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Autore: Lilyth    08/04/2013    0 recensioni
sequel di "Il Sorriso Degli Eterni)
Per quanto, una manciata di mesi prima, avevo creduto che il peggio fosse passato e che finalmente mi sarei riappropriata della mia vita da normale diciassettenne, quando mi ritrovai appesa a testa in giù su una vasca di piranha dovetti tristemente ricredermi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Eternity'
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Per quanto, una manciata di mesi prima, avevo creduto che il peggio fosse passato e che finalmente mi sarei riappropriata della mia vita da normale diciassettenne, quando mi ritrovai appesa a testa in giù su una vasca di piranha dovetti tristemente ricredermi.
Sospirai tentando di tirarmi su con il busto e afferrare con le mani, se pur legate, il cappio che mi teneva strette le caviglie.
Ripiombai giù delusa dopo aver scoperto che non riuscivo a muovere neanche le dita per quanto il sangue mi si fosse fermato.
 
Ma brava Smile, bel modo di cominciare un nuovo anno scolastico, “farò la persona seria quest’anno” avevi detto “non mi caccerò nei guai” avevi giurato “non dovrò più sperare che qualcuno mi venga a salvare il culo” avevi marchiato a fuoco sul tuo orgoglio.
E ora, oltre a borbottare da sola come una vecchia di ottant’anni, non solo non stavo cominciando bene l’anno, mi ero anche cacciata nei guai e oltretutto stavo ardentemente sperando che qualcuno venisse a tirarmi fuori da li prima che i miei capelli fungessero da filo interdentale alle graziose bestie sguazzanti nella vasca.
 
Infondo però, alle prime due promesse non avevo creduto neanche io, non gli avevo dato un minimo di peso neanche quando me le ero fatte, erano passate subito nel dimenticatoio della mia testa.
Forse all’ultima ci tenevo leggermente di più, e non perché avevo una voglia matta di morire martorizzata, solo perché ero pienamente convinta di potermela cavare da me sempre e comunque.
Eppure stavo pregando (e non scherzo, pregando veramente per quanto io e la religione fossimo due realtà prettamente differenti).
 
Sentii uno scrocchio e un tonfo sordo, calcolando che ancora riuscivo a pensare voleva dire che probabilmente ero ancora viva ( benedetto Cartesio) e che non ero stata io a procurare il rumore sinistro.
Mi voltai il più possibile ma quando vidi una frezza di capelli biondi dondolare vicino a me mi rassegnai al fatto che
 
< ora siamo veramente fottuti >
   
 
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