Nella Valigia




– Ancora tu?!
Coperta sbuffò. – No, eh, stavolta non è colpa mia – fece, stizzita. – Prenditela col padrone, che mi ha buttata qua in mezzo senza alcun riguardo! Uscirò da questa stupida valigia tutta stropicciata, lo so!
– Stupida lo dici a tua sorella! – la interruppe Valigia col suo vocione baritonale. Coperta arricciò gli angoli, imbarazzata per la gaffe, poi tornò a rivolgersi a Zuccheriera.
– Non credere che io sia contenta di trovarmi qui vicino a te – bisbigliò.
– Cocca, – la voce di Zuccheriera era tra lo strafottente e il derisorio, – fa più schifo a me che a te, fidati.
Era sempre così. Ogni volta che Merlino faceva la valigia, Coperta si ritrovava compressa tra i pezzi del servizio da tè; ma, mentre Teiera e le sorelle Tazza erano gentili e cortesi, Zuccheriera sembrava non saper fare altro che schernire il prossimo e fare battute acide su tutto e tutti.
– Perlomeno – continuò infatti questa – io non puzzo di lana.
– Il padrone mi ha lavata solo ieri! – Coperta fremette di irritazione. – Profumo di bucato fresco!
– Bucato? In effetti, quelli là sono dei buchi ben brutti. Se fossi nel padrone ti sostituirei subito, non oso immaginare come sia dormire sotto una coperta tarmata…
Uno scossone di Valigia impedì a Zuccheriera di proseguire la sua fastidiosa filippica e le fece perdere il coperchio.
– Acc… ehi, quello è mio!
– Davvero? – Il Libro di Pozioni osservò, interessato, il piccolo coperchio di ceramica che era piombato tra le sue pagine. – Affascinante.
– Tieni. – Coperta allungò un angolo e recuperò il coperchio. – Anche se non te lo meriti.
Zuccheriera sollevò i manici e rimase in silenzio.
Un’altra serie di scossoni annunciò al contenuto della valigia che il padrone si era messo in marcia. Ciascuno cercò di mantenere una certa compostezza, soprattutto i libri, ma alla fine gli oggetti si sparpagliarono allegramente in giro in una inestricabile confusione.
Solo Zuccheriera rimase al suo posto, ancorandosi disperatamente a Valigia con un manico. Coperta sulle prime non fece caso a quel comportamento, ma quando lo notò fu presa dalla curiosità.
– Tu non vai in giro come gli altri?
Zuccheriera fece una smorfia inclinando appena il suo coperchio. – L’ultima volta che abbiamo viaggiato, mi si è incrinata la base – ammise. – Non mi va che succeda di nuovo. Ci tengo, io.
Coperta ci pensò su, indecisa se offrire o meno il suo aiuto. Zuccheriera non aveva un animo cattivo, solo… a volte si comportava in maniera antipatica. E lei era una coperta gentile, anche con chi non lo meritava.
– Se vuoi – propose – posso avvolgerti. Così non andresti a sbattere da nessuna parte e non ti incrineresti.
Per la prima volta da quando era stata fabbricata, Zuccheriera rimase senza parole. – Ma… dici davvero?
Coperta fece un cenno d’assenso.
– Oh, beh… ma lo faccio solo perché non voglio rompermi del tutto. Sai quanto sono brutte, le incrinature…
– Sì, sì. Dai, vieni qui.
Ci volle un po’, perché Cassettiera e Tavolo Da Pranzo si stavano schiacciando contro di loro, ma alla fine Coperta riuscì ad avvolgersi strettamente intorno a Zuccheriera.
– Sai – disse questa, – in fondo è vero, non puzzi di lana. Sai di bucato fresco.
– Lo so, lo so. – Coperta si piegò in un sorriso.
 
 













Salve a tutti! Dunque, questa ff nasce da una sorta di gioco: scrivere su personaggi predeterminati abbinandoci dei prompt. La sottoscritta ha unito la Zuccheriera di Mago Merlino (ve la ricordate? *_*) al prompt "coperta" e ha tirato fuori un pairing pressoché paranormale.
La storia non ha pretese di serietà, è stata scritta con divertimento PER l'altrui divertimento. Spero vi sia piaciuta. ^^
Grazie di aver letto!
Fera