Capitolo
1: L'orgoglio che va subito a farsi fottere
Perché
non ho imparato a nuotare da piccolo, come fanno tutti i bambini di
questo mondo?
Perché
i miei genitori non mi hanno mai iscritto ad un fottuto corso di
nuoto, di quelli dove all'inizio impari solo a stare a galla e a fare
le bollicine mettendo la testa sott'acqua? Insomma, quegli insulsi
corsi che fanno tutti i bambini! O meglio: tutti
tranne il sottoscritto.
Perché
non è normale che io, alla veneranda età di 20
anni, non sappia
nuotare, e - peggio ancora - abbia paura dell'acqua.
Già
quando ero un piccolo dodicenne mi sarei vergognato a prendere
lezioni - e più il tempo passava, più la cosa mi
imbarazzava -
figurarsi adesso che sono un ragazzo adulto! E come se non bastasse
il mio fisico è così esile che
rischierò di affogare non appena
metterò un solo dito in acqua, sarò lo zimbello
di tutti, già lo
so.
Il
problema è che ora sono stato costretto ad iscrivermi in
questa
fottuta piscina a causa dei management per un “corso
accelerato”
di nuoto.
Non
potevo restare estraneo alle attività subacquee ancora
per...un
centinaio d'anni? Nemmeno le fans si lamentano, la trovano una
caratteristica carina (anche se io non ne capisco il motivo); allora
perché cavolo vogliono sottopormi a questa tortura?!
Ah,
già, forse perché quell'idiota di Payne ha
accettato di partecipare
a quella stupida gara di beneficenza. E sarei anche stato d'accordo
se si fosse trattato di una partita di calcio – quelle che
organizzano tra di loro le star e i vari ricconi del mondo –
o di
rugby – avrei accettato pure quello, nonostante la mia
magrezza -
ma perché vogliono farci attraversare lo Stretto della
Manica a
nuoto? Nemmeno Liam ne è in grado (è da qualche
settimana infatti
che lo vedo allenarsi), figurarsi io.
Spero
solo che ci seguano con delle barchette,
anche di legno; ma all'occorrenza esigo
qualcosa di solido a cui potermi arpionare, che sia una botte, una
boa o un pezzo del Titanic.
Qualsiasi cosa.
Insomma,
ecco perché mi trovo qui, davanti a questa segretaria
orribilmente
lampadata che non smette di staccarmi gli occhi di dosso, ad
aspettare l'arrivo del mio nuovo istruttore. Privato,
ovviamente. Non avrei mai accettato di essere messo nello stesso
corso frequentato da bambini di quattro anni, già
è abbastanza
umiliante così.
«Direi
che possiamo entrare» mi dice esitante Harry, ovvero l'idiota
che ha
insistito per accompagnarmi alla mia prima lezione, giusto per farmi
sentire ancora più in imbarazzo.
«La
tizia ci ha detto di aspettare qui» rispondo io tornando a
guardare
la ragazza dietro al bancone.
«L'ha
detto solo per poterti ammirare ancora un po', amico»
risponde
sottovoce Harry, con l'aria di chi la sa lunga, «Fidati, io
le
capisco le donne».
Sorrido,
pensando a quanto sia alto il livello di idiozia del mio amico, ma
decido di seguirlo negli spogliatoi dopo aver ringraziato la
segretaria.
Dire
che vorrei non dover seguire Harry verso la mia tortura personale
è
riduttivo, sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di
darmela a gambe. Cazzo, me la sto letteralmente facendo sotto.
Appoggio
il mio borsone verde su una panca di plastica e comincio a tirare
fuori il necessario per riuscire a superare indenne questo dannato
corso.
I
braccioli li ho lasciati a casa (anche se mi sarebbero stati utili),
sarebbero serviti solo a farmi sembrare ancora più ridicolo
di
quello che già sono. Gli occhialini da idiota, il tappa-naso
da
deficiente e il costume da pirla non sono però riuscito ad
escluderli dal mio armamentario. Solo a pensare a tutta l'acqua e
cloro che potrebbe finirmi negli occhi o nel setto nasale mi vengono
i brividi.
Dopo
essermi cambiato sotto lo sguardo divertito del mio
“amico” - se
così può essere chiamato il coglione che non
smette di ridermi in
faccia – sono pronto, e decido di darmi un'occhiata allo
specchio,
sperando che il risultato non sia penoso come temo. Prendo coraggio,
mi affaccio alla cornice riflettente e...orrore!
Chi è quell'alieno che mi sta guardando? Perché
quella cosa
non posso essere io, membro degli One Direction e sex symbol delle
ragazzine.
«Io da qui non esco»
affermo incrociando le braccia al petto e tornando a guardare Harry,
terrorizzato.
«Coraggio Zayn, non
fare la femminuccia» ridacchia Hazza. Che ottimo amico che
ho, ride
anziché aiutarmi nel momento del bisogno, il bastardo.
«Vaffanculo Styles,
ora ti faccio vedere io chi è la femminuccia»
ribatto
apparentemente deciso, ferito nell'orgoglio.
«Così si fa!» mi
incita Harry chiudendo il mio borsone dopo avermi lanciato le
ciabatte. Tutto ciò senza smettere di ridere, sia chiaro.
Così marcio fuori
dallo spogliatoio, come se stessi andando in guerra, e mi dirigo
verso le vasche, seguito dal cretino già pronto ad umiliarmi.
Cosa che fa non appena
raggiungo il centro dell'edificio.
«Zayn, voltati un
secondo» mi dice con finto tono indifferente. E...clic.
Un
flash improvviso mi abbaglia. Ma che cazz...?
«Harry metti subito
via quel dannato telefono!» comincio ad urlare «E
cancella quella
foto!» lo minaccio cercando di impossessarmi di
quell'aggeggio.
Santo cielo, sono sempre più patetico, per fortuna la
piscina è
quasi deserta.
«Questa la metto
subito su Twitter» ride lui invece.
Ma io lo uccido. In fin
dei conti chi mai potrebbe notare la sua scomparsa? Solo mezzo mondo,
già, proprio nessuno. «Non
oseresti, brutto pezzo di
mer...».
«Zayn Malik?» una
giovane voce femminile ma autoritaria richiama la nostra attenzione.
«Si» rispondo io
senza smettere di fissare Harry e il suo maledetto telefono.
«Bene. Stefania
Allegri, istruttrice di nuoto» si presenta la voce con uno
strano
accento straniero, anche se poco accentuato. E solo ora, sentite
queste parole, decido di voltarmi a guardare la proprietaria della
voce sconosciuta.
Oh.
Porca.
Troia.
Questa è la mia
istruttrice. La mia istruttrice.
Femmina.
E semplicemente
indescrivibile.
Il mio sguardo percorre
la sua figura a partire dalla punta dei piedi e pian piano si alza,
analizzando tutto il suo corpo, fasciato da un aderente costume
intero rosso. Un fischietto giallo è appeso al suo collo e
la sua
estremità è appoggiata proprio...sul suo seno. Oh
santo cazzo. Alzo
subito lo sguardo sul suo viso per evitare figure imbarazzanti.
Sono letteralmente
sotto shock, completamente abbagliato da questa figura. Da questa dea
mora dagli occhi azzurri, dall'aria mediterranea e dall'aspetto
perfetto per causare pensieri sconci.
E poi sono gli uomini
ad essere dei maiali? Cazzo se esistono ragazze così la cosa
mi pare
giustificata!
“Santo
cielo Zayn, controllati!”
Ecco, questa mi mancava: la parte razionale del mio cervello che mi
critica. Insomma, parlo anche da solo, ottimo.
La parte idiota del mio
cervello non riesce però a staccare gli occhi di dosso alla
ragazza
sconosciuta. O forse non proprio sconosciuta, visto che si è
appena
presentata. Un momento, come ha detto che si chiama? Torno a posare
il mio sguardo sul suo viso perfetto e mi accorgo così che
le sue
labbra – e che labbra! - si stanno muovendo. Un momento. Di
solito
quando delle labbra si muovono vuol dire che il loro proprietario sta
parlando, allora perché io non sento niente?
«Malik? Mi sta
ascoltando?» una mano mi passa davanti agli occhi, come per
farmi
tornare in me.
«Come? Cosa?» mi
risveglio, rendendomi conto della pessima figura che ho appena fatto.
Con la coda dell'occhio noto Harry che, spostatosi dietro alla
ragazza, ride senza contegno.
«Stavo
dicendo che verrà qui due ore al giorno per tutti i giorni
della
prossima settimana, in base ai suoi progressi decideremo se
sarà il
caso di prolungare gli allenamenti» mi spiega la dea
con aria professionale.
«Oh c-certo» annuisco
come un ebete. Santo cielo ma cosa mi sta succedendo?
“Tira
fuori le palle Zayn!”
Perfetto, la mia mente malata è tornata. Perché?!
Cazzo, io
sono quello che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, io
sono quello che incanta la gente, io
sono il ragazzo di pietra che non si fa scalfire.
«Come hai detto di
chiamarti?» chiedo cercando di tornare in me e ostentando
indifferenza e spavalderia, anche se un po' ridicolizzata dalla voce
nasale che ho, dovuta dal tappa-naso.
«Stefania» risponde
lei sbuffando.
«Non sei inglese»
noto cercando di fare un po' di conversazione.
«Esatto» sbuffa
nuovamente «Ora, se hai finito con le domande,
cominciamo».
Okay, non è molto
socievole la ragazza. E il mio approccio non ha funzionato.
D'altra parte, conciato
in questo modo ridicolo, con ancora il tappa-naso e gli occhialini,
chi mai vorrebbe conversare con me? Però...okay che sembro
un
idiota, ma sono comunque Zayn Malik, cazzo!
A testa bassa seguo
Stefania verso la
piscina...olimpionica? Ma lo sa che non
so nuotare,
vero? Sa che non so nemmeno stare a galla? E mi porta già
dove non
si tocca? Questa è pazza!
Comincio a sudare
freddo, invidiando Harry che se ne sta bellamente seduto sulla
gradinata degli spalti.
Una volta raggiunto il
bordo-vasca Stefania si rivolge a me senza abbandonare la sua aria
professionale. Quanto è fredda e seria questa ragazza? Bah.
«Ora tu aspettami qui
che vado a prendere un po' di tavolette e tubi di gomma galleggianti
per non farti affogare» mi annuncia. Ma potrei giurare di
aver
intravisto un sorriso divertito, dietro a quegli occhi di ghiaccio.
Ecco, perfetto, manca solo che anche l'istruttrice si prenda gioco di
me e poi posso dire addio alla mia dignità. «Nel
frattempo togli
pure gli occhialini e il tappa-naso, finché sei fuori
dall'acqua non
ti servono» continua. Cos'è questa improvvisa
loquacità? E perché
io devo risultare sempre più patetico? Penso di aver fatto
più
figure di merda negli ultimi quindici minuti che in tutto il resto
della mia vita.
Ad ogni modo, tolgo gli
aggeggi inutili che mi stavano spappolando il viso e mi volto verso
Harry che – ma guarda un po' – sta
stranamente flirtando
con una ragazza bionda; meglio così, almeno non
vedrà le mie
fantastiche performances da nuotatore provetto.
Mi avvicino al terzo
degli otto trampolini che costeggiano il bordo-vasca e faccio per
lasciarvi affianco le ciabatte, quando, anziché appoggiare
il piede
sinistro sulle mattonelle del pavimento, lo metto inavvertitamente su
una...papera di gomma? Comunque sia, non ho il tempo di realizzare su
cosa il mio dannato piede sia scivolato, perché in meno di
due
secondi mi ritrovo con un dolore immane alla testa e...in acqua.
Il mio cervello non
connette, la botta che ho preso in testa deve essere stata ben forte
perché non vedo e non capisco più niente. Una
strana pressione mi
martella i timpani e il mio corpo non reagisce agli ordini che la mia
mente cerca di dargli. “Muovi le braccia”,
“Muovi le gambe”,
“Non ingoiare acqua”. Ma ormai l'acqua è
stata ingoiata e ha
invaso anche il mio naso impedendomi di respirare. Merda.
Morirò.
Non riesco a pensare ad altro. Non capisco se sono immobile, non
capisco se mi sto dimenando; il mio corpo non mi appartiene e la
testa mi scoppia.
Poi avverto una strana
pressione attorno al braccio destro e non capisco come ma una forza
diversa da quella opprimente dell'acqua, mi trascina verso l'alto, o
forse è il basso, non capisco più niente.
L'ultima cosa che
riesco a notare prima di perdere i sensi definitivamente sono due
bellissimi occhi di ghiaccio.
* * *
Hola
bellezze! Si, lo so, nelle mie storie sviene sempre qualcuno! AHAHAH.
Okay, infatti so di avere già un'altra storia in corso, e
che è già
difficile aggiornarne costantemente una, ma mi è venuta
questa idea
e ho detto: proviamo! Allora, vi spiego un po' di cose: la prima
è che questa fanfiction sarà piuttosto corta
(8-12 capitoli al
massimo); la seconda è che non sarà una storia
impegnativa, ma una
semplice commedia per chi vuole rilassarsi un po'; la terza
è che so
che è alquanto improbabile la gara nello stretto della
manica, ma
facciamo finta che lo sia; la quarta è che...boh direi che
posso
fermarmi a tre :)
Come
al solito ecco qui l'abbigliamento dei protagonisti e di Hazza: Zayn,
Stefania e Harry.
E
se vi và questa è l'altra mia storia (un po'
più impegnativa, sul
riccio e che procede più a rilento), ma se volete passare mi
farebbe
molto piacere:
Father?
Campagna
di Promozione
Sociale
- Messaggio
No
Profit:
Dona
l'8%
del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai
felici milioni di scrittori.
Copia-incollate
questo messaggio ovunque vogliate!
Al
prossimo capitolo! Un abbraccio,
Vostra,
Kerzu.