un no
Era un n
Era un
Era u
Era 
Er
E
Ei
Eil
Eile
Eilee
Eileen
Eileen.
 
Eileen O'Byrne.
 
Alla radio Metropolis era finita da un pezzo, e ora imperversava Mr. Brightside dei The Killers remixata da Jaques Lu Cont. Grande canzone.
 
'Hugo, tu credi nell'amore?'
 
- Hugo, tu credi nell'amore?- si domandò nuovamente - Eileen O'Byrne.- disse, assaporando ogni singola lettera come fossero state solide zollette di zucchero sulle sue labbra.
 
Capelli rossi volpini, lentiggini sparse per quelle guance bianche e pallide, occhi rosso-viola.
 
No. Vedeva rosso per qualcos'altro; aveva un brutto presentimento.
Chiamò Porter, quasi inconsciamente, e gli chiese un piccolo favore.
- Ehi amico.
- Fratello, dimmi tutto!- il vecchio Porty gli mancava più di tutti, era il suo amico più caro.
- Ho bisogno che mi aiuti.. Ecco, Aaliyah..
- Si?
- Credo non stia bene.
- Davvero?? Vuoi che vada a vedere come sta?
- Ne sarei felice.. Ovviamente, solo se non hai nulla da fare.
- Ma no, figurati. Ci penso io a lei!- Hugo poteva vedere l'occhio di Porter fargli un cenno rassicurante e, anche se lo immaginava soltanto, già il suo cuore si sentiva più sollevato.
- Ti ringrazio davvero tanto. Chiamami se c'è qualcosa che non va, prima del concerto però.
- Certo certo. Ah, buona fortuna! E salutami quel tedesco peloso che hai deciso di portarti dietro.
- Ahaha sicuro! Ciao Porty.
- Ciao Hugo.
Chiuse la chiamata e sospirò due, tre volte.
Cos'era tutta questa angoscia improvvisa?
Si strofinò gli occhi e dal vedere rosso passò al vedere opaco; si sciaquò un'altra volta il viso con acqua gelida e finalmente inziò a rivedere perfettamente.
Si accasciò sul divanetto e chiuse gli occhi per scrollarsi di dosso tutto.
 
'E io ho smesso di crederci in quel 'sentimento'; per me divenne solo una brutta parola. Un tabù, come 'sesso' o che altro.'
 
Ma che diamine le era successo?
Il cellulare vibrò e Hugo ebbe paura fosse Porter.
Invece aveva ricevuto una mail.
Era lì per lì per non leggerla; ne riceveva a migliaia in continuazione e non aveva sempre voglia di leggerle tutte. Invece lo fece, la aprì, e ci mancava poco che svenisse.
 
 
 
Data: Sabato 1 Dicembre 2012.
          7.13p.m
 
To:     its.madeon@gmail.com
 
From: eilee.byrne@gmail.com
 
''Ok, dimmi che sei tuo Hugo! Se si, ciao sono Eileen, ti ricordi di me? :)
Mi ricordavo il tuo nome d'arte fosse Madeon, e quindi ti ho cercato ovunque ma non ti ho trovato. Le mie amiche mi hanno detto che se mi fossi iscritta a Twitter probabilmente ti avrei trovato lì.. Ero scettica verso questa specie di Social Network, ma poi ha incominciato a piacermi! Ho ritrovato tanti miei vecchi amici e star che adoro, incluso te ovviamente. Ho provato a twittarti ma non mi hai risposto :( ho pensato - e sperato - che fosse solo perché ricevi molti tweet.. In ogni caso mi hanno detto che questa è la tua mail, e quindi volevo provare a scriverti qui, anche se probabilmente so che non risponderai - sicuro ricevi moltissime mail!
Be', ho ascoltato le tue canzoni e i tuoi remix, e ho anche visto qualche video live su youtube.
Te lo posso dire? Sei magico. Mi sono innamorata di questa musica, della tua sopratutti. Non riesco ancora a capire come non l'abbia conosciuta prima, bah. Pazienza, prima ho incontrato te e questo è stato più che sufficiente.
Mi piacerebbe tanto rivederti.. Dimmi che farai un concerto anche qui in Irlanda!! Così potrò venire :)
Bene, credo di aver scritto tutto ciò che ritenevo necessario.. 
Il mio numero è +353852678097
Fatti sentire, miraccomando 
x
 
Eileen O'Byrne''
 
Capelli rossi volpini, lentiggini sparse per quelle guance bianche e pallide, occhi rosso-viola.
 
Rimase spiazzato, immobilizzato.
Era lei, lei, lei, lei.
Lei.
Rispose alla velocità della luce e con l'imbarazzo di non sapere cosa dire.
 
 
 
Data: Sabato 1 Dicembre 2012.
          7.14p.m
 
To:     eilee.byrne@gmail.com
 
From: its.madeon@gmail.com
 
''Ciao Eileen! Si, sono io e mi ricordo perfettamente di te :)
Mi spiace di non averti risposto.. Ricevo veramente molti tweet e non riesco a vederli tutti :(
Hai fatto bene a scrivermi qui !
Ti ringrazio molto per aver ascoltato la mia musica, per me è importante sapere l'opinione degli altri. Grazie, davvero.
Credo che farò un concerto in Irlanda, se no mi impegnerò personalmente perché io venga lì.. Vorrei rivederti anche io :)
Mi farò sentire presto, ma ora non posso perché ho uno show !
Grazie di avermi cercato.. non sapevo come trovarti.
 
Passa una buona giornata
 
Hugo Leclercq''
 
BAAM!
 
Premette il tasto d'invio e il cuore gli saltò in gola.
Lei
Gli
Aveva
Scritto
Immaginava ancora quei suoi lunghi capelli rossi ricadergli sulla schiena e quegli occhi «infernali» penetrargli l'anima, e quegli sguardi intrepidi e misteriosi lambirgli il cuore.
 
Il cellulare vibrò.
 
'Eileen'
 
- Hugo..
- Dimmi Porter.
- Ecco.. E' successa una cosa terribile.- la paura di Hugo tornò a farsi spazio nei suoi pensieri, facendo scivolare via l'emozione per quella semplice e improvvisa mail.
- Spiegati!
- Aaliyah.. Sono all'ospedale con lei.
- Come all'ospedale?! Che è successo???
- Ha tentato di uccidersi.- Hugo credette di svenire; non riusciva a connettere la realtà e la finzione. Cercò di appoggiarsi allo schienale del divano con tutto il suo corpo, ma prima o poi sarebbe sprofondato in un lago di goccie amare e salate, come la morte. Desiderava ardentemente avere dei tappi per le orecchie e non sentire quello che realmente stava accadendo. Non voleva crederci.
 
A A L I Y A H.
 
- Arrivo immediatamente.
- Ma Hugo il con-..
Madeon fece cadere il suo iPhone sul solido pavimento senza preoccuparsi dei graffi sullo schermo. 
Aprì la porta di quel camerino che portava il suo nome; corse in direzione di Zedd e lo abbracciò più forte che potè.
- Ehi, ma che succede?
- Aaliyah.
- Cosa?
- Aaliyah.. Aaliyah.. - Hugo Leclercq, DJ francese di diciotto anni, scoppiò in amare lacrime, lacrime che durarono per tutto il viaggio da Berlino a Denver; lacrime che il suo buon amico Anton Zaslasvki, DJ tedesco di ventitrè anni, asciugò pian piano con dei fazzolettini per tutto il viaggio; lacrime che non potevano essere contenute.
 
'E quando avremo finito, ci ubriacheremo come pazzi, hai capito mon Hugò?'
 
Oh sì che aveva capito, e l'avrebbe fatto. Poco, ma sicuro.
  
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