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Autore: __Tiffany    06/04/2013    3 recensioni
Avete mai visto You're My Pet? è un k-drama bellissimo l'ho amato e quindi mi è venuta in mente questa fan fiction, Non sarà come quella l'ho modificata un po'.
Quando uscì di casa notai che pioveva da morire, così corsi a buttare la spazzatura dato che ero già fuori casa, dopo poco notai che in una scatola qualcosa che si muoveva, magari era un gatto.
Aprì la scatola e vidi una massa di capelli castani scuri e un po' chiari, presi quelli che dovevano essere dei capelli e alzai fino a che non apparve un volto di un ragazzo dalla carnagione scura, labbra carnose e occhi dal bel taglio socchiusi.
Era il ragazzo della mensa, con Zelo, Himchan e Jong Up!
"Ya... Ehm... Scusami..." iniziai a picchiargli la spalla, ma niente.
"Ehm... Svegliati, ti porto al caldo su" cercai di spronarlo ad svegliarsi, ma nulla cercai di alzarlo ma pesava un po'.
"YA!" urlai e lui aprì un po' gli occhi scocciato
"Alzati ti porto al caldo" ricominciai a parlare gentilmente, cercò di mettersi in piedi, ma barcollava così gli diedi l'ombrello che tenevo e lo aiutai a camminare, l'ombrello gli cade dalle mani...
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti, Yongguk, Zelo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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daii juniel  photo collagge2_zps079a0d9d.jpg Capitolo 1:
Help ma Hyung

Ero tornata a casa senza nessuna preoccupazione anche perché alla mia età non dovrei avercene, anche perché sono piccola, ho 17 anni, e vado al penutilmo anno di liceo, si a quest'età non dovrei essere al penultimo anno, ma alla scuola d'elite dove studio mi hanno reputato così intelligente da poter frequentare i corsi più avanzati, quindi eccomi qui. Hahahah.
Vivo da sola poiché i miei genitori abitano un in Canada e l'altro in Giappone, e non possono venirmi a trovare qui a Seoul, e nemmeno io!
Pare che vivano a lavoro, quindi se vado rimarrei da sola comunque, la mia migliore amica Sa Sha mi aveva consigliato di prendere un cucciolo, ma non avrei mai trovato il tempo i starci dietro anche perché mi ero privata un lavoro per non rimanere a casa a non fare niente.
Lavoro in un bar musicale, solo musica live ed è veramente bello!
Le luci colorate, i tavolini rossi intorno al palco alto e fatto di mogano, dove molte persone salivano e cantavano di tutto.
Anch'io avevo cantato una canzone scritta da me, ma le ballad non piacciono tanto come la musica R&B, Pop, Rock e Hip Hop.
Giusto io mi chiamo Choi Jun Hee, ma per gli amici Juniel o Jun. Come preferiscono.
Ho i capelli medio lunga castani liscissimi, ma tendo a farli mossi, sono nata a Seoul, Corea del Sud, ho gli occhi piccoli e le labbra fini e il naso a patatina :).
Ero appena tornata a casa e subito notai Zelo, cioé lui si chiama Jun Hoon ma preferisce farsi chiamare Zelo, il bello è che si pronuncia Jello, il mio vicino di appartamento che aspettava qualcuno appena mi vide iniziò a correre verso di me.
"Juniel!" mi chiamò
"Jello" lo chiamai a mia volta, lui si mise in ginocchio e con le mani congiunte come se stesse per pregare mi disse
"Ospita Bang Hyung ti prego!" lo guardai stralunata e sbattei un paio di volte le palpebre cosa aveva appena detto? Ospitare un suo hyung? Quindi era più grande di me! Non ci penso nemmeno e neanche se fosse stato più piccolo o avesse la mia stessa età, chiariamoci.
"No." risposi, non potevo cioé come poteva chiedermi di abitare con un ragazzo.
"Daiiiii, Juniel, lo hyung è gentile, non ti darà fastidio!" esclamò Zelo mentre pigiavo il codice per entrare in casa, si perché la nostra sicurezza era una porta dove dovevi mettere un pin a  tua inventiva, era bellissimo!
"No, non posso, non posso vivere con un uomo" risposi entrando in casa e invitando Jello a fare lo stesso, aveva la testa bassa, chiusi la porta chiudendola a chiave, lo facevo sempre mentre Zelo si sedeva su una delle sedie che disponeva la mia isola.
Il mio appartamento non era grande la cucina e il salotto erano una cosa sola, era enorme, poi c'era un corridoi che portava alla mia stanza e davanti c'era un bagno di grandi dimensioni, proprio come la mia camera.Le pareti erano tutte bianche tranne quella di camera mia che erano di un azzurrino leggero leggero, i mobili erano tutti fatti di alberi di pino, il pavimento interamente fatto di parquet, solo in bagno  e in un pezzo di cucina c'erano le mattonelle nere.
Però tornando a me e a Zelo, che stava cercando di convincermi in tutti i modi, non succedeva niente di nuovo.
"Perché non lo puoi ospitare tu?" domandai
"Perché Daehyun-hyung e YoungJae-hyung non hanno spazio anche per lui" mi rispose facendo il  broncio. Sbuffai e gli dissi
"Non ha una casa dove stare?"
"L'hanno buttato fuori attualmente dorme per strada, lui ha detto che non gli importa più di tanto, anche perché, ha tutto, sai va nella tua stessa scuola, quindi capisco perché dice che ha tutto" iniziò Zelo per poi cambiare un poco il discorso, ma il fatto di sapere che lui va alla mia stessa scuola mi fa riflettere, perché non va in uno dei dormitori?
"Perché non sta in uno dei dormitori della scuola?" domandai dando sfogo ai miei pensieri
"Gli stanno ristrutturando perché lui viveva lì, e sai Yong Guk hyung non ha più la sua famiglia quindi non può chiedere niente a nessuno, e non mi ha mai chiesto niente, ma volevo aiutarlo... Juniel ti prego, non voglio che lo hyung abiti per strada" continuò la sua supplica Zelo
"Attualmente lo fa" dissi senza pensarci, avvolte dico le cose senza volerle, sono una frana con i rapporti sociali, diciamolo...
"Sei un insensibile noona" mi puntò l'indice contro riccioli d'oro dal visino d'angelo (Jun Hoon)
"Sono più piccola di te non chiamarmi noona!" esclamai arricciandomi i capelli, e porgendo il tè che stavo facendo a Zelo, mi sedetti davanti a lui che continuò a parlarmi di questo suo Hyung e più parlava di lui, più mi convissi che Jun Hoon aveva una grande stima per questo suo hyung.
"Hoonnie..."iniziai poi seria
"Uhm?" mi domandò poco convinto di quello che avrei detto dopo
" Ci penserò su"  sorrisi e lui mi abbracciò forte facendomi smettere di respirare, poi sciolse l'abbracciò e lasciò il mio appartamento, questa volta sono sicura che non me ne andrà bene una.
   
 
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