Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: White_to_Black    08/04/2013    1 recensioni
Una nobile famiglia inglese, la famiglia Oak, dimora da anni in Giappone, e quando il conte e la contessa decidono di tornare in Inghilterra, i due figli, gemelli, dovranno lasciare gli amici, la scuola e la famiglia. Con loro verrà però il fedele maggiordomo dei due, Sebastian.
(Il significato del titolo è: il maggiordomo e i gemelli)
È ambientata nel mondo reale, e i personaggi avranno solo il carattere di Sebastian, L, Light ecc.
È un crossover fra: Kuroshistuji, Death Note, 07-Ghost e D.Gray-man.
Avvertimento: prima la fanfiction era di Brooklyn_Rogers, ma adesso lei mi ha chiesto di continuarla!
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4-Quel maggiordomo e quei gemelli, un piccolo problema
 

Tornati a casa, i due giovani conti si congedarono dal maggiordomo e andarono nelle rispettive camere.
Sa pure ballare… cos’è Sebastian, un demone?, si chiese Susan accasciandosi sul letto.
Si tirò su.
Però mi ha fatto un complimento… mi ha detto che sono una bella ragazza…
Sì, è vero, ma probabilmente lo ha fatto solo per non farti deprimere. Rassegnati, Susy, ma Lenalee è molto più bella di te.
Grazie tante, Will.
-Bocchan, posso?- Sebastian bussò ed entrò.
-Sebastian, grazie infinite per essere venuto con me.- gli disse la ragazza.
-Grazie a voi che me lo avete concesso.- nuovamente, le baciò la mano e la contessa divenne paonazza.
-Sebastian, sul serio pensavi le cose che hai detto?- lo sguardo del maggiordomo si fece interrogativo.
-Certamente. Come potete pensare che vi abbia mentito? Non lo farei mai.- spiegò il ragazzo fissando il suo sguardo in quello di Hikari.
-Grazie, Sebastian.- il maggiordomo sorrise e chiuse la finestra.
-Sai che non devi farlo… non viziarmi!- protestò lei. Sebastian le si avvicinò nel buio e le posò un dito sulle labbra.
-Bocchan, per favore, non arrabbiatevi.
-Non sono arrabbiata.- borbottò lei.
-Bene.- si alzò e prima di uscire disse: -Buona notte, Bocchan.
Susan si tuffò fra le coperte, dalle quali giunse un canto da bambina, sulla musica della celebre canzone London Bridge is falling down.
 
In the air there are love,
There are love,
There are love,
In the air there are love,
My dear Butler.
I’m in love with my butler,
With my butler,
With my butler,
I’m in love with my butler,
My dear Butler.
 
-Che tristezza.- disse poi. Sebastian era un bel ragazzo e sicuramente aveva schiere e schiere di ammiratrici che sbavavano per lui, e anche se lui fosse stato a sua volta innamorato di Hikari, non si sarebbero comunque potuti mettere insieme a causa del diverso “stato sociale”: il severo Hakuren Oak, il padre di Susan e William, non avrebbe mai permesso che la sua bimba si fidanzasse con il suo maggiordomo. Si era anche adoperato per trovare una fidanzata a William, e la fortuna aveva voluto che i due cadessero davvero preda dell’amore l’uno per l’altra. Probabilmente aveva anche pensato di fare lo stesso con Susan, ma non aveva trovato ancora il pretendente giusto.
Nonostante fosse notte fonda, il cellulare di Susan squillò. Lei lo afferrò, ancora troppo sveglia per ignorarlo, e rispose.
-Pronto?- disse con voce assonnata.
-Ah, Ryuzaki. No, non mi hai svegliato. Certo, domani io e Will veniamo a scuola, perché? Ah, d’accordo, ci vediamo domani.- sbadigliò.
-Io l’ho detto che è pazzo, quello lì.
 
Di primo mattino, si udì un urlo provenire dalla stanza di Susan. Non erano nemmeno le sei, e lei si era alzata più presto del solito, tant’è che per la prima volta era stata lei a “svegliare” Sebastian.
-Bocchan, cos’è successo? Bocchan? Dove siete?
-Vattene, Sebastian, ho un aspetto orrendo.- borbottò da sotto il letto.
-Cos’è successo? Un brufolo? O è rispuntata quella voglia sul collo?- si chinò per sollevare le coperte.
-No. Peggio.- rispose.
-Avanti, uscite, Bocchan.- le porse la mano.
-Prometti di non ridere.
-Certamente, Bocchan.- lei afferrò la mano del maggiordomo e uscì fuori. Lo sguardo di Sebastian si fece interrogativo.
-Cosa avete fatto ai…?- chiese. Infatti gli splendidi capelli neri della ragazza avevano improvvisamente cambiato colore diventando dorati.
-Non ne ho idea! Mi sono svegliata ed erano così!- stava per scoppiare in lacrime.
-Non preoccupatevi… è tutto a posto!- cercò di rassicurarla lui.
-No che non lo è! Tu stesso mi hai detto che non ti piacevano le ragazze con i capelli chiari…- Sebastian sorrise.
-Tutto qui il problema? Sì, ho detto così, ma se è Bocchan la ragazza in questione, la situazione è rivoltata!- lei lo guardò arrabbiata.
-E soprattutto smettila di dirmi cose simili solo per farmi sentire meglio!- si rannicchiò in un angolo, le ginocchia al petto.
La cosa che mi fa più arrabbiare è che lui è sempre così gentile e che ormai non riesco più a distinguere le bugie dalla verità.
-Bocchan, smettetela.- lei si alzò nuovamente in piedi e gli puntò il dito contro.
-Io ti ordino: non osare mentirmi!
-Yes, my Lady.- rispose lui.
-E ora ripeteresti le stesse parole di prima, sapendo che mentendomi, la tua coscienza sarebbe più nera della tua giacca?- lui rimase impassibile.
-Yes, my Lady.
È per questo che mi piace… sa sempre cosa dire, sempre cosa fare per farmi sentire meglio e spesso mi lascia spiazzata. In questi momento potrei dire solo “ti amo”, ed è per questo che preferisco restare in silenzio.
-E poi, devo dire che non state affatto male.
  
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