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Autore: Koori_chan    09/04/2013    1 recensioni
L'estate è giunta a un termine anche a Firenze, e Beatrice Portinari, la ragazza più bella della scuola, Dante Alighieri, suo amico d'infanzia, timido e impacciato, e Farinata Degli Uberti, ex rappresentatnte d'istituto, si apprestano a tornare sui banchi del Liceo Classico. L'arrivo in città di due nuovi studenti scombussolerà però la tranquilla routine del capoluogo toscano: come se la caveranno Virgilio Marone, mantovano intelligente e riservato, e Loretta DeGranari, pisana tutta pepe, alle prese con nuovi amici, subdoli nemici, elezioni dei Rappresentanti, partite di calcio ed estenunati riunioni del giornalino scolastico?
Seguite le avventure di questo strampalato ed eterogeneo gruppo di amici in una versione riveduta e (s)corretta dei ben noti personaggi della Divina Commedia catapultati nel mondo moderno!
//La classe si alzò in piedi e salutò educatamente, accorgendosi poi del ragazzo alto dai capelli castano chiaro, mai visto prima, in piedi accanto al professore.
- E questo chi è?- sibilò Beatrice.
- Non lo so, ma è carino! – sussurrò Francesca senza riuscire a trattenere un sorrisetto.
[...]
“Sarà una lunghissima IV Liceo…” pensò sconsolata, mentre già contava i minuti alla fine dell’ora.//
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~See the Stars Again















Capitolo I



Agli inizi di Settembre a Firenze faceva ancora un caldo terribile.
Gli studenti accalcati in massa fuori dal Liceo Classico *** indossavano ancora la divisa estiva, sul viso la speranza che le porte non venissero mai aperte.
Beatrice Portinari arrivò come sempre in perfetto orario, accolta da un coro di ovazioni. Fin dalla prima Liceo si era conquistata il posto di ragazza più popolare della scuola, e a pieno titolo: non particolarmente alta, ma ben proporzionata, con i suoi mossi capelli biondi, gli occhi color del cielo e lo stile impeccabile, Beatrice faceva girare la testa a molti ragazzi fuori e dentro la scuola; inoltre eccelleva in tutte le materie ed era sempre gentile con tutti, i compagni di scuola la adoravano e i professori la veneravano.
Un angelo sceso in terra, ecco cosa.
- Bice! Come stai? Sei andata al mare? – la salutò correndole incontro Francesca DaPolenta, sua compagna di classe dall’inizio del Liceo.
Beatrice la raggiunse con un grande sorriso ad illuminarle il volto.
- Due settimane di totale relax in Sicilia con i miei… Una meraviglia, e che mare! Tu che hai fatto in questi giorni? -
Francesca si arrotolò una ciocca di capelli attorno a un dito e le raccontò la sua estate: nulla di speciale, come al solito…. Aveva trascorso le ultime settimane di vacanza con il pollice a mezz’aria sulla tastiera del cellulare, indecisa se scrivere o meno a Paolo Malatesta, di V A.
- Oh, Fran, ti devi decidere! Quello ti muore dietro, come fai a non capirlo? Dichiarati e falla finita, no? –
Francesca scosse la testa.
- La fai facile…Guarda che non siamo mica tutti spigliati come te, Bice! –
Beatrice fece per ribattere, ma il suono della campanella e l’apertura delle porte la zittirono. Non aveva certo bisogno di pecipitarsi per ottenere il posto migliore, ma la corsa inaugurale ai banchi era una tradizione imperdibile.
Cinque minuti dopo lei e Francesca stavano già sistemando le loro cose nei sottobanchi.
- Buongiorno Portinari! DaPolenta, passata una buona estate? –
Casella si lasciò cadere su una delle due seggiole di fronte ai loro banchi.
Era un ragazzo allegro, i capelli scuri tenuti su da quintali di gel fatta eccezione per il  lungo ciuffo che gli copriva l’occhio destro.
Le ragazze si scambiarono un’occhiata complice.
- Saremmo venute a sentirti al concerto, se ce l’avessi detto… -
Il rockettaro in erba arrosì e si passò una mano fra i capelli, imbarazzato.
- Scusate, ragazze… E’ stato solo un caso, il loro chitarrista ha dato forfait all’ultimo minuto… Dante l’ha saputo solo perché era con me quando mi hanno telefonato per avvisarmi… -
Un improvviso rumore secco, come se qualcuno avesse battuto un piede per terra, fece voltare i ragazzi verso la cattedra.
- Silenzio, ragazzi, silenzio! –
La classe si alzò in piedi e salutò educatamente, accorgendosi poi del ragazzo alto dai capelli castano chiaro, mai visto prima, in piedi accanto al professore.
- E questo chi è?- sibilò Beatrice.
- Non lo so, ma è carino! – sussurrò Francesca senza riuscire a trattenere un sorrisetto.
Lo sconosciuto, esortato dall’insegnante, mosse qualche altro passo verso la cattedra e  incominciò a presentarsi.
- Ehm… Buongiorno, io… - ma il suo nome si perse in un sussurro.
- Coraggio, non essere timido! – lo incalzò il prof.
- Mi chiamo Virgilio Marone, sono di Mantova…  -
Nessuno riuscì tuttavia a comprendere la sua provenienza nel boato di risate che il suo cognome aveva suscitato.
Lo straniero arrossì, negli occhi l’espressione di abitudinaria scocciatura di chi aveva assistito a una scena simile innumerevoli volte.
- Casella, alzati e vai a sederti accanto a DaPolenta! – intimò l’insegnante quando la pace fu ristabilita.
Il giovane si voltò un attimo per poi rivolgere nuovamente lo sguardo alla cattedra.
- Ma prof,  c’è Portinari vicino a DaPolenta… - spiegò indulgente, con lo stesso tono di voce che si riserva ad un anziano un po’ stordito, mentre nella classe si alzava una risatina trattenuta.
L’uomo inarcò un sopracciglio.
- Lo so, infatti Portinari farà scambio di posto con te. Non ti dispiace venire qua davanti per aiutare Marone, vero? Del resto sei la studentessa migliore della classe, chi meglio di te può dargli una mano a mettersi in pari con il programma? – e mentre parlava faceva segno a Virgilio di andarsi a sedere accanto al posto che Casella stava liberando.
Beatrice si sentì gelare il sangue nelle vene, le labbra che tremavano come i pugni serrati sotto il banco.
- Ma certo, prof! Non c’è problema! – rispose cordialmente con uno dei suoi caldi sorrisi. Raccolse la borsa e si sedette con grazia nel banco di fronte a quello da lei precedentemente occupato. Nulla lasciava trasparire i veri sentimenti che stava provando in quel momento, ma quando il nuovo studente prese posto accanto a lei, gli rivolse un’occhiataccia tale da fargli venire i brividi.
- Vedi di non crearmi problemi, o Firenze diventerà per te l’Inferno in Terra. – sibilò, lasciando cadere la maschera per una frazione di secondo.
Virgilio deglutì, esibendo un sorrisino piuttosto agitato.
- Ce… cercherò di essere il più insignificante possibile… - balbettò terrorizzato da quei modi, mentre la bionda tornava a sorridere radiosa e sistemava daccapo i suoi libri nel sottobanco.
Mentre il professore iniziava con l’appello, Beatrice si voltò verso Francesca. Questa fece spallucce e le rivolse un’espressione dolce e rassicurante.
- Dai, capita… - sillabò, mentre Casella le circondava le spalle con un braccio e faceva una linguaccia scherzosa a Beatrice.
La ragazza sbuffò e tornò a concentrarsi sulla lezione, notando che il suo adorato compagno di banco aveva già iniziato a prendere appunti con zelo forse un poco eccessivo.
“Sarà una lunghissima IV Liceo…” pensò sconsolata, mentre già contava i minuti alla fine dell’ora.
 

*

 
C’era silenzio in casa Portinari. Le luci erano tutte spente e gli abitanti dormivano da un pezzo, fatta eccezione per Beatrice, che se ne stava stravaccata sul letto a guardare un film in tv.
I titoli di coda rotolarono sullo schermo lasciandola di stucco.
- Ma come, finisce così? Che schifo… - biascicò fra sé e sé spegnendo la televisione e infilandosi la camicia da notte.
Il buio piombò anche nella sua cameretta e la ragazza si lasciò sfuggire un sospiro. Quella era stata assolutamente una giornata da dimenticare.
Era la prima volta in tutta la sua vita che un elemento esterno si intormetteva nei suoi piani e sgretolava la sua perfetta routine senza che lei potesse farci niente.
Dannazione, era solo colpa di quel Marone se adesso era costretta a trascorrere l’anno scolastico in bocca ai prof! Inoltre, da quel poco che aveva potuto vedere, sembrava che il mantovano possedesse una cultura sconfinata e fosse particolarmente brillante in Greco e in Latino.
Non poteva permettere che quel bellimbusto la buttasse giù dal piedistallo che con tanta fatica aveva salvaguardato in tutti quegli anni difendendolo dagli attacchi di altri studenti.
Era lei la numero uno della scuola, lei e nessun altro!
Si infilò sotto le coperte proprio mentre la vibrazione del cellulare segnalava un sms.
Tastò a caso la mensola finchè la sua mano non raggiunse il telefono e rimase stupita dal mittente del messaggio.
- Dante? -
Era raro che Durante Alighieri, di IV A, le scrivesse.
Certo, un tempo era quasi difficile riuscire a toglierselo dai piedi, ma da quando aveva finalmente compreso di non avere speranze con lei si era decisamente ridimensionato.
“Ciao Beatrice! Com’è andato il primo giorno di scuola? Casella mi ha detto che avete uno studente nuovo…”
Ecco, apppunto, Marone era già sulla bocca di tutti.
Sbuffò di nuovo e pensò a cosa ripsondere.
“Sì, non sono ancora riuscita ad inquadrarlo, a dire il vero… ”
Uhm, sì, abbastanza vago per non sbilanciarsi!
“E a te com’è andata?” aggiunse prima di inviare.
Rotolò nel letto mettendosi a pancia in su e attese una risposta.
Un sorrisetto le increspò le labbra: lei e Dante si conoscevano dai tempi dell’asilo, avevano sempre frequentato le stesse scuole e abitavano a pochi passi l’uno dall’altra, eppure, da quando erano incominciate le superiori, aveva preso le distanze da quel ragazzino a lei così devoto.
Era stato solo negli ultimi mesi della terza, grazie all’amicizia comune di Casella, che i due si erano ravvicinati. In effetti Dante le era mancato e anche se non l’avrebbe mai ammesso era terribilmente dispiaciuta di avrelo trattato così male in passato.
Il cellulare tornò a vibrare con insistenza sulla mensola e Beatrice si affrettò a leggere la risposta.
“Anche da noi c’è una nuova. Viene da Pisa, ma sembra a posto… L’hanno messa in banco con me…”
Ah, alla fine gli era toccata la sua stessa malasorte, dunque! Quella confessione la fece sentire un po’ meno sola nella sua disperazione, anche se a giudicare dalle sue parole Dante non doveva essere poi così dispiaciuto.
Messaggiarono ancora qualche minuto, poi si diedero la buonanotte e appuntamento al giorno seguente.
Quella volta il buio in camera di Beatrice fu definitivo.
Sistemò meglio il cuscino sotto alla testa e chiuse gli occhi: oltre a Marone c’era un’altra nuova studentessa a minacciare la sua posizione, eh? Il giorno dopo avrebbe proprio dovuto fare un salto in IV A a dare un’occhiata…











Note


Hola, popolo di EFP!
Ebbene. Sì. Koori-chan ha completamente perso il lume della ragione.
Mi rendo perfettamente conto di quanto questa sia un'impresa folle e squinternata, ma erano anni che l'idea mi ronzava in testa e non ho saputo resistere... 
In breve, ecco... mi diverte terribilmente immaginare i personaggi della Divina Commedia in un contesto moderno, alle prese con i problemi e le situazioni di tutti i giorni!
Questo primo capitolo è prettamente Beatrice-centric. Che dire, Mary Sue? Decisamente sì, e nonostante io la adori mi sono accorta che non riesco a non renderla odiosa! XD
Ma non disperate(?), è un personaggio che avrà molto da dire in questa storia~
Beh, non mi dilungo oltre, il resto lo scoprirete leggendo.
Grazie mille per avere letto, e che il Sommo Poeta e tutti gli altri non me ne vogliano!
Kisses,
Koori-chan

  
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