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Autore: Sarn    28/10/2007    6 recensioni
Ino spalancò gli occhi azzurri.
E sollevò lo sguardo.
Una figura scura le stava davanti.
"Chi...sei?"
Il ragazzo sbuffò sonoramente.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ino Yamanaka era una bella ragazza.
E sapeva di esserlo.
Ino Yamanaka era un'ottima ninja.
Un buon medico.
Una persona affascinante.
Divertente.
Ino Yamanaka amava ridere.
E aveva il raro dono di saper mettere allegria negli altri.
Ino Yamanaka aveva molte qualità.
Ma aveva anche un grande, enorme difetto.
Ino Yamanaka difettava completamente di senso dell'orientamento.
E se ne rendeva conto man mano che avanzava in quella selva verde.

Sì,sì.. ci troviamo nella radura del salice.
Che palle, Ino. Non ci vuole un genio a trovarla.
Va bene che il tuo senso dell'orientamento fa schifo, ma non fino a questo punto.
E' facile.
Ci riuscirebbe anche un cieco.
Vai a quel paese, Shika.
Sinceramente.
Certo, come no!
Anche un cieco!!
La ragazza scuoteva al vento i capelli dorati, letteralmente furiosa.
Solo un'immensa forza di volontà la tratteneva dal tirare calci ai dannatissimi alberi.
Sì, dannatissimi.
Tutti dannatamente uguali.
Insomma, non è normale.
Perchè volevano sempre ritrovarsi in posti così assurdi?
Ma soprattutto...perchè doveva sempre perder...
Alt.
Ferma un momento.
Non lo dire nemmeno.
I ninja non si perdono.
Chiaro?
Quindi, lei non si era persa.
Semplicemente..
Bè..
Shika e Choji erano in ritardo!
Ecco, sì.
Colpa loro.
Sempre a perdere tempo in giro.
Un ciccione e un pigro. Inutile sperare che per una volta fossero puntuali.
Certo.
Perchè erano loro ad essere in ritardo.
Non era lei che si era persa.
Chiaro come il sole.

Una goccia di pioggia.
Merda.
Ci manca solo questo.

Aveva camminato per ore e le sue gambe non sembravano disposte a reggerla ancora per molto.
Stancamente, si appoggiò a un albero, lasciandosi cadere.
In fondo sapeva di essere un'incapace.
Non che ci volesse molto per realizzarlo, alla fine.
Le gocce di pioggia erano aumentate.
Che giornata schifosa.
Nel giro di pochi minuti era bagnata fradicia.
Guardava il paesaggio circostante, coperto dalla pioggia.
Aveva sempre detestato la pioggia.
Non esiste al mondo nulla di più bello di un cielo sereno.
Ma non riusciva ad alzarsi.
E ormai era inutile sperare che uno dei due tonti si decidesse ad arrivare.
Insomma, parliamoci chiaro.
Shika non era mai uscito di casa con la pioggia.
Sospirò.
Non restava che aspettare che smettesse di piovere.
Che era come dire: polmonite assicurata.
Almeno in un modo o nell'altro avrebbe tenuto occupata Sakura.
Rise tra sé.
Chiuse gli occhi, ormai abituata al picchettio della pioggia sul proprio corpo.

"Mi sembra un modo scomodo per lavarsi."
Ino spalancò gli occhi azzurri.
E sollevò lo sguardo.
Una figura scura le stava davanti.
"Chi...sei?"
Il ragazzo sbuffò sonoramente.
Rimase per qualche secondo indeciso sul da farsi.
La ragazza continuava a fissarlo tra la pioggia.
Dove ho visto questo tizio?
Quello sbuffò di nuovo.
Poi disse "Ok."
E le afferrò un braccio.
"Ma che cavolo fai?!? Deficiente!"
Bruscamente, costrinse la ragazza bionda ad alzarsi, e altrettanto bruscamente la trascinò dietro di sé.
"Vuoi fermarti??? Non riesco a camminare!!Mi fanno male i piedi!"
Lui non si voltò per rispondere, ma rallentò l'andatura.
Leggermente, quantomeno.
Perfetto.
Non solo si era persa.
Non solo aveva preso tutta la pioggia.
Ma aveva beccato anche un maniaco.
Sì, veramente fantastico.
Improvvisamente vide davanti a lei una grotta.
Oh, merda.
Nonononononono...
Senza troppe cerimonie, il ragazzo la fece entrare.
Ino cadde in malo modo.
Ma ormai non le importava più delle gambe stanche e della pioggia.
Le importava solo dello strano tizio.
E del sudore freddo che le colava lungo la schiena.
Non vedeva niente, con quel buio pesto.
Ma sentiva il rumore dello sconosciuto che trafficava accucciato accanto a lei.
Non sapeva cosa diavolo stesse facendo, e non lo voleva sapere.
Si maledisse per essere voluta uscire di casa quella mattina.
Lo sentì alzarsi.
Cazzo, no!
Non voglio..
No!
"Ti prego non farmi del male!!!" urlò tra le lacrime di terrore, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì, davanti ai suoi occhi scoppiettava un allegro fuocherello.
" Non farmi del male ? Yamanaka ma sei scema?"
La ragazza si voltò.
Appoggiato al muro, alla sua sinistra, c'era Sasuke Uchiha che la guardava con un sorrisetto canzonatorio.
"Sasuke-kun?"
"No, guarda. Un maniaco che voleva violentarti."
E' ufficiale. Io, Ino Yamanaka, sono un'idiota.
Arrossì fino alla punta dei capelli dorati.
Che figura di merda.
Ma si poteva essere più scemi?
Un asciugamano le venne gettato sulla testa.
"Ehi!"
Fece per scostarlo, irritata, quando sentì qualcosa di pesante sulla propria testa, sopra l'asciugamano.
La mano di Sasuke.
Che le asciugava i capelli.
Sfregando dolcem...
"Ahia!!!! Che male, Sasuke-kun!!" strillò per protestare.
Sembrava che stesse asciugando un cane.
"Piantala!! Faccio da sola! Faccio.da.sola!!!!"
Finalmente le tolse l'asciugamano.
L'unica cosa che Ino vide furono due brillanti occhi neri, sorridere maliziosamente, tentando invano di reprimere una grossa risata.
Sasuke non riuscì a reprimere un sorriso, durato un secondo buono prima che il ragazzo riuscisse a recuperare un minimo di dignità.
Ino era stupita.
Ma solo perchè non aveva uno specchio.
Altrimenti sarebbe stata sconvolta.
Quelli che un tempo erano stati i lisci e lunghi capelli di Ino Yamanaka, quelli di cui lei andava tanto ogogliosa.
Quelli che aveva fatto crescere per lui.
Poi tagliato nella sfida con Sakura.
E poi fatto crescere di nuovo.
Il simbolo della sua vanità.
Quelli.
Ora erano un'informe massa di capelli crespi.
Che sparavano in tutte le direzioni.
Vedendo che lo sguardo di Sasuke non si staccava da lei, istintivamente si passò una mano tra i capelli.
E allora si rese conto del danno.
Disperatamente cercò di coprirli con le mani, mentre Sasuke era tentato da un altro attacco di risa.
"Ino...meglio scompigliati che bagnati, non ti pare?"
Annuì in silenzio.
Che schifo.
Da sola, in una grotta, con Sasuke...ed era conciata in quello stato!
Un momento.
Aspetta un secondo.
Non...non l'aveva appena chiamata per nome?
Certo.
E stava per chiedere la sua mano.
Come no.
Ino Uchiha.
"Sasuke-kun, che stai facendo?"
"Secondo te?"
Sasuke si era seduto accanto a lei e aveva gettato un po' di terra sul fuoco per spegnerlo.
"Lasciamo perdere."
Era bellissimo, certo.
Ma era decisamente insopportabile.
"Mi sembra evidente che voglio dormire, Yamanaka."
Quella stupida voce gelida.
E, certo, l'aveva chiamata per cognome.
Non credeva di poter raggiungere certi livelli di idiozia.
Basta, aveva chiuso con Sasuke Uchiha.
Era evidentemente una perdita di tempo.
E comunque, chi riusciva a sopportarlo?
Ecco, da domani l'avrebbe piantata con questa storia.
Che se lo tenesse Sakura.

Perchè cavolo aveva voluto spegnere il fuoco, lo sapeva solo lui.
Ino stava letteralmente congelando.
Cominciò a tremare.
Stupido Sasuke Uchiha.
Qualcosa le toccò la spalla.
Trasalì, prima di capirlo.
Era una mano.
Calda.
Era la mano calda di Sasuke.
Si lasciò andare al suo tocco.
E lui la trasse a sé.
Decisamente sognava.
Sì, sognava, appoggiata al petto di Sasuke.
Era un sogno essere lì.
A sentire il ritmo del suo respiro.
E la sua mano tra i propri capelli.
Ridotti uno schifo per colpa sua.
Sentì le sue labbra sulla propria fronte.
Non poteva stare zitta.
Doveva...
Doveva dirgli qualcosa.
Era il momento buono!
Certo che lo era!
"Sasuke...io..." mormorò.
"Shhh...dormi, Ino." sussurrò lui nel buio, di rimando.









*Dedicata a Mimi18 e a Ellie, che in un modo o nell'altro sono riuscite a contagiarmi*
  
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